Ateismo e Religioni, le due facce della stessa Medaglia!!

The Red baron
00lunedì 16 aprile 2012 18:19
www.uaar.it/news/2011/04/13/ateismo-irrazionale-quanto-re...
www.uccronline.it/2011/04/13/lenman-antropologo-di-oxford-%C2%ABlateismo-e-unirrazionale-scelta-di-difes...
e cosi non sono il solo insieme a Pascal a pensarla cosi!!!

Schema sintetico della scommessa [modifica]

Dio esiste ed io ci ho creduto: + (mi è convenuto);
Dio non esiste ed io ci ho creduto: x (non ci ho perso né guadagnato);
Dio esiste ed io non ci ho creduto: - (ci ho perso);
Dio non esiste ed io non ci ho creduto: x (non ci ho perso né guadagnato).
In definitiva, se non altro, mi conviene credere (un + ed un x contro un - ed un x).

Claudiaccio riprendi fiato!! [SM=g7258]
kelly70
00lunedì 16 aprile 2012 19:23
Ah, poveri illusi!!!! Il fatto che ci siano atei di quel genere e, ancor di più, gente che ne sfrutta il tipo di ateismo per tirare acqua al mulino delle religioni, non cambia di una virgola la sostanza che i credenti non vogliono ammettere: DIO NON ESISTE.

A questo proposito vi posto un articolo molto bello che un utente ha inserito nel mio forum.


Dimenticare Dio.
L' ateismo non e' una "fede" e non si propone di fare opera di de-conversione, di de-cristianizzazione, di de-islamizzazione o di altro. Semplicemente l' ateismo ignora il concetto di dio e rifiuta tutte le falsita' che sul suo conto, nel corso di millenni, sono state astutamente ed ingannevolmente diffuse da gruppi di astuti parassiti che, in suo nome, si sono attribuiti titoli quali: padre, iman, rabbi, guru ed altre vuote qualificazioni del genere.

L' ateismo è una forma di ragionamento razionale che si oppone, da millenni, alla truffa perpetrata dai "furbi"

ai danni di chi non è in grado, o non vuole, ragionare. L' unico dio, se così si puo' chiamare, e' la vostra innata coscienza;
e' la vostra capacità di vivere in seno alla societa' alla quale appartenete, rispettando ed evitando di danneggiare il vostro prossimo.


Tutto qui!

L'incontrastabile ed assoluto potere della morte e la conseguente paura che essa genera in tutti gli esseri animati (istinto di conservazione) è stato la fonte di tutte le religioni.
L'idea insidiosamente indotta dai preti sulla esistenza e sull'immortalità dell'anima ha resistito e si è diffusa solo perchè sopiva, in parte, il timore (istintivo) della morte e soddisfaceva, artatamente, ad una illusione molto potente coltivata dalla presunzione stessa degli uomini: un desiderio assurdo di immortalità:

il desiderio di essere "ricordati".
Ricordati da chi e perchè?

Mettiamocelo bene in testa: solo pochi uomini che hanno lottato per il trionfo della scienza, del razionalismo e l'affermazione delle arti (Newton, Copernico, Galileo, Shakespeare, Lavoisier, Einstein, Mozart, ecc.) hanno conquistato il meritato diritto di essere ricordati. Solo loro ed ...alcuni altri brutti ceffi che si sono distinti negativamente per le loro opere devastanti e per i loro comportamenti che hanno oscurato le pagine della storia: da Attila a Gengis Khan, a Carlo Magno, a Hitler, Stalin, Costantino I ...ed altri gentiluomini di questa risma.

Dobbiamo abituarci a pensare che la morte non è niente per noi, perchè il bene ed il male risiedono nel senso e la morte è la privazione del senso. Perciò la giusta consapevolezza che la morte non è niente per noi ci rende apprezzabile la caducità della vita, non prolungandone il tempo all'infinito ma togliendoci il desiderio dell'immortalità. (Epicuro)

Come si può credere seriamente, tranquillamente ad un "aldilà" di cui non si conosce nulla?
I riti funerari, secondo Voltaire, sono solo dei gesti consolatori. Un modo di onorare il defunto e, nel contempo, di sbarazzarsi del suo ingombrante cadavere, secondo modalità, rituali e costose abitudini che i vostri vicini di casa e una "interessata, ricca industria funeraria" si aspettano da voi.

Domandatevi: perchè gli uomini dovrebbero avere un'anima e il vostro cane, o il vostro gatto, no!
Chi sono i furbi che l'hanno deciso per voi?

Si è persino cercato astutamente di "dimostrare" l'esistenza dell'anima, basandosi sul fatto che, qualche volta, una persona defunta possa apparire in sogno!!
Esiste una ben orchestrata confusione tra il concetto di anima e quello di una "pesante digestione notturna"!

Diciamolo ancora e più chiaramente: dio non esiste, non è mai esistito e non esisterà mai; non è luce, non è ispirazione, non è regola sacra; non esistono regole dettate ed allineate ad una sua presunta ed imposta condotta di vita e di comportamenti.


"La natura basta a sè stessa" e quindi non ha bisogno di queste regole assurde.

Dio è solo una favola; è il mostruoso caos intellettuale che i preti vi hanno scaricato addosso insidiando il vostro pensiero con capziose, quanto inutili domande: chi siamo, perchè siamo, da dove veniamo, perchè esiste il mondo ..., ben sapendo che nessun intelletto umano


(proprio perchè di questo mondo è parte)

può dare loro risposta e quindi facilmente riducibile in fertile terreno per il loro parassitismo.
Nella storia dell'umanità dio è solo un grande imbroglio, uno strumento di comodo, una nozione affiorata e maturata dagli imbroglioni in tempi relativamente recenti,


all'inizio del III millenio prima dell'era volgare.

In fondo dio è un grande ritardatario se vogliamo dare un peso all'incerto ed ingannevole concetto di tempo, legato al breve scorrere della vita umana, ma privo di significato se rivolto alla realtà dell'universo.

L'idea del dio unico (grammaticalmente: forma singolare di "dei") è nata da un naturale, quasi impercettibile, passaggio da primitive forme di magia spicciola, esorcizzante (coltivata da sciamani-stregoni) a forme più evolute, ma non meno bugiarde di pensiero, indotte dai furbi e poi riprese da "astuti ebrei" che sono disinvoltamente passati dagli Elohim (spiriti), ad El (demiurgo?), ad Eloi, ad Adonai per poi accomodarsi definitivamente e altrettanto disinvoltamente su Yhwh.
Provate dunque a chiedervi dov'era dio, prima del III millennio a.e.v.; prima che fosse inventato 5000 anni or sono!

Durante la sua esistenza l'uomo segue determinate regole che nascono dal fatto stesso di dover convivere con i proprii simili, di collaborare con loro facendo attenzione a non crearsi troppi problemi di convivenza. In fin dei conti l'uomo è un animale sociale che deve confrontarsi con il suo prossimo evitando particolari motivi di attrito; gli eventuali attriti vengono risolti mediante le leggi e le norme di comportamento che l'uomo stesso si è date, senza scomodare nessun dio. Già intorno al 1770 a.C., ci aveva pensato Hammurabi che, tenuto conto delle esigenze sociali dei suoi tempi, formulò il primo codice della storia dell'umanità.

Quando il fantomatico Mosè (o chi per lui) disse, nel primo comandamento:

"Non avrai altro dio al di fuori di me"
era perfettamente cosciente di gettare le basi per la più grandiosa truffa mai operata ai danni del genere umano del mondo occidentale.

Affermare: "non avrai altro dio al di fuori di me" è una regola che affonda le sue radici nella paura dei sempliciotti e, quindi, una legge fatta da scaltri individui, che sfruttano questa paura, e perciò non è attribuibile a nessuna particolare divinità.

Thomas Jefferson, a suo tempo, affermava: Parlare di esistenze immateriali significa parlare di nulla. Dire che l'anima umana, gli angeli, dio sono immateriali significa dire che non sono nulla e che non ci sono nè dio, nè gli angeli nè l'anima.

Constatazione che dovrebbe essere abbastanza ovvia, ma che non ha impedito, nel corso dei millenni, a capziosi parassiti, ammantati di falsa saggezza e di prosopopea, di elaborare quella enorme sciocchezza nota come teologia, non scienza, non disciplina e non filosofia che è servita a dare una base falsa ed inconsistente sulla quale perpetrare l'inganno a danno di poveretti succubi di ancestrali paure e della loro ignoranza.

Alcuni chierici, o pseudo filosofi, si sono affannati anche a dimostrare, con tortuosi giri di parole, l'esistenza dell'inesistente.
Dopo essersi inutilmente affaticati su argomentazioni speciose quali quella cosmologica, quella ontologica, quella teleologica o quella di natura morale e sulla nozione assai relativa e inconsistente di bene e di male, alla fine si sono resi conto della loro impotenza e hanno cercato di ribaltare il problema:
se è vero che l'esistenza di dio non è dimostrabile, allora è anche vero che non è dimostrabile la sua inesistenza.
Argomentazione di comodo; una trappola nella quale sono caduti parecchi studiosi scettici i quali non hanno tenuto conto che, razionalmente parlando, la dimostrazione compete a chi afferma qualcosa e non a chi la nega.
Già ai suoi tempi Euclide aveva messo in chiaro che "Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova".

La premessa, falsa, che dio esiste è la base fondamentale per l'esistenza di diverse forme di religione. Ma se questa premessa viene a mancare, che altro resta? Per fortuna, già dal XVIII secolo, il Barone d'Holbach, con la sua opera "Il Buon Senso" ha posto fine a queste assurde affermazioni. Ma bisogna purtroppo constatare che il buon senso è di pochi.

Ricordatevi sempre di Seneca: la religione è vera per la plebe, falsa per il saggio e redditizia per quelli che ne fanno un mestiere.

Perciò mangiate, bevete, fumate, fate all'amore nei limiti di un responsabile comportamento ma, soprattutto, non versate soldi alle chiese ingorde e parassite che chiedono continuamente il vostro supporto. A tutte le vostre azioni c'è un limite ragionevole che dovete razionalmente percepire, al di fuori della insidiosa morale del prete sfruttatore e, ormai troppo sovente, pedofilo.
Godetevi al meglio questa vita che la natura vi ha casualmente assegnato. Non dovete aspettarvi nulla dopo la morte; il vostro spirito vitale non andrà da nessuna parte esattamente come quello di un topo, di un cane, di un bue o di qualsiasi altro essere animato.

Dopo il movimento illuminista del '700, dopo il comunismo, il liberalismo ed il positivismo scientifico dell' '800, s'è affermato, dall'inizio degli anni '60 del secolo scorso, il grandioso, anche se ancor confuso, movimento della "New Age", dando vita ad una estesa forma di controcultura che si è (finalmente!) opposta allo stagnante e melmoso immobilismo culturale imposto, da sempre, da una fradicia casta sacerdotale che ha preteso, per millenni, di porsi come unico tramite tra l'uomo ed il "divino". Soprattutto è stata ampiamente rigettata l'dea balzana del dio creatore dal nulla. Oggi l'uomo tende finalmente ad accorgersi che è stato lui a creare dio e non dio l'uomo (Feuerbach) ed a considerare se stesso e il suo intelletto come il solo e vero aspetto "divino" e "sacralizzare" la propria unica, inimitabile e insostituibile personalità.

E dobbiamo anche dire che Internet, pur con tutti i suoi difetti e le sue inevitabili storture, ha dato un significativo contributo nel far colloquiare gli uomini tra loro senza l'ingannevole e occhiuta interpretazione del prete. La corrosione delle cariatidi religiose del passato, operata da Internet, è imponente.

Ad ogni modo non è questa la sede per rinfocolare un dibattito di questa natura. Lo scritto che segue si propone solo di analizzare e criticare, nei limiti del possibile, uno dei prodotti più nefasti derivato da questi concetti:

la religione cristiana e tutte le sue infinite storture.
Questo non significa che le altre credenze (islam, ebraismo, ecc.) siano meno corrotte, perverse o criticabili del cristianesimo; indagare sulla loro natura è solo una questione di tempo, di studio e di disponibilità.

Ogni religione porta in sé i germi della propria dissoluzione; quante religioni del passato si sono dissolte nel nulla per questo salutare effetto di autodistruzione? Ed anche qui è solo questione di tempo.


In questi ultimi anni abiamo assistito alla nascita di nuove strane credenze come quella del dio "Cargo" (il dio Aeroplano) accaduto nell'isola di Tana (Oceano Pacifico), ma quello che oggi appare ancora più divertente e sintomatico è la nascita (almeno in Europa) di un nuovo culto:

quello del Dio Pallone
Non è uno scherzo! La chiesa ha già manifestato segni di insofferenza, (con Giovanni Paolo II) verso i (tiepidi) fedeli che disertano il Tempio a favore dello Stadio (sottraendo indirettamente quattrini alla chiesa). D'altro canto abbiamo chiare manifestazioni che questi nuovi adepti (i tifosi) si comportano con la stessa furia devastatrice, la stessa insofferenza che ha caratterizzato i primi giudeo-cristiani e poi la chiesa stessa nel corso dei secoli.
L'intrallazzo finanziario è comunque sempre lo stesso ed imponente; pare che l'iniqua ripartizionesi della rapina dell'otto per mille non basti ancora per spennare i polli.

Occorre però tenere nel debito conto che le attuali religioni, in generale, ed il cristianesimo in particolare, sono istituzioni ancora troppo radicate e ricche per poter pensare di eliminarle in un tempo relativamente breve.
Resta il fatto che l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam saranno nel tempo destinati a dissolversi quasi contemporaneamente essendo, tutti e tre, basati sulle stesse assurde menzogne del "Libro".

Fino a quando esisterà gente, incapace di ragionare, che crederà in un qualche comodo Dio, anche Dio continuerà ad esistere.
Il bisogno di credere nel fantastico (qualsiasi cosa di tipo consolatorio, proposta con una certa enfasi) è una delle peggiori tare del genere umano che preclude, nella mente di molti, la capacità elementare di formulare un qualsiasi pensiero razionale

Le religioni, come il comune raffreddore, sono ormai diffuse in tutto il mondo. (D.Dennet)
Questo però non impedisce di curarci, di prendere l'aspirina, in attesa che qualche potente vaccino riesca a debellare definitivamente il vibrione della stupidità umana.

Dio è un prodotto dell'ignoranza che la scienza va lentamente ed inesorabilmente sgretolando; è un concetto molto redditizio per pochi ma che perpetua la servitù di molti.


Viviamo perciò serenamente dimenticandoci di dio!

ReteLibera
00lunedì 16 aprile 2012 19:52
Re:
The Red baron, 16/04/2012 18.19:


e cosi non sono il solo insieme a Pascal a pensarla cosi!!!

Schema sintetico della scommessa [modifica]

Dio esiste ed io ci ho creduto: + (mi è convenuto);
Dio non esiste ed io ci ho creduto: x (non ci ho perso né guadagnato);
Dio esiste ed io non ci ho creduto: - (ci ho perso);
Dio non esiste ed io non ci ho creduto: x (non ci ho perso né guadagnato).
In definitiva, se non altro, mi conviene credere (un + ed un x contro un - ed un x).

Claudiaccio riprendi fiato!! [SM=g7258]




Come ti risponderebbe un chierichetto?


Dio esiste ed io ci ho creduto: + (mi è convenuto);



Mi ritrovo col culo rotto e anche circonciso, ma ne e valsa la pena.


Dio non esiste ed io ci ho creduto: x (non ci ho perso né

guadagnato);



Mi ritrovo col culo rotto dal prete e preso per il culo da Dio e circonciso.




Dio non esiste ed io non ci ho creduto: x (non ci ho perso né guadagnato).



Mi sono salvato il culo e non sono circonciso


Dio esiste ed io non ci ho creduto: - (ci ho perso);



Il cristiano illogico dice:
A) Dio è onnisciente e conosce ogni cosa.
B) L’uomo ha il libero arbitrio. In base alle sue scelte Dio lo punirà.

Secondo il cristiano dunque Dio, essendo onnisciente conosce anche il futuro.

Ma allora il destino di chiunque è già noto, è già scritto da Dio.

Come può un uomo avere libero arbitrio se Dio, da sempre, conosce le sue scelte prima ancora che le compia ?

Quando nella Genesi Dio creò Adamo ed Eva, essendo onnisciente, sapeva già che avrebbero mangiato la mela e nonostante mise lì l’albero, e creò anche il serpente tentatore.

Se Dio è onnisciente, è solo lui che sciegle, non l’uomo.
Per cui… Dio è l’unico responsabile delle gesta di chiunque.

A questo punto o il ibero arbitrio è una bufala oppure lo è il vostro Dio.


Tuttavia per evitare la compagnia eterna dei preti, preferisco l'inferno

[SM=x2477907]


The Red baron
00lunedì 16 aprile 2012 20:00
Re: Re:
ReteLibera, 16/04/2012 19.52:




Come ti risponderebbe un chierichetto?


Dio esiste ed io ci ho creduto: + (mi è convenuto);



Mi ritrovo col culo rotto ma ne e valsa la pena.


Dio non esiste ed io ci ho creduto: x (non ci ho perso né

guadagnato);



Mi ritrovo col culo rotto dal prete e preso per il culo da Dio.




Dio non esiste ed io non ci ho creduto: x (non ci ho perso né guadagnato).



Mi sono salvato il culo


Dio esiste ed io non ci ho creduto: - (ci ho perso);



Il cristiano illogico dice:
A) Dio è onnisciente e conosce ogni cosa.
B) L’uomo ha il libero arbitrio. In base alle sue scelte Dio lo punirà.

Secondo il cristiano dunque Dio, essendo onnisciente conosce anche il futuro.

Ma allora il destino di chiunque è già noto, è già scritto da Dio.

Come può un uomo avere libero arbitrio se Dio, da sempre, conosce le sue scelte prima ancora che le compia ?

Quando nella Genesi Dio creò Adamo ed Eva, essendo onnisciente, sapeva già che avrebbero mangiato la mela e nonostante mise lì l’albero, e creò anche il serpente tentatore.

Se Dio è onnisciente, è solo lui che sciegle, non l’uomo.
Per cui… Dio è l’unico responsabile delle gesta di chiunque.

A questo punto o il ibero arbitrio è una bufala oppure lo è il vostro Dio.


Tuttavia per evitare la compagnia eterna dei preti, preferisco l'inferno

[SM=x2477907]





Quello che dici è GIUSTISSIMO!!!!

Ma DIO con la Religione non ci azzecca nulla!!!

io parlavo di credere in DIO non nell'Uomo!


Claudio Cava
00lunedì 16 aprile 2012 20:34
Re: Re: Re:
The Red baron, 16.04.2012 20:00:



Ma DIO con la Religione non ci azzecca nulla!!!






[SM=x2477911] [SM=x2477911] [SM=x2477911] [SM=x2477911]

Red, se non fosse che sei 'na perla d' uomo sai dove t' avevo mandato, a quest' ora?

[SM=x2482330] [SM=x2482330] [SM=x2482330]

Incredibile.

Ti si parla, ti si spiega, ti si mette alle strette senza possibilita' di scampo, dimostrandoti ogni volta a suon di fatti che hai torto marcio.

E infatti immancabilmente scappi, ti eclissi, non rispondi piu'.

Per poi ciclicamente ricominciare da capo sparando sempre le stesse caxxate, come non ti si avesse mai detto nulla.

Che senso ha?

Io ce rinuncio, definitivamente.
Non e' che voglia prendermi la ragione, e neanche voglio farti diventare ateo, e' che ormai e' diventata una presa per il culo.
Le signore presenti mi perdonino l' espressione.

Ciao
Claudio
ReteLibera
00lunedì 16 aprile 2012 20:39
Aspetta Claudio.

So io quel che serve a Red...

Un dio su misura.




Claudio Cava
00lunedì 16 aprile 2012 21:10
Re:
ReteLibera, 16.04.2012 20:39:

Aspetta Claudio.

So io quel che serve a Red...

Un dio su misura.







Raffae', non farmi.... vrastemare. [SM=x2479877]


Grassetto mio.

Il tremendo errore dei credenti, dei credenti di tutte le religioni monoteiste e politeiste, è uno solo: credere che esista un dio; che ci debba essere una "volontà" dietro ogni aspetto della realtà, che esista un'entità capace di creare il tutto dal nulla. Loro non se lo chiedono (per paura, per disinteresse, per pigrizia, per ignoranza, per ottusità, per cecità intellettuale, per orgoglio), ma io lo chiedo: come si diventa credenti in un dio ? Risposta assai semplice e vera: per abitudine.

Basta nascere in un ambiente (principalmente la famiglia, anche in senso esteso) e crescere "respirando" quelle credenze e, zac !, ci si ritrova a credere alle stesse cose ignorando di poter credere a cose diverse. Fintanto che si parla di cose comuni (comportamenti, scelte futili, modi di pensare comuni), crescere in un determinato ambiente può anche lasciar liberi di "deviare" da regole, usi e costumi di quell'ambiente.

La ribellioni e le proteste dei figli rispetto ai genitori sono esemplificative. Ma quando si parla di scelte determinanti, come appunto quella del credo religioso e del pensiero circa l'esistenza di divinità, il ruolo dell'ambiente in cui si nasce e si cresce è molto condizionante. Deviare dai credi religiosi della propria famiglia è assai più faticoso che non deviare da regole e abitudini. Occupare una posizione critica rispetto al pensiero teologico della propria famiglia certamente non è come criticare le regole sull'orario di rientro o sul tipo di abbigliamento. Questa fatica riguarda pure le cose del sesso, almeno fino a una certa età, ma in tema di credenza in un dio è particolarmente forte, giacché tutti hanno bisogno di ispirarsi in "alto", in un "altrove", per cercare la spiegazione della propria esistenza.

L'ateo ha capito di dover e di poter ragionare con la propria testa, è stato coraggioso, è riuscito a uscire dal giogo della famiglia e della comunità credente, e ha percorso una strada in salita e scomodissima, che però alla fine l'ha condotto alla piena consapevolezza di un sé che non ha la necessità di qualche divinità. L'ateo è cioè diventato un essere libero, s'è tolto il cappellaccio delle divinità controllori e censorie, punitrici e vendicative, ricattatrici e padrone. Non più pecora di nessuno, ma semmai pastore di se stesso, l'ateo, il senza-dio, è finalmente diventato un essere umano pieno e completo.

www.calogeromartorana.it/dio.htm

La ribellioni e le proteste dei figli rispetto ai genitori sono esemplificative.

E hanno gia' cominciato a chiedere ai genitori:

Ma come si fa a credere a 'ste.... [omissis, velo pietoso].

Ciao
Claudio
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