Il servizio peggiore che si può fare ad una grande religione, è renderla ridicola
Si pensi alle migliaia di bambini nel mondo, che si ammalano di tumore osseo, patologia devastante che comporta alle volte l’amputazione dell’arto malato.
Si pensi alle migliaia di bambini che perdono arti a causa di altre disgrazie. Si pensi anche alle innumerevoli persone adulte prive di qualche arto, e alle volte anche di tutti gli arti.
E si giudichi se è credibile una Madonna che avendo la possibilità di restituire gli arti perduti a tanti sventurati, soprattutto ai piccoli sventurati, faccia il grande miracolo per uno solo dei suoi figli, trascurando tutti gli altri. Una madre terrena che si comportasse così con in suoi figlioli, che ne soccorresse uno, avendo la possibilità di soccorrerne dieci, sarebbe giudicata una madre ingiusta, molto ingiusta. Questa, in realtà, è la ragione principale che impedisce di credere a tutti i miracoli di guarigione.
Ma ammesso, per assurdo, che la Madonna elargisca grazie (eliminazione di disgrazie) ai suoi figli, perché tra tanti miracoli di guarigione (sempre una percentuale minima rispetto a coloro che ne avrebbero bisogno), solo uno sarebbe costituito dalla restituzione di un arto? A un assurdo si aggiunge un altro assurdo che rende ancora più inverosimile il miracolo.
Eppure c’è chi crede fermamente che il 29 marzo 1640, Nostra Signora del Pilar, la veneratissima Madonna di Saragozza, avrebbe fatto ricrescere una gamba ad un contadino di Calanda, villaggio dell’Aragona. Al giovane la gamba sarebbe stata amputata due anni prima, e sepolta nel cimitero dell’ospedale. C’è chi ci crede fermamente, anche perché c’è un documento che lo dimostrerebbe: il rogito di un notaio che verbalizzò la testimonianza giurata di dieci persone. Ma anche se i rogiti fossero diecimila, e centomila o infinite le testimonianze, è impossibile crederci se non si vuole considerare la Madonna come un madre ingiusta.
Non bisogna però stupirsi che nel 1600, in Spagna, si potesse credere al grande miracolo dell’arto tagliato, seppellito, e ricresciuto per intervento divino. In quel periodo si credeva anche all’esistenza delle streghe. Stupisce, invece, costatare che persone colte del nostro tempo possano credere a simili corbellerie. E fa trasecolare che una persona del nostro tempo abbia avuto addirittura il coraggio di scrivere un libro, per dimostrare che la madre di Gesù fece ricrescere la gamba al contadino di Calanda. Il libro, intitolato “Il Miracolo”, fu pubblicato dalla Rizzoli nel 1998. Autore, Vittorio Messori, uomo del nostro tempo. Il sacro fu definito da Rudolf Otto, mysterium tremendum, numinosum, fascinosum...
Tutto, ma non ridicolo.
Il servizio peggiore che si può fare ad una grande religione, è renderla ridicola.
Renato Pierri
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