00 08/10/2009 15:31
Re: Re:
_mackenzie_, 01/10/2009 11.23:



Ammirata, decisamente... interessantissima argomentazione, ce ne dovrebbero essere deppiù così.

Quello che mi colpisce degli "amici" TDG (ma lo farebbero ugualmente i neocatecumenali, e company) è che quando comunichi che non intendi più frequentare questa confessione tutti danno per scontato che te ne vai perchè così fuori puoi fare quel che vuoi, perchè non avere una religione, "una fede", secondo la loro opinione, rende la vita più facile (fino a che Geova non ti incenerirà in quel giorno caldissimo che aspettano da giusto qualche decina di anni). Ergo per loro una persona che non aderisce ad una religione, è un senza Dio, ma soprattutto senza un'etica, senza una morale, permissivo su ogni cosa... C
he errore madornale credere che un ateo non abbia principi, non sia capace di veicolare valori importanti. Tutto perchè per loro religione = morale.
Con la loro pseudo morale biblica, religiosi di ogni dove, specialmente in italia, rompono le balle veicolando concetti privi di ogni base razionale, ragionevole, scientifica, ecc...


Mac




L'ateo nega l'esistenza di Dio e accetta le norme morali comuni mentre l'uomo religioso non nega la Persona di Dio, ma falsifica il carattere di Dio sostenendo le "leggi" della propria religione e negando di conseguenza la legge di Dio come criterio valido per distinguere bene dal male. Il credente in Cristo, afferma tutte e due.
ateo può anche avere dei principi morali validi, può mostrarsi più compassionevole e sensible ai bisogni del prossimo, però dall'altra parte si sente autosufficente di fronte alle problematiche della vita in quanto non ha bisogno di Dio, quanto l'uomo religioso si sente autosufficente in relazione alle norme e al modello comportamentale prescritti della Bibbia secondo la propria religione. In sostanza non c'è gran che di differenza tra i due alla fine.




[Modificato da santapazienzauno 08/10/2009 15:46]