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LE ANALISI DELL'O.M.S.

I risultati delle analisi condotte dai Proff. Linoli e Bertelli furono pubblicati in una relazione dal titolo "Ricerche istologiche, immunologiche e biologiche sulla Carne e sul Sangue del Miracolo Eucaristico di Lanciano (VIII sec.)", suscitando un grande interesse nella comunità scientifica internazionale, a tal punto da attirare l’attenzione persino del Consiglio Superiore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità O.M.S. (21), il quale, nel 1973, istituì una commissione scientifica con il compito di convalidare i risultati delle analisi eseguite dai ricercatori italiani e di confermare le conclusioni a cui erano giunti.
Dopo 15 mesi e qualcosa come 500 esami, tra cui gli stessi eseguiti dai ricercatori italiani, la commissione dell’O.M.S. confermò, senza riserve, quanto era stato dichiarato e pubblicato da questi ultimi.
I membri della commissione scientifica istituita dall’O.M.S. esclusero con fermezza la possibilità che il tessuto miocardico fosse mummificato e fecero presente che la perfetta conservazione di reperti organici, conservati per dodici secoli all’interno di reliquiari di vetro, in totale assenza di sostanze conservanti, antisettiche, antifermentative e mummificanti, contravviene a tutte le leggi conosciute della biologia. La commissione, inoltre, pose l’accento sul fatto che gli elementi cellulari costituenti il frammento di tessuto miocardico avevano mantenuto inalterata la propria integrità strutturale e funzionale.

ALTRE ANALISI

Nel 1981 i Frati Minori Conventuali di Lanciano chiesero al Prof. Linoli di eseguire una seconda indagine scientifica sull’Ostia-Carne, allo scopo di studiarne più a fondo sia la struttura macroscopica che quella microscopica.
Nella relazione dal titolo "Studio anatomo-istologico sul Cuore del Miracolo Eucaristico di Lanciano (VIII sec.)", che il Prof. Linoli redasse al termine di tale indagine, si legge che la reliquia presenta una morfologia tondeggiante, un diametro compreso tra 55 e 66 mm, una colorazione giallo-bruno-marrone ed un’ampia apertura irregolare al centro, dove sono visibili anche 14 forellini, presumibilmente determinati dall’infissione di altrettanti piccoli chiodi al fine di mantenere distesa l’Ostia-Carne su una tavoletta di legno.
L’analisi istologica evidenziò due esili rami del nervo vago (22) , la caratteristica lamina fibro-elastica che riveste tutte le cavità cardiache, l’endocardio (23) - la cui superficie appare sollevata nelle "trabecole carnee", morfo-strutturalmente analoghe a quelle del cuore umano - alcuni lobuli di tessuto adiposo, numerose strutture vascolari arteriose e venose di differente calibro ed il vestigio del ventricolo destro e sinistro, le cui dimensioni appaiono ridotte a seguito della disidratazione tissutale a cui l’Ostia-Carne è andata incontro nel corso dei secoli nell’ambito del naturale processo di mummificazione.