00 26/12/2007 20:42
Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:71527055=predestinato74, 07/09/2007 19.56]purtroppo non è così semplice; un bravo tdg ti citerà traduzioni e studiosi che confermano la tnm.

risultato? anche se queste traduzioni sono 2 su 100, per il tdg basta a supportare la sua tesi!

così per altri passi scritturistici ahimè[/QUOTE][/POSTQUOTE]


“Del grande Dio e del Salvatore nostro Cristo Gesù”

Tit 2:13 — Gr. τοῦ μεγάλου θεοῦ καὶ σωτῆρος ἡμῶν Χριστοῦ ᾿Ιησοῦ

(tou megàlou Theoù kai sotèros hemòn Christoù Iesoù)

1934 “del grande Dio e del nostro The Riverside New
Salvatore Cristo Gesù” Testament, Boston e
New York.

1935 “del grande Dio e del nostro A New Translation of
Salvatore Cristo Gesù” the Bible, di James
Moffatt, New York
e Londra.

1950 “del grande Dio e del Salvatore New World Translation
nostro Cristo Gesù” of the Christian Greek
Scriptures (Traduzione
del Nuovo Mondo delle
Scritture Greche
Cristiane), Brooklyn
(New York).

1957 “del grande Dio e del nostro La Sainte Bible, di
Salvatore Gesù Cristo” Louis Segond, Parigi.

1960 “del grande Iddio e del Salvatore La Bibbia, di Fulvio
nostro Gesù Cristo” Nardoni, Firenze.

1970 “del grande Dio e del nostro The New American
Salvatore Cristo Gesù” Bible, New York e
Londra.

1972 “del grande Dio e di Cristo Gesù The New Testament in
nostro salvatore” Modern English, di J.B.
Phillips, New York.

Qui troviamo due sostantivi uniti da καὶ (kai, “e”), il primo preceduto dall’articolo determinativo τοῦ (tou, “del”) e il secondo senza l’articolo determinativo. Una costruzione simile si trova in 2Pt 1:1, 2, dove, nel v. 2, si fa una chiara distinzione fra Dio e Gesù. Questo indica che quando due persone distinte sono unite da καὶ, se la prima è preceduta dall’articolo determinativo non è necessario ripetere l’articolo determinativo davanti alla seconda. Esempi di questa costruzione nel testo greco si trovano in At 13:50; 15:22; Ef 5:5; 2Ts 1:12; 1Tm 5:21; 6:13; 2Tm 4:1. Questa costruzione si trova anche nei LXX. (Vedi nt. a Pr 24:21). Secondo An Idiom Book of New Testament Greek, di C. F. D. Moule, Cambridge (Inghilterra) 1971, p. 109, il senso “del grande Dio e del nostro Salvatore Gesù Cristo . . . è possibile nella κοινή [koinè] greca anche senza la ripetizione [dell’articolo determinativo]”.

Uno studio dettagliato della costruzione di Tit 2:13 si trova in The Authorship of the Fourth Gospel and Other Critical Essays, di Ezra Abbot, Boston, 1888, pp. 439-457. A p. 452 di quest’opera si trovano i seguenti commenti: “Prendete un esempio dal Nuovo Testamento. In Matt. xxi. 12 leggiamo che Gesù ‘scacciò tutti quelli che vendevano e compravano nel tempio’, τοὺς πωλοῦντας καὶ ἀγοράζοντας [tous poloùntas kai agoràzontas]. Nessuno può ragionevolmente supporre che qui siano descritte le stesse persone nell’atto di vendere e di comprare contemporaneamente. In Marco le due categorie sono distinte dall’inserzione di τούς davanti ad ἀγοράζοντας; qui è tranquillamente lasciato all’intelligenza del lettore distinguerle. Nel caso in questione [Tit 2:13], l’omissione dell’articolo davanti a σωτῆρος [sotèros] mi sembra non presenti difficoltà, non perché σωτῆρος sia sufficientemente determinato dall’aggiunta di ἡμῶν [hemòn] (Winer), poiché, dal momento che sia Dio che Cristo sono spesso chiamati “nostro Salvatore”, ἡ δόξα τοῦ μεγάλου θεοῦ καὶ σωτῆρος ἡμῶν [he dòxa tou megàlou Theoù kai sotèros hemòn], se stesse da solo, si intenderebbe nel modo più naturale come riferito a un solo soggetto, cioè Dio, il Padre; ma l’aggiunta di ’Ιησοῦ Χριστοῦ [Iesoù Christoù] a σωτῆρος ἡμῶν [sotèros hemòn] cambia interamente la cosa, limitando σωτῆρος ἡμῶν a una persona o essere che, secondo il consueto uso della lingua che fa Paolo, è distinto dalla persona o essere che egli designa come ὁ θεός [ho Theòs], di modo che non c’era bisogno della ripetizione dell’articolo per evitare ambiguità. Così in 2 Tess. i. 12, l’espressione κατὰ τὴν χάριν τοῦ θεοῦ ἡμῶν καὶ κυρίου [katà ten chàrin tou Theoù hemòn kai kyrìou] sarebbe naturalmente intesa come riferita a un solo soggetto, e ci vorrebbe l’articolo davanti a κυρίου se se ne intendessero due; ma la semplice aggiunta di ’Ιησοῦ Χριστοῦ [Iesoù Christoù] a κυρίου [kyrìou] rende chiaro il riferimento ai due distinti soggetti senza l’inserzione dell’articolo”.

Perciò, in Tit 2:13, si parla di due persone distinte, Geova Dio e Gesù Cristo. In tutte le Sacre Scritture non è possibile identificare Geova e Gesù come se fossero la stessa persona.