Il suicidio e le sue cause

Katia-77
00giovedì 16 giugno 2011 14:15
Intervista del dottor Mario Polito
IL GIORNALE DI VICENZA

QUANDO IN FONDO AL TUNNEL RESTA SOLTANTO IL SUICIDIO


Quali sono, dottor Polito, le motivazioni che inducono una persona al suicidio?

Le cause più determinanti sono tre: la disperazione, il senso di colpa e l'autoaggressività. Arriva a suicidarsi anzitutto chi è disperato, cioè chi ha la convinzione che non c'è nessun'altra via d'uscita. Chi non ha più il potere di controllare la propria vita perché è tutto un fallimento, perché tutto è perduto, ritiene, illusoriamente, di avere diritto sulla vita e sulla morte uccidendosi. In chi è disperato c'è una distorsione cognitiva. E' quella che si chiama "visione a tunnel", cioè una visione finale, a senso unico, senza alternative: il suicidio. Altra causa è il senso di colpa. La colpevolizzazione continua ricevuta dagli altri diventa autocolpevolizzazione. Il senso di colpa è tale che il suicida si punisce per le colpe che gli vengono attribuite e che egli stesso finisce per l'attribuirsi, togliendosi la vita.

In tal modo è come se venisse punito da chi ha ingenerato in lui il senso di colpa. Quando un gruppo anche familiare o di amici, scarica le proprie colpe unicamente su una persona, questa finisce con il diventare il capro espiatorio di un progetto, seppur involontario, di suicidio dell'ambiente. Togliendosi la vita il suicida rivolta la colpevolizzazione contro l'ambiente: con il suo gesto è come se dicesse: "E' colpa vostra se ho fatto questo". Il suicida non si uccide per morire, ma perché è già stato "ucciso", dall'ambiente familiare o sociale.
Infine l'autoaggressività, cioè la pulsione di morte, fa sì che il suicida rivolti contro di sé l'aggressività che era rivolta contro altri.

Cosa fare per prevenire? Come evitare che chi ha idee suicide arrivi a compiere un gesto estremo?

Contro la disperazione occorre costruire una cultura della speranza per dare significato alla vita. Se negli ultimi anni i suicidi vanno aumentando è proprio perché va diminuendo la speranza. Poi è necessaria una cultura della progettualità. Per aiutare chi ha idee suicide a uscire dalla "visione a tunnel" bisogna trasmettergli un progetto, con un'alternativa al suo progetto di morte. E stato infatti dimostrato se chi ha tentato il suicidio viene aiutato a ricostruire la propria vita non tenta più il suicidio. E' stato dimostrato che se uno ha tentato il suicido viene aiutato a ricostruire la propria vita, non tenta più di suicidarsi proprio perché ha acquistato altri punti di vista della realtà.
Inoltre il suicida, proprio per evitare di confrontarsi con altre possibilità, si rinchiude in se stesso morendo così nell'isolamento e senza che nessuno sappia spiegarsi il perché sia arrivato a tanto Ecco perché è importante coltivare il senso della solidarietà familiare, amicale e degli affetti. Tutte le forme di aggregazione sociale, famiglia e relazioni affettive comprese, sono un freno al suicidio. Non per nulla i singles, i divorziati, i separati e i vedovi sono maggiormente esposti a tale rischio. Infatti è importante curare il proprio equilibrio psicologico, l'autostima.

Per impedire invece che il senso di colpa possa condurre alla morte occorre far sì che il soggetto venga aiutato a riconoscere chi nel proprio ambiente di vita lo colpevolizza.

E' possibile stabilire una correlazione tra le ragioni che inducono a uccidersi e il mezzo adoperato?

Un nesso certamente sussiste. Uccidendosi il suicida vuole mandare un messaggio: per esempio "mi impicco perché mi avete asfissiato", "mi butto giù perché avete continuato a buttarmi a terra". E' significativa la diversità di mezzi adoperati dagli uomini e dalle donne. Se il 30 per cento dei maschi si uccide impiccandosi. la medesima percentuale di femmine sceglie di gettarsi nel vuoto.

Generalmente le donne, che solitamente curano la propria immagine più degli uomini, scelgono i mezzi che deturpano meno il corpo.

Molto spesso il suicidio di una persona è accompagnato da incredulità: nessuno riesce a spiegarsi il perché si arrivi a tanto. E' davvero impossibile cogliere dei segni premonitori?

Il segnale di avvertimento più chiaro si ha quando uno esprime chiaramente le proprie intenzioni. Perciò quando si sente dire da qualcuno; "io mi ammazzo" non bisogna mai sottovalutare il messaggio. Poi ci sono altri segnali: improvvisi cambiamenti nella conduzione della propria vita, nelle amicizie, e nell'amore, l'abbandono del lavoro, l'isolamento estremo, il mutismo, la chiusura in se stessi e l'apatia conditi con atteggiamenti depressivi. Sono tutti segnali premonitori da prendere in estrema considerazione.
ciccio955
00sabato 18 giugno 2011 10:26
vedi katia-77, il problema per sta nel fatto che quando una persona e depressa, la maggior parte di noi fa la solita battuta.

dai sforzati e vedrai che starai meglio: queste parole per una persona ammalata di depressione sono come una bastonata in testa, e pensa che nessuno la capisca.

perciò dobbiamo stare attenti a queste persone perchè sono la maggior parte dei suicidi.

ma michiedo: la famiglia poteva fare qualcosa?

ciao da salvatore... [SM=g7426]
Katia-77
00martedì 21 giugno 2011 14:35
Re:
ciccio955, 18/06/2011 10.26:

vedi katia-77, il problema per sta nel fatto che quando una persona e depressa, la maggior parte di noi fa la solita battuta.

dai sforzati e vedrai che starai meglio: queste parole per una persona ammalata di depressione sono come una bastonata in testa, e pensa che nessuno la capisca.

perciò dobbiamo stare attenti a queste persone perchè sono la maggior parte dei suicidi.

ma michiedo: la famiglia poteva fare qualcosa?

ciao da salvatore... [SM=g7426]



Io ho avuto un rapportro travagliato con la mia famiglia. Forse ora intravedo una volontà di venirmi incontro. Quando tentavo il suicidio mio padre la prendeva come un'offesa personale e mi accusava di voler attirare l'attenzione.

Tante frasi dette a chi è depresso sono in realtà badilate sulla testa. "Pensa positivo", "io ero depresso e ne sono uscita senza usare alcun farmaco" (questa è poi da verificare).
Io non soffro di una semplice depressione ma di un disturbo di personalità anche se ora sono compensata da più di un anno.

La peggiore mi è stata detta dagli anziani: "c'è gente che col potere della mente sono stati capaci di guarire da tumori e tu invece sei un fallimento perché non riesci a venirne fuori".
Non potrò mai guarire dal disturbo di personalità ma posso rimanere in compenso come quest'ultimo anno.

La famiglia potrebbe fare molto se ha la volontà di farlo...


ciccio955
00martedì 21 giugno 2011 14:42
Re: Re:
Katia-77, 21/06/2011 14.35:



Io ho avuto un rapportro travagliato con la mia famiglia. Forse ora intravedo una volontà di venirmi incontro. Quando tentavo il suicidio mio padre la prendeva come un'offesa personale e mi accusava di voler attirare l'attenzione.

Tante frasi dette a chi è depresso sono in realtà badilate sulla testa. "Pensa positivo", "io ero depresso e ne sono uscita senza usare alcun farmaco" (questa è poi da verificare).
Io non soffro di una semplice depressione ma di un disturbo di personalità anche se ora sono compensata da più di un anno.

La peggiore mi è stata detta dagli anziani: "c'è gente che col potere della mente sono stati capaci di guarire da tumori e tu invece sei un fallimento perché non riesci a venirne fuori".
Non potrò mai guarire dal disturbo di personalità ma posso rimanere in compenso come quest'ultimo anno.

La famiglia potrebbe fare molto se ha la volontà di farlo...






purtroppo cara katia chi non a provato la depresione, non sa cosa dice:

poi se ai disturbi come il tuo di personalita, penso che è un pochino peggio.

comunque per te è importante che continui la tua cura e non badare alle stupidaggini che le persone possono dire, ricorda che la mamma degli stupidi e sempre incinta.

perciò auguri per la tua salute, ciao da salvatore.... [SM=g7425] [SM=g7426]
santapazienzauno
00venerdì 8 luglio 2011 17:14


Più guardi nel buco, più in esso sprofondi. Bisogna girare lo sguardo e accettare i propri limiti. ... Nessuno è nato superuomo. Il problema è che nella depressione non riusciamo a perdonarci e valorizzarci... Per fare questo dobbiamo ammettere che siamo peccatori o dei falliti, ma non senza speranza - Gesù! La fede mi ha guarito!





fiammaverde
00venerdì 8 luglio 2011 17:23
Re: Re:
Katia-77, 21/06/2011 14.35:



La peggiore mi è stata detta dagli anziani: "c'è gente che col potere della mente sono stati capaci di guarire da tumori e tu invece sei un fallimento perché non riesci a venirne fuori".





Nessuna meraviglia!

E' il massimo che possono dare di se stessi!

Presi uno per uno potrebbero anche fare di meglio.

Se si federano in Corpo, con quello che ti han detto, sono arrivati al loro meglio.

C'è sempre qualche intelligentone, come sui forum dei TDG, che dirige l'orchestra nel fare danno.

Buon per te che hai volto l'orecchio altrove.

Se la tua famiglia si mostra disponibile nel venirti incontro, è l'aiuto migliore in cui sperare.
















ciccio955
00domenica 10 luglio 2011 10:21
Re:
santapazienzauno, 08/07/2011 17.14:



Più guardi nel buco, più in esso sprofondi. Bisogna girare lo sguardo e accettare i propri limiti. ... Nessuno è nato superuomo. Il problema è che nella depressione non riusciamo a perdonarci e valorizzarci... Per fare questo dobbiamo ammettere che siamo peccatori o dei falliti, ma non senza speranza - Gesù! La fede mi ha guarito!











scusa santapazienzauno: ma queste parole le conosco molto bene, aiutati che dio ti aiuta, quasi uguali.

ma accausa di persone che danno questi consigli chi è ammalato di depressione si toglie la vita, perciò stiamo attenti quando diamo fiato alla bocca.

ricordati che una persona depressa e come una barca senza timone, col mare in tempesta.
se qualcuno non la traina nel modo giusto rischia di far capovolgere la barca e far morire l'equipaggio.

perciò lasciamo alla medicina il suo corso che aiuta queste persone, noi cerchiamo di rispettare la loro dignità ricordanto che sono persone come noi, e non die mezzi da usare inpropio.

ti ricordo che i tdg sino a qualche hanno fà non ammettevano le cure di piscofarmaci ne visite pischiatriche,ti giudicavano come indemoniato.

non facciamo lo stesso sbaglio.

ciao salvatore..... [SM=g7425] [SM=g7426]
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