Fede e ragione non possono convivere

Claudio Cava
00giovedì 3 maggio 2012 22:09
Ecco perché

27/04/2012 - Losing your religion? Se ami pensare, a quanto pare dovrai farlo: lo dice uno studio

Il pensiero analitico e la fede religiosa non possono convivere nel cervello di una persona: a dirlo è uno studio pubblicato da Science che vuole dimostrare come si mettano i bastoni tra le ruote.

Per credere bisogna spegnere il cervello?

PENSA CHE TI RIPENSA… - Lo studio dell’University of British Columbia del Canada ha condotto quattro esperimenti. In uno ha chiesto a 148 adulti valutati online e a 93 studenti di esprimere la propria fede in Dio e in altre entità sovrannaturali: dopo alcune settimane di esercizi di pensiero analitico anche i più bigotti sembravano avere qualche dubbio quando gli è stato chiesto di tornare sull’argomento. Ovviamente ciascun individuo ha reagito alla cura razionale a modo suo, ma in ognuno ha raffreddato il sentimento di fede.

DUE CANALI - Cosa ha fatto vacillare la fede di queste persone? Il nostro cervello funziona seguendo due sistemi cognitivi separati, uno emotivo e uno razionale: chi si affida al primo nelle proprie valutazioni tenderà a credere con più facilità ed empatia a eventi ed entità che esulano dalla verificabilità scientifica.

NON BASTA - Naturalmente non basta essere delle persone razionali per non credere a Dio, ma i risultati dello studio mostrano come l’allenamento costante a non accontentarsi della prima risposta e a voler verificare le proprie credenze sia uno dei motivi per cui presso scienziati e filosofi la fede sia o un tabù o una fonte di grande dissidio interiore. ”Pensare abitualmente in modo analitico può essere una delle ragioni per cui scienziati tendono a essere scettici e non credere – scrivono i ricercatori – E ciò suggerisce che l’esposizione alla scienza possa erodere la fede, non per scoperte come l’evoluzione, ma semplicemente promuovendo il pensiero analitico. Tuttavia molte cose promuovono la fede religiosa, come la paura della morte. Non si può convertire un fedele devoto in ateo solo incoraggiandolo a pensare analiticamente, perche’ ci sono anche altri fattori a sostenere la sua fede”. (Ansa)

www.giornalettismo.com/archives/280394/fede-e-ragione-non-possono-convivere-ecco...
Sonnyp
00venerdì 4 maggio 2012 04:38
esperienza personale. . .
Concordo pienamente con quanto sopra proprio perchè ci sono passato.

Da TcD, credevo e vivevo le EMOZIONI suscitate e condizionate abilmente dalla setta.

Uscito dalla setta, stavo abbracciando il cattolicesimo, sempre emozionalmente però.

Quando però, ho seguito alcune letture che mi hanno obbligato a inserire la razionalità, e non soltanto la fede, ecco che sono iniziati i corti circuiti che mi hanno portato dove ben sapete e scritto in alto a inizio di ogni pagina. Shalom. [SM=x2509422]
Raffinatore
00venerdì 4 maggio 2012 07:24
Quando ho detto che fede e ragione seguono strade diverse, come due binari che mai si incroceranno, qualcuno ha gridato definendo la mia espressione priva di senso. Peccato che non abbia capito che stavo dicendo esattamente questo.

La fede, come già detto, non si basa sui ragionamenti analitici, ma su tutta quella sfera emotiva che è compresa in una forma di intelligenza diversa da quella strettamente logica. L'intuizione, come ho già detto, non è analitica. Ma è molto più rapida del prodotto del pensiero. E ha sempre ragione. Perché?
A mio avviso, la diffrenza non sta in termini di intelligenza. Personalmente conosco credenti intelligenti e credenti stupidi e conosco atei intelligenti e atei stupidi. In entrambe le categorie gli stupidi sono i bigotti, gli estremisti, i fanatici. Se dovessi cercare di far comprendere con un esempio direi che la mente cerca di ispezionare la larghezza e l'altezza, mentre la fede tende a misurare la profondità delle cose.

Inutile forse ripetere che, nel mio pensiero, fede e credulità sono due cose molto diverse. La prima è molto rara, la seconda è molto diffusa e venduta per fede. Credere a quello che ti dice qualcun altro non è vera fede, ma credulità. Anche l'ateo è un credulone, dato che non è quasi mai in grado di replicare le prove scientifiche. Crede perché qualcun altro lo ha dimostrato. IN fondo non c'è molta differenza.

Il limite della scienza (comprensibile) è che fin dove arriva cerca di dare risposte (come misurare altezza e larghezza). Quando si trova di fronte a qualcosa di incomprensibile, invece di provare ad andare in profondità, in maniera molto sbrigativa (quindi superficiale) dice "non c'è, perché non si può dimostrare".

Quindi, è corretto dire che o si pensa o si crede, ma lo è altrettanto dire che la mente cerca e il cuore trova.


NEVIO . SUPER
00venerdì 4 maggio 2012 10:41
Re: Ecco perché
Claudio Cava, 03.05.2012 22:09:


27/04/2012 -

Losing your religion? Se ami pensare, a quanto pare dovrai farlo: lo dice uno studio
.....
www.giornalettismo.com/archives/280394/fede-e-ragione-non-possono-convivere-ecco...



Peccato che a contraddire lo studio sia la Storia stessa dell'uomo, per parlare solo di cristianesimo, anzi, cattolicesimo, si rileva che i più grandi pensatori, letterati, atristi, filosofi e scienziati occidentali erano...cattolici convinti, fino ad arrivare all'immenso cervello del nostro Polymetis.
Pensate solo a Tommaso D'Aquino, a Dante, a Michelangelo, al matemtico e filosofo Pascal, o a Linneo o a Darwin stesso che è stato convintamente credente sino al trauma atroce ricevuto dalla morte di suo figlio.
Che oggi, post Teoria dell'Evoluzione, la maggior parte degli scienziati con altri milioni di persone, si dichiari agnostica o atea, questo non fa tutta la Storia.



Babila il grande
00venerdì 4 maggio 2012 21:00
Re: Re: Ecco perché
NEVIO . SUPER, 04/05/2012 10.41:



Peccato che a contraddire lo studio sia la Storia stessa dell'uomo, per parlare solo di cristianesimo, anzi, cattolicesimo, si rileva che i più grandi pensatori, letterati, atristi, filosofi e scienziati occidentali erano...cattolici convinti, fino ad arrivare all'immenso cervello del nostro Polymetis.
Pensate solo a Tommaso D'Aquino, a Dante, a Michelangelo, al matemtico e filosofo Pascal, o a Linneo o a Darwin stesso che è stato convintamente credente sino al trauma atroce ricevuto dalla morte di suo figlio.
Che oggi, post Teoria dell'Evoluzione, la maggior parte degli scienziati con altri milioni di persone, si dichiari agnostica o atea, questo non fa tutta la Storia.






La Storia mi sembra dica il contrario.
E poi utilizzare la partita doppia per computare questo e quel credente rischia di ritorcerti contro: innumerevoli sono i grandi pensatori, artisti, filosofi e scienziati occidentali che hanno respinto il cristianesimo e l'idea stessa di dio.

A tal proposito ti rimando al sito dell'UARR, sotto la voce "Famosi non credenti": c'è di che sbizzarirsi.



The Red baron
00venerdì 4 maggio 2012 21:01

Claudiaccio aritonfa con stà Razionalita!!!! [SM=g7362]

Tè l'ho spiegato,
per capire il Mondo "Figuriamoci DIO" non basta la Razionalità lo dimostra la Meccanica Quantistica decisamente Irrazionale anti_intuitiva

ma è l'unica a descrivere fenomeni fisici reali!!!


vedi per esempio L'Effetto Tunnel che viene utilizzato in elettronica per i Diodi Tunnel e le Memorie Flash delle puttanate digitali

L'effetto tunnel è un effetto quanto-meccanico che permette una transizione ad uno stato impedita dalla meccanica classica.
Nella meccanica classica "Quella RAZIONALE", la legge di conservazione dell'energia impone che una particella non possa superare un ostacolo (barriera) se non ha l'energia necessaria per farlo. Questo corrisponde al fatto intuitivo e "RAZIONALE" che, per far risalire un dislivello ad un corpo, è necessario imprimergli una certa velocità, ovvero cedergli dell'energia.
La meccanica quantistica, invece, prevede che una particella abbia una probabilità, piccola ma finita, di attraversare spontaneamente una barriera arbitrariamente alta.
Infatti, applicando i postulati della meccanica quantistica al caso di una barriera di potenziale in una dimensione, si ottiene che la soluzione dell'equazione di Schrödinger all'interno della barriera è rappresentata da una funzione esponenziale decrescente. Dato che le funzioni esponenziali non raggiungono mai il valore di zero, si ottiene che esiste una piccola probabilità che la particella si trovi dall'altra parte della barriera dopo un certo tempo t.
Quello che è interessante notare è che, per il principio di indeterminazione di Heisenberg, non è mai possibile osservare una particella mentre attraversa tale barriera, ma solo prima e dopo tale transizione.

Sebbene l'effetto tunnel sia estremamente controintuitivo e possa sembrare per alcuni versi paradossale, esiste una enorme quantità di prove sperimentali a sostegno della sua reale esistenza.

Una delle prove più spettacolari ci è fornita dal nostro Sole e dalle stelle in genere: senza l'effetto tunnel, le temperature presenti nei nuclei delle stelle non sarebbero sufficienti a innescare le reazioni nucleari che costituiscono il "motore" di questi corpi celesti.[1]

Claudiaccio, butta Computer telefonini e ogni sorta di gingillo elettronico, e non uscire più alla luce del SOLE!!! che dimostrano l'esistenza di DIO!!! [SM=x2477907]

it.wikipedia.org/wiki/Effetto_tunnel
Babila il grande
00venerdì 4 maggio 2012 21:01
Re: Re: Re: Ecco perché
Babila il grande, 04/05/2012 21.00:



La Storia mi sembra dica il contrario.
E poi utilizzare la partita doppia per computare questo e quel credente rischia di ritorcerti contro: innumerevoli sono i grandi pensatori, artisti, filosofi e scienziati occidentali che hanno respinto il cristianesimo e l'idea stessa di dio.

A tal proposito ti rimando al sito dell'UARR, sotto la voce "Famosi non credenti": c'è di che sbizzarirsi.







Dimenticavo: POLYMETIS, CHI ERA COSTUI? [SM=g7352]


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