PERCHÈ USCIRE DALLA CHIESA!!!

Tutto il contenuto di questo forum era ovviamente oggetto della mia precedente credenza cieca nella bibbia e frutto della fede in Dio.
Ora mi ritengo AGNOSTICO e personalmente, non m'interessa assolutamente più nulla di TUTTO l'argomento RELIGIOSO in generale,
avendo capito che è tutto frutto dell'uomo, bibbia compresa e che Dio non centra nulla con essa, ma ancor meno, anzi,
sopprattutto con la CHIESA CATTOLICA!!

Per questo motivo, lascio detto forum in sola lettura tranne le tre cartelle:

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Chi vuol conoscere le motivazioni che mi hanno indotto a tale scelta,
può farlo andando a curiosare cliccando il link in rosso quì sotto:


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Il miracolo di Lanciano

Ultimo Aggiornamento: 22/05/2013 08:11
15/05/2013 18:47
Coordinatrice
[Non Registrato]
IL FATTO STORICO
IL FATTO STORICO

Il prodigio in questione accadde nella piccola Chiesa dei Santi Legonziano (2) e Domiziano, a Lanciano, una cittadina dell’Abruzzo ubicata poco a sud di Chieti ed ebbe come protagonista un monaco basiliano (3). Costui, mentre stava celebrando la Santa Messa secondo il rito latino, subito dopo la transustanziazione (4), dubitò che le specie eucaristiche si fossero realmente trasformate nella carne e nel sangue di Cristo, quando, improvvisamente, sotto gli occhi dell’attonito frate e dell’intera assemblea dei fedeli, l’Ostia Magna ed il vino si mutarono, rispettivamente, in un pezzo di carne ed in sangue; quest’ultimo, in breve tempo, andò incontro ad un processo di coagulazione da cui risultarono cinque sassolini di forma e dimensioni differenti, caratterizzati da una colorazione giallo-marrone interrotta solo da qualche punteggiatura biancastra.
Di questo straordinario evento venne fatto un accurato resoconto in una pergamena che, nella prima metà del XV secolo, venne sottratta ai francescani da due monaci basiliani; ai giorni nostri sono arrivati dei documenti del XVI e del XVII secolo che riportano questo accadimento miracoloso.
Quattro secoli dopo, nel XII secolo, i monaci basiliani, che fino a quel momento avevano celebrato le funzioni religiose nella Chiesa di San Legonziano, lasciarono Lanciano e la chiesa venne affidata, prima, alla gestione dei frati benedettini e successivamente, nel 1253, a quella dei francescani conventuali, i quali, nel 1258, ricostruirono la chiesa e la dedicarono a San Francesco d’Assisi (Assisi 1181 o 1182 - 1226).
Nel 1809, quando l’imperatore Napoleone Bonaparte (Aiaccio 1769 - Sant’Elena 1821) soppresse tutti gli ordini religiosi, anche i francescani lasciarono Lanciano, facendovi ritorno solo nel 1953.
Le specie eucaristiche miracolose furono collocate in un reliquiario d’avorio ed inizialmente custodite nella Chiesa di San Legonziano, dopodiché, vennero trasferite nella Chiesa di San Francesco.
Il 1 Agosto 1566 un frate minore, di nome Giovanni Antonio di Mastro Renzo, temendo che i turchi potessero rubare o peggio ancora, distruggere, durante una delle loro incursioni in Abruzzo, le preziose reliquie, decise di trasferirle in un luogo più sicuro, tuttavia, dopo aver camminato tutta la notte, si ritrovò, la mattina dopo, ancora di fronte alle porte di Lanciano, quasi come se una potente forza invisibile avesse voluto impedire al frate di portare via le reliquie dalla cittadina.
Il religioso ed i suoi compagni, quindi, compresero che dovevano rimanere a Lanciano per custodirvi le reliquie; esse, perciò, vennero collocate all’interno di un vaso di cristallo che, a sua volta, fu posto in un armadio di legno provvisto di quattro serrature.
Nel 1920 le reliquie furono trasferite dietro il nuovo altare maggiore e dal 1923 la carne miracolosa viene conservata tra due vetri nella raggiera di un ostensorio rotondeggiante posto all’estremità superiore di un reliquiario in argento, realizzato nel 1713 ed alto 63 cm e largo 44 cm mentre i cinque coaguli sono custoditi all’interno di un calice di vetro provvisto di coperchio, anch’esso di vetro e situato ai piedi del reliquiario, tra due angeli oranti.
Le due reliquie furono sommariamente esaminate nel 1574, nel 1637, nel 1770 e nel 1886; il 17 Febbraio 1574 l’arcivescovo Rodriguez avrebbe stabilito il peso totale dei cinque coaguli che sarebbe risultato essere equivalente a quello di ciascuno di essi, tuttavia, questo inesplicabile fenomeno non si ripeté nei successivi controlli.
Durante la ricognizione del 26 Ottobre 1886, venne nuovamente accertato il peso totale dei cinque "sassolini", risultato essere pari a 16,505 grammi e quello di ciascun grumo, in grammi, rispettivamente, 8, 2,45, 2,85, 2,05 e 1,15, a cui furono aggiunti 5 milligrammi di polvere di sangue di colore marrone scuro, depositatasi sul fondo del calice.
Vi sono alcuni documenti storici che attestano che le reliquie vennero fatte oggetto di venerazione a partire dal XVI secolo, periodo in cui vennero anche portate più volte in processione.

Seguiranno altre informazioni. [SM=x2533864]
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