Il problema dei credenti è la loro convinzione che gli atei siano diventati atei per delusione, per cattivo o mancato insegnamento, per ribellione nei confronti dei principi religiosi, per traumi o esperienze negative, per torti subiti e per un mucchio di altre cose.
Non nego che ci sono "atei transitori" a causa di queste sopracitate motivazioni.
Ma ne manca una, la più importante, quella fondamentale, quella che non ti fa tornare indietro neanche di fronte a visioni mistiche...
La ragione, signori miei.
Puro, semplice, concreto ragionamento. Niente di più.
E per quanto facciate salti mortali, contorcimenti vari e gridiate all'offesa ogni tre per due, la ragione è l'unica cosa che distingue i credenti dagli atei.
Se vuoi essere credente devi rinunciare alla ragione.
Confutate questo semplice principio, se potete.
Altrimenti smettetela di farvi film mentali sulle motivazioni atee!!!
E' un consiglio, eh? Non una minaccia!
Titti.