Gli Otto Comandamenti
scritto da Profeta Incerto
Per i CCCP (Cristiano Cattolici Credenti Praticanti) osservare i Dieci Comandamenti è la via maestra verso la santità e la vita eterna. Ne sia riprova la virtù e l’esempio di alcuni tra i più noti cattolici italiani: Silvio Berlusconi, Rocco Buttiglione e Totò Riina.
Per carità, niente da dire sui Dieci Comandamenti, a parte che sono troppi. Comunque più di quelli che servivano.
Per esempio il Decimo “Non desiderare la roba d’altri” rende perfettamente superfluo il Settimo “Non rubare”: se uno non desidera non ruba.
Stesso discorso per quanto riguarda il Nono “Non desiderare la donna d’altri” che, sì certo, denota un sottile allentamento dell’implacabile maschilismo divino (giacché qui addirittura si distingue la donna dalla roba), ma rende totalmente inutile il Sesto “Non commettere adulterio”, specie alla luce della fondamentale precisazione di Gesù in Matteo 5,27-28: “chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”.
Dio avrà pensato: repetita iuvant: è probabile che al branco di pecorai che lo adoravano ai tempi di Mosè fosse necessario ribadire i concetti. Ma da allora sono trascorsi millenni di civiltà cristiana e possiamo fare a meno di tutte le sgraziate ridondanze dei Dieci Comandamenti: dimostriamo a Dio che siamo diventati svegli e aboliamone due!