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Il cardinale che paga i pedofili

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  • ReteLibera
    00 31/05/2012 18:26

    Il cardinale che paga i pedofili

    31/05/2012 - L'episcopato americano aveva negato la pratica, che ora è stata provata

    Il cardinale che paga i pedofili
     
     
    Il fallimento della diocesi di Milwaukee espone i conti che smentiscono il capo dell’episcopato americano.
    Il cardinale Timothy Dolan (nella foto) autorizzò personalmente il pagamento di una buonuscita di 20.000 dollari ai sacerdoti accusati di abusi sui minori perché abbandonassero lo stato sacerdotale. Dolan è a capo della conferenza episcopale statunitense e a precisa domanda sulla questione aveva risposto che l’eccusa era “falsa, pretestuosa e ingiusta”.

    Oggi, dal fallimento della diocesi di Milwaukee, a causa dei risarcimenti alle vittime dei suoi sacerdoti pedofili, emergono documenti contabili con la firma di Dolan, che autorizzava i pagamenti.

    Un’offerta “per velocizzare” l’abbandono dello stato sacerdotale, che per il diritto canonico è una cosa che va per le lunghe se il sacerdote s’oppone. I preti violentatori però non hanno incassato solo quei soldi, ma anche una pensione da 1.250 dollari al mese e l’assicurazione sanitaria, ma quella solo fino a che non trovino un altro lavoro. Si parla proprio di altro lavoro.
    Ovviamente una qualsiasi istituzione eduativa che trattasse in questo modo uno dei suoi dipendenti in circostanze simili raccoglierebbe giudizi negativi e accuse di esagerata lontananza dalle vittime, quando non di complicità con i rei, che è esattamente quello che si imputa alla chiesa cattolica e, in questo caso, al cardinale Dolan.






  • ReteLibera
    00 31/05/2012 20:11
  • ReteLibera
    00 05/06/2012 10:54

    Per la Chiesa sessuofoba la pedofilia pretesca è soltanto un peccato (un atto impuro) non una violenza alla persona.

     

    L’attenzione dell’opinione pubblica è oramai da tempo puntata, giustamente, sulla impressionante serie di crimini pedofili compiuti da persone appartenenti al clero cattolico.

    Crimini che la Chiesa ha gestito in modo disastroso.

    Vediamo perché.

    L'ossessione maniacale nei confronti del piacere sessuale, considerato come il peggiore dei peccati in quanto esprime al massimo la libertà di disporre del proprio corpo, ha portato la Chiesa sessuofoba a trattare allo stesso modo, cioè come semplice offesa a dio, inteso come guardone ossessivo e maniacale, sia le pratiche sessuali assolutamente legittime e gratificanti fra adulti consenzienti, sia lo stupro e la pedofilia, cioè atti che si configurano prima di tutto come «violenza» verso persone non consenzienti e per di più indifese.
     
    Tutti i documenti ecclesiastici concordano nel giudicare l’abuso di un religioso su un minore «delitto contro il sesto comandamento del Decalogo».

    Una volta che la Chiesa ha ridotto l’abuso su minori a semplice «lussuria», alla stregua della masturbazione o della fornicazione , è logico che questo delitto è stato derubricato dal clero come un problema da confessionale e non da tribunale, aggiustabile con l'assoluzione e una giaculatoria come qualsiasi altro «atto impuro», senza conseguenze penali per chi lo commetteva.

    La devastazione fisico-morale della vittima è stata quindi, totalmente esclusa.

    Purtroppo, una simile mancanza assoluta del senso di responsabilità umana e civile è stata tipica del papato e della Chiesa in tutti i tempi.
     
    Infatti il Vaticano non ha mai sottoscritto le dichiarazioni dei diritti umani, politici, sociali e civili (ONU 1948 e UE 2000), né le Convenzioni internazionali sulla parità uomo-donna, sulla protezione dell’infanzia ecc. (chi vuole approfondire il punto, può leggere il libro del teologo spagnolo José Maria Castillo, La Chiesa e i diritti umani, 2009). Nel Codice di Diritto canonico (1983) e nel Catechismo (2003) manca persino l’espressione «diritti umani o civili».
     
    Ecco spiegata la copertura data per anni, dalla Congregazione per la fede, agli abusi commessi dal clero in tutti i Paesi del mondo.
    Il 18 maggio 2001, infatti, la Congregazione emanò, con la firma di Ratzinger e del segretario Tarcisio Bertone, una Lettera indirizzata ai vescovi di tutta la Chiesa cattolica e agli altri ordinari e prelati interessati, circa i delitti più gravi riservati alla medesima Congregazione per la dottrina della fede. In essa si ordinava di condurre sui delitti in questione (quasi sempre di carattere sessuale) inchieste  riservate, col vincolo del segreto (Secretum pontificium) e quindi 
    l’obbligo di non darne informazione alle autorità civili.
     
    La direttiva fu approvata anche dal papa allora in carica, Giovanni Paolo II e orientò il comportamento delle autorità ecclesiastiche fino alla messa in discussione dei giorni nostri. Perciò tutte le dichiarazioni fatte da Benedetto XVI, e da qualsiasi altro esponente del clero cattolico, intese a dimostrare che la Chiesa si è prodigata per combattere la pedofilia pretesca sono delle assolute, spudorate menzogne, avvalorate anche, in questi giorni, dai documenti emersi contro il cardinale Timothy Dolan, primate degli Usa, durante la causa per la bancarotta dell'arcidiocesi di Milwaukee .
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    Sonnyp
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    00 05/06/2012 12:14
    maledetti bastardi!
    E io dovrei convertirmi alla chiesa cattolica?

    Vorrei prorpio che venisse ora il Polymetis a difendere la sua chiesa, troverebbe pane per i suoi denti. . .
    Farò vedere questo tuo articolo Raf, a chi di dovere, e raccoglierò le eventuali reazioni e obiezioni.

    Per il momento, grazie per tutte queste interessantissime informazioni. Shalom. [SM=g8142] [SM=g7362] [SM=x2479882] [SM=x2849716]



  • ReteLibera
    00 06/06/2012 12:47
    Re: maledetti bastardi!

    Buonuscite ai preti pedofili. Così la Chiesa "punisce" gli abusi


    SATURDAY, JUNE 2, 2012



    "Buonuscite" da 20 mila dollari, una pensione da 1.250 dollari al mese e l'assicurazione sanitaria fino a quando non avranno trovato un altro lavoro.
     

    Secondo il New York Times, è quanto avrebbe pagato la Chiesa cattolica negli Stati Uniti per compensare i preti accusati di pedofilia e favorire il loro ritorno alla vita laica e privata. Insomma, per dare una mano ai religiosi che hanno abusato di minori. Un gioco a carte invertite, in cui il risarcimento se lo piglia chi ha commesso il reato, non la sua vittima.


    Ad aver autorizzato i pagamenti sarebbe stato il cardinale Timothy Dolan, dal 2002 al 2009 arcivescovo di Milwaukee e oggi a capo della Conferenza episcopale statunitense, personaggio assai conosciuto negli States e inserito dal Time tra le 100 persone più influenti del mondo. All'epoca dei fatti, Dolan aveva negato tutto: "L'accusa" - si era difeso - "è falsa, pretestuosa e ingiusta".

    Ma, oggi, un documento reso pubblico dagli avvocati delle vittime e riferito a una riunione del Consiglio finanziario dell'Arcidiocesi di Milwaukee del 7 marzo 2003 ha confermato la sua firma sulle autorizzazioni alle transazioni. Allora, la situazione degli abusi era così grave e indifendibile che persino la compagnia assicurativa dell'Arcidiocesi si rifiutò di coprire i costi: "La Chiesa è stata negligente", disse il suo responsabile.

    Il primo caso analogo a Milwaukee risale al 1983. Il prete in questione, Franklyn Becker, era stato accusato di aver molestato e abusato di almeno 10 minori, sia maschi che femmine. Per lui, ci fu anche una vera e propria diagnosi di pedofilia. Rimosso dall'incarico solo nel 2004, si vide versare 10 mila dollari a titolo di aiuto. "Fu un atto di carità", commentò allora il cardinale Dolan.

    Il fatto che la "buonuscita" concessa ai preti pedofili sia una procedura formale all'interno della Chiesa, nota come "laicizzazione", certo non rasserena. Anzi, scandalizza ancora di più. Soprattutto dopo la posizione assunta qualche giorno fa dalla Cei in merito ai casi di pedofilia: i vescovi non hanno l'obbligo di denunciare alle autorità i casi di abusi di cui vengano a conoscenza. La giustificazione data da alcuni esperti in materia, secondo cui "quando un uomo diventa prete, la Chiesa è chiamata a soddisfare i suoi bisogni per tutta la vita", è sin troppo debole.

    Solo da noi, negli ultimi 11 anni, i casi accertati di pedofilia all'interno del clero sono stati 135. In America, la Chiesa ha già pagato oltre 16 milioni di dollari per sostenere i processi dei religiosi accusati di violenze su minori. Nel 2011, l'Arcidiocesi di Milwaukee è stata persino costretta a presentare istanza di fallimento.

    Nella lettera inviata pochi giorni fa all'attuale Arcivescovo di Milwaukee dall'associazione delle vittime Survivors Network of those Abused by Priests si legge: "In quale altra occupazione, soprattutto che opera con le famiglie, le scuole e i giovani, viene dato un bonus in denaro a un dipendente che abbia molestato e abusato sessualmente su dei bambini?"