00 04/05/2012 07:24
Quando ho detto che fede e ragione seguono strade diverse, come due binari che mai si incroceranno, qualcuno ha gridato definendo la mia espressione priva di senso. Peccato che non abbia capito che stavo dicendo esattamente questo.

La fede, come già detto, non si basa sui ragionamenti analitici, ma su tutta quella sfera emotiva che è compresa in una forma di intelligenza diversa da quella strettamente logica. L'intuizione, come ho già detto, non è analitica. Ma è molto più rapida del prodotto del pensiero. E ha sempre ragione. Perché?
A mio avviso, la diffrenza non sta in termini di intelligenza. Personalmente conosco credenti intelligenti e credenti stupidi e conosco atei intelligenti e atei stupidi. In entrambe le categorie gli stupidi sono i bigotti, gli estremisti, i fanatici. Se dovessi cercare di far comprendere con un esempio direi che la mente cerca di ispezionare la larghezza e l'altezza, mentre la fede tende a misurare la profondità delle cose.

Inutile forse ripetere che, nel mio pensiero, fede e credulità sono due cose molto diverse. La prima è molto rara, la seconda è molto diffusa e venduta per fede. Credere a quello che ti dice qualcun altro non è vera fede, ma credulità. Anche l'ateo è un credulone, dato che non è quasi mai in grado di replicare le prove scientifiche. Crede perché qualcun altro lo ha dimostrato. IN fondo non c'è molta differenza.

Il limite della scienza (comprensibile) è che fin dove arriva cerca di dare risposte (come misurare altezza e larghezza). Quando si trova di fronte a qualcosa di incomprensibile, invece di provare ad andare in profondità, in maniera molto sbrigativa (quindi superficiale) dice "non c'è, perché non si può dimostrare".

Quindi, è corretto dire che o si pensa o si crede, ma lo è altrettanto dire che la mente cerca e il cuore trova.


[Modificato da Raffinatore 04/05/2012 07:24]



Più si è vuoti e più si ama emergere, come recipienti pieni di niente, che galleggiano sulla superficie dell’acqua.