00 06/12/2011 20:11
Re:
principessac, 22/11/2011 16.32:

si puo definire setta il culto dei TDG ?





Caratteristiche associate ai culti settari

Alla base delle sette vi è il tentativo studiato di influenzare e
controllare la vita dei membri per mezzo di specifici programmi
e rapporti interpersonali. numerosi affiliati, ex associati e sostenitori e i culti non sono del tutto consapevoli della misura in cui vengono manipolati, sfruttati e perfino abusati.
Il seguente elenco dei modelli comportamentali socio-strutturali, socio-psicologici e interpersonali rintracciabili nei culti settari serve per valutare un certo gruppo o delle relazioni.

Paragonate questi modelli alla situazione in cui vi trovate (o
in cui voi, un vostro familiare o un amico sono attualmente coinvolti).

Così, vi renderete conto se dovete preoccuparvi.
Ricordate che questo elenco non vuole essere una scala valutativa per
i culti né serve a stabilire se un certo gruppo è definibile come
setta.
Non si tratta di uno strumento diagnostico, ma analitico.

Modelli comportamentali solitamente individuati nei culti settari.
• Il gruppo mostra uno zelo eccessivo nei confronti del capo
(sia egli vivo o morto) e un impegno assoluto a obbedire al suo
sistema di fede, alla sua ideologia e alle sue pratiche della verità,
che vengono ritenute una legge assoluta.
• Il dubbio, le domande e il dissenso sono scoraggiati o perfino
puniti.
• Si usano pratiche per raggiungere stati alterati della mente
(meditazione, canti, glossolalia, sedute di autodenuncia, stupefacenti,lavori ripetitivi e debilitanti) per soffocare ogni dubbio sul gruppo e sul capo (o i capi).

• La leadership impone il modo in cui dovrebbero pensare, sentire
e agire i membri del gruppo. essi devono, per esempio, chiedere
il permesso per avere appuntamenti, cambiare professione,
sposarsi. Oppure il capo prescrive quali vestiti debbano indossare,
dove abitare, se avere figli, come educarli, e così via.

• Il gruppo è elitario, afferma di avere una speciale condizione
di privilegio, per sé, il leader e i vari membri. Per esempio, il
I DOGMI CATTOLICI 19
capo è ritenuto il Messia, un essere speciale, un avatar; oppure
sia il gruppo che il leader hanno una missione straordinaria da
compiere, come salvare l’umanità.
• Il gruppo adotta una mentalità estremistica e polarizzata: noi
siamo contro gli altri, il che può portare a conflitti all’interno
della società.

• Il leader ( i leader), non risponde ad alcuna autorità superiore (a differenza
di insegnanti, generali, ministri, sacerdoti, monaci e rabbini
delle principali confessioni religiose).

• Il gruppo insegna o implica che i suoi presunti fini superiori
giustifichino ogni mezzo. Ciò può portare all’adesione da parte
dei suoi membri ad attività e comportamenti che in precedenza
avrebbero considerato immorali o condannabili (per esempio,
mentire ad amici e familiari, raccogliere denaro per finte opere di
carità).

• La leadership induce senso di vergogna e/o di colpa per poter
influire sugli adepti e controllarli. Lo fa mediante forme coercitive
di persuasione o mediante pressioni da parte degli altri membri.

• L’obbedienza al capo o alla setta obbliga gli affiliati a tagliare
i ponti con la famiglia e gli amici, a cambiare radicalmente gli
obiettivi e le attività personali che avevano prima di unirsi a essa.

• Il gruppo si premura di cooptare nuovi membri.

• Il gruppo s’impegna a raccogliere denaro.

• Ci si aspetta che gli adepti dedichino enormi quantità di tempo
al gruppo e alle sue attività.

• Si incoraggiano o si obbligano gli affiliati a vivere e socializzare
solo con gli altri del gruppo.

• I membri più fedeli («veri credenti») pensano che non vi sia
vita al di fuori del gruppo. Ritengono che non esista altro modo
di essere e spesso temono ritorsioni per sé o per gli altri se lo abbandonano (o progettano di abbandonarlo).

Quest’elenco è pubblicato in Take Back Your Life: Recovering
from Cults and Abusive Relationships, di janja Lalich e Madeleine
tobias, Berkeley Bay tree Publishing, 2006. Si tratta di un adattamento
da una lista originariamente stilata da Michael D.Langone.














"La mente che rinuncia, una volta per tutte, ad una inutile speranza, riceve come ricompensa una serenità crescente".

da "Crisi di Coscienza" di Raymond Franz