GEOVA Informazioni per tutti i testimoni di Geova o coloro che hanno un testimone di Geova in famiglia.

E' crisi ma c'e' chi si fa bello. I soliti vecchi decrepiti che mangiano Benedetto XVI arriva a Milano, una visita d spalle di un popolo di CREDENTI.

  • Messaggi
  • ReteLibera
    00 01/06/2012 22:17

    Benedetto XVI arriva a Milano, una visita da

    tredici milioni di euro

    Al via nel capoluogo lombardo il VII incontro delle famiglie  Ma Pisapia insiste: "Sì alle unioni civili". Nella tre giorni papale saranno impiegati 15 mila uomini tra forze dell'ordine, vigili del fuoco e protezione civile. Oltre 3 milioni dal Comune. Altri dieci tra Regione Lombardia, arcidiocesi, Cei e sponsor
    papa_milano_interna nuova
     
     
    Un milione e duecentomila pellegrini. Tradotto: tre giorni di popolazione raddoppiata. Ruota tutta attorno a questa cifra da record la macchina organizzativa che sta preparando Milano all’arrivo del Papa. La visita più lunga in una città italiana nella storia dei pontefici. Benedetto XVI atterrerà a Linate questo pomeriggio alle 17. Alle spalle i contrasti dei palazzi vaticani e le rivelazioni dei ‘corvi’. Ad attenderlo le polemica sul ruolo della famiglia, proprio il tema al centro di questo incontro mondiale.
    Due giorni fa lo scontro a distanza tra Giuliano Pisapia e Roberto Formigoni. “Se entro la fine dell’anno il Consiglio comunale non deciderà, assumerò io personalmente con la mia giunta la decisione sul registro delle unioni civili”, ha promesso il sindaco di Milano. “Di famiglia ne conosco una sola, fatta di un uomo, una donna e dei bambini”, ha replicato il presidente della Lombardia. Battibecchi che si aggiungono ai mal di pancia all’interno della stessa maggioranza arancione per “il deficit preoccupante di laicità” che accompagna la visita del Papa. Queste le parole della capogruppo della Federazione della sinistra in Consiglio comunale, Anita Sonego, che ha anche messo nel mirino i soldi pubblici stanziati per l’evento “in un periodo di crisi come questo”.
    Il Comune ha previsto una spesa di 3,1 milioni di euro per potenziare i servizi in questi tre giorni: trasporti, sicurezza, pulizia delle strade. Soldi che secondo la giunta andranno a favore di tutta la città, dei milanesi oltre che dei pellegrini. In ogni caso, è saltato il milione di euro che Letizia Moratti aveva promesso alla Curia, senza mai però metterlo a bilancio.
     
     
     
    CI SONO poi i due milioni elargiti da Regione Lombardia e il 27esimo piano del Pirellone messo per nove mesi a disposizione della Fondazione Milano Famiglie 2012, che ha iniziato a organizzare l’evento quasi due anni fa. Spesa complessiva 10 milioni di euro, finanziati oltre che dalla Regione, dall’arcidiocesi di Milano, dalla Cei e da numerosi sponsor, come Intesa San Paolo, Eni ed Enel. Investimenti che saranno ben ripagati, fa sapere la fondazione, visto che l’indotto previsto è di 55 milioni di euro. Soldi portati dal milione di pellegrini che sono già iniziati ad arrivare. Ieri qualcuno si aggirava incuriosito per piazza Duomo, mentre gli operai spostavano transenne e preparavano il palco sul sagrato .
    Se Milano reggerà, però, lo si inizierà a capire oggi. Una città sotto assedio, un assedio ‘gentile’, dicono le autorità. Allerta massima, le bonifiche delle strade dove passerà il papa sono già partite nei giorni scorsi: tolti i cestini, controllati i tombini. Per l’evento più delicato, la messa di domenica mattina a Bresso, sono state addirittura visionate le mappe militari per studiare al meglio come difendere il perimetro del parco Nord. Nei tre giorni saranno impiegati 15mila uomini, tra forze dell’ordine, vigili del fuoco e protezione civile. Ci sarà poi un esercito di 6mila volontari. A seguire il corteo papale un apparato di sicurezza imponente, tiratori scelti sui tetti, quattro elicotteri di polizia e carabinieri in volo. Primo trasferimento quello di oggi tra l’aeroporto di Linate e piazza Duomo, dove alle 17.30 Benedetto XVI terrà un discorso alla cittadinanza.
    SULLA papamobile non salirà, come altre volte, il suo ex maggiordomo Paolo Gabriele, finito in una cella del Vaticano con l’accusa di essere uno dei responsabili della fuoriuscita di documenti riservati. Tre giorni di mezzi potenziati, metro tutta la notte, bus già in strada alle 4 di mattino, la zona a nord di Milano vicino a Bresso chiusa a quasi tutto il traffico. Misure eccezionali per un programma che dopo la presenza di Benedetto XVI in Duomo prevede il concerto alla Scala stasera. Domani la festa dei cresimandi alle 11 allo stadio San Siro e alle 16 l’incontro nell’area allestita all’aeroporto di Bresso, dove in serata il pontefice salirà per la prima volta sul palco da 50 metri. Meglio di una rockstar. Alle 10 di domenica la messa, sempre a Bresso, da dove il Papa partirà dopo aver recitato l’Angelus. Direzione Linate. Poi, alle 17.30, in volo per Roma.
    da Il Fatto Quotidiano dell’ giugno 2012
    [Modificato da ReteLibera 01/06/2012 22:20]
  • ReteLibera
    00 01/06/2012 22:28
    Pardon.
    Il titolo che volevo dare a questa discussione, era il seguente:

    Benedetto XVI arriva a Milano.
    I soliti vecchi rincoglioniti che mangiano sulle spalle di un popolo di CREDENTI.



    Come ti ho già detto Raf, possiamo cercare di evitare le offese inutili? I credenti, meritano lo stesso rispetto che tu, da non credente, meriti nei loro confronti. Se loro, ci definissero dei poveri deficenti, ti farebbe piacere? Penso di no. E comunque, almeno in questo spazio, nessuno deve offendere nessuno. Punto. Possiamo esprimere le nostre opinioni, LIBERAMENTE senza bisogno di offendere il nostro prossimo, ok?


    Non perseguitare mai un tuo simile, a causa della sua religione. Rispetta invece ciò in cui gli altri credono, se vuoi che loro, in cambio, rispettino te.
    (Tecumseh)


    [Modificato da Sonnyp 02/06/2012 09:48]
  • ReteLibera
    00 01/06/2012 22:48

    Gli italiani sono convinti che la famiglia sia un valore. E in effetti il nostro è il paese più familista dell’Occidente: più che in altri paesi ci si fa carico dei genitori anziani e i figli fino a tardi rimangono a casa. I divorzi, sebbene in aumento, sono al livello più basso in Europa, così come i bambini nati fuori dal matrimonio o da madri sole.

    Sembrerebbe un quadro idilliaco che potrebbe pure piacere a Benedetto XVI, ma non è tutto oro quel che luccica. Infatti sono le donne che portano il peso di anziani, anziani fragili, figli che non se ne vanno da casa, nipotini.

    A mantenere subalterno il ruolo delle donne concorrono perfino i sindacati che non hanno mai dato il loro contributo di idee né per coniugare lavoro e servizi, né per equiparare l’età della pensione a quella dei maschi, cristallizzando il genere femminile al ruolo di Cenerentola per di più con la pensione bassa per i minori contributi versati. 

    So che si deve parlare male del ministro tecnico del Lavoro per rimanere nel politicamente corretto (ma come è noto ai pochi e selezionati lettori di questa pagina io me ne sbatto del politicamente corretto e detesto il pensiero unico), ma intanto  ha denunciato “la conciliazione non è solo un tema femminile, ma anche maschile: gli uomini dovranno fare di più in famiglia”.

    L’Istat dice che più del 70% del lavoro domestico e di cura resta a carico delle donne e questa ovvietà non ha mai turbato più di tanto la partitocrazia che pure si riempie la bocca con la famiglia. Ma, per uscire dalla retorica e dai quadretti oleografici di cui faremo scorpacciate nelle giornate milanesi del papa (ovviamente tutto in diretta rai, come se le messe riguardassero la globalità dei contribuenti che pagano l’ingiusto canone)  bisogna raccontarsi la verità.  

    E’ vero che la famiglia deve essere sorretta, ma invertendo l’esistente. E’ vero che i giovani attribuiscono valore ai legami famigliari, ma non è più sopportabile che se una coppia – o una donna – desidera un bambino deve incatenarsi ai nonni perché il nido non c’è.

    Due terzi dei giovani pensa che sia più opportuno convivere piuttosto che sposarsi, oltre il 20% ritiene il matrimonio un istituto superato e la metà delle donne sotto i 35 anni non ritiene indispensabile avere figli, mentre l’altra metà rifiuta che la maternità sia un dovere ma piuttosto una scelta che si può procrastinare fino ai 40-45 anni. 

    In uno Stato normale (ci piacerebbe poter dire liberale) le politiche devono assicurare che ogni cittadino realizzi il tipo di unione/famiglia che desidera, e, è appena il caso di ricordarlo, il genere non può essere un ostacolo al dispiegamento delle libertà di ognuno. Ed è famiglia anche chi decide di vivere da solo.

    Ben sette milioni di italiani fanno questa scelta, e in tutte le fasce di età. Naturalmente tra loro anche vedovi/e  che, talvolta, hanno una fragilità sociale che non deve essere ignorata.

    Per il resto i singoli sono persone molto meno egoiste e grette di chi vive in due.
    Le madri sole socializzano i propri bambini di più che le coppie.

    Le giornate milanesi del papa saranno l’ennesima occasione per i media vaticaliani di raccontare una famiglia che non c’è più.
    Del resto questo è il paese delle occasioni perse.

    Già sembra svanito il reale motivo dell’interesse delle carte passate al giornalista Nuzzi, per intenderci le pressioni sul governo italiano soprattutto in tema bioetico e materia economica.

    Incredibilmente nessun giornalista ha sentito il ministro Tremonti che, con il banchiere Gotti Tedeschi, cercava il modo per evitare ici e altri pagamenti al Vaticano così derubando gli italiani.

    E persa è stata anche la questione parata del 2 giugno.

    La contemporaneità della data con la tragedia emiliana poteva indurre a festeggiare questa importante data italiana in modo diverso dall’inutile sfoggio militaresco, provando a unificare, tutti gli anni, su questa ricorrenza di grande valore (ricordiamo che le  marce militari oltre che il nazismo le facevano e le continuano a fare solo le dittature).


    E ha perso l’occasione di tacere il sindaco di Roma Alemanno che ha twittato la sua emozione per essere arrivato a Sassuolo ad accompagnare generi di conforto per i terremotati.

    Ha postato anche una sua foto con la maglia della protezione civile.

    Non quella dei terremotati con le mani tra i capelli!

    Esprimiamo la nostra vicinanza e il grande dolore per la loro tragedia ai terremotati dell’Emilia (anche riprendendoci il sindaco).



    Tiziana Ficacci
    www.nogod.it - Qui i vostri COMMENTI


    http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=95915