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9) Colossesi 1:13-20 –TNM: “…Egli è l’immagine dell’invisibile Iddio, il primogenito di tutta la creazione; perché per mezzo di lui tutte le [altre] cose furono create nei cieli e nella terra, le cose visibili e le cose invisibili, siano troni o signorie o governi o autorità. Tutte le [altre] cose sono state create per mezzo di lui e per lui. Ed egli è prima di tutte le [altre] cose e per mezzo di lui tutte le [altre] cose furono fatte esistere, ed egli è il capo del corpo, la congregazione. Egli è il principio, il primogenito dai morti affinché divenga colui che è primo in tutte le cose; poiché [Dio] ritenne bene di far dimorare in lui tutta la pienezza, e per mezzo di lui riconciliare di nuovo con sé tutte le [altre] cose facendo la pace mediante il sangue [che egli sparse] sul palo di tortura, siano esse le cose sulla terra o le cose nei cieli.” L’inserimento nel Testo del termine “altre” allo scopo di far dire alle parole di Paolo, per ben 5 volte “altre” che Cristo sia una creatura tra le “altre” è una delle falsificazioni più gravi: un capolavoro dell’anticristo!

Il Sig. Giovanni da Fasano non si lasci fuorviare dal significato del termine primogenito che esso assume nelle nostre lingue! Nell’area semita del Vecchio Testamento questa parola assume più di un significato. Oltre ad essere impiegata per spiegare il primo nato di una famiglia come per esempio il primo dei resuscitati, come nel caso di Cristo, primogenito significa anche avere il primato come si può rilevare da Esodo 4:22 dove la nazione di Israele vi è annoverata a prima nazione anche se in senso storico non è la prima e così, in questo modo, il popolo di Israele assume il titolo di primogenito.
Allo stesso modo Dio assurge a primogenito il re Davide su tutti i re della terra. -Salmo 89:28.

Pertanto, Gesù è il prototokos, cioè egli ha il primato su tutta la creazione essendo appunto la Parola creatrice l’immagine perfettissima di Dio. Paolo dopo aver detto di Gesù che è immagine di Dio inizia a parlare della creazione con il termine “Poiché”, dimostrando senza ombra di dubbio che Gesù è il mezzo che opera la creazione e che da origine al tutto come dimostra Ebrei 1:6 “E di nuovo, quando introduce il primogenito nel mondo, dice: Lo adorino tutti gli angeli di Dio.” Ciò dimostra, dunque, che il primogenito è separato e distinto dalla creazione come documenta anche in modo categorico Giovanni 1:3 che i geovisti si sono dimenticati di falsificare! Ma non soltanto il figlio proprio di Dio è visto tra le “altre” creature, il Corpo Direttivo si è pure divertito a ridurre il loro Dio Geova tra gli “altri” idoli, come si può vedere in II Cronache 2:5 –TNM: “E la casa che edifico sarà grande, poiché il nostro Dio e più grande di tutti gli [altri] dèi.” Si confronti anche Salmo 135:5. Un altro “altri” senza parentesi si trova nel Salmo 138:1.
Geova un idolo tra gli idoli!
Così Geova, come Gesù, è stato sistemato per le feste!!

Essendo anticristica la dottrina dei tdG essi si sono occupati a falsificare sistematicamente tutte le Scritture che parlano della divinità di Cristo uguale a quella del Padre.

La Scrittura non lascia alcun dubbio sulla sua divinità per cui ogni sforzo ariano per contrastarla viene vanificato dalla teologia giovannea: “E Dio era la Parola” (così recita il greco) come il Padre con il quale egli era e “io sono” che è il richiamo di Esodo 3:14 nella versione dei Settanta usata dagli apostoli per comporre il Nuovo Testamento. Sulla tematica della cristologia è di fondamentale contenuto cristologico proprio su tutti i passaggi Scritturali che specificano la natura del Figlio proprio di Dio. Pertanto, è falsa la TNM quando traduce Giovanni 8:58 “io sono stato” (1967) e “io ero” (1987); una Bibbia prodotta per proprio uso e consumo.

Sulla controversia ariana, significativo è il breve commento che fa il noto studioso Hans Küng sul quale si invita il geovismo a rifletterci sopra: “La voce ὁμοούσιος (homoousios consostanziale- parentesi mia) (qui non impiegata in senso tecnico) non mirava a sovrapporre il concetto di Οὐσία (Ousia che significa sostanza, essenza – parentesi mia) al concetto di Dio, ma intendeva semplicemente chiarire le asserzioni neotestamentarie sul Figlio, un Figlio di Dio che non va collocato sul piano delle creature (come pensava Ario, ispirandosi al platonismo di mezzo), ma cui bisogna riconoscere lo stesso livello d’essere del Padre trascendente. Con queste affermazioni, non si voleva dire qualcosa di più di quanto la Scrittura stessa attesta (mio il grassetto) e neppure dare una risposta positiva al problema del tipo di relazione che intercorre tra il Padre e il Figlio.”.
Come si può osservare, la dottrina di Ario (Padre del Corpo Direttivo) circa il pensiero del demiurgo inferiore, presenta tutti i connotati accolti nella dottrina geovista. A fronte del pensiero storico del Küng non è possibile non scorgere da quale fonte filosofica il Corpo Direttivo abbia trovato ispirazione per la sua dottrina del Figlio di Dio quale essere creato.

Proprio sulla dottrina ariana ecco come il dotto Küng riassume il pensiero: “Per Ario, Cristo non è semplicemente un uomo adottato da Dio, ma il Figlio di Dio, già prima della creazione del mondo. Il logos è infatti creato dal Padre prima ancora della creazione del mondo; ci fu un tempo in cui egli non esisteva; è stato creato come una grandiosa essenza intermediaria divina e strumento per la creazione del tutto. Essenzialmente diverso dal Padre, Cristo è, sotto ogni aspetto, da lui dissimile per essenza. Si può chiamarlo <> soltanto in virtù della grazia che il Padre gli concede in vista della sua partecipazione alla Divinità. Poiché il logos non è propriamente Dio, bensì creatura, ed è quindi mutevole, gli è consentito di <>; gli si possono attribuire incarnazione e umiliazione.” (Incarnazione di Dio – Queriniana 1972 – pagg. 607-608, 613-614)
Sembra di leggere la Torre di Guardia!
Dal discorso di Ario è evidente che i tdG ne costituiscono una propaggine, e su questo primeggiano nell’ambito del settarismo entro il quale non trovano rivali.
In quanto a sofismo e capacità di corrompere la Parola di Dio, il Corpo Direttivo, pur di provare quello che crede rivela un comportamento che manifesta di possedere una spiccata e forte vocazione dell’apostasia, sordo alla voce della verità Scritturale che lo accusa.

Cordiali Saluti
Adriano Baston