per molti il cattolicesimo viene percepito come una maniera "comoda" di gestire la propria spiritualita', con la scusa del preziosissimo dono della liberta' cristiana, o altri regali divini concepiti per coscienze spiritualmente mature, come il perdono per mezzo di Cristo, la liberta di dibattito su moltissimi temi, da parte delle guide autorizzate in seno alla Chiesa, ci si concede quasi qualsiasi stile di vita, qualsivoglia licenza, in nome dell'assunto (come dice il dottorando aiuto filosofo) "Dio desidera la nostra felicita'!" Ma si tiene conto delle parole evangeliche per cui la fornicazione e' un peccato contro sé stessi? Dice, "ma il gay non fa nulla di male agli altri..." risposta: Anche il coprofilo e lo zoofilo potrebbero dire di non far male a nessuno, e allora? Chi e' autorizzato a valutare l'impatto che certi comportamenti sociali hanno? Le ricadute a breve e lungo termine su sé stessi e il resto di una società? Per me solo Dio, tramite la sua Chiesa puo' indicare la via migliore (non solo la meno peggio!). Il bello dei colti che giocano al sofismo e l'erismo verbale e' che pur messi di fronte all'evidenza dei fatti, riescono a inventarsi "uomini di paglia" di ogni sorta, l'omofobo, il retrogado, il fascista intellettuale, il persecutore, l'infelicitatore, dimostrando cosi' di contraddire le loro stesse premesse di obiettivita' e equidistanza argomentativa. Chiedo, affidereste un bimbo orfano a gentaglia del genere, ancorche' ricoperta di gloria accademica? A richiesta seguirebbero foto di orecchie bresciane, scattate col kvlo (in senso etimologico, solco in greco veneziano) per cui rischierei il ban dal buon vecchio Sonny. Vedremo.