In poche parole, è soltanto perché non è provabile che Padovan (e quindi l’Uaar) volesse offendere i cattolici che si è risparmiato una condanna penale. Il pm sostiene che quello slogan offende i cattolici — nemmeno citati nello slogan! — esattamente quanto affermato, a suo tempo, sia da Fabrizio Du Chène de Vére, amministratore delegato della IGPDecaux, sia dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani. Una tesi veramente bizzarra: equivale a sostenere che ogni volta che Benedetto XVI dice o scrive che “Dio esiste” sta offendendo gli atei.
E' strano ma sono d'accordissimo con il grassetto.
Ognuno deve essere libero di esprimere il proprio credo.
Trovo ben altro delle vere e proprie offese di cui la Giustizia italiana dovrebbe occuparsi.
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)
Col concetto cristiano della vita, l'amore non è una necessità e non si esercita su nulla; esso è una facoltà essenziale dell'anima umana. L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare.
La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto.
(Tolstoj)