00 02/07/2013 16:30

La responsabilità è sempre e solamente di chi VOLONTARIAMENTE ha sposato quelle convinzioni a causa di uno studio biblico che pure ha accettato con piena libertà.
Che poi quella dottrina è fallace o meno è altra cosa.




2Pt 2,1 Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri che introdurranno eresie perniciose, rinnegando il Signore che li ha riscattati e attirandosi una pronta rovina.
2 Molti seguiranno le loro dissolutezze e per colpa loro la via della verità sarà coperta di impropèri.
3 Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna è già da tempo all'opera e la loro rovina è in agguato.

Come puoi notare, Pietro nella sua lettera, dà la colpa ai falsi maestri che spargono errori. Può esserci una parte di colpa anche nel soggetto che si lascia irretire, nella misura in cui è consapevole che si tratta di una setta non autorizzata da nessuno, che egli sta seguendo.


Tu poi metti sullo stesso piano la Chiesa con le sette e quindi parifichi le indicazioni morali a quelle degli altri.
In tal modo Cristo sulla terra non avrebbe alcun rappresentante che dia all'umanità delle indicazioni morali attendibili.
Mentre nella Scrittura troviamo che la Chiesa, nella sua continuità di conservazione del Deposito di fede, sarebbe stata colonna e fondamento della verità. Ciò si può dire solo della Chiesa Cattolica, nonostante alcuni uomini abbiano abusato del loro potere o si sono comportati come Giuda, prototipo, nella Chiesa dei traditori e parassiti.