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Abbiamo adesso un’idea più chiara di quello che credeva realmente Russell al suo tempo? È del tutto evidente che, contrariamente a quello che la Società vorrebbe farci credere, egli riteneva di sapere con estrema precisione in quale punto del tempo rispetto alla fine del mondo si trovava. Egli riteneva d’aver visto tutti i "segni" predetti da Gesù,i segni nel sole, nella luna e nelle stelle, segni che la Torre di Guardia del 15 febbraio 1994, ha dichiarato non essersi ancora verificati e di attenderli nel futuro con un significato eminentemente simbolico. Quindi, se c’è una cosa sufficientemente chiara è certamente il fatto che dal tempo di Russell a oggi, è stato un susseguirsi di scivoloni profetici uno dietro l’altro e di tentativi tutti sbagliati di prevedere il futuro, che non fanno altro che avvalorare la nostra tesi iniziale che, invece di bordeggio e di luce progressiva, ci troviamo di fronte al più chiaro esempio di ciarlataneria e di cammino a tentoni nel buio più assoluto che mai falso profeta e imbonitore abbia cercato di sbolognare per "lampi di luce" e "rivelazioni progressive".

Prima di concludere il nostro excursus su quest’argomento, vorremmo aggiungere una breve riflessione sul sistema scorretto cui ricorre la Torre di Guardia nella stesura dei suoi articoli, che essa elabora in modo tale da indurre in errore il lettore sprovveduto e più che mai il lettore plagiato che non ritiene assolutamente di dover sottoporre ad analisi critica ciò che gli viene sottoposto.

Parlando dei "lampi di luce" che quest’organizzazione ritiene di aver ricevuto in tempi recenti per una migliore comprensione della verità della Bibbia, si osservi quanto essa dice, a pagina 14 della rivista del 15 maggio 1995, paragrafo 17:
•Tramite Paolo, quanta luce fece il Signore sulla resurrezione! Con che sorta di corpo sarebbero stati risuscitati i cristiani unti? "È seminato corpo fisico, è destato corpo spirituale", scrisse Paolo … Paolo aggiunse che non tutti gli unti si sarebbero addormentati nella morte, ma che durante la presenza di Gesù alcuni alla loro morte sarebbero stati istantaneamente destati alla vita immortale. — 1 Corinti 15:43-53.

Dov’è il trucco? Semplice: è nell’includere due volte la parola unti come se essa facesse parte delle parole che Paolo scrisse nella sua lettera ai Corinti. Nemmeno una volta egli usa questo termine, esso non appare che una sola volta in tutte e quattordici le lettere paoline, eppure in questa circostanza la Società Torre di Guardia fa in modo che il lettore superficiale o distratto memorizzi l’informazione che la resurrezione spirituale sia solo per i cristiani unti, mentre tutto il contesto, tutta la Scrittura in realtà, non ne fa cenno.

Un altro trucco piuttosto sporchetto si trova nell’edizione del 1° novembre 1995, pagina 16, paragrafo 3. Lì è detto che:
•Mentre si avvicinava la 70ª settimana di anni (29-36 E.V.), e di nuovo mentre si avvicinava il 1914, persone timorate di Dio erano in attesa dell’arrivo del Messia. Ed egli arrivò! In entrambi i casi, però, la maniera della sua comparsa fu diversa dalle aspettative. E in entrambi i casi, dopo un periodo di tempo relativamente breve, una "generazione" malvagia viene infine distrutta per decreto di Dio. — Matteo 24:34.

Chi sono le persone "timorate di Dio" che nel 1914 attendevano l’arrivo del Messia? Certamente non erano gli Studenti Biblici (gli attuali testimoni di Geova) che, come sappiamo, in quel tempo ritenevano di sapere con assoluta certezza che il loro Messia (Gesù Cristo) era già arrivato da quarant’anni, nel 1874. Chi erano allora? E poi: se è vero che una "generazione" malvagia fu distrutta nel 70 E.V., dire che "in entrambi i casi" la generazione viene distrutta, quando la seconda non lo è ancora stata e, presumibilmente, non lo sarà mai, non per lo meno nei tempi e nel modo che il Geovismo strombazza da decenni, è proprio un mettere l’orso nel sacco molto tempo prima di averlo preso, e mentire sapendo di farlo.

A beneficio, adesso, di chi volesse realmente apprendere dalla "viva voce" del Geovismo, quali erano le sue posizioni sull’argomento di "questa generazione" riportiamo, di seguito, ciò che essa, nel corso degli anni, ha scritto al riguardo. È indispensabile farlo perché, quando ci si presenta con dichiarazioni come quella secondo cui adesso ci troviamo di fronte ad un "punto di vista più preciso", non si può non rispondere presentando anche le opinioni precedenti che a quel tempo non solo furono anch’esse presentate come il frutto non solo di un punto di vista più preciso, ma, quasi sempre, come una incontrovertibile verità. La sicumera, la pretenziosità, la implicita inerranza di tutto ciò che La Torre di Guardia ha scritto nel passato non può adesso essere sbolognata come frutto di "congetture". Se la lingua italiana è ancora lo strumento di cui ci dobbiamo servire per trasmettere correttamente i nostri pensieri, l’espressione, o le espressioni che dobbiamo usare, che si impongono imprescindibilmente, sono altre, e cioè, "false profezie", "castronerie", baggianate", "ridicolaggini", e "astruserie simil-apocalittiche": nulla più.

Esaminiamo, tanto per stabilire la veridicità del superiore assunto, quanto è stato detto nella Torre di Guardia del 1° novembre 1995, pag. 15, paragrafo 20 in merito all’utilità di cercare di fare calcoli sulla durata di una generazione:
•Quegli ebrei che avevano prestato attenzione alle parole profetiche di Gesù compresero che la loro salvezza non dipendeva dal cercare di calcolare la durata di una "generazione" o di ‘tempi o stagioni’ basati su qualche data.

Cosa aveva invece raccomandato di fare la stessa Torre di Guardia di qualche anno prima e precisamente nell’edizione del 15 settembre 1985, pagina 26, paragrafo 3?
•Un attento esame delle profezie bibliche dal contenuto escatologico (cioè relativo alle "cose ultime") rivela quali erano esattamente le cose in relazione alle quali i cristiani dovevano ‘essere vigilanti’. Innanzitutto l’elemento tempo, perché Gesù parlò di un "tempo fissato" che era noto solo al Padre. (Marco 13:32, 33) Gesù disse ai discepoli che Gerusalemme sarebbe stata ‘calpestata dalle nazioni [gentili], finché i fissati tempi delle nazioni non fossero compiuti’. (Luca 21:24) Ovviamente Gesù diede ai suoi seguaci queste informazioni per aiutarli a identificare il tempo della fine, essendo esse incluse nella sua risposta alla domanda: "Maestro, quando avverranno effettivamente queste cose, e quale sarà il segno quando queste cose saranno destinate ad avvenire?" — Luca 21:7.
Oltre a prestare attenzione all’elemento tempo, i cristiani dovevano vigilare per discernere il "segno" richiesto, menzionato anche in Matteo 24:3 e Marco 13:4. Questo segno dai molteplici aspetti — fra cui guerre internazionali, carestie, terremoti, pestilenze e persecuzione dei veri cristiani — sarebbe servito, insieme all’adempimento delle profezie cronologiche, a identificare la "generazione" che ‘non sarebbe passata affatto’ finché non si fossero effettivamente verificate tutte le cose predette per il tempo della fine.


Si noti: mentre la prima dice che "la loro salvezza non dipendeva dal cercare di calcolare la durata di una generazione", la seconda affermava che il segno era stato provveduto proprio per "identificare la "generazione" che ‘non sarebbe passata affatto’. E ancora: la prima rivista ammonisce contro l’errore del "cercare di calcolare la durata di una "generazione" o di "tempi o stagioni" basati su qualche data, mentre la seconda spiegava che i cristiani dovevano essere vigilanti e non dovevano "perdere di vista l’elemento tempo".

Sempre nell’edizione del 1° novembre 1995, il corpo direttivo ribadisce che non si devono fare "congetture sul numero di anni o di giorni che compongono una generazione", mentre in quella del 15 ottobre 1985, senza alcuna esitazione, ma con linguaggio chiaro e deciso che non sembra essere quello delle congettura, lo stesso corpo direttivo scrisse:
•Come le profezie di Gesù relative a Gerusalemme si adempirono nell’arco della vita della generazione del 33 E.V., così le sue profezie relative al "tempo della fine" si adempiranno entro l’arco della vita della generazione del 1914.

Non sembra proprio il linguaggio delle congetture, ma quello delle certezze. Tanto è vero che alla fine del paragrafo successivo e dell’intero articolo, le parole conclusive sono: "Sì, potete vivere e vedere il promesso nuovo ordine, assieme ai superstiti della generazione del 1914, la generazione che non passerà".

Il corpo direttivo, non pago delle sue corbellerie, coinvolge anche Gesù Cristo nei suoi "lampi di luce", ed ecco che nella Torre di Guardia del 1° agosto 1984, alle pagine 18 e 19, paragrafo 12, scrive:
•Gesù ci ha detto di rallegrarci alla vista delle oscure e tempestose nubi di Armaghedon che da allora [dal 1914] si stanno addensando. Ci ha detto che la "generazione" del 1914 — anno in cui iniziò ad adempiersi il segno — "non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute". (la sottolineatura è mia)

Non è più il corpo direttivo che fa le sue congetture sul 1914: adesso è Cristo in persona! È egli, infatti, che "Ci ha detto che la generazione del 1914 non passerà affatto". Eppure molti di noi avranno letto chissà quante volte Matteo 24:34 senza essersi mai accorti di quelle parole di Gesù!
•Cos’è quindi la "generazione" che "non passerà affatto finché tutte queste cose non siano compiute"? … È la generazione di quelli che videro gli eventi catastrofici verificatisi in relazione con la prima guerra mondiale dal 1914 in poi. — La Torre di Guardia del 15 aprile 1981, pagina 31.
"Questa generazione" deve riferirsi ai popoli della terra che vedono il segno della presenza di Cristo ma non cambiano condotta. — La Torre di Guardia del 1° novembre 1995, pagina 19.


La definizione di "generazione" qui è estremamente mutevole: Nel primo caso è la generazione che vide il 1914, nel secondo sono solo "i popoli della terra", senza alcun riferimento temporale. Che vedano il segno della presenza di Cristo, poi, non vuol dir nulla, in quanto, per la bellezza di una cinquantina d’anni il "segno" della presenza di Cristo, dal 1874 fino agli anni Venti, lo "videro" tutti i Testimoni del tempo, solo per ammettere più tardi che quello che avevano visto era solo un grande abbaglio. Quindi non ci si può fidare di ciò che vedono le generazioni dei geovisti, in quanto hanno la pregevole abitudine di prendere i fischi per fiaschi, le lucciole per lanterne e di vedere gli asini volare! Altrimenti, come spiegare le parole di una chiarezza senza macchia, apparse sulla Torre di Guardia di Sion del settembre 1879, con le quali Charles T. Russell spiegò il suo credo:
•Noi attendiamo questi eventi nell’ordine menzionato. Come sa bene la maggioranza dei nostri lettori, noi crediamo che la Parola di Dio ci provveda l’indubbia prova che noi stiamo vivendo, adesso, nel "Giorno del Signore"; che esso ha avuto inizio nel 1873, e che la sua durata è di quarant’anni esattamente quanti furono i "giorni della tentazione nel deserto", quando Israele mise alla prova Dio e vide le Sue opere per quarant’anni… In armonia con la fede io credo anche che Cristo venne nella sua veste di sposo nel 1874.
(ottobre 1879) … Non solo Gesù avvertì che la sua venuta e la sua presenza sarebbero state sconosciute al mondo, ma che molti dei Suoi servitori si sarebbero addormentati, sopraffatti dalle cure di questo mondo, che il giorno del Signore (la Sua presenza) sarebbe venuto come un laccio, e che alcuni avrebbero "cominciato a battere i loro conservi, dicendo: Il mio Signore (lo Sposo) tarda" mentre quelli percossi evidentemente la pensavano in maniera del tutto opposta, cioè che lo sposo non solo non ritardava, ma che era addirittura presente. "Benedetto è quel servitore che il suo Signore al suo ritorno troverà impegnato a provvedere il cibo a suo tempo alla sua casa. (Il cibo a suo tempo quando viene il Signore sarebbe senza alcun dubbio l’evidenza o la prova della Sua presenza). Evidentemente la presenza non è di quelle discernibili con gli occhi naturali, ma con quelli della fede, altrimenti non vi sarebbe stato nessun disaccordo tra i suoi servitori sul fatto della Sua presenza.


Queste ultime parole di Charles T. Russell non potrebbero essere più chiare: egli accusa alcuni di non aver una vista spiritualmente sviluppata, perché nel 1874 non si erano accorti di una cosa a lui chiarissima, cioè che Cristo era presente. Ma poiché successivamente risultò che Cristo non era presente ma che lo sarebbe stato solo a partire dal 1914, ne deriva il fatto che erano proprio gli avversari di Russell, quelli che secondo lui erano i nemici di Cristo, ad aver visto giusto, e che era lui invece quello che "batteva" i suoi conservi costringendoli a vedere quello che non c’era!

Ma andiamo avanti e giungiamo al febbraio 1881. Sempre sulla Torre di Guardia di Sion, leggiamo quanto segue:
•Se seguissimo un uomo, senza dubbio sarebbe diverso; indubbiamente un’idea umana ne contraddice un’altra e ciò che è luce uno, due, sei anni fa oggi sarebbe considerato tenebre: Ma presso Dio non vi è variazione, né volgimento d’ombra, e così è con la verità; ogni conoscenza o luce che viene da Dio non può mai contraddire una precedente verità. La "Nuova luce" non estingue la vecchia, ma si somma ad essa … Così un punto dopo l’altro aggiungono luce armoniosa, assieme all’evidenza che noi non stiamo seguendo stolte favole, ma che camminiamo nella luce e ne gioiamo.

Sembrano le parole di chi ha dei dubbi su ciò che crede? Poteva mai alcuno a quel tempo osare di mettere in dubbio quelle espressioni senza che gli fosse attribuita la patente di eretico? Avrebbe potuto alcuno allora dubitare dell’assoluta verità del fondatore, dell’"uomo del destino"?

Che oggi la Società Torre di Guardia, memore degli smacchi subìti, desideri "indurre il suo cuore alla saggezza", è una resipiscenza piuttosto tardiva e poco credibile. In particolare alla luce di quanto ha costituito la sua storia. Non si può, alla luce d’essa, continuare a consentire a questa organizzazione di ingannare le anime semplici e disinformate dei suoi aderenti, senza fare il tentativo di alzare il velo di inganni e falsità che lastricano il suo cammino. Hanno, per esempio, i testimoni di Geova d’oggi, mai letto ciò che fu pubblicato sulla Torre di Guardia di Sion del 15 gennaio 1892?
•La data della fine di quella "battaglia" è definitivamente contrassegnata nelle Scritture nell’ottobre 1914. Essa è già cominciata a far tempo dall’ottobre 1874 … Sotto molti aspetti ciò di cui il mondo oggi si rende conto coincide con le predizioni della Parola di Dio. Quindi: "Guai all’uomo o alle nazioni che daranno inizio alla prossima guerra in Europa; poiché essa sarà una guerra di sterminio". Essa sarà favorita non solo dalle animosità nazionalistiche, ma anche dal malessere sociale, dalle ambizioni e dalle rivalità, e se ad essa non fosse posto termine dall’insediamento del Regno di Dio nelle mani dei suoi eletti e poi della chiesa glorificata, essa sterminerebbe l’intera razza umana. — Matt. 24:22 … Noi non ci attendiamo che tutto questo abbia luogo, comunque, prima del 1905, poiché gli avvenimenti predetti esigono che trascorra un tempo determinato … Sin dal 1878, il tempo in cui dal punto di vista cronologico ebbe inizio questo giudizio, le arti e gli inganni dell’avversario per indebolire la fede dei santi intorno alla dottrine fondamentali si sono costantemente moltiplicati.

E, chi avesse anche solo supposto che potessero esservi delle imprecisioni nelle aspettative di quel tempo, sarebbe stato accusato senza mezzi termini di mancare della fede necessaria:
•Possiamo essere assolutamente certi che la cronologia presentata negli Studi sulle Scritture sia corretta? e che la mietitura abbia avuto inizio nel 1874 A.D. e che avrà termine nel 1914 A.D. con una tribolazione di portata mondiale che rovescerà tutte le attuali istituzioni e che sarà seguita dal regno di giustizia del Re della gloria e della sua sposa, la chiesa? Noi rispondiamo, come abbiamo più volte fatto sia negli Studi che sulla Torre, oralmente e mediante lettere, che … coloro che li hanno accettati per fede hanno ricevuto speciali benedizioni … Desideriamo inoltre ricordare che i punti deboli della cronologia sono supportati dalle varie profezie che si coordinano in maniera così singolare che la fede nella cronologia diviene quasi conoscenza che essa è corretta. Cambiare anche solo un anno rovinerebbe i meravigliosi paralleli … Noi crediamo che Dio voglia che queste profezie siano comprese "al tempo opportuno"; crediamo che dobbiamo comprenderle adesso, ed esse ci parlano mediante la cronologia … È questa cronologia e nessun’altra che ci ha indotti a mettere in ordine le nostre lampade, in armonia con la promessa del signore fattaci mediante l’apostolo, "Affinché fratelli, non siamo nelle tenebre, cosicché quel giorno non ci colga all’improvviso come un ladro". — La Torre di Guardia di Sion, 1° ottobre 1907.

E, per concludere, desideriamo ancora una volta ritornare sul giochetto di Abacuc. In che cosa consiste? Lo abbiamo già visto sulla Torre di Guardia del 1° novembre 1995, dove il profeta viene citato per dimostrare che il ritardo apparente non deve scoraggiare. Sta di fatto, però, che anche nel lontano 1910 si era fatto ricorso alla stessa argomentazione, e con queste parole:
•Per quanto riguarda l’adempimento della profezia è naturale che noi, e con noi tutto il genere umano, siamo impazienti e ci attendiamo che le cose si verifichino più rapidamente di quanto normalmente esse non avvengano (1° maggio 1910)
… L’avvertimento di Abacuc indica che ci sarebbe stato un apparente ritardo del giudizio di Geova, cosa che avrebbe messo alla prova la fede. È logico che questa prova si sarebbe potuta presentare solo nell’ultima parte della generazione menzionata da Gesù. Tornando all’esempio menzionato all’inizio di questo articolo, riflettete: Quando avreste iniziato a dubitare seriamente della venuta del vostro ospite? Certamente non alle nove del mattino né a mezzogiorno, e forse nemmeno nel tardo pomeriggio. Ma probabilmente la vostra fede sarebbe stata messa alla prova al calar della sera. Ricordate, però, che anche alle 23,30 il vostro ospite farebbe ancora in tempo a mantenere la sua promessa! Non c’è motivo di preoccuparsi che la Parola di Dio non si adempia. Si è sempre adempiuta. (La Torre di Guardia del 1° maggio 1985).


In che cosa consiste il trucchetto di Abacuc? In precedenza abbiamo mostrato come spesso si sia stabilito un collegamento inesistente fra questa scrittura e la profezia di Gesù. Adesso vediamo come si voglia far credere che la prova della fede nelle promesse divine implicita nella profezia di Abacuc non possa che essere caratteristica dell’ultima parte della generazione cruciale di cui parla Gesù. A parte il fatto che anche l’esempio fatto dalla Società è assolutamente inappropriato, in quanto non esiste un ospite così maleducato da lasciare in spasmodica attesa un’intera famiglia l’intera giornata per poi arrivare, forse, pochi minuti prima della mezzanotte! A un ospite del genere io non aprirei più, e se esso raffigura Cristo o Dio, sarebbe proprio rendergli un cattivo servizio a raffigurarli così poco sensibili alle regole della buona educazione. Ma, a prescindere da queste valutazioni, il fatto è che non è proprio vero che la prova di cui stiamo parlando si può presentare solo adesso, parte finale della generazione finale. Innanzitutto perché la stessa, identica cosa fu detto proprio nella Torre di Guardia del 1985 che abbiamo appena citato, e poi perché lo sporco trucchetto era già stato fatto nel 1884 e nel 1915. Ecco come:
•"Io starò alla mia vedetta, mi porterò sopra una torre, e starò attento a quello che l’Eterno mi dirà, e a quello che dovrò rispondere circa la rimostranza che ho fatto. E l’Eterno mi rispose e disse: ‘Scrivi la visione, incidila su delle tavole, perché si possa leggere speditamente; poiché è una visione per un tempo già fissato; ella s’affretta verso la fine, e non mentirà; se tarda, aspettala; poiché per certo verrà; non tarderà" Abacuc 2:1-3. — Versione Riveduta.
A questo comando abbiamo obbedito in vari modi: con delle carte, diagrammi, concordanze e spiegazioni della visione o rivelazione delle parole di Dio è stata fatta pervenire al popolo; tuttavia alcuni sono lenti a credere che quest’era del Vangelo passerà e darà luogo ad un’altra; ed essi dicono, come fu profetizzato, "Dov’è la promessa della sua venuta (presenza)? Perché dal giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano nel medesimo stato come dal principio della creazione". (2 Pietro 3:4) … quando sia noi che altri richiamammo l’attenzione sul 1876 e sul 1877 additando la presenza del Signore, e mostrammo che essa era insegnata dalle rivelazioni della parola di Dio, trovammo veramente pochi che credevano in quanto dicevamo, e molti dissero: "Dov’è la promessa della Sua presenza?" La sola risposta che potemmo dar loro fu che esaminassero le prove scritturali da noi presentate. Ma ben presto le evidenza dal mondo esterno cominciarono a manifestarsi a sostegno delle Scritture! Vennero i disordini ferroviari del 1878, il socialismo in Germania, il nichilismo in Russia, il comunismo in Francia, e così fu chiaro che i governi del mondo civile erano come collocati sulla bocca di un vulcano prossimo all’eruzione, che in ogni momento avrebbe potuto eruttare e distruggerli. Nella loro impazienza alcuni hanno supposto che tutte le cose concernenti il giorno del Signore, avrebbero dovuto aver luogo immediatamente. Ma no, l’apostolo mostra che le tribolazioni di quel giorno verranno come gli spasmi, come le grandi onde che si susseguono l’una all’altra, e ciascuna ci porta sempre più vicino al grande culmine dichiarato dal profeta: "Rovescerò il trono dei regni e distruggerò la forza dei regni delle nazioni" (Aggeo 2:22) (La Torre di Guardia di Sion, giugno 1884).


Significato estremamente chiaro, nevvero? C.T. Russell, nel pieno delle sue facoltà di intendere e di volere, afferma, dichiara, proclama, asserisce, pontifica di un fatto certo e inequivocabile: la profezia di Abacuc si è adempiuta al suo tempo e proprio suo tramite. Dopo aver citato i versetti da 1 a 3 egli li commenta informando i suoi lettori di aver proceduto alla realizzazione di quanto in essi prescritto mediante "carte, diagrammi, concordanze", ecc. E a chi si permetteva di avanzare qualche perplessità al riguardo egli rispondeva rivendicando per sé le parole di Pietro in merito ai miscredenti che osavano chiedere notizie sulla "promessa presenza del Signore". Egli, con grande senso dell’umiltà poi conclude dicendo che tutto quello che egli aveva profetizzato e che costituisce l’adempimento della profezia di Abacuc, stava avendo luogo sotto gli occhi di tutti (Nichilismo, Socialismo, Comunismo, scioperi delle ferrovie e via dicendo).

Trascorse, però, il tempo, grande, acerrimo nemico di tutti gli imbonitori e i ciarlatani. Sicché, giunto e trascorso il 1914 senza che nulla si fosse avverato, bisognò ricorrere al solito "trucchetto di Abacuc" più e più volte utilizzato fino ai giorni nostri. Ed ecco che, nella Torre di Guardia del 15 luglio 1915, fa la sua ricomparsa la solita citazione sotto forma di domanda: "Cosa vuol dire Abacuc 2:3? "Poiché è una visione per un tempo già fissato; ella s’affretta verso la fine, e non mentirà; se tarda, aspettala; poiché per certo verrà; non tarderà". Dopo aver ricordato che molte delle situazioni tipiche della Parola di Dio, contenute nelle Scritture Ebraiche si erano adempiute mostrando così che quello attuale era il tempo della fine, la rivista così continuava:
•La parte più significativa dell’intero quadro era quella riguardante la venuta del Messia e l’insediamento del suo regno. Tutte queste promesse fanno parte della grande veduta o visione. Potrebbe sembrare che il suo adempimento tardi notevolmente. Non ci ricorda questo il fatto che sembrava che Dio si fosse dimenticato della promessa che aveva fatta ad Abramo? sembra chiedere il profeta. A volte, è vero, potrebbe sembrare che Dio se ne sia veramente dimenticato. "Ma" dichiara il profeta, "per certo verrà". Essa in realtà non tarda. Possono esservi diverse circostanze nelle quali noi crediamo di vedere più di quello che effettivamente vediamo … Il 1915 è ormai trascorso quasi a metà, ed io ritengo che sia molto improbabile che possa accadere ciò che noi ci attendiamo nella parte d’esso che rimane … Ma la visione è ancora per il tempo fissato; e noi ne siamo certi. Noi confidiamo pienamente nella disposizione di Dio. Non era stato il Signore ad aver deciso che ogni cosa dovesse aver termine nel 1914. Io non so cosa ancora debba accadere da qui fino all’ottobre del 1915. Se dovessi esprimere una congettura, devo confessare che non sarei in condizione di dire come tutto ciò che ci attendiamo possa realizzarsi fra adesso e l’ottobre 1915. Io spero che tutto abbia luogo, e sono disposto ad attendere anche oltre l’ottobre 1915, se necessario. La visione è certa.

Che differenza vi è tra queste affermazioni e quelle della Torre di Guardia — più volte citata — del 1° novembre 1995? Praticamente nessuna, a riprova del fatto che non è Dio, ovviamente, a sbagliare i calcoli, come subdolamente il corpo direttivo vorrebbe far credere quando dice: "Non c’è motivo di preoccuparsi che la Parola di Dio non si adempia. Si è sempre adempiuta" (La Torre di Guardia del 1° maggio 1985). Nessun cristiano si è mai preoccupato che la Parola di Dio non si adempia. Gli unici a nutrire preoccupazioni del genere sono i testimoni di Geova e le altre sètte, perché per essi la Parola di Dio si identifica inseparabilmente con quella del corpo direttivo e poiché quest’ultima si è sempre sbagliata, essi, che non distinguono fra le due cose, vivono nel terrore, pienamente giustificato, di incappare in fallimenti della promessa divina. Ed è per questo, per il fatto che per il Geovismo la Parola di Dio e quella del corpo direttivo sono la stessa cosa, che i Testimoni possono dichiarare di provare sentimenti di "felicità" o di "gioia incontenibile" solo al ricevere un nuovo libro della Società, come il libro La conoscenza che conduce alla vita eterna (Il Ministero del Regno del novembre 1995, pag. 1). Usare espressioni del genere solo perché un gruppo religioso ha stampato un libretto di 200 pagine è del tutto fuori luogo, se non si attribuisse a tale libretto valenza di parola di Dio. Ne consegue che anche il suo contenuto ha lo stesso peso e valore del verbo divino, ed ecco che la sua lettura produce "gioia incontenibile". Esso non è un libro come tutti gli altri. No. "Geova ci ha provveduto questo libro", dice lo stesso Ministero del Regno alcune righe più avanti. Nessuno mai nel corso della storia, eccettuati i testimoni di Geova, ha mai spinto così in avanti la sua presunzione da voler far credere che i propri libri siano curati direttamente dall’Editore Celeste; pertanto, una volta accettato questo principio è facile comprendere tutto il resto.

Ciò nonostante, alla domanda iniziale: cosa è rimasto del 1914? siamo costretti a rispondere: ben poco, e fra poco anche questo "poco" non ci sarà più. Ci coglie una grande tristezza al pensiero di ciò che questo vorrà dire per tutti quei testimoni di Geova che al 1914 attribuivano quasi un valore sacrale, un significato soteriologico. Man mano che il tempo trascorre, questa data andrà a far compagnia a quella del 1799, prima celebrata, ora dimenticata, a quella del 1874, che era il 1914 dei primi Studenti Biblici e oggi non è più nulla, e poi rimarrà soltanto quella che in effetti è: la data dello scoppio della guerra mondiale, cioè una data che, oltre a questo, non significa nulla, assolutamente nulla. E così sia!

Sergio Pollina

1. Allo scopo di accertare chi fossero gli "alcuni cattolici" che avrebbero sostenuto una cosa del genere, è stata fatta una esplicita richiesta alla sede italiana della Watch Tower, la quale con la sua lettera EH del 23 marzo 1994, ha così risposto: "La risposta la troverà nella fotocopia qui acclusa, di una Enciclopedia Cattolica che tratta il millenarismo. Nelle parti evidenziate si parla di un anonimo anglicano secondo il quale doveva 'venire un tempo in cui, tolto di mezzo il papato e la prepotenza dei governi assoluti, sarà stabilita una democrazia universale civile-religiosa, in cui i cittadini godranno di una pace duratura, non turbata da alcun male fisico e morale'. Più avanti si nominano vari autori cattolici che, sebbene con diverse modifiche, sostenevano quel punto di vista. Circa la data del 1799, se lei consulta qualche buon libro di cronologia secolare troverà che in quell'anno morì in Francia il papa Pio VI, fatto prigioniero di (questo marchiano errore di grammatica, 'di' invece di 'da', è tipico della prosa geovista, N.d.A.) Napoleone Bonaparte. Le accludiamo una pagina fotocopiata della nostra rivista La Torre di Guardia, del 15 aprile 1967, pagina 234, che accenna a tale fatto storico". E' agevole notare come in questa, e in molte altre circostanze, la Società Torre di Guardia abbia dimostrato l'assoluta scorrettezza del suo modo di agire. Dopo aver dichiarato nella rivista del 1989 che erano 'alcuni cattolici' a sostenere una dottrina che, com'è invece evidente, era lei a sostenere, ad una domanda precisa risponde innanzitutto citando la prestigiosa Enciclopedia Cattolica, e lo fa in un modo tale da suscitare letteralmente repulsione per la falsità ideologica (e non solo ideologica) evidente nelle sue parole. Innanzitutto cita un 'anonimo anglicano' che, pertanto rimane anonimo e che, comunque non c'entra con gli 'alcuni cattolici'. Ma, e questo è grave, omette di dire che se è vero che alcuni cattolici avevano sostenuto il millenarismo, l'articolo in questione tratto dall'Enciclopedia Cattolica, includeva quegli autori cattolici in un paragrafo intitolato 'Errori Connessi', cioè il millenarismo veniva classificato come una dottrina che il cattolicesimo ha sempre sconfessato, e, quindi, non si possono citare 'autori cattolici' quando si parla di una dottrina che il cattolicesimo sconfessa. Altrimenti, sarebbe corretto che, nel citare le idee e gli scritti di alcuni 'apostati' del Geovismo, li si facessero passare per scritti di 'alcuni testimoni di Geova', anche se, poi, il Geovismo ufficiale li avesse bollati come eresia. Ecco, questo è il sistema Watch Tower, un sistema del quale è pericolosissimo fidarsi perché intriso di una tale falsità congenita e inestirpabile che non può essere preso sul serio.

www.oocities.org/athens/Oracle/6685/1914.htm

Io mi limito a commentare l' ultima frase (da me grassettata):

Sarebbe molto ma molto piu' appropriata per la CC.

E' la solita gara a chi e' peggio.

O i soliti ciechi che fanno a bastonate.

Ciao
Claudio







“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer