00 16/06/2011 20:38
Re:
libero1978, 20/01/2006 02.45:

Non voglio prendere le parti di nessuno, ma non vi pare che
siete un poco esagerati?

Certo, le persone si suicidano, forse più di mille al giorno, ma veramente pensate che la colpa è dei versetti giusti o cambiati? Non ci possono essere un milione di motivi più importanti? E veramente pensate che gli esseri umani che sono testimoni sono tutti mostri?



Rispondo anche se a distanza di anni:


Considerare i TDG dei mostri significa non conoscerne la loro realtà.

Fra i TDG vi sono molte persone perbene che spendono tempo e denaro a fare quella loro considerano essere la volontà del loro dio, mentre non si rendono conto che stanno perseguendo la volontà del CD.
Ma molte sono persone sincere, oneste e laboriose.

Il guaio è che quando se ne rendono conto e comprendono di aver buttato alle ortiche la loro vita, spesso molti reagiscono male; incassano molto male la delusione e per di più hanno poi a che fare con altri TDG che li denigrano.
Non solo, ma tolgono loro il saluto e l'associazione che avevano avuto fino al giorno prima, semplicemente perchè hanno scoperto l'imbroglio della WTS e le vergogne che in questa organizzazione accadono e che tengono celate con tutti i mezzi.
I versetti avranno anche una parte, ma son ben altre cose che ti fanno uscire da quell'organizzazione che è la WTS, almeno per me.

Pensare ed affermare e magari pure scrivere e pure diffondere fra gli altri TDG che questi loro "fratelli" lasciano la WTS perchè caduti nella trappola dell'apostasia reperibile in Internet o che sono diventati degli immorali, o ...,vuol dire essere persone d'animo cattivo, delle persone malvage ( e chi ne ha più ne metta) perchè questi TDG "perbene" possono davvero partecipare nello spingere tali persone verso il baratro del suicidio.
Non hanno nessun ritegno nello sparlare dei loro ex fratelli e nel metterli in ridicolo presso la loro associazione per poter giustificare il fatto che se ne sono andati.

Forse è questo, unito alla forte delusione derivante da una precedente convinzione di essere nel vero, che può far compiere dei gesti inconsulti.






"La mente che rinuncia, una volta per tutte, ad una inutile speranza, riceve come ricompensa una serenità crescente".

da "Crisi di Coscienza" di Raymond Franz