00 21/01/2012 12:46
Re: Re: Re: franco:
Cristianalibera, 20/01/2012 21.35:



Comunque non cambio idea sul fatto che chi diventa ateo mai è stato veramente credente.
Potrei ovviamente sbagliarmi ma io la penso cosi.






Nel tuo intervento hai scritto questo.

Io invece mi credo fino a che punto questi tdG siano in realtà mai stati credenti.?


Ora scrivi:

Comunque non cambio idea sul fatto che chi diventa ateo mai è stato veramente credente.
Potrei ovviamente sbagliarmi ma io la penso cosi.




Prima ti riferivi agli ex TcD, come ha fatto Franco.
Ora fai un discorso generale, perlomeno così appare da quanto hai scritto.
Ne consegue che una persona può diventare atea solo se prima non era credente!
Altrimenti non è vero che prima era credente!

E' questo che non capisco.
E' logico che ognuno può avere un'opinione diversa da altri e discuterne sostenendo il suo punto di vista; ci mancherebbe altro!

Un'altra cosa è ritenere di sapere cosa hanno nel cuore e nella mente gli altri ed esprimere pareri sui loro sentimenti e sul loro sentire la vita.

Un'altra cosa è il come abbiamo vissuto e sentito il nostro passato da TcD.

C'è chi fra i TcD non si pone tante domande, ma ha semplicemente trovato un'altra compagnia con cui trascorrere il tempo libero e con cui sta bene.
Domani si rende conto di essere stato ingannato e si trova un'altra compagnia.

C'è chi invece ha impegnato e dedicato la propria vita, (non diciamo sciocchezze quando vogliamo far credere che agivamo esclusivamente per fede in dio) all'organizzazione di dio (o ritenuta tale)e credendo di farlo per dio.
Gli elementi a sua disposizione erano tali che agiva in coscienza e buona fede e si impegnava, si spendeva, rinunciava a se stesso in nome di un'organizzazione che gli aveva permesso di conoscere la vera volontà di dio ed avere una speranza per il suo futuro, ma anche una speranza da far conoscere ad altri per condividerla con essi.

Il guaio era che tali elementi che poi si traducevano in convinzioni, erano incanalati in tal modo che erano gli unici a cui aveva accesso, vuoi per impegno totale che gli sottraeva tempo per altro, vuoi per metodologia con cui erano condite e dispensate,(avvallo biblico) rendendo la persona condizionata mentalmente.

Quando questi ultimi si rendono conto dell'inganno e del condizionamento in cui vivono, sulla prima fanno fatica a credere in ciò che comprendono, ma eseguono le loro ricerche, ed operano delle scelte di conseguenza.

Difficilmente cambiano semplicemente compagnia.
La stragrande maggioranza degli ex TcD, mi pare proprio di capire, agiscono così.

Non è questione di diventare atei o no, agnostici o no!

Non aderiscono a nessun' altra religione.

Fede in un'organizzazione che dice di essere l'organizzazione o chiesa di dio? No!

Fede nel dio che tale organizzazione o chiesa dice di rappresentare? No!

Non ho nessun motivo per farlo!

Mi sovviene una domanda posta ad una persona con cui condivisi a suo tempo ideali politici:
Quale è lo scopo della vita?

Lui rispose:

"Sono contento che la vita non abbia uno scopo, altrimenti lo clonerebbero, lo modificherebbero geneticamente e lo imporrebbero a tutti."


Noi non siamo tutti uguali, non pensiamo tutti nel medesimo modo, non abbiamo lo steso sentire, non abbiamo gli stessi sentimenti, ecc...

PS- Avevo letto molto bene l'intervento di Franco e sapevo anche a chi rispondeva.






[Modificato da fiammaverde 21/01/2012 13:27]



"La mente che rinuncia, una volta per tutte, ad una inutile speranza, riceve come ricompensa una serenità crescente".

da "Crisi di Coscienza" di Raymond Franz