PERCHÈ USCIRE DALLA CHIESA!!!

Tutto il contenuto di questo forum era ovviamente oggetto della mia precedente credenza cieca nella bibbia e frutto della fede in Dio.
Ora mi ritengo AGNOSTICO e personalmente, non m'interessa assolutamente più nulla di TUTTO l'argomento RELIGIOSO in generale,
avendo capito che è tutto frutto dell'uomo, bibbia compresa e che Dio non centra nulla con essa, ma ancor meno, anzi,
sopprattutto con la CHIESA CATTOLICA!!

Per questo motivo, lascio detto forum in sola lettura tranne le tre cartelle:

MESSAGGI, ANNUNCI e RIFLESSIONI PROFONDE dove anche gli anonimi possono accedere.

Chi vuol conoscere le motivazioni che mi hanno indotto a tale scelta,
può farlo andando a curiosare cliccando il link in rosso quì sotto:


FALSE VERITÀ


SE QUALCUNO AVESSE BISOGNO DI COMUNICARE CON ME:

sonnyp@email.it

Shalom.
 
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Invito per Franco Coladarci

Ultimo Aggiornamento: 14/11/2012 12:33
20/01/2012 19:38
francocoladarci
[Non Registrato]


Prima di trattare il mio post, necessita fare un esame su certe espressioni da te enunciate, tu affermi

“Semplicemente abbiamo capito che dio non esiste, non ha nulla a che fare con le religioni, NESSUNA esclusa e quindi abbiamo imparato a fare a meno di una cosa che non esiste. Semplice no?”



Bene, brevemente parliamo di Dio, giacché vi sono due correnti diametralmente opposte, il Teismo e l’Ateismo, i quali uno dice che esiste Dio l’altro afferma che Dio non esiste.

Parlare di Dio significa parlare di ciò che non è sensibile, di ciò che non è fisico per cui non potrà essere rilevato da ciò che è materia, con il telescopio guardiamo fino alle profondità dell’universo, ciò è possibile perché il medesimo è materia, Dio trascende la materia, e quindi non potrà essere conosciuto tramite la materia e la scienza che è legata alla materia stessa.

Quando il Teista dice che esiste Dio lo fa esclusivamente in un modo soggettivo, usando concetti filosofici (Platone, Aristotele, Socrate), ma anche i concetti filosofici sono appunto concetti, soggettivi, forse condivisi e forse non condivisi, poiché possono essere espressi concetti filosofici opposti ai primi, quindi il credere in Dio ci si arriva in modo filosofico, ma non dimostrato con prove inoppugnabili, poiché materialmente non può dimostrare ciò che materiale non è, quindi credere in Dio è una questione di “Fede”.

Quando l’Ateista afferma che non c’è Dio, si trova nella stessa condizione del Teista, l’ateo non può dimostrare con prove inoppugnabili ciò che fisicamente non si può provare, ecco allora che anche l’ateo deve poggiarsi su concetti filosofici di altri atei i quali esprimono sempre un pensiero soggettivo non sempre univoco, tale condivisione si chiama “Fede”.

Si potrebbe storcere il naso quando si dice che si ha fede, bisogna però comprendere cosa sia la fede, se si tralascia l’accezione comune del termine e si risale alla sua etimologia, vediamo che fede indica una persuasione, fidarsi di un qualche cosa, un credere a varie correnti di pensiero, il fatto che hai letto molti libri denota la tua “fede” negli autori dei libri i quali con i loro pensieri ti hanno persuaso ad una certa credenza, la quale non poggia su “prove provate” ma su concetti puramente dialettici come d’altra parte accade al teista.

Vorrei concludere questa brevissima considerazione sulla difficoltà in cui si viene a trovare “l’ateo razionale” o ateismo forte.
Un aspetto è l’onere della prova, abbiamo visto come per il teista sia difficile in modo razionale e scientifico dimostrare l’esistenza di Dio, l’ateo prende a se questa evidenza e conclude che Dio non esiste per il fatto che il teista non ha prodotto nessuna prova, ma questo è un ragionamento scorretto, poiché trae le sue conclusioni dalla mancanza di prove fornite dal teista, in sostanza direbbe, visto che non puoi dimostrarmi che Dio esiste allora concludo che non esiste e fa della sua conclusione una “verità assoluta”.
Per comprendere come ambedue le tesi si trovino in uno stallo possiamo fare l’esempio di un processo.

Una persona viene processata, il suo difensore in modo inconcludente dice che il suo assistito è innocente (Dio esiste) ma non procura nessuna prova della sua innocenza, il pubblico ministero quindi l’accusa non può basarsi sul fatto che il difensore non ha prodotto nessuna prova, in sostanza non ha saputo dimostrare che il suo assistito sia innocente, quindi l’accusa ritiene giusto condannare l’accusato (Dio non c’è), ma il problema è proprio questo, l’accusa non può basarsi sulle prove mancate dalla difesa, deve portare necessariamente le prove che l’accusato sia colpevole, mettiamo il caso che l’accusa abbia ragione, l’accusato sia colpevole (Dio non esiste) la sua accusa cadrebbe per il semplice fatto che non ha prodotto nessuna prova.

Come si vede, sia la difesa (la quale potrebbe avere ragione) sia l’accusa (che ugualmente potrebbe avere ragione) si trovano nell’impossibilità di affermare una tesi provata la quale cade sotto il principio di contraddizione.

Fatta questa brevissima considerazione, quello che invece vorrei articolare meglio riguarda il passaggio dal credere al non credere.
Parto da una considerazione che prima di essere stato testimone di Geova eri stato un cattolico (ma vale lo stesso se protestante, evangelico, ortodosso) ora come cattolico, meglio usare il termine cristiano, dunque se come cristiano sei cresciuto nella convinzione di un essere supremo chiamato Dio, e che in qualche misura ti “affidavi” a lui, convinto che sia il creatore quindi qualcuno al di sopra del creato e dell’uomo stesso e tale credenza o fede continuava anche quando sei entrato nei TdG, hanno insegnato che Dio ha un “nome” e tutte le informazioni su cosa questo Dio avrebbe fatto per l’uomo, quindi il tuo credere in Dio come ente non era condizionato da ciò che la WT diceva, ma questo tuo credere è stato rafforzato dagli insegnamenti intorno a lui, in sostanza quel Dio che precedentemente credevi senza sapere nulla di lui ecco che i TdG te lo hanno fatto conoscere sotto un altro aspetto, quando parlavi ad altri parlavi di quel Dio elaborato dalla WT era in quello che avevi fede.
Quando poi sei uscito ed è crollata tutta l’impalcatura della WTS è caduto come logica anche quel Dio arricchito di particolari che la medesima ti aveva propinato nell’arco del tempo.

Quello che personalmente penso, è venuto a mancare e quindi ripristinare nella giusta collocazione la separazione del Dio che precedentemente credevi con quello che la WT ha fatto conoscere, e questo partendo già dal nome “Geova”, ora non dico che sei ancora condizionato, poiché non lo penso e dai tuoi atti dimostri di non esserlo, quello che invece penso sono i “riflessi” di tali insegnamenti che in qualche modo non ti hanno fatto fare una scrematura delle loro asserzioni facendoti pensare che se quel Dio insegnato dai TdG è falso allora Dio è falso, poiché il vero non esiste se c’è il falso da qui a dichiararsi ateo il passo è breve, anche se, sono convinto che in fondo in fondo credi in Dio, spogliato degli “abiti” della Wt ma che ancora credi.

Grazie per l’ospitalità.
Franco




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