PERCHÈ USCIRE DALLA CHIESA!!!

Tutto il contenuto di questo forum era ovviamente oggetto della mia precedente credenza cieca nella bibbia e frutto della fede in Dio.
Ora mi ritengo AGNOSTICO e personalmente, non m'interessa assolutamente più nulla di TUTTO l'argomento RELIGIOSO in generale,
avendo capito che è tutto frutto dell'uomo, bibbia compresa e che Dio non centra nulla con essa, ma ancor meno, anzi,
sopprattutto con la CHIESA CATTOLICA!!

Per questo motivo, lascio detto forum in sola lettura tranne le tre cartelle:

MESSAGGI, ANNUNCI e RIFLESSIONI PROFONDE dove anche gli anonimi possono accedere.

Chi vuol conoscere le motivazioni che mi hanno indotto a tale scelta,
può farlo andando a curiosare cliccando il link in rosso quì sotto:


FALSE VERITÀ


SE QUALCUNO AVESSE BISOGNO DI COMUNICARE CON ME:

sonnyp@email.it

Shalom.
 
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Una lode a Dio per eccellenza. Hallelujah! Daniel Adomako.

Ultimo Aggiornamento: 18/08/2014 20:10
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Quando il canto sa produrre forti emozioni.

Per chi ha potuto seguire la trasmissione su canale 5, sa che difficilmente Rudy si emoziona e addirittura si alza in piedi applaudendo. Sia la parte precedente alla canzone che quella che segue è da ascoltare con attenzione perchè Daniel ha una particolare situazione in famiglia che lo ha indotto a delle scelte. Questa volta, buone per lui. Tanti cari auguri Daniel e tante buone cose da Colui a cui tu hai elevato il tuo Hallelujah! Shalom Daniel!



(dopo quattro secondi dall'avvio del video, potete cliccare sulla x per togliere la pubblicità)








02/08/2014 10:40
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Ok, ci riprovo......
Purtroppo il video precedente non è più visibile..... ve ne propongo un altro in diretta matrimoniale... il cantante è lo stesso prete che celebra il rito del matrimonio... con gran stupore e compiacimento degli sposi e... non solo loro! Buon ascolto a tutti e... sempre sia lodato il Signore.... Alleluja! Amen.





13/08/2014 14:28
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Quel video con il sacerdote che canta è un insulto alla liturgia, pensa di essere un protestante, è una vergogna alla sacralità dell'Eucarestia, se proprio non poteva farne a meno almeno si poteva presentare a San Remo.

Chiedo scusa dei toni, ma non sopporto la liturgia menomata.

Sto finendo un piccolo articolo proprio sulla Liturgia e sulla sua sacralità, quanto prima lo inserirò proprio in questa discussione.

Tommaso de Torquemada

Coram Deo,neque Coram populus
[Modificato da Tommaso de Torquemada 13/08/2014 14:29]



SALUS ANIMARUM SUPREMA LEX
14/08/2014 14:20
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Tommaso de Torquemada, 13/08/2014 14:28:

Quel video con il sacerdote che canta è un insulto alla liturgia, pensa di essere un protestante, è una vergogna alla sacralità dell'Eucarestia, se proprio non poteva farne a meno almeno si poteva presentare a San Remo.

Chiedo scusa dei toni, ma non sopporto la liturgia menomata.

Sto finendo un piccolo articolo proprio sulla Liturgia e sulla sua sacralità, quanto prima lo inserirò proprio in questa discussione.

Tommaso de Torquemada

Coram Deo,neque Coram populus



Ciao Tommaso.


Però, diciamoci la verità.
Gesù sgridava i farisei....uno dei motivi non era perché erano troppo "liturgici" tralasciando altre cose molto più importanti?

Io ho visto il video, e proprio quella è una canzone stupenda, una vera lode a Dio.
Cos'ha fatto di male il sacerdote?
Non era il momento adatto?

Magari è stato proprio il Signore, avendogli dato questo dono, a suggerirgli di utilizzarlo in questi momenti!!!!

Ciao, buona giornata!


[Modificato da un sorriso 14/08/2014 14:21]



"un sorriso"........se qualche volta incontri qualcuno che non sa più sorridere....sii generoso, dagli il tuo....perchè, nessuno ha mai bisogno di un sorriso, quanto colui che non può regalarne agli altri....
18/08/2014 12:36
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Un sorriso

ho visto il video, e proprio quella è una canzone stupenda, una vera lode a Dio.
Cos'ha fatto di male il sacerdote?
Non era il momento adatto?

Magari è stato proprio il Signore, avendogli dato questo dono, a suggerirgli di utilizzarlo in questi momenti!!!!



Mia cara
Ti ringrazio del commento, è sempre costruttivo conoscere il pensiero altrui.
La mia osservazione non verte sulla canzone, la quale è bella, anzi, vi sono delle musiche e canti protestanti che sono veramente belli, a volte li ascolto con vero piacere, il punto è un'altro.

Nella Liturgia cattolica, almeno nel "Vetus Ordo", vi è una sacralità liturgica la quale è mantenuta nel tempo che non lascia e non può lasciare spazio alla personale creatività, pur se può sembrare piacevole, il problema degli "Adattamenti" post-conciliari ha lasciato troppo spazio alla creatività personale, la quale spesso ha dato addito a forme e abusi liturgiche rifiutate anche dai protestanti.

Si possono esprimere tali creatività al di fuori della Sacra Liturgia, le quali possono essere ben accette, ma non nella Liturgia.

Avremo modo di approfondire l'argomento.
Ringrazio comunque Sonnyp per aver postato il video, in quanto denota il suo amore per la liturgia

Tommaso de Torquemada



SALUS ANIMARUM SUPREMA LEX
18/08/2014 13:33
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Premessa

È doveroso esaminare la storia della Chiesa, sia i lati che ci fanno piacere sia quelli un po’ meno, d’altra parte accertarsi è una raccomandazione di San Paolo, il quale fine ultimo di tali considerazioni è e rimane sempre la nostra fede, ancorata sempre nella nostra Santa Madre Chiesa, poiché è vero che la “Barca di Pietro” è oggi sballottata come non mai, ma è anche vero che dobbiamo essere ben seduti dentro questa barca, aggrappandoci fermamente alle sue maniglie per non essere gettati fuori dalla tempesta, le quali altre non sono che i “Dogmi di Fede” immutabili nel tempo e garanti della “Rivelazione Divina” e della" nostrae salutis causa".

La Chiesa “la Barca di Pietro” non ha mai “navigato” in acque tranquille, Gesù stesso lo fa comprendere quando ebbe a dire “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”, le difficoltà nella Chiesa ci sono sempre state e questo sin dagli albori della sua nascita, difficoltà extra ecclesia e difficoltà intra ecclesia, nel corso della storia la Chiesa ha passato almeno quattro eventi difficili.

Il primo evento
E’ stata la questione “Ariana”, basti pensare che tre quarti dei vescovi seguirono la tesi di Ario, e che San Atanasio stesso ebbe a subire molte vessazioni, scomuniche varie, ed esili, sembrava che la Chiesa nascente dovesse disgregarsi sotto queste questione dall'aspetto “umano”, le difficoltà provocate da queste lacerazioni intra ecclesia ha provocato sconcerto e sbandamento per il popolo, il quale non sapeva più cosa fare e cosa credere.

Ma la Chiesa, la “Barca” è di Cristo, sicché lo Spirito Santo guidò l’uomo affinché la “Rivelazione” sia compresa in modo chiaro e senza possibilità d’errore, il piccolo (Atanasio) prevalé su molti (Ario).

Il secondo evento lo abbiamo.
Nel XIII secolo ci fu lo “scisma d’occidente” con la questione di Avignone, la Chiesa sembrò spaccata, smembrata della sua unità, si ebbero in quel periodo un Papa e due antipapa, con il rischio di nominarne un quarto, ogni fazione (nazione) sembrava avere un suo papa, la Chiesa sembrava retta dagli imperatori, dai Re, che facevano e disfacevano come più gli aggradava, anche in questo caso chi ebbe a soffrire, fu il popolo, unito alla Chiesa, ma non sapeva più chi fosse “Pietro”.
Anche in questo caso lo Spirito Santo intervenne, affinché la “Barca di Pietro” non fosse affondata, il papa legittimo rassegnò le sue dimissioni, così anche un antipapa mentre il terzo fu deposto, ristabilendo la Chiesa sotto il governo di un unico e legittimo papa, facendo di fatto rientrare lo scisma e mantenendo la sua unità.

Il terzo evento lo abbiamo
Nel XVI secolo, con la questione di Martin Lutero, monaco agostiniano, il quale nel suo “zelo” per il Signore, non esitò a demolire la “casa del Signore”, non possiamo negare che certe sue argomentazioni non abbiamo un fondamento, egli però dimenticò che la Chiesa ha avuto da Cristo l’autorità sia della sua esistenza che del suo messaggio salvifico, la Chiesa si identifica in Cristo, vive per Cristo e opera con Cristo, la quale è Santa poiché è da Cristo santificata, è Una perché lo Spirito Santo si è posato in quei (120 discepoli) e non su altri(altre denominazioni, anche se non era intenzione di Lutero di separarsi dalla chiesa o creare una sua chiesa,gli effetti sono stati che di fatto vi fu una separazione con una creazione di una propria chiesa.

Lutero non volle imitare San Francesco d’Assisi, il quale operò per la Chiesa ubbidendo all'esortazione di Gesù Cristo “Ripara la Mia Chiesa”, sia come la intendono alcuni con la ristrutturazione di una piccola chiesetta, sia di incitare le autorità ecclesiastiche ad essere pienamente discepoli del Signore, San Francesco lo fece, con umiltà, non cercando di demolire, ma di costruire di riparare, e questo sempre in seno alla Madre Chiesa.

Lutero dimenticò questo, il suo zelo divenne uno “zelo deviato” distruttivo, esso si tramutò presto in “odio” contro la Chiesa, spalleggiato dai vari principi i quali non vedevano l’ora di essere indipendenti, e dai Cavalieri i quali “Protestarono (da qui il termine protestanti)” sulle concessioni alla Chiesa.

Lutero, distrusse la sana dottrina, cancellò la Sacra Traditio, divenne un fondamentalista, letteralista, “ E’ scritto così”, nel suo odio sfuggì un piccolo particolare, che la Bibbia non è fine a se stessa, la Bibbia non legittima la Bibbia, essa è legittima perché la Chiesa la legittima, la Bibbia non è prima della Chiesa come molti pensano in primis i protestanti a seguire molti cattolici, la Chiesa è prima della Bibbia, la Chiesa afferma che la Rivelazione si trova “Qui” e non in altri libri, questi libri sono ispirati da Dio ed in essi vi è la “Rivelazione” e non nel “protovangelo di Giacomo, il vangelo di Tommaso, il vangelo degli Ebrei, gli atti di Pietro, di Pilato e così via, Lutero dimenticava questo aspetto importante, come se il “Canone” fosse caduto dal cielo.

Egli nel suo delirio dimenticò un altro aspetto molto importante, se si “manomette” il canone nel quale vi è riconosciuta l’autentica “Rivelazione”, cessa ipso facto la Rivelazione, con tale agire non si sa più quale sia l’autentica Rivelazione, non si conoscono più quali scritture siano “Ispirate da Dio” e quali no, si ci fa un proprio canone ad uso e consumo, si possono togliere certe scritture ed inserirne delle altre, con questo modus operandi ogni denominazione religiosa si fa un proprio canone, il quale non può essere legittimato per il semplice motivo che non è legittimato colui/coloro che legittimano tale canone, la garanzia della legittimazione è data da coloro i quali hanno in modo inequivocabile la successione apostolica, quella successione che garantisce la liceità, la veridicità di tale canone, successione che manca a Lutero et similia.

Ma il suo influsso (Lutero) e non la sua “predicazione” influì anche su dei ”cattolici sopraffini”, i quali cominciarono a strizzare un occhio sulle sue affermazioni, al fine di diventare ciechi.
Un caso evidente è quello dell’Inghilterra, la quale alla mattina si svegliò cattolica, alla sera si addormentò protestante, questo grazie (si fa per dire) all'Arcivescovo di Canterbury Cranmer, il quale in modo subdolo come il diavolo sa fare, non stravolse in modo appariscente la liturgia, comprendendo che il popolo si sarebbe ribellato, ma iniziò con piccoli e a volte impercettibile “Adattamenti”, per finire alla distruzione letterale (ossia presi a picconate) degli altari, dei tabernacoli, delle immagini, delle statue, distruggendo la Sacra Eucarestia, relegandola ad un puro simbolismo di nessun valore ( tipo neocatecumenali).

L’Europa sembrava essere devastata da questi nuovi insegnamenti, i quali non avevano nulla e tutt'ora non hanno nulla con la Sacra Traditio.

Anche in questo frangente lo Spirito Santo intervenne, il concilio di Trento confermò la sana dottrina, ri-confermò il canone, per il semplice motivo che proprio Lutero ne mise in discussione la sua canonicità, è sempre lo Spirito Santo che operò in seno alla Chiesa affinché si creassero dei Seminari, i quali avrebbero prodotto dei chierici nella sana dottrina, il Concilio di Trento rafforzò le fondamenta su cui il fedele poteva poggiare la sua fede.
Il quarto evento lo abbiamo.

Con il Concilio Vaticano II, con le sue due Ermeneutiche.
Ma essendo questo argomento articolato, poiché di fatto devono essere esaminate anche se in un modo condensato le due Ermeneutiche, sia della continuità che della dis-continuità, le quali paradossalmente sussistono entrambe.

Il quarto punto.
Vede la “questione” del Concilio Vaticano II, il quale ancor oggi è oggetto di dibattiti e discussioni più o meno accese.
Già Benedetto XVI ebbe a dire che nel concilio si possono leggere due ermeneutiche, della continuità e della discontinuità, ciò sembrerebbe un paradosso, poiché secondo il principio di non contraddizione non si possono avere due verità le quali “sembrerebbero” in contrapposizioni fra loro, vediamo in sintesi che tale apparente contraddizione di fatto non esiste.

Il Concilio Vaticano II è in perfetta continuità con gli altri venti concili, è indetto dal Sommo Pontefice, il quale è legalmente il successore di Pietro, accettato da tutti i Vescovi come successori apostolici, quindi è perfettamente in continuità.
Il Concilio Vaticano II non è stato indetto per risolvere questioni dogmatiche, le quali sussistono nei precedenti concili come atti del Magistero Solenne.

Il Concilio Vaticano II è un concilio “Pastorale”, ciò vuol semplicemente dire, presentare il messaggio evangelico tenendo conto della società contemporanea, usando un linguaggio atto ad essere pienamente compreso, ciò vuol anche dire elaborare tale linguaggio per una comprensione più completa, ciò che nel tempo passato era sufficiente con poche parole, nella società odierna esse risultano essere deficitarie, incomplete e incomprensibili, un piccolo esempio ci può aiutare.
Nei secoli recenti, XVIII/XIX, per l’allora società bastava l’affermazione della Chiesa sull’Immacolata Concezione, La Chiesa affermava che Maria Santissima è nata senza peccato, per quel tempo questo era sufficiente (sono interessanti le diatribe tra i Domenicani e i Francescani).

Nell'era dell’evoluzione sociale tale affermazione non era più sufficiente, la società cresceva nella cultura e quindi si dovevano usare termini e argomentazioni più articolate per far comprendere una verità di fede la quale diversamente sarebbe stata accettata con difficoltà e riserve.

Quindi il Concilio doveva farsi promotore di questo tipo di messaggio, presentare il Kerygma nella misura più comprensibile possibile.
Sotto questo aspetto la missione della Chiesa era in perfetta sintonia con l’insegnamento precedente, un concilio di continuità.
Il problema della “Discontinuità” ma altri usano un altro termine (personalmente non lo ritengo appropriato) di “Rottura”, lo si ha avuto non con le costituzioni pastorali e dogmatiche, bensì con i famigerati “ADATTAMENTI”, questi adattamenti i quali dovevano essere un supporto alla pastorale si sono rivelati catastrofici, poiché di fatto hanno stravolto lo scopo, il fine stesso del concilio, ponendosi in antitesi sia con le costituzioni sia del concilio stesso che con i precedenti concili.

L’aspetto più evidente di questa discontinuità si ha in almeno due aspetti.

Primo – il più grave
Modifica strutturale della Sacra Liturgia
Secondo
Mutilazione della Ecclesia Missione

Iniziamo sempre in modo sintetico questi aspetti, partiamo dalla Sacra Liturgia, la quale ritengo personalmente la più importante.

BENEDETTO XVI, ci stimola alla riflessione.

"1. Sacramento della carità (1), la Santissima Eucaristia è il dono che Gesù Cristo fa di se stesso, rivelandoci l'amore infinito di Dio per ogni uomo. In questo mirabile Sacramento si manifesta l'amore « più grande », quello che spinge a « dare la vita per i propri amici » (Gv 15,13). Gesù, infatti, « li amò fino alla fine » (Gv 13,1). Con questa espressione, l'Evangelista introduce il gesto di infinita umiltà da Lui compiuto: prima di morire sulla croce per noi, messosi un asciugatoio attorno ai fianchi, Egli lava i piedi ai suoi discepoli. Allo stesso modo, Gesù nel Sacramento eucaristico continua ad amarci « fino alla fine », fino al dono del suo corpo e del suo sangue. Quale stupore deve aver preso il cuore degli Apostoli di fronte ai gesti e alle parole del Signore durante quella Cena! Quale meraviglia deve suscitare anche nel nostro cuore il Mistero eucaristico!"

Benedetto XVI ci esorta dunque al "Cristocentrismo", il quale è l’oggetto ed il soggetto del nostro essere Cattolici (ho volutamente usato la parola cattolici e non semplicemente cristiani per la specificità dell'argomento)

Il Cristocentrismo pone Cristo come "punto di fuga", tale termine in architettura indica il punto focale in cui convergono tutte le linee, le quali pur distanti tra loro vengono ad unirsi proprio in quel punto.
Dichiarare Cristo come il nostro punto di fuga significa convogliare il nostro cuore, la nostra mente, il nostro corpo in tale punto, nel quale convogliano tutti i cuori e le menti dei cattolici.

Da ciò si comprende bene che nella liturgia eucaristica deve (imperativo) esserci necessariamente tale punto, ossia, il Santissimo Sacramento, dove alberga, la reale e sostanziale presenza di Gesù Cristo con "Corpo e Sangue", a cui tutti i partecipanti volgono i propri cuori la propria anima le proprie preghiere.

Un oggetto non è sacro di per se mai in virtù di colui che lo rende tale, è dunque Cristo, con la sua “reale presenza” che rende sacro l'oggetto, nel primo Tempio ebraico, la sacralità del tempio non è data di per se, nonostante le ricche lavorazioni e materiali preziosi, ma è reso sacro in virtù di colui che vi "abita”, la sua presenza era data dalla “Luce Shekinah”, la luce dunque era la centralità dell’adorazione, l’ebreo era sicuro che “Lì” c’era la presenza di Adonai.

Per noi cattolici la cosa non è diversa, dove c’è il S. Sacramento c’è Cristo.

Ma ahimè, dal “Cristocentrismo” si è passati ad “Antropocentrismo”, ponendo l’officiante come punto di fuga, e relegando Cristo in qualche angolo sperduto della Chiesa, con la speranza che possa in qualche modo possa essere, visitato, omaggiato, riverito, adorato, vediamo perché ciò è sbagliato, chiamiamo dunque in causa la “Fede”.

E’ necessario una breve considerazione, per avere fede in Gesù Cristo bisogna necessariamente avere prima fede nella Chiesa ( non scandalizzatevi), poiché se escludessimo la Chiesa noi non sapremmo assolutamente nulla ne di Dio ne tanto meno di Cristo, ne che sia esistito ne dei suoi detti ne dei suoi fatti, sotto l’aspetto puramente storico di Gesù non sappiamo nulla, al massimo di un certo “Cresto” un delinquente che è stato giustiziato, ma nulla di più, sapremmo le peripezie dei suoi seguaci che avevano strane usanze rispetto al mondo dell’epoca, tacciati di ateismo, di senza dèi, vi sono state è vero delle persecuzioni, ma le diverse informazioni storiche non ci direbbero nulla di Gesù Cristo.

Se dunque abbiamo fede in Cristo è perché la “Chiesa Cattolica” ci ha fatto conoscere il vivo personaggio di Gesù Cristo, la quale “storia ufficiale” ha solo accennato in modo offuscato, incomprensibile e dubbioso relegandolo a uno dei tanti miti.

Allora si comprende bene che bisogna per primo accreditare fiducia (fede) alla Chiesa la quale ci fa conoscere colui a noi sconosciuto, quella Chiesa che afferma questi scritti e non altri è “Rivelazione di Dio”, questi quattro vangeli e non altri i quali sono per numero decine e decine, queste lettere e non le altre, questo che la Chiesa Cattolica ci ha trasmesso è il “Canone”, quel canone accettato da tutti, esclusi i Mormoni i quali hanno il libro di Mormon considerato al pari della Bibbia, solo se riteniamo o accreditiamo fiducia nella Chiesa, ne riconosciamo la veridicità e la liceità dei suoi insegnamenti, quei insegnamenti fondanti e immutabili nel tempo, avere fede nella verità trasmessaci dalla Chiesa procura l’effetto “amplificazione”, un piccolo segnale in entrata un grande segnale in uscita, una piccola fede nella Chiesa una grande fede in Cristo, ma se non ci fosse quel piccolo segnale all’ingresso o quella piccola fede non si potrà mai avere l’amplificazione, ossia la fede centuplicata, ecco perché l’affermazione “Cristo si, la Chiesa no” è semplicemente illogica.

La Fede dunque va sempre alimentata, nel senso che quella piccola fede in ingresso (nella Chiesa) non potrà mai venir meno, crollerebbe anche il segnale in uscita ( la fede centuplicata in Cristo), la fede dunque va alimentata nei modi e nelle forme dovute, la Chiesa si è sempre preoccupata di attuare tutti quei mezzi affinché la fede non venga mai meno ma si irrobustisca sempre più.

Abbiamo vari aspetti con cui la Chiesa ci aiuta, ed ha sempre aiutato a perseverare nella fede, negli aspetti i quali sono stati nei millenni sempre il fulcro della fede cattolica.

La Fede, ha dunque bisogno di almeno due supporti, i quali sono stati sempre evidenti in ogni epoca, possiamo suddividerli in.
Rivelazione
Traditio

Segue
Tommaso de Torquemada



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Tommaso de Torquemada, 18/08/2014 12:36:

Un sorriso

ho visto il video, e proprio quella è una canzone stupenda, una vera lode a Dio.
Cos'ha fatto di male il sacerdote?
Non era il momento adatto?

Magari è stato proprio il Signore, avendogli dato questo dono, a suggerirgli di utilizzarlo in questi momenti!!!!



Mia cara
Ti ringrazio del commento, è sempre costruttivo conoscere il pensiero altrui.
La mia osservazione non verte sulla canzone, la quale è bella, anzi, vi sono delle musiche e canti protestanti che sono veramente belli, a volte li ascolto con vero piacere, il punto è un'altro.

Nella Liturgia cattolica, almeno nel "Vetus Ordo", vi è una sacralità liturgica la quale è mantenuta nel tempo che non lascia e non può lasciare spazio alla personale creatività, pur se può sembrare piacevole, il problema degli "Adattamenti" post-conciliari ha lasciato troppo spazio alla creatività personale, la quale spesso ha dato addito a forme e abusi liturgiche rifiutate anche dai protestanti.
Si possono esprimere tali creatività al di fuori della Sacra Liturgia, le quali possono essere ben accette, ma non nella Liturgia.


Avremo modo di approfondire l'argomento.
Ringrazio comunque Sonnyp per aver postato il video, in quanto denota il suo amore per la liturgia

Tommaso de Torquemada



Avevo scritto anche questa frase....

un sorriso, 14/08/2014 14:20:


Ciao Tommaso.


Però, diciamoci la verità.
Gesù sgridava i farisei....uno dei motivi non era perché erano troppo "liturgici" tralasciando altre cose molto più importanti?



Si pensa "troppo" alla liturgia, guai a sbagliare qualcosa, ti sembra una cosa giusta?

Gesù ha predicato questo? Io penso che non sarebbe d'accordo!

Ogni chiesa costituzionale tira l'acqua al suo mulino! Ho letto anche il post che hai appena scritto sopra questo!


Chiudo qui.....buona continuazione! Ciaoooo



"un sorriso"........se qualche volta incontri qualcuno che non sa più sorridere....sii generoso, dagli il tuo....perchè, nessuno ha mai bisogno di un sorriso, quanto colui che non può regalarne agli altri....
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Un sorriso

Si pensa "troppo" alla liturgia, guai a sbagliare qualcosa, ti sembra una cosa giusta?

Gesù ha predicato questo? Io penso che non sarebbe d'accordo!

Ogni chiesa costituzionale tira l'acqua al suo mulino! Ho letto anche il post che hai appena scritto sopra questo!



Gesù era un ebreo, e come tale assolveva gli obblighi religiosi di ogni ebreo, egli andava al Tempio e nel Tempio vi era la solennità dovuta a Dio.

La Liturgia, sia del primo Tempio sia del secondo, e sia nella Chiesa non è un "diritto dell'uomo" ma un "Diritto di Dio" il quale ci dice come la sua creatura lo deve adorare, Gesù non condannò mai i sacrifici del Tempio, ne i suoi riti, ne i sacerdoti che lo officiavano, ma condannò il loro relazionarsi con il popolo, facendo pesare la loro posizione, sia come sacerdoti che come maestri della legge.

Ma avremo modo di sviluppare questo argomento.
Tommaso



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