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Quando si leggono le scritture, in modo particolare quelle neotestamentarie ( ma lo stesso concetto è per le veterotestamentarie) bisogna necessariamente tenere in considerazione ciò che era la loro cultura, e come l’annuncio evangelico veniva annunciato.

I cristiani, o, almeno le prime comunità cristiane erano formate esclusivamente dagli ebrei, i quali frequentavano sia il Tempio sia la sinagoga, Gesù inizia la sua missione nella Sinagoga, e questo sin dall'adolescenza, infatti all'età di dodici anni già discuteva con i dotti della Legge.

Comprendiamo che la Sinagoga era il luogo più appropriato per divulgare il Kerygma gesuano, l’apostolo Paolo andava primariamente nella sinagoga, perché era proprio nella sinagoga che il messaggio poteva essere annunciato a più persone, ci si preoccupava di contattare il maggior numero di persone, e quello era uno dei mezzi migliori.

L’apostolo Pietro annunciava la Parola nelle piazze, sicché un gran numero di persone ascoltarono e credettero, la piazza o il centro della città era il luogo nel quale i vari “messia” incitavano la folla, in modo particolare gli Zeloti.

Un altro luogo usato ma in modo molto minore, era l’uso della casa, non che i discepoli andassero a “bussare” di casa in casa, metodo sconosciuto nella cultura ebraica (vedere come agivano i vari profeti), ma che varie persone accordandosi tra loro stabilivano in una casa di ascoltare ciò che i discepoli avevano da dire.

Con il tempo la sinagoga fu sostituita dagli edifici cristiani, ossia le Chiese, ed era proprio nella chiesa che persone erano invitate ad andare per ascoltare la Parola, la quale spesso era pronunciata dal Vescovo.

Come giustamente ha fatto notare Credente, anche se l’annuncio fosse stato di casa in casa non ci sarebbe stato nulla di male, purché l’annuncio fosse la genuina Traditio Apostolica, poiché se così non fosse,l’apostolo esortava a non ricevere tale annuncio.

La questione del rifiuto di tale metodo di predicazione, cioè di “casa in casa” ma meglio dire di “porta in porta” è dovuto esclusivamente al fatto che esso non era usato ne dai profeti ne dai primi cristiani, ma è un modus operandi esclusivamente dei TdG, se poi leggiamo il racconto in atti, potremmo vedere l’azione di Paolo il quale parla si nella casa dei vari fratelli, ma in quel momento tale casa aveva la funzione di ascolto della Parola(chiesa), in quanto vi si radunavano molte persone, sia cristiani che non(vedere la casa di Paolo a Roma per due anni).

Tommaso de Torquemada



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