fiammaverde, 22/11/2011 15.13]
Rispondo in merito a quanto sottolineato.
Dalla delazione in qualche modo ci si può tutelare se non si è in nessun modo reprensibili.
Si, ma so di casi di persone silurate sulla base di frottole o strumentalizzazioni. Da quelle e' difficile difendersi.
Ma a parte questo trovo ignobile l' atto in se'.
E da questo deriva la fissa dell' anonimato che tanti conservano anche da fuorusciti.
Io trasalisco, a vedere persone che si definiscono "fratelli" mentre stanno attenti ad ogni mossa, ogni parola per paura di venire denunciati.
Ma fratelli de che? Di spiate?
E se si è reprensibili allora significa che ciò che insegna la WTS non ci sta bene; allora perché non andarcene?
Non fa una grinza.
Personalmente non ho mai temuto la delazione perché non avevo nulla di cui rimproverarmi (sarebbe stato meglio se l'avessi avuto, forse mi sarei svegliato prima).Condivido con te che sia comunque un comportamento da infami!
Perfetto.
D'altra parte bisogna sempre tener presente che, il socio aderente della WTS, ha assunto una identità artificiale, la cui struttura è stata indotta dall'organizzazione e che essa include una nuova ideologia ed un nuovo linguaggio.
Secondo questa sua nuova identità artificiale e nuova ideologia, la delazione, da comportamento infame, si trasforma in mezzo di protezione dell'organizzazione di dio.
Detto con parole mie, uno strumento di controllo sulle pecorelle.
Sembra fantasia, ma avendolo sperimentato su me stesso, riconosco sia così.
Mentre dall'ostracismo non ti puoi tutelare, ma soprattutto ti rovina i rapporti con le persone a cui tieni in modo particolare, come familiari ed amici.
Mah.
Io ho un modo mio di ragionare.
Chi non mi vuole non mi merita.
Se uno che diceva di essermi amico e mi chiamava "fratello" mi fa quel voltafaccia per quei motivi, una sputazza in un occhio e vaffanculo per sempre, senza patemi d' animo.
Facevi parte di un gruppo chiuso; uscirne significa isolamento finché ripristinerai nuovi rapporti interpersonali.
In pratica e' un vero e proprio ricatto, nonche' strumento di coercizione.
Anche in questo caso la duplice identità del socio aderente, gioca un ruolo determinante nel tagliare i rapporti con i disassociati.
La nuova identità lo autorizzerà e supporterà nell'adottare immediatamente l'ostracismo, proprio per amore di quell'organizzazione che ha indotto in lui quella nuova struttura di pensiero.
Comunque sia sono dei comportamenti frutto del condizionamento mentale dal quale non è facile liberarsi non essendo consci di esserne schiavi.
I tanti TDG in rete evidenziano questi fatti.
Quando incominciai a leggere di comportamenti discutibili della WTS, mi attivai per approfondirli e verificarne la veridicità.
Una volta accertatomi dei fatti, nulla mi ha trattenuto dal rimanere in tale organizzazione.
Tutto molto interessante e oltremodo lucido e razionale, grazie davvero.
Sei senza dubbio il primo ex-tdG di mia conoscenza che puo' tranquillamente negare che... stava meglio prima.
Ciao
Claudio
“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer