Analogie fra la Sacra Sindone ed alcuni fenomeni fisici manifestatisi a Medjugorje

Cristianalibera
00venerdì 21 settembre 2012 18:55
Analogie fra la Sacra Sindone ed alcuni fenomeni fisici manifestatisi a Medjugorje


Scritto da Nicolò Cinquemani
07/03/2007

La Sindone di Torino viene studiata da un secolo. Una delle ultime indagini riguarda la titolazione del carbonio 14 su tre frammenti consegnati nel 1988 ai laboratori di Oxford, Tucson e Zurigo. La prova comunemente utilizzata per la datazione degli antichi manufatti tesili, sfrutta la misurazione del decadimento radioattivo del radiocarbonio.
Mentre tutti gli esami precedenti eseguiti sulla Sindone convalidavano la sua veridicità, la prova del carbonio 14 datava il tessuto di lino in un’epoca variante fra il 1260 e il 1390 D.C.
Questi risultati sconcertanti hanno provocato violente reazioni da parte degli studiosi della Sindone che hanno mosso accuse contro gli autori delle ultime indagini.
Dal 1990 è calato il silenzio sulla Sindone. L’autore di questo scritto pensa che sia doveroso riprendere il discorso perché è fermamente convinto della veridicità della Sindone e ritiene di avere una spiegazione valida per l’apparente contraddizione alle precedenti indagini.
Il discorso deve partire senza mezzi termini dalla testimonianza dei Vangeli e da alcuni dogmi della fede Cattolica.
Per i credenti la Resurrezione dei morti avverrà al momento del Giudizio Universale con il congiungimento di anima e corpo dei defunti. Esistono però due eccezioni: Gesù Cristo risorto dopo il terzo giorno dalla morte e Maria sua madre assunta in cielo con il corpo. E’ chiaro che per un non credente parlare partendo da questa premessa è assurdo, ma il mio discorso è rivolto ai credenti.
La lettura della parte dei Vangeli che riguarda il comportamento di Gesù, mette in luce la Sua insistenza nel sottolineare la presenza corporea nelle apparizioni ai discepoli.
Nel Vangelo di Matteo (28,1-11) Maria Maddalena abbraccia i piedi di Gesù immediatamente dopo la Resurrezione. Luca (24,36-44) riferisce che Egli appare ai discepoli a porte chiuse dicendo loro: “Avete qui qualcosa da mangiare? Gli presentarono allora una parte di pesce fritto. Egli lo prese e lo mangiò davanti a loro”. Altri episodi sono riferiti ai Vangeli per dimostrare che non si tratti di un fantasma.
Il concetto di fantasma era ben conosciuto dagli apostoli, come si deduce da altri passi dei Vangeli.
Tornando all’istante della Resurrezione, viene descritta una luce intensa e un “terremoto” a cui viene attribuito il ribaltamento della grossa pietra che chiudeva la sepoltura. Matteo (28,1-11) dice che i soldati di guardia rimasero come morti. Altro punto interessante è che Gesù appare diverse volte a porte chiuse e sembra farlo per un motivo ben preciso. Possiamo dedurre che ci troviamo alla presenza di un uomo capace di mangiare cibo e di attraversare i muri.
Un corpo solido non può attraversare un muro altrettanto solido. Se in qualche modo ciò potesse avvenire, sarebbe possibile solo con variazione dei legami interatomici e per leggi fisiche si avrebbe un notevole aumento della ionizzazione nell’ambiente circostante.
Tornando alla Sindone si è scoperto che le immagini impresse sono tridimensionali e questo esclude che si siano formate per contatto.
Esse sarebbero dovute a irradiazione di energia luminosa proveniente dal corpo stesso. Questa è una delle ipotesi più accreditate al momento.
Uno studioso americano ha calcolato che l’immagine Sindonica si è formata in movimento, mentre il tessuto si stava afflosciando.
Il reperto più interessante meglio studiato è quello di due immagini dovute a due monete di bronzo poste sugli occhi del cadavere. Per fortuna lo studio, molto accurato, risale al periodo precedente la titolazione del carbonio 14, perché altrimenti gli studiosi demotivati non avrebbero condotto a termine l’impresa faticosa. Gli studi al riguardo hanno identificato le scritte poste sulle monete. Sono state trovate monete eguali in ricerche archeologiche. I risultati sono stati eccezionali: vi è per la moneta posta sull’occhio destro, una sola probabilità che si tratti di un artefatto contro 125 miliardi di miliardi di miliardi di probabilità favorevoli. Anche per la moneta posta sull’occhio sinistro, le probabilità favorevoli sono elevatissime (Baima Bollone – Sindone o no – edito Società Editrice Internazionale Torino 1990).
Un punto da chiarire è il processo di formazione dell’immagine delle monete. E’ da escludere un processo di contatto e non si può pensare a semplici radiazioni luminose in quanto questo processo non avrebbe mai potuto registrare le scritte delle monete, ma solo due immagini compatte tondeggianti, prive dei particolari posti sulla loro superficie. Infatti le monete sono assimilabili a due bassorilievi. Sull’occhio destro è stata identificata la scritta UCAI e un LITUO, bastone con manico ricurvo verso destra. Non si tratta di immagine speculare, come si avrebbe per contatto sulla tela, ma di immagine reale della faccia della moneta opposta alla tela, come si vede chiaramente nelle diapositive di F. Filas nel libro “La Sindone” Edizioni Paoline 1986. Le immagini sono tridimensionali, come ha dimostrato Robert Moralick del laboratorio di analisi dati spaziali del Politecnico di Stato della Virginia.
La tridimensionalità delle immagini e la riproduzione non speculare escludono il meccanismo di contatto.
Secondo l’autore di questo scritto, la formazione delle immagini delle monete stesse richiama alla memoria alcuni metodi usati in metallurgia per il controllo dei difetti strutturali all’interno di corpi metallici. Mediante l’impiego di una sorgente radioattiva, il cobalto ad esempio, si possono controllare le saldature degli oleodotti,
Le radiazioni emesse dalla sorgente posta all’interno della conduttura metallica impressionano una lastra radiografica, avvolta all’esterno sull’oleodotto. Su di essa viene proiettata l’immagine della saldatura che può così essere analizzata nei minimi particolari. Non può sfuggire l’analogia con quanto avvenuto nella Sacra Sindone: essa si è comportata come una lastra radiografica posta intorno al CORPO RADIANTE di Gesù, fermando per sempre l’istante della Sua Resurrezione. Ci troviamo per la Sindone di fronte a un processo non fotografico ma radiografico, dovuto all’emissione di raggi fortemente ionizzanti, capaci di attraversare diversi millimetri di bronzo. L’emissione di queste radiazioni x, Beta e Gamma probabilmente, su un tessuto ricco di cellulosa come quello della Sindone, determina un arricchimento del carbonio 14.
Con il passare dei secoli si è verificato il decadimento radioattivo ma, a causa del processo di arricchimento di cui abbiamo parlato, la quantità di carbonio radioattivo è rimasta a valori maggiori di quelli previsti per una datazione di duemila anni.
La prova dell’arricchimento del carbonio 14 è data dallo studio delle monete. L’immagine del Corpo contenuto nella Sindone poteva essere dovuta a radiazioni esclusivamente luminose ed in questo caso non vi sarebbe stata alcuna spiegazione per i dati discordanti del carbonio 14. La riproduzione dei particolari delle monete E’ POSSIBILE SOLO DA PARTE DI RADIAZIONI FORTEMENTE IONIZZANTI CHE PER LA LORO NATURA NON POTEVANO LASCIARE INVARIATA LA QUANTITA’ DI CARBONIO 14.
E’ POSSIBILE RIPRODURRE SPERIMENTALMENTE IMMAGINI SU LINO DELLE SOSTANZE RADIOATTIVE, DI MATERIALI ORGANICI E METALLICI SOVRAPPOSTI? QUALI SONO LE ENERGIE NECESSARIE? COSA ACCADE AL C14?
Il processo di trasformazione del corpo di Gesù è stato accompagnato, oltre che da emissione di luce anche da aumento della temperatura all’interno della tomba, che ha determinato l’aumento istantaneo della pressione dell’aria e la proiezione della pietra tombale verso l’esterno con un rumore di esplosione. A questi due elementi è da aggiungere una forte perturbazione del campo magnetico circostante che ha ridotto come morti i soldati di guardia.
Le radiazioni devono aver avuto un effetto sterilizzante sui microrganismi presenti sul lino. Si spiegherebbe così l’assenza di elementi putrefattori a carico del sangue e del siero presenti sulla tela. E’ da escludere che effetti pericolosi della radioattività si siano manifestati sui soldati di guardia perché ampiamente protetti dalla roccia. La possibilità di riproduzioni dettagliate di disegni su tessuti organici, si è manifestata a Hiroshima quando le radiazioni atomiche anno impresso il disegno dei fiori dei kimono sulle spalle di alcune donne (John Hersey Hiroshima Bompiani p. 37).
Esiste una analogia fra la Sindone e i fenomeni Medjugorje. Dal dossier scientifico su Medjugorje (Settembre 1986 Edizioni Paoline) risulta che il professor Lipinsky (p. 206) riscontrò valori enormemente elevati della ionizzazione dell’aria durante le apparizioni della Madonna e pensò a sostanze radioattive nascoste per fare del male ai veggenti, ma non vennero trovate.
Altre prove condotte con apparecchiature perfezionate hanno escluso la presenza di fonti radioattive, vi è invece una notevole fonte di ionizzazione inspiegabile presente nella camera durante l’apparizione della Madonna. Come abbiamo detto nella premessa, la Vergine è la seconda entità risorta, costituita da corpo fisico e anima; la sua natura anche fisica è stata sottolineata dalla Vergine stessa (in modo analogo a quello che fece Gesù con i discepoli) permettendo che fosse toccato il suo manto e la corona posta intorno al suo capo, da parte di alcuni presenti alle apparizioni.
Nonostante la Sua Natura anche fisica, è capace di attraversare i muri come Gsù.
Se ammettiamo questa possibilità, per leggi fisiche, essendo variabili le congiunzioni interatomiche, presupposto indispensabile di un corpo fisico dotato di un simile potere, si deve manifestare un notevole aumento della ionizzazione, come è stato effettivamente rilevato dalle apparecchiature poste nella cameretta in cui sono avvenute le apparizioni.
La possibilità di avere un riscontro sulla presenza fisica della Madonna durante le apparizioni basandosi sull’aumento della ionizzazione ambientale, non deve indurci a ritenere false le apparizioni in assenza di aumento della ionizzazione ambientale. Quello che accade a Medjugorje si distingue dal fenomeno delle estasi. Le estasi sono in realtà dei fenomeni di Bilocazione. Nella storia della Chiesa S. Antonio da Padova, S. Teresa D’Avila e Padre Pio avevano questa capacità: il loro spirito si trasferiva in altro luogo, su questa terra o in un’altra dimensione che li poneva in contatto con altre entità spirituali. E’ da ritenere che nelle estasi non vi siano variazioni fisiche dell’ambiente in cui si trova il corpo fisico del soggetto, in quanto il fenomeno è di ordine spirituale. E’ possibile che in alcuni casi i veggenti di Medjugorje abbiano esperienze puramente spirituali assimilabili alle estasi con bilocazione, in assenza di variazioni ambientali.

Fonte
Sonnyp
00sabato 22 settembre 2012 08:38
Interessante!
Grazie Veronika per questo argomento.

sinceramente, non mi pongo il problema di autenticità o meno, perchè sia che la cosa sia originale o falsificata, non mi cambia di una virgola lea mia fede.

Suppongo comunque, che come spiega il trattato, se Cristo ha usato energie a noi sconosciute nella Sua risurezzione e trasfigurazione a corpo fisico, come possiamo noi, determinare ciò che è avvenuto al lenzuolo?

Quante cose ancora non conosciamo pienamente? Quante altre pensiamo di conoscerle e invece abbiamo ancora bisogno di approfondire?

Lasciamo a Dio le cose di Dio e a noi essere umani le misere conoscenze che abbiamo o che pensiamo di avere....

Il lenzuolo, comunque stiano le cose, è un interessante caso che affascina ancora oggi il mondo della scenza. Miracolo o abile trucco?

La parola ai vari Sherlok Holmes.... [SM=x2479877] Shalom....
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