00 07/11/2004 18:54
Re: Ateismo per prudenza.

Scritto da: Sonnyp 07/11/2004 18.08


Ecco! Proprio questa tua frase è il nocciolo della questione nuova che andiamo a sviluppare! La prudenza!

Dopo essere scottato con l'acqua calda, si sà, come dice il proverbio.... si ha paura anche di quella fredda.... e così eccomi a leggere di tutto e di più, anche Ateismo Contemporaneo a cura della Facoltà Filosofica della Pontificia Università Salesiana di Roma. (Editrice SEI)


Credo che la prudenza a cui mi riferivo differisca da quella cui può ricorrere un ex tdg.
Mi spiego un pò meglio.
Come agnostica(non atea)ritengo la mia intima natura sia di per sè prudente,cauta, sebbene non abbia mai fatto parte di alcuna confessione religiosa,e nessuna esperienza dolorosa in realtà motiva la mia "prudenza" che è, innata.

Un ex-tdg o un ex-cattolico che si è scottato,diviene prudente e scettico al momento, solo per una reazione istintiva,per difesa,perchè non desidera più soffrire,tornare a provare dolore e amarezza...questa esperienza però a me manca.Non ho mai avuto modo di soffrire per via di un'esperienza religiosa deludente o altro(per fortuna!).


Si tratta in vero di due realtà diverse su cui investigare.
Credo che coloro che divengono atei o agnostici per "reazione motivata",soffrono grandemente nello spirito ,poichè non vedono alcuna valida via d'uscita al problema:
"Un pò come quel gatto che essendosi bruciato sedendo su una stufa,rifiutò di sedersi di nuovo per il resto della sua vita."

Un salutone a te!

[SM=g27976]