This generation [which will witness the signs inquired for by the apostles and just enumerated by our Lord--namely, the darkening of the sun and moon and the falling of the stars]--this generation shall not pass away until all these things be fulfilled." In other words, the signs mentioned will occur within a generation-epoch in the close of the age.(...)it would not be inconsistent to reckon the "generation" from 1878 to 1914--36 1/2 years-- about the average of human life today. La Bataille d'Har-maguédon Page 603-605
«Oppure, poiché il Maestro disse: "Quando voi vedrete tutte queste cose", e poiché "il segno del Figlio dell'Uomo nel cielo", ed il germogliare dell'albero di fico, e la raccolta degli "eletti" sono annoverati tra i segni, non sarebbe insensato calcolare la "generazione" dal 1878 al 1914—36 anni e 1/2—all'incirca la durata media della vita umana odierna».
«Una generazione può essere calcolata come equivalente ad un secolo (in pratica, l'attuale limite) o cento e venti anni, la durata della vita di Mosè e il limite scritturale (Gen. 6:3). Calcolando cento anni dal 1780 – la data del primo segno – il limite sarebbe posto nel 1880; e, per quanto riusciamo a capire, ogni aspetto predetto aveva cominciato ad adempiersi a quella data; la “mietitura” o tempo del radunamento era iniziato nell’ottobre del 1874; l’organizzazione del Regno e l’assunzione del grande potere regale da parte del Signore erano avvenuti nell’aprile del 1878, e il tempo della tribolazione o “giorno dell’ira”, iniziato nell’ottobre 1874, cesserà all’incirca nel 1915; ed il germogliare della pianta del fico. Qualcuno potrebbe coerentemente sostenere che il secolo o generazione potrebbe correttamente decorrere sia dall’ultimo segno – la caduta delle stelle – sia dal primo (segno) – l’oscuramento del sole e della luna: anche il secolo iniziato nel 1833 è lungi dall’essere trascorso. Sono ancora vivi molti in grado di testimoniare circa il segno della caduta delle stelle. Coloro che camminano con noi nella luce della verità presente non sono in attesa dell’arrivo di cose che sono di la da venire, ma sono in attesa della conclusione di eventi già in corso».
Domanda: In Matteo 21:34 Gesù disse: "In verità vi dico: Questa generazione non passerà, fino a che tutte queste cose siano avvenute" Che cosa intese egli per "questa generazione"? Risposta: E’ difficile sostenere che egli si riferisse ad ogni essere umano vivente sulla terra in quel momento. Egli stava dando testimonianza riguardante le cose che dovevano accadere alla fine del mondo. Ma questo doveva avvenire molto tempo dopo. Nessuna generazione del genere umano è mai esistita per mille anni. Ne consegue quindi che Gesù deve aver inteso qualcos’altro. Cosa poteva voler dire? Al Giordano Geova aveva dato inizio ad una nuova generazione, una nuova creazione, di cui Gesù Cristo è il Capo. Gesù scelse dodici discepoli, che furono con lui per tre anni e mezzo. Undici di questi abbiamo ogni ragione di credere costituiscono una parte di questa nuova creazione. In 1 Pietro 2:9 l'apostolo, parlava sicuramente della chiesa, riferendosi a coloro che sono fedeli. L’inevitabile [in effetti “l’irresistibile” nel vero senso della parola] conclusione quindi è che Gesù si riferiva alla nuova creazione quando disse: "Questa generazione non deve passare fino a quando tutte queste cose siano avvenute." Questa sarebbe quindi una forte indicazione del fatto che alcuni membri della nuova creazione saranno sulla terra al tempo di Armagheddon
"Gesù fece sapere che i veri seguaci di Cristo avrebbero formato il residuo sulla terra alla fine del mondo, avrebbero osservato l'avverarsi di queste cose e che se continuavano a mantenersi fedeli fino alla fine avrebbero visto il Regno di Dio fondato in tutta la sua gloria. "Io vi dico in verità che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute." (Matteo 24:34) Allora, onde incoraggiare il residuo fedele, Egli aggiunse le seguenti parole: "Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perchè la vostra redenzione è vicina." - Luca 21:28
"8 Dopo aver richiamato l'attenzione sulle molte cose che hanno contrassegnato il periodo dal 1914 in po, Gesù disse: "Questa generazione non passerà affatto finchè tutte queste cose [inclusa la fine di questo sistema] non siano avvenute". (Matteo 24:34, 14) A quale generazione si riferiva Gesù? Alla generazione di persone in vita nel 1914. I rimanenti di quella generazione sono ora molto anziani. Ma alcuni di loro saranno ancora in vita quando verrà la fine di questo sistema malvagio. Possiamo quindi essere certi di questo: fra breve sopraggiungerà l'improvvisa fine di tutta la malvagità e di tutti i malvagi ad Armaghedon."
In passato questa rivista ha spiegato che nel I secolo l'espressione "questa generazione" che ricorre in Matteo 24:34 significava "la generazione contemporanea dei giudei increduli".* Quella spiegazione sembrava ragionevole perché in tutti gli altri brani biblici in cui Gesù usò il termine "generazione" esso ha una connotazione negativa, e perché nella maggior parte dei casi Gesù qualificò la generazione con un aggettivo negativo, come "malvagia". (Matt. 12:39; 17:17; Mar. 8:38) Si pensava pertanto che, nell'adempimento moderno, Gesù si riferisse alla malvagia "generazione" di increduli che avrebbe visto sia gli aspetti che dovevano caratterizzare il "termine [syntéleia] del sistema di cose" sia la fine (tèlos) del sistema stesso. È vero che quando Gesù usò il termine "generazione" in senso negativo si stava rivolgendo alle persone malvage dei suoi giorni o stava parlando di loro. Ma è necessariamente così nel caso di Matteo 24:34? Ricordate che quattro suoi discepoli l'avevano avvicinato "privatamente". (Matt. 24:3) Visto che Gesù non usò aggettivi negativi quando parlò loro di "questa generazione", gli apostoli avranno senz'altro capito che essi e gli altri discepoli dovevano far parte della "generazione" che non sarebbe passata "finché tutte queste cose non [fossero] avvenute". Come giungiamo a questa conclusione? Analizzando con attenzione il contesto. Come si legge in Matteo 24:32, 33, Gesù disse: "Ora imparate dall'illustrazione del fico questo punto: Appena il suo ramoscello si fa tenero e mette le foglie, sapete che l'estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte". (Confronta Marco 13:2830; Luca 21:30?32). Poi, in Matteo 24:34, si legge: "Veramente vi dico che questa generazione non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute". Gesù disse che quelli che dovevano essere in grado di trarre certe conclusioni vedendo avvenire "tutte queste cose" erano i suoi discepoli, i quali di lì a poco sarebbero stati unti con lo spirito santo. Perciò Gesù doveva riferirsi ai suoi discepoli quando dichiarò: "Questa generazione non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute". A differenza degli increduli, i discepoli di Gesù non solo avrebbero visto il segno ma ne avrebbero anche compreso il significato. Avrebbero 'imparato' dagli aspetti di quel segno e avrebbero 'saputo' qual è il loro vero significato. Avrebbero capito benissimo che "egli è vicino, alle porte". È vero che nel I secolo sia gli ebrei increduli che i fedeli cristiani unti videro adempiersi in maniera limitata le parole di Gesù, ma a quel tempo solo i suoi seguaci unti poterono imparare da tali avvenimenti, comprendendo il vero significato di quello che vedevano. Oggi le persone prive di intendimento spirituale ritengono che il segno della presenza di Gesù non si sia visto "in maniera appariscente". Sostengono che tutto continua come in passato. (2 Piet. 3:4) Invece i fedeli fratelli unti di Cristo, che costituiscono la moderna classe di Giovanni, hanno riconosciuto questo segno come se avesse il fulgore di un lampo e ne hanno compreso il vero significato. Come classe, questi unti formano la moderna "generazione" di contemporanei che non passerà "finché tutte queste cose non siano avvenute". Ciò fa pensare che alcuni degli unti fratelli di Cristo saranno ancora in vita quando avrà inizio la predetta grande tribolazione.
In passato questa rivista ha spiegato che nel I secolo l'espressione "questa generazione" che ricorre in Matteo 24:34 significava "la generazione contemporanea dei giudei increduli".* Quella spiegazione sembrava ragionevole perché in tutti gli altri brani biblici in cui Gesù usò il termine "generazione" esso ha una connotazione negativa, e perché nella maggior parte dei casi Gesù qualificò la generazione con un aggettivo negativo, come "malvagia". (Matt. 12:39; 17:17; Mar. 8:38) Si pensava pertanto che, nell'adempimento moderno, Gesù si riferisse alla malvagia "generazione" di increduli che avrebbe visto sia gli aspetti che dovevano caratterizzare il "termine [syntéleia] del sistema di cose" sia la fine (tèlos) del sistema stesso.