00 18/11/2012 19:41
Bellissima riflessione!

Una prima via, quindi, che conduce alla scoperta di Dio è il contemplare con occhi attenti la creazione.



È quello che dico sempre.... già solo contemplando la creazione, non si può NON ringraziare il suo Creatore.... a meno che, non si cerchino scuse per non dare a Lui la paternità di tale meravigiosa "gestazione"....



La terza parola: la fede. Soprattutto nella realtà del nostro tempo, non dobbiamo dimenticare che una via che conduce alla conoscenza e all’incontro con Dio è la vita della fede. Chi crede è unito a Dio, è aperto alla sua grazia, alla forza della carità. Così la sua esistenza diventa testimonianza non di se stesso, ma del Risorto, e la sua fede non ha timore di mostrarsi nella vita quotidiana, è aperta al dialogo che esprime profonda amicizia per il cammino di ogni uomo, e sa aprire luci di speranza al bisogno di riscatto, di felicità, di futuro.




Posso senz'altro testimoniare e concordare con Ratzingher, che le sue parole sono VERE sino all'ultima lettera! Oggi davvero mi sento UNITO a Dio, cercandoLo in ogni occasione la dove il cristianesimo me ne offre l'occasione... aiutando il prossimo, essendo soccorevoli, prestando un orecchio ai depressi, silidizzando con i sofferenti, mostrando empatia per i sofferenti, e così via....


La fede, infatti, è incontro con Dio che parla e opera nella storia e che converte la nostra vita quotidiana, trasformando in noi mentalità, giudizi di valore, scelte e azioni concrete. Non è illusione, fuga dalla realtà, comodo rifugio, sentimentalismo, ma è coinvolgimento di tutta la vita ed è annuncio del Vangelo, Buona Notizia capace di liberare tutto l’uomo. Un cristiano, una comunità che siano operosi e fedeli al progetto di Dio che ci ha amati per primo, costituiscono una via privilegiata per quanti sono nell’indifferenza o nel dubbio circa la sua esistenza e la sua azione. Questo, però, chiede a ciascuno di rendere sempre più trasparente la propria testimonianza di fede, purificando la propria vita perché sia conforme a Cristo.



Infatti, nessuna fuga dalla realtà, ma anzi, una maggior consapevolezza ancor maggiore che lontani da Dio, i problemi aumenteranno solamente, e NON diminuiranno. Quaesto è certo!!!


Oggi molti hanno una concezione limitata della fede cristiana, perché la identificano con un mero sistema di credenze e di valori e non tanto con la verità di un Dio rivelatosi nella storia, desideroso di comunicare con l’uomo a tu per tu, in un rapporto d’amore con lui.



Una maggior apertura e tolleranza mentale, auspicherebbe un miglioramento sociale e psicologico fraternizzante molto utile alle azioni miglioratrici che l'uomo potrebbe compiere nei suoi doveri umani, in una società che ha sempre più bisogno di unirsi, e NON disgregarsi come sta accadendo nella più totale dimenticanza del proprio prossimo e chiudendosi invece sempre più nell'egoismo individuale del PRIMA IO, e poi, caso mai gli altri.....

Grazie Tommaso per avercela proposta..... Ci ho riflettuto e mi ha fatto bene.... sono sempre buone le parole spese al fine di responsabilizzarci un pò di più di quello che crediamo di essere.....

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