00 02/07/2013 12:13
credente

Ogni trattamento medico e ogni farmaco ha delle controindicazioni e possibili rischi più o meno gravi. Però di fronte alla perdita di una vita, si deve, in coscienza, preferire di correre il rischio.



Si deve?
E chi lo decidi tu?
Grazie a Dio ognuno di noi ha una propria coscienza.




Però se una denominazione religiosa, pretende di essere l'interprete indiscussa della volontà di Dio ed ha un tale credito da parte dei suoi membri riesce a far credere che solo osservando certe norme si otterrà benedizione e salvezza.



Lo fa la cctdG come lo fa la cc.




Di fronte a questo, molti tdg purtroppo, nella loro coscienza, seguono le indicazioni dei loro capi.



Lo fanno anche i cattolici che seguono i dogmi stabilito dal magistero straordinario.


E' vero che ognuno deve essere libero di accettare le cure mediche che ritiene valide, ma se egli è stato incitato a non aderire a fare le trasfusioni, ritenute erroneamente contrari alla volontà di Dio, sarà indotto per motivi di coscienza, a non fare quelle cure.



Appunto e se viene invece incitato a fare in modo al contrario come hai fatto tu sopra:
"Però di fronte alla perdita di una vita, si deve, in coscienza, preferire di correre il rischio."

Qualcuno se frasi del genere vengono espressi da PAPI E PRETI ERRONEAMENTEla volontà di Dio, sarà indotto per motivi di coscienza, a A fare quelle cure, ANCHE SE QUESTI ultimi potrebbero farlo morire anziché vivere.



MA LA RESPONSABILITA' DI QUESTO DOVRA' ESSERE IMPUTATA AI CAPI DELLA WTS, indipendentemente dagli effetti terapeutici della trasfusione stessa, che come ogni altro trattamento può dare effetti più o meno positivi. Sta di fatto che facendo delle trasfusioni molti si sono salvati, mentre tanti tdg , che si trovavano in condizioni analoghe, sono morti, compreso uno di mia conoscenza che ha lasciato moglie e due figli piccoli.




La responsabilità è sempre e solamente di chi VOLONTARIAMENTE ha sposato quelle convinzioni a causa di uno studio biblico che pure ha accettato con piena libertà.

Che poi quella dottrina è fallace o meno è altra cosa.

Quello che io sempre cerco di far capire ai miei exfratelli è questo:

E' cosa buona e giusta e saggia di rifiutare un trattamento sanitario che potrebbe salvarci la vita anche se con determinati rischi sulla bas di un insegnamento che da un giorno all'altro potrebbe anche dalla WTS stessa essere dichiarato falso visto che non ha nessuna copertura di una infallibilità perpetua?

Tant'è vero che una cosa simile tempo fa è già accaduta con la dottrina sui trapianti che prima venivano dichiarati cannibalismo da non praticare mentre oggi sono sotto copertura della coscienza individuale.