Immacolata Concezione.

Tommaso de Torquemada
00domenica 30 settembre 2012 17:40

Ciò che è impossibile all'uomo, è possibile a Dio.

Cosa vuol dire ciò, che non tutto può essere compreso dalla mente umana, vi sono cose che la mente umana rifiuta come impossibili ma che dal punto di vista di Dio sono perfettamente possibili.

Abbiamo anche detto nei vari poster precedenti che Dio trascende la sua creazione, egli non è soggetto a ciò che lui stesso ha creato, di conseguenza non è soggetto né al tempo né allo spazio, nella creazione gli atti si devono compiere nel tempo e nello spazio, in Dio tutto è compiuto, egli non deve attendere che gli avvenimenti si debbano compiere ma presso Dio tutto è compiuto.

Ciò che in Dio è compiuto non sono altro che le nostre libere scelte, nei nostri liberi atti.

Tenendo in mente ciò, possiamo considerare l'argomento in questione, Maria Immacolata.

Cosa vuol dire Immacolata, se non esente dal peccato originale, quel peccato come dice l'apostolo Paolo da tutti contratti e che quindi da Adamo in poi nessun uomo è nato senza peccato, allora si capisce bene la difficoltà che emerge nel dichiarare Maria Immacolata e quindi senza peccato con l'universalità del peccato stesso, il quale abbraccia tutti gli uomini e anche Maria stessa essendo lei parte del genere umano.

Fin dall'antichità la pietà popolare, la fede popolare, attribuiva Maria qualcosa di speciale di particolare, i fedeli dell'antichità considerarono Maria una persona speciale diversa dalle altre elevata sopra le altre, i famosi vangeli apocrifi i quali sono stati esclusi dal canone biblico contengono però in essi alcuni aspetti del vissuto cristiano anche se raccontato in modo fantastico, ad esempio il proto vangelo di Giacomo narra il concepimento di Maria da parte della madre Anna in un modo verginale, senza l'ausilio di Gioacchino suo padre il quale in quel momento si trovava nel deserto, è vero che le comunità cristiane e la Chiesa non ne accettò tale racconto ma in questo racconto ci sono gli indizi per comprendere come Maria fosse stata considerata dalle comunità cristiane, cioè, come colei che avrebbe avuto delle proprietà particolari rispetto all'umanità.

Da ciò si comprende come le prime comunità cristiane ritenessero Maria esente dal peccato originale, e che questi reagivano in un modo alquanto rumoroso turbolento e anche violento a quei predicatori che asserivano Maria come portatrice del peccato originale, molto spesso la fede popolare la vita popolare la credenza popolare anticipa quelle che sono le articolazioni le elaborazioni dei teologi.

Ad esempio, un grande teologo del 1600 Merchior Cano afferma in tono sprezzante, “appena il Volgo(la gente comune) sente affermare che la beata vergine Maria ha contratto il peccato originale, subito si sente turbata”, percossa o torturata, da ciò si comprende che questo volgo altro non è che i fedeli credenti, i quali non tollerano che si attribuisca a Maria il peccato originale.

Anche se la pietà popolare vedeva in Maria come concepita senza peccato originale sussisteva in seno alla Chiesa questa antinomia, cioè questa opposizione fra il dogma dell'Immacolata concezione e il dogma della universalità della redenzione e della universalità del peccato originale, ci furono vari tentativi di Teologi di poter far combaciare questa credenza su Maria Immacolata e il dogma dell'universalità del peccato originale e che quindi anche Maria doveva aver contratto, ci furono alcuni teologi che erano propensi a credere che Maria sia nata nel peccato originale ma che immediatamente ebbe la grazia santificante di Dio e che quindi avrebbe annullato quel peccato originale, ma da come si comprende bene la cosa non regge perché il peccato originale può essere cancellato e quindi l'uomo può essere redento esclusivamente con il sacrificio cruento di Gesù Cristo.

Inoltre c'è anche da considerare ciò che Gesù stesso disse, un frutto buono e tale in virtù dell'albero buono, un albero buono non potrà mai produrre un frutto cattivo, sicché un frutto cattivo può provenire esclusivamente da un albero cattivo, se applichiamo questo principio a Maria ci troviamo di fronte a una grandissima difficoltà, l'angelo quando annunciò a Maria la volontà di Dio disse che colui che nascerà sarà santo, e noi sappiamo bene che Cristo è nato santo, puro, immacolato, allora ci domandiamo come possibile che Gesù nato uomo tra gli uomini possa essere puro santo immacolato quando sua madre è stata generata nel peccato, quando il figlio di Dio il verbo il quale è stato generato dal padre fin dall'eternità e per opera dello spirito Santo si è incarnato nel seno della vergine e si è fatto uomo, l'uomo Gesù e quindi il suo corpo il suo sangue la sua carne è carne di Maria, sangue di Maria, corpo di Maria, il verbo nella natura umana proviene da Maria, e se Maria ha un tarlo lo avrebbe trasmesso a suo figlio, ma così non è stato.

Allora come vediamo una soluzione umanamente parlando sembra non esistere, l'umanità tutta ha contratto il peccato adamico e quindi anche Maria ha contratto tale peccato in quanto appartenente al genere umano, ma l'umanità può essere redenta da questo peccato con il sacrificio di Cristo il quale è nato nella natura umana senza peccato, ma come uomo appartenente all'umanità non poteva nascere senza il peccato in quanto facente parte dell'umanità avrebbe anche lui contratto il peccato adamico, come vediamo è un circolo vizioso che sembra non trovare via di uscita, ma vediamo come lo spirito Santo il quale Gesù disse che avrebbe loro ricordato la verità tutta, opera, affinché certi aspetti importanti della fede del cristiano siano sempre meglio compresi.

La questione dell'Immacolata concezione fu trattata da molti teologi dell'antichità primo grande Sant'Agostino si trovò in questa difficoltà come conciliare l'universalità del peccato con Maria la quale esente dal peccato, e mentre la pietà, la devozione popolare attribuiva a Maria la nascita senza peccato i teologi si davano per così dire battaglia con argomentazioni complicate ma che però non approdarono a nulla, e questo anche con un grandissimo teologo come San Tommaso d'Aquino, ci furono per così dire delle scaramucce tra i vari ordini religiosi come ad esempio i francescani, i gesuiti, che erano a favore dell'Immacolata concezione, al contrario, i domenicani si opponevano e quindi non credevano che Maria fosse stata esente dal peccato originale.

Il primo che ha trovato una via d'uscita a questo labirinto è un teologo del nono secolo, Pascasio Radberto e dopo di lui Sant'Anselmo di Canterbury, questi due teologi hanno elaborato il concetto di Pre-redenzione in sostanza essi dicevano, è bensì vero che il dogma dell'universalità della redenzione cioè che tutti devono essere redenti da Cristo, è un dogma che non ammette nessuna e cessione, e questo vale anche per Maria, ma per quanto riguarda la Madonna, la redenzione è stata applicata prima ancora che nascesse, ecco allora la Pre-redenzione, quindi Maria non è stata esentata dal peccato originale perché non era bisognosa della redenzione, perché anche lei doveva essere redenta, ma la redenzione le è stata applicata prima che nascesse, allora con questa spiegazione teologica ha potuto coniugare quello che precedentemente era inconciliabile.

Per fare un esempio con la nostra società, a volte un governo promulga il pagamento di una tassa, ammettiamo che dal 10 Ottobre si debba pagare una tassa di 100€, può succedere e non raramente che tale tassa venga richiesta in modo Retro-attivo diciamo di cinque anni, vuol dire che quella tassa la quale è stata “creata” nel 2012 deve essere pagata partendo dall'anno 2007, vediamo che la funzione della tassa diviene attiva nel modo retro-attiva di cinque anni, anche se cinque anni fa tale tassa non esisteva.

Allora dobbiamo comprendere che Maria non è un'eccezione alla redenzione, poiché anche lei è stata redenta da parte di Gesù Cristo ma il sacrificio di Cristo i meriti di tale sacrificio le sono stati applicati a Maria ancora prima che nascesse(esempio della tassa), e quindi la redenzione a Maria è stata applicata nel modo più perfetto possibile cioè prima che nascesse, allora si comprende che colui che sarebbe nato da Maria e che quindi avrebbe avuto la carne di Maria il sangue di Maria l'umanità di Maria sarebbe stato immacolato poiché la madre la sua genitrice era Immacolata in quanto il suo sacrificio cruento a favore del genere umano ma che si sarebbe adempiuto molti anni dopo, tale sacrificio Dio lo ha applicato a Maria prima di nascere.

Per riassumere .

Maria non è una eccezione alla redenzione, Maria non è colei che non ha bisogno di redenzione, ma è il caso della più perfetta e più efficace applicazione della redenzione da parte dell‘unico redentore che è Gesù Cristo, il quale ha applicato a Maria i suoi meriti prima ancora che nascesse.

Quindi ecco qui il ruolo della teologia, un ruolo importantissimo che non va affatto sottovalutato, perché la teologia ha dimostrato, ad opera dei teologi(a volte dopo accese discussioni), come Maria, è nata senza peccato originale, non perché non aveva bisogno di redenzione, ma perché a lei la redenzione è stata applicata nel modo più perfetto possibile, cioè prima ancora che nascesse.

Maria è stata lei stessa concepita senza peccato originale perché per la sua dignità che doveva avere di Madre di Dio, il Padre ha applicato a lei la redenzione del Figlio nel modo più perfetto e cioè prima ancora che nascesse.

Allora rammentiamo la fase iniziale, ciò che è impossibile all'uomo è possibile Dio, essendo presso Dio tutto compiuto ha egli applicato tale compimento nella vergine Maria.

Tommaso de Torquemada

Sonnyp
00domenica 30 settembre 2012 19:26
Complimenti davvero Tommaso......
Questo dovrebbe togliere OGNI dubbio rimasto, al fatto che oggi il mondo cristiano venera la Madonna, benchè questo non è scritto nella Bibbia.

anche se voglio ricordare, che molte altre cose non sono scritte, ma non per questo non esistono o non si praticano!

Altre invece sono scritte benissimo, ma i protestanti, le interpretano erroneamente facendone una metodologia del tutto personale e (a mio avviso) discutibile, oltre che opinabile.

Grazie Tommaso per la tua ottima spiegazione. Ora penso che avrò la coscienza libera di poter credere all'immacolata concezzione senza il senso di colpa che i geovisti volevano affibiare ai cattolici, pensando che essi credevano ad una eresia! [SM=x2479877] Mi sento più sollevato Tommaso. Grazie ancora per le tue ricerche e il tempo che dedichi alla divulgazione di queste IMPORTANTI informazioni. Shalom.
kelly70
00lunedì 1 ottobre 2012 14:21
State vaneggiando. [SM=x2771697]

Ma di brutto eh? [SM=g7405]
kelly70
00lunedì 1 ottobre 2012 14:27
Uh? E che è successo? Il miracolo della Gospa? Scusate, non posso resistere [SM=g7350]

Comunque dicevo prima, state vaneggiando...

Quando non vi potete spiegare una cosa dite che tutto è possibile a Dio... E salvare milioni di bambini dalla fame no? [SM=g8334]

E impedire le guerre di religione nemmeno? Certo che è ben cinico a divertirsi a guardare come gli uomini si trucidano in nome del loro dio personale.

Comunque c'è un'altra cosa. Il fatto del peccato originale. E' una contraddizione. Dio preserva la Madonna da una cosa che lui stesso ha imposto. Solo se le è cantate, e solo se le è suonate.
Claudio Cava
00lunedì 1 ottobre 2012 15:36
Il servizio peggiore che si può fare ad una grande religione, è renderla ridicola

Si pensi alle migliaia di bambini nel mondo, che si ammalano di tumore osseo, patologia devastante che comporta alle volte l’amputazione dell’arto malato.

Si pensi alle migliaia di bambini che perdono arti a causa di altre disgrazie. Si pensi anche alle innumerevoli persone adulte prive di qualche arto, e alle volte anche di tutti gli arti.

E si giudichi se è credibile una Madonna che avendo la possibilità di restituire gli arti perduti a tanti sventurati, soprattutto ai piccoli sventurati, faccia il grande miracolo per uno solo dei suoi figli, trascurando tutti gli altri. Una madre terrena che si comportasse così con in suoi figlioli, che ne soccorresse uno, avendo la possibilità di soccorrerne dieci, sarebbe giudicata una madre ingiusta, molto ingiusta. Questa, in realtà, è la ragione principale che impedisce di credere a tutti i miracoli di guarigione.
Ma ammesso, per assurdo, che la Madonna elargisca grazie (eliminazione di disgrazie) ai suoi figli, perché tra tanti miracoli di guarigione (sempre una percentuale minima rispetto a coloro che ne avrebbero bisogno), solo uno sarebbe costituito dalla restituzione di un arto? A un assurdo si aggiunge un altro assurdo che rende ancora più inverosimile il miracolo.

Eppure c’è chi crede fermamente che il 29 marzo 1640, Nostra Signora del Pilar, la veneratissima Madonna di Saragozza, avrebbe fatto ricrescere una gamba ad un contadino di Calanda, villaggio dell’Aragona. Al giovane la gamba sarebbe stata amputata due anni prima, e sepolta nel cimitero dell’ospedale. C’è chi ci crede fermamente, anche perché c’è un documento che lo dimostrerebbe: il rogito di un notaio che verbalizzò la testimonianza giurata di dieci persone. Ma anche se i rogiti fossero diecimila, e centomila o infinite le testimonianze, è impossibile crederci se non si vuole considerare la Madonna come un madre ingiusta.

Non bisogna però stupirsi che nel 1600, in Spagna, si potesse credere al grande miracolo dell’arto tagliato, seppellito, e ricresciuto per intervento divino. In quel periodo si credeva anche all’esistenza delle streghe. Stupisce, invece, costatare che persone colte del nostro tempo possano credere a simili corbellerie. E fa trasecolare che una persona del nostro tempo abbia avuto addirittura il coraggio di scrivere un libro, per dimostrare che la madre di Gesù fece ricrescere la gamba al contadino di Calanda. Il libro, intitolato “Il Miracolo”, fu pubblicato dalla Rizzoli nel 1998. Autore, Vittorio Messori, uomo del nostro tempo. Il sacro fu definito da Rudolf Otto, mysterium tremendum, numinosum, fascinosum...

Tutto, ma non ridicolo.

Il servizio peggiore che si può fare ad una grande religione, è renderla ridicola.

Renato Pierri

apocalisselaica.net/varie/contributi/il-servizio-peggiore-che-si-puo-fare-ad-una-grande-religione-e-renderla-...
Claudio Cava
00lunedì 1 ottobre 2012 15:51
Re:
un sorriso, 01/10/2012 15.47:




Aggiungo perchè mi sembra che tu non l'abbia capito....

Attacchi la nostra fede ma non vuoi che ci difendiamo. QUALCOSA NON VA ELY!





SEI TU CHE ATTACCHI....te l'ho già detto, in ogni post ATTACCHI chiunque non la pensi come te, sia che essi siano protestanti o testimoni di Geova, CHIUNQUE non la pensi come te!


Buona continuazione Piero.....



Forse dopo Lourdes e Medjugorje gli serve un' altra Madonna.

Eccola qua:



I segreti di La Salette


(Apparizione mariana, ndr).
Tratto dal libro "I segreti de La Salette" di Mons. Antonio Galli - Sugarco Edizioni.

IL MESSAGGIO DI MELANIA CALVAT

Melania, sto per dirti qualcosa che non dirai a nessuno. Il tempo della collera di Dio è arrivato, se, quando avrai detto ai popoli ciò che ho detto adesso e che ti dirò di dire ancora; se, dopo ciò, essi non si convertiranno, non si farà penitenza e non si cesserà di lavorare la domenica e si continuerà a bestemmiare il santo nome di Dio, in una parola, se la faccia della terra non cambia, Dio si vendicherà contro il popolo ingrato e schiavo del demonio. Il mio Figlio sta per manifestare la sua potenza.
Parigi, questa città macchiata da ogni sorta di crimini, perirà infallibilmente, Marsiglia sarà inghiottita poco tempo dopo. Quando queste cose succederanno, il disordine sarò completo sulla terra; il mondo si abbandonerà alle sue empie passioni.

Il Papa sarà perseguitato da ogni parte, gli si sparerà addosso, lo si vorrà mettere a morte, ma non gli potranno far nulla. Il Vicario di Cristo trionferà ancora una volta.
I sacerdoti, i religiosi e i vari servi del mio Figlio saranno perseguitati e molti moriranno per la fede in Gesù Cristo. Regnerà in quel tempo una grande fame.
Dopo che saranno avvenute tutte queste cose, molte persone riconosceranno la mano di Dio su di loro e si convertiranno e faranno penitenza dei loro peccati.
Un grande Re salirà sul trono e regnerà per alcuni anni. La religione rifiorirà e si spanderà su tutta la terra e la fertilità sarà grande, il mondo, contento di non mancare di nulla, ricomincerà con i suoi disordini e abbandonerà Dio e si darò in braccio alle sue passioni criminali.
Vi saranno anche dei ministri di Dio e delle spose di Gesù Cristo che si abbandoneranno ai disordini e questa sarà una cosa terribile; ìnfine un inferno regnerà sulla terra: sarà allora che nascerà l'Anticristo da una religiosa, ma guai ad essa; molte persone gli crederanno perché si dirà venuto dal cielo; il tempo non è molto lontano, non passeranno due volte 50 anni.

Figlia mia, tu non dirai ciò che ti ho detto, tu non dirai, se devi dirlo un giorno, tu non dirai quello che riguarda ciò, infine non dirai nulla finché non ti permetto di dirlo. Prego il Santo Padre di darmi la sua santa Benedizione. Melania Matthieu, pastorella de La Salette. Grenoble, 6 luglio 1851
P.S.: Secondo l'abbé Corteville, la frase «due volte 50 anni» sarebbe stata aggiunta da Melania. Ritengo interessante però notare che quei cento anni ci porterebbero al 1951. Ora esiste un noto vaticinio della beata Caterina Emmerick, morta nel 1827, secondo la quale cinquanta o sessant'anni prima del 2000 frotte di demoni sarebbero uscite dall'inferno e lasciate libere di scorrazzare per la terra. Dobbiamo purtroppo constatare, a nostre spese, che nella seconda metà del secolo XX, Satana si è veramente scatenato, precipitando il mondo in un abisso di orrori e di tenebre. La fotocopia del segreto di Melania, come più avanti quella del segreto di Massimino, fa parte della documentazione a corredo della tesi di laurea su La Salette dell'abbé Michel Corteville. Il segreto rivelato da Melanie a Mons. Ginoulhiac

Melania, vengo a dirvi alcune cose che voi non rivelerete a nessuno, finché non sia io a dirvi di comunicarle. Se dopo che avrete annunciato al popolo tutto ciò che vi ho manifestato e tutto ciò che vi dirò ancora di rendere noto, se dopo ciò il mondo non si converte, in li una parola se la faccia della terra non cambia in meglio, arriveranno grandi sventure, giungerà una grande fame e nel tempo stesso una grande guerra, prima in tutta la Francia, in seguito nella Russia e in Inghilterra: dopo queste rivoluzioni si diffonderà una gran fame in tre parti del mondo, nel 1863, durante la quale si compirancio molti crimini, soprattutto nelle città; ma guai agli ecclesiastici, ai religiosi, alle religiose, perché sono essi che attirano sulla terra i mali maggiori. Mio Figlio li punirà in modo terribile; dopo queste guerre e queste carestie i popoli riconosceranno per un po di tempo che è la mano dell'Onnipotente a colpirli e ritorneranno ai loro doveri religiosi e sarà resa la pace, ma per breve tempo.

Le persone consacrate a Dio dimenticheranno i loro doveri religiosi e cadranno in preda a un grande rilassamento, fino a dimenticarsi di Dio e infine tutto il mondo dimenticherà il suo Creatore. Sarà allora che cominceranno di nuovo i castighi. Dio, irritato, colpirà il mondo intero infallibilmente in questo modo: un uomo malvagio regnerà in Francia. Egli perseguiterà la Chiesa, si chiuderanno le chiese, verrano incendiate. Scoppierà una grande carestia, accompagnata dalla peste e dalla guerra civile. In quel tempo Parigi sarà distrutta, Marsiglia inondata, e sarà sempre in quel tempo che i veri servi di Dio riceveranno la corona dei martiri per essere rimasti fedeli. Il Papa e i ministri [di Dio] subiranno la persecuzione. Ma Dio sarà con essi, il Pontefice otterrà la palma del martirio insieme ai religiosi e religiose. Che il sovrano Pontefice prepari le armi e si tenga pronto a marciare in difesa della religione di mio Figlio. Che domandi incessantemente la forza dello Spirito Santo, come pure le persone consacrate a Dio, poiché la persecuzione religiosa si scatenerà dovunque e molti sacerdoti, religiosi e religiose diverranno apostati. Oh! Quale grande offesa al mio Figlio da parte dei ministri e delle spose di Gesù Cristo! Dopo quella persecuzione non ve ne sarà un'altra [simile] sino alla fine del mondo. Seguiranno tre anni di pace, poi avverrò la nascita e il Regno dell'Anticristo, il quale sarà terribile al massimo. Egli nascerò da una religiosa di un Ordine molto severo. Quella religiosa sarà considerata la più santa del monastero [il padre dell'Anticristo sarò un vescovo ecc.] Qui la Vergine mi donò la regola [degli Apostoli degli ultimi tempi], poi mi rivelò un altro segreto sulla fine dei mondo. Le religiose che dimoreranno nello stesso convento [dove è la madre dell'Anticristo] saranno accecate,finché non si accorgeranno che era l'inferno a guidarle. Per la fine del mondo non passeranno che due volte 40 anni. LA MATERNA APOCALISSE DELLA MADRE DI DIO

1. «Melania, quello che sto per dirti ora non sarà sempre un segreto: lo puoi pubblicare nel 1858.

2. I sacerdoti, i ministri di mio Figlio, i sacerdoti, con la loro vita cattiva, con le loro irriverenze e le loro empietà nel celebrare i santi Misteri, con l'amore per il denaro, l'amore per gli onori ed i piaceri, i sacerdoti sono diventati cloache di impurità. Sì, i preti provocano la vendetta, e vendetta pende sulle loro teste. Siano maledetti i preti e le persone consacrate a Dio che, con la loro infedeltà e la loro vita cattiva, crocifiggono di nuovo mio Figlio! I peccati delle persone consacrate a Dio gridano al Cielo e richiamano vendetta, ed ora ecco la vendetta alle loro porte, giacché non si trova più alcuno che invochi misericordia e perdono per la gente non ci sono più anime generose; ora non c'è più nessuno degno di offrire la Vittima Immacolata all'Eterno in favore del mondo.

3. Dio colpirà in una maniera senza pari!

4. Guai agli abitanti della terra! Dio vuoterà la sua ira e nessuno sarà in grado di sfuggire a tanti mali tutti in una volta.

5. I capi, i condottieri del popolo di Dio, hanno dimenticato la preghiera e la penitenza, e il demonio ha ottenebrato le loro menti; essi sono divenuti quelle stelle erranti che l'antico diavolo con la sua coda trascinerà alla rovina. Dio abbandonerà gli uomini a se stessi e manderà castighi uno dopo l'altro per più di 35 anni.

6. La società è alla vigilia dei più terribili flagelli e dei più grandi eventi; ci si deve aspettare di essere governati da una verga di ferro e di bere il calice dell'ira di Dio.

7. Che il Vicario di mio Figlio, il Sovrano Pontefice Pio IX, non lasci Roma dopo il 1858; che egli sia fermo e generoso, faccia la battaglia con le armi della Fede e dell'amore. Io sarò con lui.

8. Che si guardi da Napoleone; il suo cuore è doppio, e quando egli vorrà essere papa e imperatore allo stesso tempo, Dio lo abbandonerà. Egli è l'aquila che, desiderando di alzarsi sempre più, cadrà sulla spada che lui voleva usare per forzare le popolazioni ad esaltano.

9. L'Italia sarà punita per la sua ambizione nel volere scuotersi il giogo del Signore dei Signori: così essa sarà consegnata alla guerra: sangue scorrerà da tutte le parti: chiese saranno chiuse o dissacrate: preti, religiosi saranno cacciati; essi saranno messi a morte e ad una morte crudele. Molti abbandoneranno la fede e il numero dei sacerdoti e dei religiosi che si separeranno dalla vera religione sarà grande: persino dei vescovi saranno trovati tra queste persone.

10. Che il papa stia in guardia contro gli operatori di miracoli, giacché è venuto il tempo in cui avverranno i più straordinari prodigi sulla terra e in cielo.

11. Nell'anno 1864, Lucifero ed un gran numero di demoni saranno sciolti dall'inferno: a poco a poco essi aboliranno la fede, e questo anche in persone consacrate a Dio; essi li accecheranno a tal punto che senza una grazia speciale, queste persone prenderanno lo spirito di questi angeli cattivi: numerose case religiose perderanno completamente la fede e causeranno la dannazione di molte anime.

12. Libri cattivi abbonderanno sulla terra e gli spiriti di oscurità spargeranio da ogni parte un universale rilassamento in tutto ciò che concerne il servizio di Dio. Essi avranno un grandissimo potere sulla natura: ci saranno chiese per servire questi spiriti [la Setta di Satana. NdR]. La gente sarà trasportata da un posto all'altro da questi spiriti cattivi, e persino i sacerdoti perché essi non avranno vissuto secondo lo spirito del Vangelo, che è spirito di umiltà, carità e zelo per la gloria di Dio. I morti e i giusti saranno fatti risorgere. [Cioè: questi morti assumeranno l'aspetto di anime giuste che una volta vissero sulla terra, con lo scopo di sedurre gli uomini più facilmente: ma non saranno altro che il demonio, sotto queste facce, predicheranno un altro Vangelo, contrario a quello vero di Gesù Cristo, negando l'esistenza del paradiso. Tutte queste anime appariranno unite ai loro corpi. Così ha poi aggiunto Melania]. Ci saranno straordinari prodigi dovunque, perché la vera fede è stata spenta ed una falsa luce illumina il mondo. Guai ai principi della Chiesa che saranno occupati solo ad accumulare ricchezze su ricchezze, a difendere la propria autorità e a dominare con orgoglio!

13. Il Vicario di mio Figlio dovrà soffrire molto, perché per un po' la Chiesa sarà soggetta a grandi persecuzioni. Sarà l'ora delle tenebre: la Chiesa passerà una spaventosa crisi.

14. Dimenticata la santa fede di Dio, ogni individuo vorrà guidarsi da solo ed essere superiore ai suoi pari. L'autorità civile ed ecclesiastica sarà abolita, l'ordine e la giustizia saranno calpestati sotto i piedi. Si vedranno solo omicidi, odio, gelosia, menzogna e discordia, senza amore per la patria e per la famiglia.

15. Il Santo Padre soffrirà molto. Io sarò con lui fino alla fine per ricevere il suo sacrificio.

16. I malvagi faranno vari attentati alla sua vita, senza riuscire ad accorciare i suoi giorni; ma né lui né il suo successore vedranno il trionfo della Chiesa di Dio.

17. I governanti civili avranno tutti lo stesso scopo, che sarà quello di abolire e far sparire ogni principio religioso, per far strada al materialismo, all'ateismo, allo spiritismo e a vizi di tutti i tipi.

18. Nell'anno 1865, l'abominazione sarà vista nei luoghi santi; nei conventi, i fiori della Chiesa diverranno putridi e il diavolo si stabilirà come re di tutti i cuori. Coloro che sono a capo di comunità religiose stiano in guardia con le persone che devono ricevere, perché il diavolo userà tutta la sua malizia per introdurre negli Ordini religiosi persone date al peccato, giacché disordini e amore ai piaceri carnali saranno sparsi su tutta la terra.

19. La Francia, l'Italia, la Spagna e l'Inghilterra saranno in guerra; sangue scorrerà per le strade; il francese combatterà col francese, l'italiano con l'italiano; poi ci sarà una guerra generale che sarà spaventosa. Per un po' Dio non si ricorderà più della Francia e dell'italia, perché il Vangelo di Gesù Cristo non è più conosciuto. I malvagi sguinzaglieranno tutta la loro malizia; persino nelle case ci saranno omicidi e mutui massacri.

20. Con il primo fulmineo colpo della sua spada, le montagne e tutta la natura tremeranno di spavento, perché i disordini e i crimini degli uomini stanno squarciando la volta dei cieli. Parigi sarà bruciata e Marsiglia inghiottita; numerose grandi città saranno scosse e inghiottite dai terremoti; tutto sembrerà perduto; si vedranno solo assassinii; si udranno strepito di armi e bestemmie. I giusti soffriranno molto; le loro preghiere, la loro penitenza e le loro lacrime saliranno fino al Cielo e tutto il popolo di Dio chiederà perdono e misericordia e chiederà il mio aiuto ed intercessione. Allora Gesù Cristo, per un atto della sua giustizia e per la sua grande misericordia verso i giusti, comanderà ai suoi angeli di mettere a morte tutti i suoi nemici. In un colpo i persecutori della Chiesa di Gesù Cristo e tutti gli uomini dediti al peccato periranno e la terra diventerà come un deserto. Poi, ci sarà la pace, la riconciliazione di Dio con gli uomini; Gesù Cristo sarà servito, adorato e glorificato; la carità fiorirà ovunque. I nuovi re saranno il braccio destro della Santa Chiesa, che sarà forte, umile, pia, povera, zelante, imitante le virtù di Gesù Cristo. Il Vangelo sarà predicato ovunque e gli uomini faranno grandi passi nella fede, perché ci sarà unità tra gli operai di Gesù Cristo e gli uomini vivranno nel timor di Dio.

21. Ma questa pace tra gli uomini non durerà molto: 25 anni di raccolti abbondanti faranno dimenticare loro che i peccati degli uomini sono la causa di tutti i guai che capitano sulla terra.

22. Un precursore dell'Anticristo, con le sue milizie prese da molte nazioni, muoverà guerra contro il vero Cristo, il solo Salvatore del mondo; egli spargerà molto sangue e cercherà di annullare il culto di Dio per essere considerato come un Dio.

23. La terra sarà colpita da castighi di ogni genere [oltre alla peste e alla carestia, che saranno diffuse, aggiunto da Melania]: ci saranno guerre fino all'ultima guerra, che sarà poi mossa dai dieci re dell'Anticristo, re che avranno un disegno comune e saranno gli unici governanti del mondo. Prima che questo accada, ci sarà una specie di falsa pace nel mondo: la gente penserà solo a divertirsi; i malvagi si lasceranno andare a ogni sorta di peccato; ma i figli della Santa Chiesa, i figli della vera fede, i veri miei imitatori, cresceranno nell'amore di Dio e nelle virtù a me più care. Felici le anime umili guidate dallo Spirito Santo! o combatterò con loro fino a che essi raggiungeranno la pienezza della maturità.

24. La natura implora vendetta a causa degli uomini e trema di spavento, aspettando quello che deve accadere alla terra macchiata di crimini.

25. Trema, terra, e tu che professi di servire Gesù Cristo, mentre interiormente tu adori te stesso, trema! Perché Dio ti consegnerà al suo nemico, perché i luoghi santi sono in uno stato di corruzione; molti conventi non sono più le case di Dio, ma pascoli per Asmodeo e la sua gente.

26. Sarà in questo periodo che l'Anticristo nascerà da una monaca ebrea, una falsa vergine che sarà in comunicazione con l'antico serpente, maestro d'impurità; suo padre sarà un vescovo [in francese: Ev.] alla nascita vomiterà bestemmie, avrà denti; in una parola, questo sarà il demonio incarnato: emetterà grida terrificanti. farà prodigi, vivrà di impurità. Egli avrà fratelli che, benché non demoni incarnati come lui, saranno figli del male; all'età di dodici anni saranno notati per le prodi vittorie che otterranno; presto essi saranno ognuno a capo di eserciti, assistiti da legioni dell'inferno.

27. Le stagioni cambieranno, la terra produrrà solo frutti cattivi: i corpi celesti perderanno la regolarità dei loro movimenti: la luna rifletterà solo una tenue luce rossastra; l'acqua ed il fuoco determineranno moti sconvolgenti alla sfera della terra, facendo inghiottire montagne e città; ecc.

28. Roma perderà la fede e diverrà la sede dell'Anticristo.

29. I demoni dell'aria, insieme all'Anticristo, opereranno grandi prodigi sulla terra e nell'aria, e gli uomini diverranno ancora più pervertiti: Dio avrà cura dei suoi servi fedeli e degli uomini di buona volontà: il Vangelo sarà predicato dovunque; tutti i popoli e tutte le nazioni conosceranno la verità. Io rivolgo un pressante appello alla terra: faccio appello ai veri discepoli di Dio che vive e regna nei Cieli; faccio appello ai veri imitatori di Cristo fatto uomo, l'unico vero Salvatore degli uomini; faccio appello ai miei figli, ai miei veri devoti, coloro che mi si sono donati così che io possa condurli al mio divino Figlio, coloro che io porto come se fossero nelle mie braccia, coloro che hanno vissuto nel mio spirito. Infine, faccio appello agli apostoli degli ultimi tempi, i fedeli discepoli di Gesù Cristo che hanno vissuto nel disprezzo del mondo e di se stessi, in povertà e umiltà, in disprezzo e silenzio, in preghiera e mortificazione, in castità e in unione con Dio, in sofferenza e sconosciuti al mondo. E ora per loro di emergere e di venire ad illuminare la terra. Andate, mostrate di essere i miei cari figli; io sono con voi ed in voi, perché la vostra fede sia la luce che vi illumina in questi tempi cattivi. Possa il vostro zelo rendervi famelici della gloria e dell'onore di Gesù Cristo. Combattete, figli della luce! Voi, i pochi che vedono a questo proposito, giacché il tempo dei tempi, la fine delle finì, è vicina.

31. La Chiesa sarà eclissata; il mondo sarà in costernazione. Ma ci sono Enoch ed Elia, pieni dello spirito di Dio; essi predicheranno con il potere di Dio, e gli uomini di buona volontà crederanno in Dio, e molte anime saranno confortate; essi faranno un grande progresso per virtù dello Spirito Santo e condanneranno gli errori diabolici dell'Anticristo.

32. Guai agli abitanti della terra! Ci saranno guerre sanguinose e carestie; pesti e malattie contagiose: ci saranno spaventosi acquazzoni e moria di animali; tuoni che demoliranno città; terremoti che inabisseranno paesi; voci saranno sentite nell'aria; gli uomini batteranno la testa contro il muro; essi invocheranno la morte, ma la morte costituirà il loro tormento; il sangue scorrerà da tutte le parti. Chi potrebbe farcela se Dio non accorcia il tempo della prova? Al sangue, alle lacrime, alle preghiere dei giusti. Dio diverrà meno severo; Enoch ed Elia verranno messi a morte; la Roma pagana sparirà; il fuoco del Cielo cadrà e consumerà tre città, tutto l'universo sarà colpito dalla paura, e molti si lasceranno sedurre, perché essi non adorano il vero Cristo vivente in mezzo a loro. E ora, il sole si sta oscurando; solo la fede sopravviverà.

33. Il tempo è vicino; l'abisso si sta aprendo. Ecco il re dei re delle tenebre. Ecco la bestia con i suoi sudditi, sedicente salvatrice del mondo. In orgoglio, egli si leverà verso il Cielo per andare su fino in Paradiso; ma egli sarà soffocato dal respiro di San Michele arcangelo. Egli cadrà, e la terra che per tre giorni sarà stata in continuo cambiamento aprirà il suo petto infiammato; egli sarà gettato per sempre con tutti i suoi seguaci negli eterni abissi dell'inferno. Allora, l'acqua e il fuoco purificheranno la terra e consumeranno le opere dell'orgoglio degli uomini, e ogni cosa sarà rinnovata. Dio sarà servito e glorificato ». IL SEGRETO DI MASSIMINO

Il 19 settembre 1846 noi abbiamo visto una bella Signora. Noi non abbiamo detto che quella Signora fosse la Santa Vergine, ma abbiamo sempre detto che era una bella Signora. Io non so se fosse la Santa Vergine o un'altra persona, ma oggi credo che fosse la Santa Vergine. Ecco ciò che quella Signora mi ha detto.
Se il mio popolo continua, ciò che sto per dirti arriverò al più presto, se cambia un poco, sarà più tardi. La Francia ha corrotto l'universo, un giorno sarà punita. La fede si spegnerà in Francia. Un terzo della Francia non praticherà più la religione o quasi. L'altra parte la praticherà ma non bene. [...]

In seguito le nazioni si convertiranno e la fede si riaccenderà dovunque. Una grande contrada dell'Europa del Nord, ora protestante, si convertirà e sull'esempio di quella contrada anche le altre nazioni del mondo si convertiranno. Prima che questo accada si verificheranno nella Chiesa grandi turbamenti e poco dopo il Santo Padre, il papa, sarà perseguitato. Il suo successore sarà un pontefice che nessuno s'aspetta. Poco dopo giungerà una grande pace, ma non durerà a lungo. Un mostro verrà a turbarla. Tutto quello che vi dico accadrà nel prossimo secolo o al più tardi negli anni del duemila [Massimino Giraud]. Ella mi ha detto di dirlo qualche tempo dopo.

Mio Santo Padre, la vostra benedizione ad una delle vostre pecore. Massimino Giraud, Grenoble, 3 luglio 1851



medjugorje.altervista.org/doc/apparizioni/lasalette/segreto_di_la_sale...




Claudio Cava
00lunedì 1 ottobre 2012 16:00
Re:
Tommaso de Torquemada, 30/09/2012 17.40:


Ciò che è impossibile all'uomo, è possibile a Dio.

Cosa vuol dire ciò, che non tutto può essere compreso dalla mente umana, vi sono cose che la mente umana rifiuta come impossibili ma che dal punto di vista di Dio sono perfettamente possibili.

Abbiamo anche detto nei vari poster precedenti che Dio trascende la sua creazione, egli non è soggetto a ciò che lui stesso ha creato, di conseguenza non è soggetto né al tempo né allo spazio, nella creazione gli atti si devono compiere nel tempo e nello spazio, in Dio tutto è compiuto, egli non deve attendere che gli avvenimenti si debbano compiere ma presso Dio tutto è compiuto.




Quando vi si mette con le spalle al muro contrapponendo logica e fatti inconfutabili alla vostra fuffa vi rifugiate immancabilmente nell' imperscrutabilita' dei disegni di Dio, ma quando fuffeggiate indisturbati davanti a una platea accondiscendente che non vede l' ora di darvi pacche sulle spalle qualunque puttanata spariate, di Dio sapete tutto, sapete cosa vuole, cosa pensa, se e' contento o scontento, se approva o disapprova, a che cosa e' soggetto o meno e ne conoscete perfino le intenzioni, neanche fosse un vecchio amico col quale avete cenato la sera prima.

Come si spiega?

Ciao
Claudio
Tommaso de Torquemada
00lunedì 1 ottobre 2012 18:36
Claudio Cava

Quando vi si mette con le spalle al muro contrapponendo logica e fatti inconfutabili alla vostra fuffa vi rifugiate immancabilmente nell' imperscrutabilita' dei disegni di Dio, ma quando fuffeggiate indisturbati davanti a una platea accondiscendente che non vede l' ora di darvi pacche sulle spalle qualunque puttanata spariate, di Dio sapete tutto, sapete cosa vuole, cosa pensa, se e' contento o scontento, se approva o disapprova, a che cosa e' soggetto o meno e ne conoscete perfino le intenzioni, neanche fosse un vecchio amico col quale avete cenato la sera prima.

Come si spiega?


Mio caro.
Le mie trattazioni sono di Teologia, quindi i miei ragionamenti sono da teologo, ora se vuoi trattare argomenti teologici sono ben lieto di rispondere, se invece si vuol far polemica come purtroppo succede io mi metto in un angolo poiché non ne sono interessato.

Inoltre non vedo il motivo di mettere il messaggio della Salette che conosco perfettamente, ma che ai più sfugge un piccolo particolare che tutti i messaggi vanno sempre letti in un'ottica teologica, e non come se fosse un semplice giornale, vanno collocati nel loro contesto storico e non estrapolati dal medesimo.

Saluti
Tommaso de Torquemada
Claudio Cava
00lunedì 1 ottobre 2012 22:10
Re:
Tommaso de Torquemada, 01/10/2012 18.36:

Claudio Cava

Quando vi si mette con le spalle al muro contrapponendo logica e fatti inconfutabili alla vostra fuffa vi rifugiate immancabilmente nell' imperscrutabilita' dei disegni di Dio, ma quando fuffeggiate indisturbati davanti a una platea accondiscendente che non vede l' ora di darvi pacche sulle spalle qualunque puttanata spariate, di Dio sapete tutto, sapete cosa vuole, cosa pensa, se e' contento o scontento, se approva o disapprova, a che cosa e' soggetto o meno e ne conoscete perfino le intenzioni, neanche fosse un vecchio amico col quale avete cenato la sera prima.

Come si spiega?


Mio caro.
Le mie trattazioni sono di Teologia, quindi i miei ragionamenti sono da teologo, ora se vuoi trattare argomenti teologici sono ben lieto di rispondere, se invece si vuol far polemica come purtroppo succede io mi metto in un angolo poiché non ne sono interessato.

Inoltre non vedo il motivo di mettere il messaggio della Salette che conosco perfettamente, ma che ai più sfugge un piccolo particolare che tutti i messaggi vanno sempre letti in un'ottica teologica, e non come se fosse un semplice giornale, vanno collocati nel loro contesto storico e non estrapolati dal medesimo.

Saluti
Tommaso de Torquemada



Se per te la disputa tra atei e credenti e' una polemica e' un altro paio di maniche.

Per me si tratta di mettere a tacere i ciarlatani e cercare di far aprire gli occhi a qualche raro fortunato disposto ad usare il cervello, o almeno a provarci.

La faccenda di La Salette non l' ho postata per te ma per Piero.
L' ho anche detto.

Sai com' e', a volte lo stesso shock puo' causare l' effetto contrario al precedente..... [SM=x2479877]

Per Piero:
mi fa piacere che non te la prendi e che anzi apprezzi l' ironia.
Significa che non consideri amici solo i ruffiani che ti danno sempre ragione ma anche chi ti dice cose non gradite (ma sincere). [SM=g7258]

Ciao
Claudio
Titti-79
00martedì 2 ottobre 2012 00:16
Quindi, se ho capito bene... Maria non era immune dal peccato originale che colpisce tutti gli esseri umani che vengono al mondo, ma è stata redenta prima della sua nascita.
Ok.
E con il: "Maria CONCEPITA senza peccato" come la mettiamo...?
A casa mia "concepita" vuol dire -scusate la franchezza- nel momento in cui lo spermatozoo di suo padre ha incontrato l'ovulo di sua madre.
Concepita senza peccato vuol dire che nell'istante in cui ovulo e spermatozoo si sono incontrati nessuna macchia si è intromessa tra di loro.
Com'è sta storia mo, che invece è stata redenta prima di nascere?
E quando con precisione? Al primo, secondo o terzo trimestre?

Titti. [SM=x2479883]
Claudio Cava
00martedì 2 ottobre 2012 01:23
Re:
Titti-79, 02/10/2012 00.16:

Quindi, se ho capito bene... Maria non era immune dal peccato originale che colpisce tutti gli esseri umani che vengono al mondo, ma è stata redenta prima della sua nascita.
Ok.
E con il: "Maria CONCEPITA senza peccato" come la mettiamo...?
A casa mia "concepita" vuol dire -scusate la franchezza- nel momento in cui lo spermatozoo di suo padre ha incontrato l'ovulo di sua madre.
Concepita senza peccato vuol dire che nell'istante in cui ovulo e spermatozoo si sono incontrati nessuna macchia si è intromessa tra di loro.
Com'è sta storia mo, che invece è stata redenta prima di nascere?
E quando con precisione? Al primo, secondo o terzo trimestre?

Titti. [SM=x2479883]



Ricevette una specie di grazia, un' eccezione dal Padreterno in persona (qui c' e' chi ci parla e potra' essere piu' preciso).

Soprattutto tanti ci credono proprio grazie a un' apparizione nella quale lei stessa si sarebbe presentata come Immacolata Concezione.

Alla faccia della modestia. [SM=g8315]

Ma comunque credo che ne sentirai delle belle.
Ormai sono secoli che le studiano tutte per dare a bere quest' ennesima assurdita'.

Con sommo divertimento di noi atei, ovviamente.

Ciao
Claudio
Claudio Cava
00martedì 2 ottobre 2012 01:49
Re: Re:
Claudio Cava, 02/10/2012 01.23:



Ricevette una specie di grazia, un' eccezione dal Padreterno in persona (qui c' e' chi ci parla e potra' essere piu' preciso).

Soprattutto tanti ci credono proprio grazie a un' apparizione nella quale lei stessa si sarebbe presentata come Immacolata Concezione.

Alla faccia della modestia. [SM=g8315]

Ma comunque credo che ne sentirai delle belle.
Ormai sono secoli che le studiano tutte per dare a bere quest' ennesima assurdita'.

Con sommo divertimento di noi atei, ovviamente.




A proposito di divertimento, qui spiega che e' un' ennesima invenzione/imposizione di quei galantuomini propriamente detti "Padri della Chiesa", circa un secolo prima dell' altra assurdita' totale secondo cui la Madonna sarebbe ascesa FISICAMENTE in cielo (ce n' hanno messo di tempo per accorgersene, eh?)":


Pio IX e l'Immacolata Concezione
L'8 dicembre 1854 Pio IX definì l'immacolata concezione nella sua Bolla "Ineffabilis Deus":

Dichiariamo, pronunciamo e definiamo che la dottrina che afferma che la santissima Vergine Maria, sin dal primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio garantiti da Dio Onnipotente, in considerazione dei meriti di Gesù Cristo, il Salvatore della razza umana, fu preservat indenne (libera) da tutta la sporcizia (vergogna) del peccato originale, è una dottrina rivelata da Dio e quindi deve essere creduta fermamente e costantemente da tutti i fedeli.

Questo atto di devozione verso la madre di Gesù fu anche una delle decisioni politiche più controverse e combattute dei più recenti pontificati, equiparabile alla deposizione di Gregorio VII o all'umiliazione dell'imperatore a Canossa.

Fino al dodicesimo secolo , infatti, i cristiani davano per scontato che Maria fosse stata concepita nel peccato originale. Papa Gregorio il Grande disse enfaticamente:" Cristo solo fu concepito senza peccato ". Questa solfa venne ripetuta da lui in molteplici occasioni. Il suo ragionamento e quello dei padri della Chiesa non poteva lasciare dubbi: l'atto sessuale implica sempre il peccato, Maria fu concepita normalmente, quindi nel peccato. Gesù fu concepito verginalmente, quindi senza peccato.

Quando Ambrogio e Agostino si adeguarono all'indirizzo teologico che sosteneva che Maria non aveva peccato mai, molti Padri furono in assoluto disaccordo. Tertulliano, Ireneo, Crisostomo, Origene, Basilio, Cirillo ed altri accusarono Maria di molti peccati sulla base dei testi biblici. Lei fu concepita nel peccato, lei peccava e questo è quanto dice il Nuovo Testamento. Così assoluta era questa interpretazione che il problema di uno studioso come Anselmo era di come fosse possibile che il Gesù senza peccato fosse nato da una peccatrice.

La Chiesa Greca e quella Russa Ortodossa continuano a sostenere questa tesi, per la quale derubare Maria del peccato originale è come sminuire la grandezza raggiunta, che è anche quella essere umana come noi.

In Occidente, perdendo di vista l'umanità di Cristo e rendendolo sempre più remoto, si formò la tendenza a ricorrere a colei che lo aveva tenuto in grembo quale intermediaria, ambasciatrice e messaggera per un Dio sempre più distante ed incomprensibile.

A metà del dodicesimo secolo, nel corso delle nuove festività tenutesi in Lione in nome della Vergine, San Bernardo di Chiaravalle si dichiara orrificato dalle tesi ivi esposte, avvertendo che gli argomenti esposti dovrebbero essere applicati anche a tutti gli antenati di Maria, maschi e femmine. Sarebbe occorso postulare tutta un'intera linea di progenitori concepiti "immacolati", e l'incubo non sarebbe finito lì: per essere concepiti immacolati avrebbero dovuto essere stati concepiti "virginalmente", perché, come diceva la Patristica, il sesso comporta sempre peccato. "Lo Spirito Santo era complice del peccato di concupiscenza (dei genitori di Maria)? oppure dobbiamo credere che non ci fosse stato desiderio tra loro?" Egli domandava.

Innocenzo III affermò con chiarezza che veniva santificata la "natività" di Maria e non la sua "concezione", dichiarandosi così in assoluto disaccordo con una improbabile "immacolata concezione".

Lo stesso venne sostenuto da San Bonaventura, da Tommaso d'Aquino, dal Vescovo Pelagio.

A favore della tesi "immacolata" fu Duns Scoto, il Dottor Sottile, il cui problema era quello di comprendere come Maria potesse far parte di "coloro che erano salvati" se non aveva alcun peccato da cui essere salvata. La soluzione che trovò (sottilmente sarcastica, se si può dire) era che, essendo prevenire meglio che curare, Maria venne "preventivamente"(cioè prima della sua concezione) sollevata del peccato originale "in vista" dei futuri meriti del Cristo. L'idea è "sottile" anche nella sostanza perchè assolutamente inconsistente: come si può immunizzare un bambino prima che esso venga concepito? Prima della concezione egli non esiste e se si da per scontata la sua nascita si cade in un bieco determinismo nel quale il libero arbitrio va a puttane e tutta la sofferenza di un Cristo, che sapendo di essere Dio può farla cessare in ogni momento, non significa più un cxxxo se non uno spiacevole caso di masochismo. Ben diverso è soffrire senza conoscere l'epilogo della propria storia se non a grandi linee o soffrire seguendo un copione che porterà comunque alla propria risurrezione, così come diverso è non sapere quando si cesserà di soffrire dal sapere perfettamente e con assoluta certezza l'evoluzione della propria sofferenza (un'altra questione che fa pensare, eh? :un sacrificio che non è altro che una bella recita).

L'assurda idea di Scoto venne ripresa alcuni secoli dopo proprio da Pio IX° per sostenere la propria infallibile definizione dell'immacolata concezione.

La guerra (perché guerra è stata) tra immacolatisti e santisti durò diversi secoli, combattuta da domenicani contro francescani, da imperatori contro re. Gli uni accusavano reciprocamente gli altri di eresia. Una cosa ridicola.

In genere i papi preferivano sorvolare sulla questione , anche perché le Scritture sembrano tacere sulla faccenda.

Papa Sisto IV° ordinò la festa della concezione (solo della "concezione", si badi bene) e quando i francescani gioirono sui loro nemici domenicani Sisto scrisse un'apposita Bolla: la festa era per onorare la "concezione" di Maria e non la sua santificazione ed i Domenicani dovevano accettarla, altrimenti li avrebbe scomunicati. D'altra parte se i Francescani avessero gioito sui loro rivali Sisto avrebbe scomunicato loro. Un gran bel casino!

Alessando VI confermò la Bolla, ma ricorse anche all'esercito per mettere pace tra i due ordini.

L'affare Letser (un domenicano a cui apparve la Madonna , portandogli anche messaggi per il papa) condito con una statua della Madonna che piangeva per i peccati dei Francescani , pregandoli di accettare la sua "maculata" concezione, mise tutti in subbuglio, soprattutto quando Letser , interrogato dall'Inquisizione, confessò che si era trattato di un complotto. Lui e quattro complici domenicani bruciarono sul rogo (l'ordine domenicano li proclamò martiri), ma i domenicani non cessarono di sostenere la loro tesi della "maculata" concezione.

Il Concilio di Trento non potè decidere (per esplicita proibizione di Paolo IV), ma la faccenda prese una piega favorevole all'immacolatezza quando quell'imbecille di Paolo Zacchia, medico romano, sostenne assurda la tesi aristotelica della "progressiva animazione" del feto. L'idiota Zacchia (mi si perdoni l'antistorico insulto, ma quanti danni e quante sofferenze!) sostenne nel 1621 che :"un'anima razionale è infusa nel feto nel preciso momento del concepimento".

La cosa rendeva più agevole accettare l'applicazione del concetto di immacolata. Se c'era un'anima razionale era più facile prenderne in considerazione la assoluta santità.

Gregorio XVI , nel 1622, proibì ancora l'uso del termina "immacolata" riferito alla concezione di Maria, pur santificandone la festa, mentre Clemente XI dichiarò ufficialmente la "festa dell'immacolata concezione".

Benedetto XIV (1831-46) dichiarò che la Chiesa inclina verso l'immacolata concezione, ma non ne fa un articolo di fede.

Pio IX si preparò la strada con l'enciclica "Ubi Primum" (1849), dipingendo Maria in maniera fantascientifica, e poi decretandone , da solo e senza il supporto di alcuno, nel 1854 l'assoluta immacolatezza e, nel contempo, asserendo di averla decretata ex cathedra ed infallibilmente.

Il potere assoluto aveva creato la verità assoluta.

Pio fu altresì responsabile del rigetto assoluto della dottrina Darwiniana, perché il trasferimento logico del problema di Maria al peccato originale non permetteva l'adeguamento al concetto di "evoluzione" della specie; così fu responsabile delle gravi controversie in ordine all'aborto, al controllo delle nascite, alla fecondazione artificiale. La sua interpretazione del canone lo condusse a condannare ogni novità, fosse buona o cattiva, con particolare riferimento al concetto di libertà applicata. Lo condusse (insieme alla sua Chiesa) sulla spiacevole strada dell'intolleranza religiosa e dell'assolutismo.

Condannò le prime moderne costituzioni, praticamente scomunicandole. Protestò pesantemente contro di esse anche perché permettevano a protestanti ed ebrei di avere proprie scuole e collegi.

Per cercare di scusare l'assoluta incomprensione dimostrata dal Pontefice verso il mondo che lo circondava, ci fu chi, come il vescovo Dupanloup, così ragionò: "Il Sillabo del papa (di cui ho già parlato nelle prime pagine) si applica ad un mondo perfetto -tesi- non ad un mondo imperfetto-ipotesi". Un parigino comentò questo involuto ragionamento facendogli il verso:"La tesi è quando la Chiesa condanna i giudei; l'ipotesi è quando il Nunzio papale pranza con il Barone Rothschild".


www.capurromrc.it/papato/papato28.html



francescopiccion1978
00martedì 2 ottobre 2012 06:25
Re: Complimenti davvero Tommaso......
Sonnyp, 30/09/2012 19.26:

Questo dovrebbe togliere OGNI dubbio rimasto, (Ely permettendo) al fatto che oggi il mondo cristiano venera la Madonna, benchè questo non è scritto nella Bibbia.

anche se le voglio ricordare, che molte altre cose non sono scritte, ma non per questo non esistono o non si praticano!

Altre invece sono scritte benissimo, ma sia lei che altri protestanti, le interpretano erroneamente facendone una metodologia del tutto personale e (a mio avviso) discutibile, oltre che opinabile.

Grazie Tommaso per la tua ottima spiegazione. Ora penso che avrò la coscienza libera di poter credere all'immacolata concezzione senza il senso di colpa che i geovisti volevano affibiare ai cattolici, pensando che essi credevano ad una eresia! [SM=x2479877] Mi sento più sollevato Tommaso. Grazie ancora per le tue ricerche e il tempo che dedichi alla divulgazione di queste IMPORTANTI informazioni. Shalom.




mi complimènto pure io,dell'ottima spiegaziòne che ha dato tommaso;sublimemènte chiàro ciò che ha scritto;comprensibile,ma soprattutto,senza neànche mezzo erròre! [SM=g7372]
Tommaso de Torquemada
00domenica 7 ottobre 2012 17:43

Colgo l'occasione di ampliare il ragionamento su Maria Immacolata traendo spunto dalla domanda di…. (purtroppo non ricordo in quale post) la quale affermava che anche Maria è nata da una madre ed un padre.

Il peccato originale è una atto di insubordinazione verso Dio, prodotto dalla volontà, dal libero consenso, sicché tale atto il quale possiamo definirlo come “peccato originale” è voluto dai nostri primi genitori e trasmesso a tutta l'umanità la quale discende dai nostri primi genitori.

Questo atto di insubordinazione, di rifiuto verso Dio comporta anche effetti di tale atto il quali sono alla vista di tutti noi.
Stando così le cose l'umanità non aveva nessuna possibilità di potere essere di nuovo in una relazione filiale con Dio, sicché Adamo ed Eva vendettero l'umanità al peccato e alla lontananza di Dio lasciando la medesima in balia di se stessa.

Dice il Vangelo di Giovanni “Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unigenito figlio” e questo per la redenzione dell'umanità, come un padre che ama il proprio figlio cerca in ogni modo di poterlo tenere a se, così Dio ha amato e ama la sua creatura, creata a sua immagine e somiglianza, la quale trovandosi in una condizione disperata procura il mezzo affinché possa ritornare in uno stato filiale, di amore, con Lui, la scrittura ci dice che nessun uomo poteva in qualsiasi momento, con qualsiasi mezzo, poter redimere non l'umanità ma neanche se stesso, sicché Dio ha prodotto il mezzo affinché l'umanità stessa possa essere redenta.

Il peccato originale mantiene l’umanità in uno stato di schiavitù, tale peccato non è voluto ma è contratto, esso lo si acquisisce al momento del concepimento poiché si trasmette per generazione, da qui si comprende bene che nessun essere umano può sfuggire a tale peccato, neanche Maria.

Gli effetti di tale peccato originale fanno sì che la natura dell'uomo è incline verso il male, l'apostolo Paolo rese ben chiaro questo concetto, quando disse il bene che voglio fare non faccio, il male che non voglio fare è quello che faccio, ma quanto fa il male non è più lui che agisce ma agiscono gli effetti del peccato originale.
Da ciò si comprende che il peccato originale è contratto e non voluto, come una madre malata trasmette la sua patologia al figlio così i nostri primi genitori hanno trasmesso la loro patologia, cioè il peccato originale e con tutti gli effetti che tale peccato procura, allora si comprende bene che tutti gli atti dell'uomo in modo particolare gli atti non voluti sono espressioni degli effetti del peccato originale.

Donandoci suo figlio, Dio ha permesso all'umanità tutta di poter essere liberata dal peccato originale e di ritornare in quello che era la relazione filiale con il loro padre, il Verbo, il Logos, il figlio di Dio è colui il quale ha redento l'umanità tutta, ma attenzione, la redenzione di Cristo è per l'umanità e non per tutti gli uomini, la redenzione di Cristo, il suo sacrificio, il sangue versato a favore dell'umanità redime l'umanità dal peccato originale, la redenzione è per l'umanità, per il genere umano, ma solo per chi si avvale di tale redenzione.

Cercheremo di articolare meglio questo punto, l'umanità non è altro che la discendenza di Adamo ed Eva, quindi la redenzione è per la discendenza di Adamo ed Eva cioè per tutto il genere umano, ma la redenzione non è per tutti, essa è per molti ma non per tutti.
Dio nel suo eterno sconfinato amore ha prodotto il mezzo con cui l'uomo ha la possibilità di poter essere redento, la redenzione dell'uomo deve essere voluta, accettata, vissuta, la redenzione è per l'umanità ma ogni uomo deve avvalersene, la redenzione e per l'umanità ma non è automatica per ogni uomo.

Quando il soldato romano con la sua Lancia trafisse il costato di Cristo da quella ferita scorgò sangue e acqua, sangue come espiazione per il genere umano e quindi per l'umanità tutta, l'acqua come rigeneratrice di vita, ecco allora che Dio ha rendendo l'umanità, ma l'uomo in quanto uomo deve avvalersi di questa disposizione redentrice di Dio, poiché anche dopo il sacrificio di Cristo l'uomo nasce con il peccato originale, l'accettazione del sacrificio di Cristo libera la persona da quel peso micidiale che è il peccato originale, sicché se il sangue è a favore nel redimere l'umanità tutta, l'acqua rigenera singolarmente il cristiano, e solo con il battesimo che la persona viene elevata alla figliolanza di Dio, cancellando ciò che era quel peccato contratto ma non voluto, usufruendo il cristiano del sacrificio di Cristo si eleva nella virtù e nell'amore di Dio ritornando ad avere quella intima, naturale unione filiale tra un figlio e un padre, ma che Adamo ed Eva persero a causa della loro decisione di essere indipendenti da Dio.

Abbiamo detto che il peccato originale si contrae anche se non voluto ma insieme a questo peccato si contraggono anche gli effetti di tale peccato e questi altro non sono che effetti di una causa, sicché il battesimo in acqua, il quale è riconosciuto da ogni denominazione cristiana, cattolici, ortodossi, luterani, anglicani, all'infuori di alcune sette nel senso etimologico della parola come ad esempio i testimoni di Geova che non accettano neanche questo sacramento istituito da Cristo stesso.

Il battesimo abbiamo detto, cancella il peccato originale ma non cancella gli effetti di tale peccato, essi rimangono nella natura umana ferita, e pongono l'uomo, santo o meno che sia, all'inclinazione verso il male, per comprendere questo aspetto facciamo un esempio, è un esempio semplice ma ci aiuta a comprendere il punto, tutti noi sappiamo cosa sia un lanciafiamme c'è un tubo ci sono delle bombole dove contengono il gas tramite il quale si può lanciare delle fiamme, incendiando qualsiasi cosa, se io con il mio lanciafiamme inizio a incendiare delle strutture di legno esse prendono subito fuoco, poiché la causa, il lanciafiamme, produce l'effetto ossia produce l'incendio, ma se io dovessi spegnere il lanciafiamme gli effetti cesserebbero?, no non cesserebbero continuerebbero a svilupparsi, anzi si alimenterebbero nonostante che la causa di tale incendio cioè il lanciafiamme fosse ormai spento, nello stesso modo il battesimo cancella la causa degli effetti (carnali) e quindi il peccato originale ma non gli effetti che tale causa ha prodotto, anzi spesso i medesimi si auto-alimentano.

Come abbiamo detto poco sopra l'apostolo Paolo riconobbe questo fatto questo conflitto che c'era nella persona ,da quello che vorrebbe fare in quanto giusto dal punto di vista di Dio e quello che a volte fa in quanto condizionato succube schiavo di quelli che sono gli effetti del peccato, è sempre l'apostolo Paolo il quale afferma come i frutti della carne siano in contrapposizione con i frutti dello spirito.
Ora, ogni uomo che nasce, nasce con il peccato originale e gli effetti che tale peccato procura. Il battesimo cancella il peccato originale ma non cancella gli effetti di tale peccato sicché la persona è sempre incline al male anche se non fa il male, ma è sempre schiavo della pendenza, ora vediamo la questione applicata a Maria.

Abbiamo detto che Gesù è Santo, Immacolato, senza peccato, evidentemente doveva avere una genitrice che avrebbe avuto essa stessa le stesse qualità per poterle trasmettere al figlio, tenendo in considerazione che Cristo non ha il 50% della madre umana e il 50% del padre umano, egli ha il 100% della carne di Maria, come poter coniugare la purezza di Cristo come uomo, con la purezza dell'essere umano la quale è stata persa? questa questione è stata sollevata dai teologi fin dall'antichità, hanno tentato di risolverla proponendo una soluzione nella quale si affermava che Maria era si, nata nel peccato originale ma che Dio l'ha subito resa esente da tale peccato, ma questo non può essere, poiché il fatto o semplicemente il nascere fa sì che la persona acquisisca immediatamente il peccato originale contratto e gli effetti di tale peccato i quali effetti rimangono anche se non sussistesse più il peccato originale, il battesimo elimina il peccato originale, ma gli atti del cristiano a volte per non dire sempre sono proprio in contrapposizione con la purezza, allora questa tesi la quale proporrebbe Maria come nata con il peccato ma che sarebbe stata esente dal peccato da Dio non può essere accettata in quanto rimarrebbero gli effetti peccaminosi di tale peccato, cioè la tendenza al peccato stesso, i quali sarebbero stati trasmessi per generazione a Gesù.

Allora si comprende bene la necessità per cui Maria doveva nascere senza peccato, per sgombrare il campo da domande tendenziose le quali vorrebbero affermare che anche i genitori di Maria sarebbero dovuti essere esenti dal peccato per generare Maria, si può dire che tale asserzione è priva di logica.

Il battesimo è un atto singolo, un atto personale, la redenzione di Cristo è per l'umanità tutta, ma l'accettazione di tale sacrificio è personale, sicché per essere esenti dal peccato originale necessita avvalersi del mezzo reso disponibile al genere umano, tale mezzo lo si deve fare proprio, esso è personale, solo avvalendosi della disponibilità redentrice che Dio ha offerto all'uomo, l’uomo può essere redento, allora, come si comprende, come la redenzione, ossia i meriti del sacrificio di Cristo i quali sono attribuiti alla persona possono essere applicati in un modo personale anche a Maria, in sostanza è come se Maria si fosse battezzata usufruendo della disposizione redentrice di Dio, ma essendo ella la madre del figlio di Dio doveva essere in una condizione di spirito e di corpo immacolato, solo così poteva trasmettere alla propria creatura ciò che essa stessa possedeva, Dio non ha fatto altro che prendere il sacrificio di Cristo e redimere Maria dal peccato originale e dai suoi effetti prima che lei nascesse .

Tommaso de Torquemada
un sorriso
00lunedì 8 ottobre 2012 14:43

Scusa Tommaso, i so che tu riporti quello che la chiesa ha decretato per accettare Maria come Immacolata...ma una domanda, tu personalmente ci credi?

Senza offese...

Tommaso de Torquemada, 30/09/2012 17.40:


Ciò che è impossibile all'uomo, è possibile a Dio.

Inoltre c'è anche da considerare ciò che Gesù stesso disse, un frutto buono e tale in virtù dell'albero buono, un albero buono non potrà mai produrre un frutto cattivo, sicché un frutto cattivo può provenire esclusivamente da un albero cattivo, se applichiamo questo principio a Maria ci troviamo di fronte a una grandissima difficoltà, l'angelo quando annunciò a Maria la volontà di Dio disse che colui che nascerà sarà santo, e noi sappiamo bene che Cristo è nato santo, puro, immacolato, allora ci domandiamo come possibile che Gesù nato uomo tra gli uomini possa essere puro santo immacolato quando sua madre è stata generata nel peccato, quando il figlio di Dio il verbo il quale è stato generato dal padre fin dall'eternità e per opera dello spirito Santo si è incarnato nel seno della vergine e si è fatto uomo, l'uomo Gesù e quindi il suo corpo il suo sangue la sua carne è carne di Maria, sangue di Maria, corpo di Maria, il verbo nella natura umana proviene da Maria, e se Maria ha un tarlo lo avrebbe trasmesso a suo figlio, ma così non è stato.

Allora come vediamo una soluzione umanamente parlando sembra non esistere, l'umanità tutta ha contratto il peccato adamico e quindi anche Maria ha contratto tale peccato in quanto appartenente al genere umano, ma l'umanità può essere redenta da questo peccato con il sacrificio di Cristo il quale è nato nella natura umana senza peccato, ma come uomo appartenente all'umanità non poteva nascere senza il peccato in quanto facente parte dell'umanità avrebbe anche lui contratto il peccato adamico, come vediamo è un circolo vizioso che sembra non trovare via di uscita, ma vediamo come lo spirito Santo il quale Gesù disse che avrebbe loro ricordato la verità tutta, opera, affinché certi aspetti importanti della fede del cristiano siano sempre meglio compresi




Tommaso de Torquemada, 07/10/2012 17.43:


ora vediamo la questione applicata a Maria.

Abbiamo detto che Gesù è Santo, Immacolato, senza peccato, evidentemente doveva avere una genitrice che avrebbe avuto essa stessa le stesse qualità per poterle trasmettere al figlio, tenendo in considerazione che Cristo non ha il 50% della madre umana e il 50% del padre umano, egli ha il 100% della carne di Maria, come poter coniugare la purezza di Cristo come uomo, con la purezza dell'essere umano la quale è stata persa? questa questione è stata sollevata dai teologi fin dall'antichità, hanno tentato di risolverla proponendo una soluzione nella quale si affermava che Maria era si, nata nel peccato originale ma che Dio l'ha subito resa esente da tale peccato, ma questo non può essere, poiché il fatto o semplicemente il nascere fa sì che la persona acquisisca immediatamente il peccato originale contratto e gli effetti di tale peccato i quali effetti rimangono anche se non sussistesse più il peccato originale, il battesimo elimina il peccato originale, ma gli atti del cristiano a volte per non dire sempre sono proprio in contrapposizione con la purezza, allora questa tesi la quale proporrebbe Maria come nata con il peccato ma che sarebbe stata esente dal peccato da Dio non può essere accettata in quanto rimarrebbero gli effetti peccaminosi di tale peccato, cioè la tendenza al peccato stesso, i quali sarebbero stati trasmessi per generazione a Gesù.

Allora si comprende bene la necessità per cui Maria doveva nascere senza peccato, per sgombrare il campo da domande tendenziose le quali vorrebbero affermare che anche i genitori di Maria sarebbero dovuti essere esenti dal peccato per generare Maria, si può dire che tale asserzione è priva di logica.


come la redenzione, ossia i meriti del sacrificio di Cristo i quali sono attribuiti alla persona possono essere applicati in un modo personale anche a Maria, in sostanza è come se Maria si fosse battezzata usufruendo della disposizione redentrice di Dio, ma essendo ella la madre del figlio di Dio doveva essere in una condizione di spirito e di corpo immacolato, solo così poteva trasmettere alla propria creatura ciò che essa stessa possedeva, Dio non ha fatto altro che prendere il sacrificio di Cristo e redimere Maria dal peccato originale e dai suoi effetti prima che lei nascesse .

Ciò che è impossibile all'uomo, è possibile a Dio.




Quante domande per voler a tutti costi portare Maria ad una posizione che lei stessa non avrebbe accettato.
Quante domande si sono posti i teologi per rispondere anche alle richieste delle persone "semplici", delle persone del popolo che a quanto pare accettavano più Maria che suo Figlio (come oggi) da quello che leggo postato da te naturalmente!

Ed hai scritto bene qui....

ma vediamo come lo spirito Santo il quale Gesù disse che avrebbe loro ricordato la verità tutta, opera, affinché certi aspetti importanti della fede del cristiano siano sempre meglio compresi

L'Immacolata concezione di Maria, non faceva parte della Verità detta da Gesù, e penso che non faccia parte neanche di quella che avrebbe dovuto rivelare a loro, perchè va contro la Sua dottrina stessa!


E...questo non bisogna mai dimenticarlo da credenti....


Ciò che è impossibile all'uomo, è possibile a Dio.


Perchè scervellarsi?




Sarà il mio unico intervento qui, l'ho scritto perchè Piero giorni fa mia aveva fatto notare che non avevo espresso la mia opinione in merito!

Buona continuazione Tommaso! [SM=g7474]
Claudio Cava
00lunedì 8 ottobre 2012 14:56

Alla base di tutto questo c' e' solo la demonizzazione del sesso unita alla misoginia di quei galantuomini dei Padri della Chiesa.

Andassero a ricercare cosa dicevano del sesso e delle donne quei fanatici, questi "teologi".

Fanatici e ipocriti perche' loro se la spassavano eccome, con sesso e donne. Perfino bambine.

Ovvio che un figlio di un dio non poteva nascere da un essere tanto vomitevole come la donna (normale) e frutto di una cosa demoniaca come il sesso.

Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere.

Ciao
Claudio
Tommaso de Torquemada
00lunedì 8 ottobre 2012 15:13
Un Sorriso

Scusa Tommaso, i so che tu riporti quello che la chiesa ha decretato per accettare Maria come Immacolata...ma una domanda, tu personalmente ci credi?

Senza offese...


Vedi mia cara, la Teologia separa quello che si pensa di sapere con quello che effettivamente è il sapere, ho letto nei vari post e non ho volto commentare un mucchio di inesattezze, per non dire mancanza di conoscenza, ho notato che si parla di argomenti che non si conoscono, e molta presunzione.

Anche se non mi risponderai, tu non devi credere che la rivelazione divina sia chiara come la luce, questo è un errore grossolano, nella suddetta rivelazione vi sono le basi le quali poi devono essere elaborate, ti faccio un esempio di come si può mettere una persona in difficoltà.

Gesù disse alla Sua Chiesa (o vogliamo negare che egli creò una sua chiesa?)"I peccati che rimetterete saranno rimessi, quelli che non rimetterete non saranno rimessi"
Questa è una verità di fede, ecco allora le domande.

Chi doveva rimettere i peccati?
Quando tali peccati sarebbero rimessi?
Quanto il peccato sarebbe rimesso?
Che tipo di peccato si doveva rimettere?
Dove tale peccato sarebbe rimesso?
Cosa c'era oltre la remissione del peccato?
Con la morte degli apostoli chi poteva rimettere i peccati?

Mi fermo quì poiché di tali interrogativi ve ne sarebbero ancora.

Allora ti domando, quella frase detta da Gesù cosa ci dice? solo che si possono rimettere i peccati, ma, mia cara, solo con il tempo la Chiesa Apostolica comprese in che modo adempiere questo comando, e questo vale per tutte le verità di Cristo.

Come vedi, non è affatto facile fare Teologia, e se questo è vero per chi è teologo immaginiamo per chi non lo sia, ma in modo discutibile alcuni argomentano con "secondo me" oppure "io penso" se non addirittura "hanno detto", certo che con queste profonde argomentazioni di strada se ne fa ben poca.

In ogni modo presto risponderò punto punto all'ultimo tuo post, e anche alla tua difesa senza fondamento del "modus operandi" dei Testimoni di Geova", inoltre, se tua sorella TdG compie opere di carità dimostra veramente uno spirito cristiano, ma siccome tua sorella non è la WTS non fa testo.

Ti saluto, e come hai detto all'inizio del tuo post, non c'è bisogno che mi rispondi.
Tommaso de Torquemada
un sorriso
00lunedì 8 ottobre 2012 19:29
un sorriso, 08/10/2012 14.43:


Ciò che è impossibile all'uomo, è possibile a Dio.


Non interverrò su quanto scriverai Tommaso, ma prima di riprendere il mio post come hai detto, e rispondere a quello che ho scritto, non dimenticare questa frase che ho evidenziato per ben tre volte.

Nessun teologo o padre della chiesa si sarebbe dovuto porre tutte le domande che hai scritto perchè....


Ciò che è impossibile all'uomo, è possibile a Dio.
Retelibera
00martedì 9 ottobre 2012 00:25
X il Teologo Torquemada


Domanda: "Che cos’è il sola Scriptura?"

Risposta: Le parole “sola Scriptura” sono latine: sola rimanda al concetto di "solo", "suolo", "base", mentre la parola Scriptura significa "scritti", in riferimento alle Scritture. Sola Scriptura significa che soltanto la Scrittura è autorevole per la fede e la pratica dei cristiani. La Bibbia è completa, autorevole e vera. "Ogni Scrittura è ispirata da Dio [data per ispirazione di Dio] e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia..." (2 Timoteo 3:16).

Sola Scriptura fu il "grido di guerra" della Riforma protestante. Per secoli la Chiesa Cattolica Romana aveva reso le sue tradizioni di autorità superiore alla Bibbia. Questo sfociò in molte pratiche che erano, di fatto, contrarie alla Bibbia. Alcuni esempi di questo sono: pregare i santi e/o Maria, l’immacolata concezione, la transustanziazione, il battesimo dei bambini, le indulgenze e l’autorità papale. Martin Lutero, il fondatore della chiesa luterana e il padre della Riforma protestante, rimproverò pubblicamente la Chiesa Cattolica per i suoi insegnamenti antiscritturali. La Chiesa Cattolica minacciò Martin Lutero con la scomunica (e la morte), se non avesse ritrattato. La risposta di Martin Lutero fu: "A meno che non venga convinto da testimonianze delle Scritture o da ragioni evidenti; poiché non confido né nel Papa, né nel solo Concilio, poiché è certo che essi hanno spesso errato e contraddetto loro stessi. Sono tenuto saldo dalle Scritture da me addotte, e la mia coscienza è prigioniera dalla Parola di Dio, ed io non posso ne voglio revocare alcunché, vedendo che non è sicuro o giusto agire contro la coscienza. Dio mi aiuti. Amen".

La principale argomentazione cattolica contro il sola Scriptura è che la Bibbia non lo insegna esplicitamente: “La Bibbia non afferma mai di essere l’UNICA guida autorevole per la fede e la pratica”, sostengono i cattolici. Sebbene questo sia vero, con ciò non si riesce a riconoscere un problema d’importanza cruciale. Sappiamo che la Bibbia è la Parola di Dio. La Bibbia dichiara di se stessa di essere ispirata da Dio, inerrante e autorevole. Sappiamo anche che Dio non cambia parere né si contraddice. Perciò, sebbene la stessa Bibbia non sostenga esplicitamente la necessità del sola Scriptura, essa non permette nel modo più assoluto che le tradizioni ne contraddicano il messaggio. Sola Scriptura non è tanto un’argomentazione contro la tradizione, quanto conto contro le dottrine non bibliche e/o antibibliche. L’unico modo per sapere con certezza che cosa si aspetta Dio da noi è di restare fedeli a quanto sappiamo che Egli ha rivelato: la Bibbia. Possiamo sapere, senza la benché minima ombra di dubbio, che la Scrittura è vera, autorevole e affidabile. Non si può dire lo stesso della tradizione.

La Parola di Dio è l’unica autorità per la fede cristiana. Le tradizioni sono valide soltanto quando sono basate sulla Scrittura e in piena armonia con essa. Le tradizioni che sono in contraddizione con la Bibbia non sono da Dio e non costituiscono un aspetto valido della fede cristiana. Il sola Scriptura è l’unico modo per evitare che la soggettività e le opinioni personali abbiano la precedenza sugli insegnamenti della Bibbia. L’essenza del sola Scriptura sta nel basare la tua vita spirituale soltanto sulla Bibbia, rifiutando qualunque tradizione o insegnamento che non sia in piena armonia con la Bibbia. 2 Timoteo 2:15 dichiara: "Sfòrzati di presentarti davanti a Dio come un uomo fidato, un operaio che non abbia di che vergognarsi, che dispensi rettamente la parola della verità".

Il sola Scriptura non annulla il concetto di tradizione ecclesiastica. Piuttosto, ci dà un solido fondamento su cui basarla. Esistono molte pratiche, sia nelle chiese cattoliche che protestanti, che sono il risultato di tradizioni, non dell’esplicito insegnamento della Scrittura. È bene, e finanche necessario, che la chiesa abbia delle tradizioni. Esse svolgono un ruolo importante nel chiarire la dottrina e nell’organizzare la pratica cristiana. Allo stesso tempo, affinché queste tradizioni siano valide, esse non devono essere in disaccordo con la Parola di Dio, ma devono essere basate sul solido fondamento dell’insegnamento della Scrittura. Il problema della Chiesa Cattolica Romana (e di molte altre chiese cristiane) è che basa le tradizioni su altre tradizioni, a loro volta basate su tradizioni basate su tradizioni, e che spesso la tradizione iniziale non è in piena armonia con le Scritture. Ecco perché i cristiani devono sempre ritornare al sola Scriptura, all’autorevole Parola di Dio, quale solida base per la fede e la pratica.

Scendendo sul pratico, un’obiezione frequente al concetto del sola Scriptura è il fatto che il canone della Bibbia fu concordato ufficialmente almeno 250 anni dopo essere stata fondata la chiesa. Inoltre, le Scritture non furono a disposizione delle masse per 1500 e più anni dalla fondazione della chiesa. Come avrebbero fatto, quindi, i primi cristiani a servirsi del sola Scriptura quando non avevano nemmeno tutte le Scritture? Come avrebbero potuto, quindi, i cristiani che vissero prima dell’invenzione della stampa basare la loro fede e pratica solo sulla Scrittura se non era in alcun modo possibile, per loro, avere una copia completa delle Scritture? Questo problema è ulteriormente aggravato dall’altissimo tasso di analfabetismo in tutta la storia. In che modo il concetto del sola Scriptura affronta questi problemi?

Il problema di questa argomentazione è che essa dice sostanzialmente che l’autorità della Scrittura è basata sulla sua disponibilità. Le cose non stanno così! L’autorità della Scrittura è universale, perché è la Parola di Dio, è la Sua autorità. Il fatto che la Scrittura non sia stata immediatamente disponibile, o anche che le persone non riuscissero a leggerla, non cambia il fatto che la Scrittura sia la Parola di Dio. Inoltre, anziché essere questa un’argomentazione contro il sola Scriptura, è in effetti un’argomentazione su cosa la chiesa dovrebbe aver fatto anziché su ciò che fece. La chiesa antica avrebbe dovuto fare della produzione di copie della Scrittura una delle priorità principali. Sebbene fosse irrealistico che ogni cristiano possedesse una copia completa della Bibbia, era possibile che ogni chiesa avesse alcune, la maggior parte o tutte le Scritture subito disponibili. I conduttori della chiesa antica avrebbero dovuto fare dello studio delle Scritture la loro massima priorità, in modo da poterle insegnare accuratamente. Anche se non era possibile mettere le Scritture a disposizione delle masse, i conduttori ecclesiali avrebbero potuto almeno essere ben addestrati nella Parola di Dio. Anziché costruire tradizioni su tradizioni — tramandandole di generazione in generazione —, la chiesa avrebbe dovuto ricopiare e insegnare le Scritture (2 Timoteo 4:2).

Ancora una volta, le tradizioni non sono il problema. Le tradizioni non bibliche sono il problema. La disponibilità delle Scritture lungo i secoli non è il fattore determinante. Lo sono le Scritture stesse. Adesso abbiamo le Scritture a nostra piena disposizione. Studiando la Parola di Dio, risulta chiaro che molte tradizioni ecclesiastiche sviluppatesi lungo i secoli contraddicano effettivamente la Parola di Dio. È qui che si applica il sola Scriptura. Le tradizioni basate sulla Parola di Dio e in armonia con essa possono essere mantenute. Le tradizioni che non sono basate sulla Parola di Dio e/o sono in disaccordo con essa devono essere respinte. Il sola Scriptura ci riporta a quanto Dio ha rivelato nella Sua Parola. Il sola Scriptura ci riporta, in definitiva, al Dio che dice sempre la verità, non si contraddice mai e dimostra sempre di essere affidabile.


www.gotquestions.org/Italiano/sola-Scriptura.html
Retelibera
00martedì 9 ottobre 2012 00:33
Solo per Torquemada


N.B

Se la posizione della chiesa cattolica è vera, allora la nozione di sola Scriptura è falsa.

E/o viceversa?

Sola Scriptura?
00martedì 9 ottobre 2012 08:07
La Chiesa Cattolica pone la Scrittura, che essa stessa ha riconosciuto ispirata da Dio, al primo posto per ogni decisione in materia di fede e di costumi, e per poterla rettamente interpretare si serve di tutto “il DEPOSITO” ereditato attraverso i secoli trascorsi, che comprende la pratica di vita, le norme attuate, le definizioni conciliari, nonché delle interpretazioni che hanno dato i cristiani dei tempi apostolici e successivi , di cui si hanno documentazione, i quali hanno ereditato dagli apostoli la pratica di vita, il modo corretto di considerare le loro espressioni, e i concetti da loro espressi nel NT, e applicandola, sotto la guida infallibile dello Spirito, alle situazioni emergenti non descritte dalla Bibbia, ricordando le parole di Gesù: Gv 16,12 “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”. La Chiesa rivendica perciò, sulla base della stessa Bibbia, il diritto-dovere di spiegarla, di enuclearla secondo quanto gli addita lo Spirito Santo. A ben vedere nei versetti del vangelo di Luca che parlano delle tentazioni di Gesù nel deserto, leggiamo dapprima che Gesù risponde a colpi di citazioni.

“Ora, uno potrebbe pensare che le tentazioni si combattono a colpi di citazioni scritturali. Invece, no. Già, perché Satana a quel punto cambia sistema e si mette anche lui a citare la Scrittura. Porta Gesù sul pinnacolo del Tempio e fa: «Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordine per te, perché essi ti custodiscano; e anche: essi ti sosterranno con le mani, perché il tuo piede non inciampi in una pietra». Gesù gli rispose: «È stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo». Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato.

Anche Gesù cambia sistema e si appella alla Tradizione orale, non alle cose scritte ma a quelle dette: «È stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo»

Le tentazioni non si vincono con la Sola Scriptura, sennò avrebbe ragione Lutero. Infatti, il miglior sistema per diventare eretici è quello di usare le citazioni scritturistiche alla lettera.(cfr, Il Vangelo secondo me, Rino Cammilleri)

La citazione di Gesù è di portata enorme, ci insegna infatti ad apprezzare oltre alla Scrittura anche la Sacra Tradizione. “E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.” (Lc 24,27), attenzione, non gli lesse le Scritture, non gli consigliò di leggerle e capirle alla lettera, ma gliele spiegò. Non gli disse “andatevi a rileggere le Scritture, ma preferì spiegargliele.

Le confessioni cristiane non cattoliche sostengono invece che la Bibbia è la sola ad essere normativa e discriminante in ogni scelta della vita di fede, che non sarebbe necessario nessuno che la interpreti, e che essa conterrebbe già tutto.

Facciamo un esame di questo assunto, esaminando il Nuovo Testamento.

L’accettazione attuale di quasi tutte le confessioni, del Nuovo Testamento così come risulta approvato e stabilito in modo definitivo dal Concilio di Trento a seguito dei dubbi manifestati dai riformatori su alcune parti, è senza dubbio degna di nota. Evidenzia, infatti, più o meno consapevolmente, da parte di tutte le confessioni, che:

Si accetta una decisione di portata eccezionale e determinante per tutti i credenti, fatta dalla Chiesa Cattolica.

Il criterio sulla base del quale sono stati accolti nel canone biblico determinati libri anziché altri è stato fondamentalmente la tradizione, attraverso la quale è stato possibile individuare tutti gli elementi che avevano fatto ritenere sacri certi libri anziché altri. Eppure, nonostante queste due innegabili premesse, le confessioni cristiane non cattoliche ritengono di poter decifrare la Bibbia scartando sia il soggetto che ne ha effettuato il riconoscimento, sia il mezzo principale attraverso cui tale riconoscimento è stato fatto . Facendo questo, ognuno si ritiene autorizzato a interpretare la Bibbia secondo il proprio modo di vedere, determinando in tal modo il principio della divisione e non dell’unità a cui la Bibbia indirizza. Analizziamo quali sono i motivi di questa posizione che afferma, essere sufficiente la “sola Scrittura”.

Si dice che è lo stesso Nuovo Testamento a rivendicare per sé tale autorità, e vengono addotti i seguenti passi:

2 Pt 1,3 “Dio ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà mediante la conoscenza di Cristo.”

At 20,27 Paolo dice: “non mi sono tirato indietro dall’annunziarvi tutto il consiglio di Dio”. Giuda 3 “la fede è stata trasmessa ai santi una volta per sempre”

At 1,1 Luca dice di aver parlato di “tutto quello che Gesù prese a fare e a insegnare”

I brani sopra citati non menzionano quali sono i libri da ritenere sacri e ispirati, e che compongano il “tutto” a cui accennano. Si tratta di espressioni che non fanno certo riferimento a un corpo definito di Sacre Scritture. Infatti alla definizione di tutti i libri del NT si è arrivati all’inizio del V sec. dopo molte riflessioni e considerazioni circa l’ammissibilità al canone di taluni libri, tra cui Ebrei, Apocalisse, Giuda, Giacomo, 2 Pietro, 2 e 3 lettera di Giovanni. Fino alla determinazione di tutti i libri del canone sacro sono trascorsi almeno quattro secoli. Sorge legittima la domanda: Chi ha garantito la completezza del messaggio divino fino a quel momento?

Ovviamente l’insegnamento orale nell’ambito della Chiesa!

Paolo in At 20,27 non parla di scritti ma di annunzio orale.

Luca in At 1,1 ovviamente non ha la pretesa di raccontare “tutto “ in senso assoluto; altrimenti escluderebbe quello che hanno raccontato gli altri scrittori sacri, e contraddirebbe Gv.21,25 che afferma: “Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.”

I sostenitori della “sola Scrittura” adducono inoltre i seguenti brani:

2Tim3,15ss: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio ed utile per insegnare, riprendere, correggere, educare alla giustizia, affinchè l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.”

1 Co 4,6: “Non praticare oltre quello che è scritto.”

Ap 22,18: “Chiunque avrà aggiunto qualche parola….gli saranno aggiunte le piaghe…”

Paolo, si riferisce alle Scritture ebraiche del Vecchio Testamento, e non a quelle del N.T. che al momento in cui egli scriveva non avevano ricevuto ancora nessun riconoscimento d’ispirazione divina né d’infallibilità, e in ogni caso non parla di “Sola Scrittura”.

Anche Gesù, infatti, affermava in Mt 5,18 :”… Finchè‚ non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli”.

Non risulta dai Vangeli che Gesù abbia mai comandato di scrivere, ma ha sempre fatto riferimento alla predicazione, all’ammaestramento, alla parola. E’ stata la Chiesa che sentendo gli scritti neotestamentari come appartenenti alla propria storia di popolo eletto, li ha sempre considerati come divinamente ispirati. Ne troviamo eco già in 2Pt 3,16.

Il brano di Ap. 22,18 si riferisce unicamente al libro dell’Apocalisse, (che fu riconosciuto molto tardi, attraversando diverse reticenze da parte di alcune chiese) e non agli altri libri biblici, anche se oggi noi vogliamo estenderne il riferimento a tutta la Scrittura successivamente riunita in un unico testo. Precisiamo che la Chiesa cattolica ha sempre escluso che si possano aggiungere o togliere parti alla Scrittura così come essa ha riconosciuto che fosse, ribadendo col Concilio di Trento quali dovessero essere le parti da ritenersi ispirate da Dio. I tentativi di togliere, aggiungere o mettere in dubbio sono stati molti nel corso della storia, e dobbiamo dare atto alla Chiesa di Roma che ha difeso, custodito e mantenuto la Scrittura in quella forma con cui è stata trasmessa attraverso i secoli e quale oggi noi la possediamo. Ma vediamo ora un altro aspetto della questione: vi sono diversi brani biblici che attestano la necessità di far riferimento all’insegnamento delle persone autorizzate per la corretta comprensione del messaggio divino, non solo espresso attraverso lo scritto ma anche attraverso la predicazione.

1Tim.3.15“…Nella casa di Dio, che è la chiesa…colonna e fondamento della verità”

2Pt.1.20 “Nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione…”

Gv.16.12“Lo Spirito Santo vi guidera’ in ogni verità”

2Tes.2.15“State saldi e mantenete le tradizioni che avete appreso sia dalla nostra parola che dalla nostra lettera.”

1Tes.2.13“Avendo ricevuto da noi la parola della predicazione, l’avete accolta non come parola di uomini..ma di Dio.”

2Tim.2.1“Le cose che hai udito da me…trasmettile a persone fidate che siano in grado di ammestrare anche gli altri.”

2Tim.3.4“Tu rimani saldo in quello che hai imparato sapendo da chi l’hai appreso. “

1Tim.16.17“Guardatevi da coloro che provocano divisioni e ostacoli contro la dottrina che avete appreso.”

A conferma di questo possiamo trovare nella Scrittura alcuni passi in cui talune decisioni vengono rinviate ad interventi orali di cui non si hanno notizia scritta; vediamole:

1Cor.11,34“…Quanto alle altre cose, le sistemerò alla mia venuta.”

3 Gv.13 “…Molte cose avrei da scriverti, ma non voglio farlo con inchiostro e penna. Spero però di vederti presto e parleremo a viva voce.”

Nel seguente passo Paolo fa riferimento a una lettera inviata ai Laodicesi di cui il testo scritto non ci è pervenuto:

Col. 4,15 “Salutate i fratelli di Laodicea e Ninfa con la comunità che si raduna nella sua casa. E quando questa lettera sarà stata letta da voi, fate che venga letta anche nella Chiesa dei Laodicesi e anche voi leggete quella inviata ai Laodicesi.”

Si potrebbe concludere o che questo testo non fosse ispirato, o che non sia giunto fino a noi perché inutile; ma la conclusione più ovvia è che il contenuto di questa lettera di Paolo, che è andata persa, è rimasta scritta nella vita della chiesa secondo il detto di Paolo in 2 CORINTI 3,2ss. “La nostra lettera siete voi, lettera scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini. E` noto infatti che voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei vostri cuori.”

Ovviamente la Sacra Scrittura, così come ci è stata trasmessa, rappresenta un grandioso dono di Dio all’umanità che deve necessariamente essere considerata il riferimento obbligatorio per ogni esplicitazione dottrinaria. Al tempo stesso però non deve essere un modo per togliere a Dio la possibilità di parlare al suo popolo facendo capire a tempo debito, le cose già espresse nella Parola per eccellenza che è il Figlio suo Gesù Cristo, pronunciato una volta per sempre. Gesù stesso affermò in Gv 14,26 “Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.” Questa esplicitazione compete agli apostoli o alle persone da essi autorizzate, le quali possono garantire un sicuro carisma di assistenza dello Spirito Santo. Vi è un brano molto significativo che ci fa comprendere che non tutti i cristiani sono autorizzati a dare definizioni in materia di fede. Si tratta della vicenda narrata in Atti 15,22 ss.

“Allora gli apostoli, gli anziani e tutta la Chiesa decisero di eleggere alcuni di loro e di inviarli ad Antiochia insieme a Paolo……(con la seguente lettera):Abbiamo saputo che alcuni tra noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con i loro discorsi sconvolgendo i vostri animi. Abbiamo perciò deciso tutti d'accordo di eleggere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Barnaba e Paolo…”

Si noti che le persone accusate di aver turbato gli animi sono definite “alcuni tra noi”; quindi sono dei credenti, appartenenti alla cerchia dei primi cristiani: però hanno interpretato le cose senza consultarsi con le persone preposte per definire le questioni sorte in quel momento. Ne consegue che viene riunito il consiglio apostolico e al verso 28 si afferma: ”abbiamo deciso lo Spirito Santo e noi…” Ricordiamo che Gesù promette l’assistenza dello Spirito anche a chi sarebbe stato condotto davanti ai tribunali per testimoniare la propria fede (Mt 19,20), quanto più non dovrebbe dare lo Spirito per decidere la corretta professione di TUTTI i CREDENTI? Ricordiamo anche che quando fossero sorte contese tra credenti il termine finale di ogni contenzioso sarebbe stato la decisione della chiesa riunita.(Mt 18,15-18) Ogni volta che sono sorte delle questioni dottrinali, e ne sono sorte molte, la chiesa riunita in Concilio ha dato delle definizioni, chiare e vincolanti per tutti, consapevole che le decisioni sono ispirate dallo Spirito Santo. Questo è l’unico parametro certo per i credenti di tutti i luoghi e di tutti i tempi, additato dalla stessa Scrittura, se vogliono ritrovare l’unità che rende credibile Cristo nel mondo.

Tratto da: cristianicattolici.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...
Sola Scriptura?
00martedì 9 ottobre 2012 08:11
PROBLEMI CON LA DOTTRINA DELLA SOLA SCRIPTURA



A. E' UNA DOTTRINA BASATA SU DI UN NUMERO DI FALSI ASSUNTI



Un assunto è qualcosa che diamo per scontato fin dall'inizio, di solito in modo piuttosto inconsapevole. Fintanto che un assunto è valido, tutto va bene; ma un falso assunto inevitabilmente conduce a false conclusioni. Si potrebbe sperare che, quando uno è partito da un falso assunto inconscio, al momento in cui le sue conclusioni vengono provate false, si chieda a quel punto dove fosse il suo errore di partenza. I protestanti che hanno voglia di valutare onestamente lo stato attuale del mondo protestante, devono chiedersi il perché, se il protestantesimo e il suo insegnamento basilare della Sola Scriptura vengono da Dio, ciò ha dato per risultato oltre ventimila gruppi differenti che non riescono a essere d'accordo su aspetti di base di quanto la Bibbia dice, o persino su che cosa mai significhi essere cristiano. Perché (se la Bibbia è sufficiente, e distinta dalla Santa Tradizione) un battista, un testimone di Geova, un pentecostale e un metodista possono tutti sostenere di credere a quello che la Bibbia dice, eppure non riuscire a essere d'accordo tra loro su che cosa sia quello che la Bibbia dice? Ovviamente, questa situazione in cui i protestanti si sono




trovati è sbagliata sotto ogni punto di vista. Sfortunatamente, la maggior parte dei protestanti è disposta a dare la colpa di questo triste stato di cose a pressoché qualsiasi causa, tranne il problema di fondo. L'idea della Sola Scriptura è tanto basilare per il protestantesimo, che per loro metterla in discussione è pari a negare Dio, ma come disse il nostro Signore, "ogni albero buono produce frutti buoni; ma l'albero cattivo produce frutti cattivi." (Matteo 7:17). Se giudichiamo la Sola Scriptura dal suo frutto, non ci resta altra conclusione che questo albero deve essere "tagliato, e gettato nel fuoco." (Matteo 7:19).
Sola Scriptura?
00martedì 9 ottobre 2012 08:13
FALSO ASSUNTO # 1:



La Bibbia doveva essere l'ultima parola su fede, pietà e culto a) La Scrittura insegna che essa stessa è "sufficiente in tutto?"



L'assunto più ovvio alla base della dottrina della Sola Scrittura è che la Bibbia abbia in sé tutto quanto è necessario per tutto quanto concerne la vita del cristiano, e tutto quanto sarebbe necessario per la vera fede, pratica, pietà e culto. Il passo scritturale più usualmente citato per sostenere questa nozione è:



"...Sin da bambino hai conosciuto le sacre Scritture, le quali ti possono rendere savio a salvezza, per mezzo della fede che è in Cristo Gesù. Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia, affinché l'uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera." (II Timoteo 3:15-17).



Coloro che vorrebbero usare questo passo per suffragare la Sola Scriptura argomentano che il passo insegna la "totale sufficienza" della Scrittura - poiché, "se, in verità, le Sacre Scritture sono in grado di rendere perfetto l'uomo pio... allora, invero per ottenere completezza e perfezione, non c'è bisogno di tradizione." Ma che cosa si può dire di reale su questo passo?



Per iniziare, dovremmo chiederci di che cosa stia parlando Paolo quando parla delle Scritture che Timoteo ha conosciuto sin da bambino. Possiamo essere sicuri che Paolo non si riferisca al Nuovo Testamento, poiché il Nuovo Testamento non era ancora stato scritto quando Timoteo era un bambino - di fatto non era neppure stato completato mentre Paolo scriveva questa epistola a Timoteo, né tanto meno raccolto assieme nel Canone del Nuovo Testamento, così come lo conosciamo. Ovviamente qui, e nella maggior parte dei riferimenti alle "Scritture" che troviamo nel Nuovo Testamento, Paolo sta parlando dell'Antico Testamento; così, se il passo deve essere usato per fissare i limiti dell'autorità ispirata, non ne verrebbe esclusa solo la Tradizione, ma questo passo stesso e l'intero Nuovo Testamento.



In secondo luogo, se Paolo intendeva escludere la tradizione come una cosa non profittevole, allora dovremmo chiederci perché Paolo usa tradizione orale non-biblica in questo stesso capitolo. I nomi Ianne e Iambre non si trovano nell'Antico Testamento, eppure in II Timoteo 3:8 Paolo riferisce che si opposero a Mosè. Paolo sta traendo dalla tradizione orale i nomi dei due più prominenti maghi egiziani del racconto dell'Esodo (cap. 7-8) fossero "Ianne" e "Iambre." E questa non è in alcun modo l'unica volta in cui una fonte non-biblica è usata nel Nuovo Testamento: l'istanza più nota è nell'Epistola di San Giuda, che cita dal Libro di Enoch (Giuda 14,15 cf. Enoch 1:9). Quando la Chiesa canonizzò ufficialmente i libri della Scrittura, il proposito principale per stabilire una lista autorevole di libri da ricevere come Sacra Scrittura era quello di proteggere la Chiesa da libri spurii che vantavano un'autorità apostolica, ma che erano di fatto opera di eretici (per esempio, il Vangelo di Tommaso). I gruppi eretici non potevano basare i loro insegnamenti sulla Santa Tradizione, poiché i loro insegnamenti avevano origine dal di fuori della Chiesa, cosicché l'unico modo di vantare una base di autorità per le loro eresie era di distorcere il significato delle scritture e di fabbricare nuovi libri a nome di apostoli o di santi dell'Antico Testamento. La Chiesa si difese contro gli insegnamenti eretici appellandosi alle origini apostoliche della Santa Tradizione (provata dalla Successione Apostolica, ovvero il fatto che i vescovi e i dottori della Chiesa possono




dimostrare storicamente la loro discendenza diretta dagli Apostoli), e appellandosi alla universalità della Fede ortodossa (e cioè che la fede ortodossa sia la stessa fede che i cristiani ortodossi hanno sempre accettato attraverso tutta la storia e in tutto il mondo). La Chiesa si difese da libri spurii ed eretici stabilendo una lista autorevole di libri sacri, che furono ricevuti dalla Chiesa come divinamente ispirati e di genuina provenienza dall'Antico Testamento o dagli apostoli.



Stabilendo la lista canonica delle Sacre Scritture, la Chiesa non intendeva implicare che tutta la Fede cristiana e tutte le informazioni necessarie al culto e al buon ordine nella Chiesa vi fossero contenute. Un dato al di là di seri dubbi è che al tempo in cui la Chiesa stabilì il Canone delle Scritture, essa era essenzialmente nella propria fede e culto indistinguibile dalla Chiesa dei periodi successivi: questa è una certezza storica. Per quanto riguarda la struttura dell'autorità della Chiesa, la questione del Canone fu risolta da vescovi ortodossi, (e quindi da tutta la Chiesa intera, Cattolica, cioè Universale) riuniti in vari concili - e questo è fino a oggi il modo in cui nella Chiesa ortodossa si risolve qualsiasi questione di dottrina o disciplina.



b) Qual'era il proposito degli scritti del Nuovo Testamento?



Negli studi biblici protestanti si insegna (e in questo caso penso che sia un insegnamento corretto) che quando studi la Bibbia, tra molte altre considerazioni, devi considerare il genere (o tipo letterario) della letteratura che stai leggendo in un passo particolare, poiché generi differenti hanno usi differenti. Un’altra considerazione, naturalmente, è il soggetto e proposito del libro o passo di cui stai trattando. Nel Nuovo Testamento abbiamo quattro ampie categorie di generi letterari: vangelo, narrazione storica (Atti), epistola, e il libro apocalittico/profetico, la Rivelazione. I Vangeli furono scritti per testimoniare la vita, morte e risurrezione di Cristo. Le narrazioni storiche bibliche raccontano la storia del popolo di Dio e anche le vite di figure significative in tale storia, mostrando la provvidenza di Dio in mezzo a tutto ciò. Le Epistole furono scritte soprattutto per rispondere a problemi specifici sorti in varie Chiese; pertanto, le cose che erano date per scontate e capite da tutti, e non erano considerate problemi, non venivano generalmente trattate in dettaglio. Le questioni dottrinali che venivano trattate erano di solito dottrine discusse o mal comprese. Le questioni di culto venivano trattate solo quando c’erano problemi ad esse legati (per esempio, I



Corinzi 11-14). Gli scritti apocalittici (come la Rivelazione) furono scritti per mostrare il trionfo ultimo di Dio nella storia.



Prima di tutto, notiamo che nessuno di questi generi letterari presenti nel Nuovo Testamento ha il culto come oggetto principale, e che essi non avevano lo scopo di offrire dettagli sul culto nella



Chiesa. Nell’Antico Testamento vi sono trattati dettagliati (anche se non del tutto esaustivi) sul culto del popolo di Israele (e.g. Levitico, Salmi) e nel Nuovo Testamento vi sono solo magri cenni al culto dei primi cristiani. E perché? Certamente non perché mancassero di una regola nei propri servizi: gli storici della liturgia hanno accertato che i primi cristiani continuavano a compiere atti di culto rigidamente basati sullo schema del culto ebraico ereditato dagli Apostoli. Tuttavia, anche i pochi riferimenti al culto della Chiesa primitiva nel Nuovo Testamento mostrano che, lungi dall’essere un gruppo selvaggio di "pentecostali" di libero spirito, i cristiani nel Nuovo Testamento avevano lo stesso culto liturgico dei loro antenati: osservavano le ore di preghiera (Atti 3:1); partecipavano al culto del tempio (Atti 2:46, 3:1, 21:26); e nelle sinagoghe (Atti 18:4).



Dobbiamo anche notare che nessuno dei tipi di letteratura presenti nel Nuovo Testamento ha come proprio scopo l’istruzione dottrinale completa, e che non vi si trovano un catechismo o una teologia sistematica. Se tutto ciò di cui abbiamo bisogno come cristiani è la Bibbia da sola, perché non vi si trova qualche dichiarazione dottrinale completa? Immaginate quanto facilmente tutte le varie controversie si sarebbero risolte se la Bibbia avesse dato una risposta chiara alle domande dottrinali. Ma per convenienti che fossero, queste cose non si trovano tra i libri della Bibbia.



Che nessuno fraintenda il ragionamento che stiamo facendo: niente di quanto diciamo è inteso a minimizzare l’importanza delle Sacre Scritture: che Dio ce ne scampi! Nella Chiesa Ortodossa le

Scritture sono ritenute pienamente ispirate, inerranti e autorevoli; ma il fatto è che la Bibbia non




contiene in sé un insegnamento su ogni punto di importanza per la Chiesa. Come già detto, il Nuovo Testamento dà pochi dettagli sul culto: ma questa non è certo una questione minore. Inoltre, la Chiesa che ci ha tramandato le Sacre Scritture, e le ha conservate, è la stessa Chiesa dalla quale abbiamo ricevuto i nostri modelli di culto. Se mettiamo in discussione questa fedeltà della



Chiesa nel conservare il culto apostolico, allora dobbiamo mettere anche in discussione la sua fedeltà nel conservare le Scritture.



c) La Bibbia, in pratica, è davvero "sufficiente a tutto" per i protestanti?



I protestanti sostengono spesso di credere "soltanto alla Bibbia," ma quando uno esamina il loro uso di fatto della Bibbia sorgono un numero di domande. Per esempio, perché i protestanti scrivono tanti libri di dottrina e di vita cristiana in generale, se in verità tutto ciò che è necessario è la Bibbia?



Se Bibbia è da sola sufficiente allora perché i protestanti non si limitano a distribuire Bibbie?



E se è "sufficiente a tutto," perché non produce risultati coerenti, vale a dire, perché i protestanti non credono tutti le stesse cose? A che scopo le tante Bibbie di studio annotate dei protestanti, se tutto quanto è necessario è la Bibbia stessa? Perché distribuiscono trattati e altro materiale? Perché, in fin dei conti, insegnano o predicano, e non si limitano a leggere la Bibbia alla gente? La risposta è questa: anche se di solito non sono disposti ad ammetterlo, i protestanti sanno istintivamente che la Bibbia non può essere compresa da sola. E di fatto ogni denominazione protestante ha il suo corpo di tradizioni, anche se di solito non verranno chiamate così. Non è un caso fortuito che tutti i testimoni di Geova credono le stesse cose, e che i battisti del Sud generalmente credono le stesse cose, ma decisamente i testimoni di Geova non credono le stesse cose dei battisti del Sud. Né i testimoni di Geova né i battisti del Sud pervengono individualmente alle loro conclusioni partendo da uno studio indipendente della Bibbia; piuttosto, a tutti i membri di ciascun gruppo viene insegnato a credere in un certo modo e partendo da una tradizione comune. Così la questione non è realmente se crediamo solo alla Bibbia o se usiamo anche la tradizione. La vera questione è: quale tradizione usiamo per interpretare la Bibbia? A quale tradizione possiamo dare fiducia: alla tradizione apostolica della chiesa ortodossa (e in questo caso è incluso in tutto questo discorso anche la Chiesa Cattolica), o alle tradizioni confuse, e moderne, del protestantesimo, che non hanno radici al di là dell’avvento della riforma protestante?
Sola Scriptura?
00martedì 9 ottobre 2012 08:14
FALSO ASSUNTO # 2:



Le Scritture erano la base della Chiesa antica, mentre la Tradizione è semplicemente una "corruzione umana" che venne molto dopo.



Soprattutto tra evangelici e pentecostali troverete che la parola "tradizione" è un termine negativo, ed etichettare qualcosa come una "tradizione" è più o meno equivalente a dire che è "carnale," "spiritualmente morta," "distruttiva," e/o "legalistica." Così come i protestanti leggono il Nuovo Testamento, sembra loro chiaro che la Bibbia condanna decisamente la tradizione come qualcosa di opposto alla Scrittura. La loro tipica immagine dei primi cristiani è essenzialmente che i primi cristiani fossero molto simili agli evangelici o pentecostali del ventesimo secolo! Il fatto che i cristiani del primo secolo avessero un culto liturgico, o che aderissero a qualche tradizione, è inconcepibile: solo più tardi, "quando la Chiesa divenne corrotta," ci si immagina che tali cose siano entrate nella Chiesa. E’ un brutto colpo per tali protestanti (come lo fu per me, parla sempre l’ex pastore protestante,ndr) mettersi a studiare la Chiesa primitiva e gli scritti dei primi Padri, e iniziare a vedere un quadro nettamente distinto da quello che si è sempre stati portati a considerare. Si trova, per esempio, che i primi cristiani non portavano con sé le proprie Bibbie ogni domenica per uno studio biblico: di fatto, era tanto difficile acquisire una copia o persino una porzione della Scrittura, a causa del tempo e delle risorse che ci volevano per farne delle copie, che ben pochi individui ne possedevano una copia personale. Invece, le copie delle Scritture erano custodite da




membri designati della Chiesa, o tenute nel luogo in cui la Chiesa si riuniva per il culto. Per di più, molte chiese non avevano copie complete di tutti i libri dell’Antico Testamento, e tanto meno del



Nuovo Testamento (che non fu completato prima della fine del primo secolo, e non trovò la sua forma canonica finale prima del quarto secolo). Ciò non significa che i primi cristiani non studiassero le Scritture: lo facevano con zelo, ma come gruppo, non individualmente. E per la maggior parte del primo secolo, i cristiani erano limitati allo studio dell’Antico Testamento. E così, com'è che conoscevano il Vangelo, la vita e gli insegnamenti di Cristo, la vita di culto, che cosa credere sulla natura di Cristo, e così via? Avevano solo la Tradizione orale tramandata dagli Apostoli. Di sicuro, molti nella Chiesa primitiva udirono queste cose direttamente dagli Apostoli stessi, ma molti di più erano quelli che non lo avevano fatto, soprattutto con il passare del primo secolo e la morte degli Apostoli. Le generazioni successive avevano accesso agli scritti degli Apostoli attraverso il Nuovo Testamento, ma la Chiesa primitiva dipendeva quasi interamente per la propria conoscenza della fede cristiana dalla Tradizione orale.



Questa dipendenza dalla tradizione è evidente negli scritti stessi del Nuovo Testamento. per esempio, San Paolo esorta i tessalonicesi:



Perciò, fratelli, state saldi e ritenete le tradizioni che avete imparato tramite la parola [i.e. tradizione orale] o la nostra epistola (II Tessalonicesi 2:15).



La parola qui tradotta con "tradizione" è la parola greca paradosis: anche se viene tradotta in modo differente in certe versioni protestanti, è la stessa parola che gli ortodossi greci usano quando parlano della Tradizione, e pochi studiosi biblici competenti metterebbero in discussione questo significato. La parola stessa significa letteralmente "ciò che è trasmesso." E' la stessa parola usata quando ci si riferisce in negativo ai falsi insegnamenti dei farisei (Marco 7:3, 5, 8), e anche quando ci si riferisce all’insegnamento cristiano autorevole (I Corinzi 11:2, II Tessalonicesi 2:15). E così che cos'è che rende falsa la tradizione dei farisei, e vera quella della Chiesa? La fonte! Cristo disse chiaramente qual'era la fonte delle tradizioni dei farisei quando le chiamò "tradizione degli uomini" (Marco 7:8). San Paolo, d'altra parte, riferendosi alla Tradizione cristiana dichiara, "vi lodo, fratelli, perché vi ricordate di tutte le cose che provengono da me, e perché ritenete le tradizioni [paradoseis] come ve le ho trasmesse [paredoka, una forma verbale di paradosis]" (I Corinzi 11:2): ma dove ricevette queste tradizioni in primo luogo? "Ho ricevuto dal Signore ciò che vi ho anche trasmesso [paredoka]" (I Corinzi 11:23). È a questo che si riferisce la Chiesa quando parla della Tradizione Apostolica: "la fede che è stata trasmessa [paradotheise] una volta per sempre ai santi" (Giuda 3). La sua fonte è Cristo, e fu consegnata personalmente da lui agli Apostoli attraverso tutto quanto Egli disse e fece, cosa che se fosse scritta tutta, "non basterebbe il mondo intero a contenere tutti i libri che si potrebbero scrivere" (Giovanni 21:25). Gli Apostoli consegnarono questa conoscenza alla Chiesa intera, e la Chiesa, essendo il ricettacolo di questo tesoro, divenne così "colonna e sostegno della verità" (I Timoteo 3:15).



La testimonianza del Nuovo Testamento è chiara su questo punto: i primi cristiani avevano tradizioni sia orali che scritte, che avevano ricevuto da Cristo attraverso gli Apostoli.



Per tradizione scritta essi avevano all'inizio solo dei frammenti: una chiesa locale aveva un’epistola, un’altra forse un vangelo. Gradualmente questi scritti furono messi assieme in raccolte, e alla fine divennero il Nuovo Testamento. E com’è che questi primi cristiani sapevano quali libri erano autentici e quali non lo erano - dato che (come si è già notato) c’erano numerose epistole e vangeli spurii che gli eretici sostenevano essere stati scritti dagli Apostoli? Fu la Tradizione apostolica orale che aiutò la Chiesa a compiere questa determinazione.



Certamente la Chiesa, quando si trova di fronte a un’eresia, è forzata a definire con maggior precisione la differenza tra la verità e l’errore, ma la Verità non cambia, da qui sono nati i dogmi e gli aggiornamenti conciliari sulle Dottrine). Si può dire che la Tradizione si espande nel senso in cui, muovendosi attraverso la storia, la Chiesa non dimentica le proprie esperienze, ricorda i santi che sono sorti nel suo grembo, e custodisce gli scritti di quanti hanno accuratamente dichiarato la sua fede; ma la Fede in sé fu "trasmessa ai santi una volta per sempre". (Giuda 3).




Ma noi come possiamo sapere che la Chiesa ha conservato la Tradizione apostolica nella sua purezza? La risposta breve è che Dio ha conservato la Tradizione nella Chiesa perché aveva promesso di farlo. Cristo disse che avrebbe costruito la sua Chiesa e che le porte degli inferi non avrebbero pervaso su di essa (Matteo 16:18). Cristo stesso è il capo della Chiesa (Efesini 4:16), e la Chiesa è il suo Corpo (Efesini 1:22-23). Se la Chiesa avesse perso la pura Tradizione Apostolica, allora la Verità avrebbe dovuto cessare di essere la Verità: la Chiesa è infatti la colonna e sostegno della verità (I Timoteo 3:15). La concezione comune che hanno i protestanti della storia della Chiesa, e cioè che la Chiesa sia caduta nell’apostasia dal tempo di Costantino fino alla Riforma, certamente rende privi di significato questi e molti altri passi delle Scritture. Se la Chiesa ha cessato di essere, anche per un solo giorno, allora le porte degli inferi hanno pervaso in quel giorno su di essa. E se così fosse, quando Cristo ha descritto la crescita della Chiesa nella sua parabola del seme di senapa (Matteo 13:31-32), avrebbe parlato di una pianta che dopo una crescita iniziale veniva calpestata, e di un nuovo seme germogliato al suo posto: al contrario, usò l’immagine di un seme di senapa che all’inizio è piccolo, ma cresce fino a diventare il più grande degli alberi.



Quanto a coloro che suppongono che vi sia stato qualche gruppo di veri credenti protestanti vissuto in qualche caverna per un migliaio di anni, dove sono le prove? I Valdesi, che ogni setta dai pentecostali ai testimoni di Geova vanta come propri progenitori, non esistevano prima del XII secolo. Per dire il meno, è un po’ azzardato ritenere che questi veri credenti abbiano sofferto coraggiosamente sotto le feroci persecuzioni dei romani, e che se ne siano fuggiti sui colli appena il cristianesimo divenne una religione legale. Eppure anche questo sembra plausibile, a paragone della nozione che tale gruppo abbia potuto sopravvivere per mille anni senza lasciare una singola traccia di prova storica della sua stessa esistenza.



A questo punto si può obiettare che vi furono di fatto esempi di persone nella storia della Chiesa che insegnarono cose diverse da quelle insegnate da altri, e così chi può dire quale sia la Tradizione Apostolica? E per di più, che succede qualora sia sorta una pratica corrotta: come avrebbe potuto in seguito essere distinta dalla Tradizione Apostolica? I protestanti fanno queste domande, dato che nella Chiesa cattolica romana sorsero per davvero questi rischi di "tradizioni" nuove e corrotte, ma ciò che avvenne, avvenne perché l’Occidente latino aveva già corrotto la sua comprensione della Tradizione, ma non fu così tangibile da cancellare di Essa la Verità del suo essere Chiesa, naturalmente parlo da ortodosso e non da cattolico, è quindi comprensibile che dal momento che delle divergenze scismatiche ci hanno tenuti separati per anni, questo viene a trovarsi proprio nel periodo che stiamo ora trattando. La comprensione ortodossa, dapprima proveniente quindi in Occidente e mantenuta nella Chiesa ortodossa, è basata sul fatto che la Tradizione è in essenza immutabile, ed è nota per la propria universalità o cattolicità. La vera Tradizione Apostolica si trova nel consenso storico dell’insegnamento della Chiesa. Trova ciò che la Chiesa ha sempre creduto, attraverso tutta la storia, e ovunque nella Chiesa andrai, avrai trovato la Verità. Se si può dimostrare che qualche credenza non è stata ricevuta dalla Chiesa nella sua storia, allora questa è eresia. Attenzione, però, stiamo parlando della Chiesa, non di gruppi scismatici. Vi furono scismatici ed eretici che si staccarono dalla Chiesa nel periodo del Nuovo Testamento, e ve ne è stata fin da allora una continua scorta, poiché come dice l’Apostolo, "è necessario che ci siano tra voi anche delle eresie, perché quelli che sono approvati siano riconosciuti tali in mezzo a voi." (I Corinzi 11:19)
Sola Scriptura?
00martedì 9 ottobre 2012 08:16
FALSO ASSUNTO # 3:



Chiunque può interpretare da sé le Scritture senza l'aiuto della Chiesa.




Anche se molti protestanti obietterebbero al modo in cui è formulato questo assunto, questa è essenzialmente l’opinione che persisteva quando i riformatori sostennero per la prima volta la dottrina della Sola Scriptura. La linea di ragionamento era essenzialmente che il significato della Scrittura è abbastanza chiaro perché chiunque possa capirlo semplicemente leggendola da sé; in tal modo rigettarono l’idea che il processo avesse bisogno dell’aiuto della Chiesa, essendo sufficiente soltanto invocare lo Spirito Santo. Questa posizione è affermata con chiarezza dagli studiosi luterani di Tubinga nel loro scambio di lettere con il Patriarca Geremia II di Costantinopoli circa trent’anni dopo la morte di Lutero:



"Forse qualcuno dirà che da una parte le Scritture sono assolutamente prive di errore; ma d’altra parte, esse sono state nascoste da molta oscurità, così che senza l’interpretazione dei Padri portatori di Spirito esse non possono essere comprese con chiarezza.... Ma allo stesso tempo è verissimo che ciò che è stato detto in modo scarsamente percettibile in alcuni punti delle Scritture, in altri punti è stato dichiarato in modo quanto mai esplicito e chiaro, così che anche la persona più semplice può comprenderle."



Benché questi studiosi luterani si vantassero di usare gli scritti dei Santi Padri, sostenevano che questi non erano necessari, e che, laddove essi ritenevano che le Scritture e i Santi Padri fossero in conflitto, i Padri dovevano essere scartati. Ciò che di fatto sostenevano, tuttavia, era che quando gli scritti dei Santi Padri erano in conflitto con le loro opinioni private delle Scritture, le loro opinioni private dovevano essere considerate più autorevoli dei Padri della Chiesa. Piuttosto che ascoltare i Padri, che si erano dimostrati retti e santi, la priorità doveva essere accordata ai ragionamenti umani di un individuo. La stessa ragione umana che ha condotto la maggioranza degli studiosi luterani moderni a respingere quasi tutti gli insegnamenti della Scrittura (inclusa la divinità di Cristo, la Risurrezione, etc.), e persino a respingere l’ispirazione delle stesse Scritture, è la ragione sulla quale i primi luterani sostenevano di basare tutta la loro fede. Nella sua risposta, il Patriarca Geremia II mise chiaramente in mostra il vero carattere degli insegnamenti luterani: Accettiamo, pertanto, le tradizioni della Chiesa con un cuore sincero, e non con una moltitudine di razionalizzazioni. Dio infatti ha creato l’uomo per la rettitudine; questi invece ha cercato molti sotterfugi (Ecclesiaste 7:29). Non permettiamoci di imparare un nuovo tipo di fede condannato dalla tradizione dei Santi Padri. Il divino apostolo infatti dice, "Se qualcuno vi annunzia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema " (Galati 1:9).



B. LA DOTTRINA DELLA SOLA SCRIPTURA NON INCONTRA I PROPRI STESSI CRITERI



Potete immaginarvi che un sistema di fede come il protestantesimo, che ha come cardine la dottrina che la sola Scrittura è autorevole in questioni di fede, voglia prima cercare di provare che questa dottrina cardinale incontri i propri stessi criteri. Ci si aspetta probabilmente che i protestanti possano brandire centinaia di testi-prova dalle Scritture per sostenere questa dottrina, sulla quale essi ritengono che sia basato tutto il resto. Quanto meno si spera di trovare due o tre testi solidi che insegnino chiaramente questa dottrina, dato che le stesse Scritture dicono, "Ogni parola sarà confermata dalla bocca di due o tre testimoni" (II Corinzi 13:1). Eppure, come il bambino della fiaba che dovette far notare che l’imperatore non aveva vestiti addosso, devo far notare che non esiste in tutta la Sacra Scrittura un singolo verso che insegni la dottrina della Sola Scriptura.

Non ce n’è neppure uno che vi vada vicino. Oh sì, vi sono innumerevoli passi nella Bibbia che parlano della sua ispirazione, della sua autorità e della sua utilità: ma non esiste un passo nella Bibbia che insegni che solo la Scrittura abbia autorità per i fedeli. Se un tale insegnamento fosse anche solo implicito, allora di sicuro i primi Padri della Chiesa avrebbero insegnato anche questa dottrina, ma quale tra i Santi Padri ha mai insegnato una cosa simile? Così il più basilare insegnamento del Protestantesimo si autodistrugge, in quanto contrario a se stesso. Ma non solo la dottrina protestante della Sola Scriptura non è insegnata nelle Scritture: di fatto, è specificamente contraddetta dalle Scritture (che abbiamo discusso sopra), che insegnano che anche la Santa Tradizione è normativa per i Cristiani (II Tessalonicesi 2:15; I Corinzi 11:2).


C. APPROCCI INTERPRETATIVI PROTESTANTI CHE NON FUNZIONANO



Già dai primi giorni della Riforma, i protestanti sono stati forzati alla conclusione che, con la sola Bibbia e la sola ragione dell’individuo, la gente non riesce ad andare d’accordo sul significato di molte delle questioni più basilari della dottrina. Nel corso della stessa vita di Martin Lutero erano sorte dozzine di gruppi in competizione, tutti che pretendevano di "credere solo alla Bibbia," ma nessuno dei quali era d’accordo su quanto la Bibbia diceva. Lutero si era coraggiosamente presentato alla Dieta di Worms dicendo che, a meno di non essere persuaso dalla Scrittura, o dalla semplice ragione, non avrebbe ritrattato alcun suo insegnamento; tuttavia, quando in seguito gli anabattisti, che erano in disaccordo con i luterani su un numero di punti, chiesero semplicemente la stessa misura di indulgenza, i luterani li macellarono a migliaia: tanto valeva la retorica del "diritto di un individuo a leggere da se stesso le Scritture." Nonostante gli ovvii problemi che la rapida frammentazione del Protestantesimo presentava alla dottrina della Sola Scriptura, per non voler ammettere di essere stati sconfitti dal Papa, i protestanti conclusero invece che il vero problema doveva essere che quelli in disaccordo con loro, in altre parole tutte le sette al di fuori della propria, dovevano leggere la Bibbia in modo non corretto. E così è stato proposto un certo numero di approcci come soluzioni a questo problema. Ovviamente si deve ancora trovare l’approccio che metta fine all’illimitata moltiplicazione di scismi, eppure i protestanti sono ancora alla ricerca dell’elusiva "chiave’ metodologica che risolverà il loro problema. Esaminiamo ora gli approcci più popolari che sono stati tentati finora, e ciascuno dei quali è ancora proposto da un gruppo o da un altro.



APPROCCIO # 1



Prendi soltanto la Bibbia letteralmente, e il significato è chiaro.



Questo fu senza dubbio il primo approccio usato dai riformatori, anche se ben presto essi giunsero a comprendere che da solo era una soluzione insufficiente ai problemi presentati dalla dottrina della Sola Scriptura. Anche se si trattò di un fallimento fin dal principio, questo approccio è ancora quello che si trova più comunemente tra i fondamentalisti, evangelici e pentecostali meno istruiti: "La Bibbia dice ciò che intende e intende ciò che dice" è una frase che si sente spesso. Ma quando si giunge a testi scritturali con cui i protestanti generalmente non sono d'accordo, come quando Cristo diede agli Apostoli il potere di perdonare i peccati (Giovanni 20:23), o quando disse dell'Eucaristia "questo è il mio corpo... questo è il mio sangue" (Matteo 26:26,28), o quando Paolo insegnò che le donne dovevano coprirsi il capo in chiesa (I Corinzi 11:1-16), allora tutto d'un tratto la Bibbia non dice più quello che intende, e "Naturalmente, questi versi non sono letterali..."



APPROCCIO # 2



Lo Spirito Santo fornisce la corretta interpretazione.



Di fronte ai numerosi gruppi sorti sotto lo stendardo della Riforma, che non potevano andare d’accordo nelle loro interpretazioni delle Scritture, senza dubbio la seconda soluzione al problema fu l’asserzione che lo Spirito Santo avrebbe guidato il pio protestante a interpretare rettamente le Scritture. Naturalmente, chiunque dissentiva da te non poteva essere guidato dallo stesso Spirito. Il risultato fu che tutti i gruppi protestanti scristianizzavano quelli che differivano da loro. Ora, se questo approccio fosse valido, la storia ci avrebbe lasciato almeno un singolo gruppo di protestanti che avevano rettamente interpretato le Scritture, se non altro nei primi secoli. Ma quale delle migliaia di denominazioni poteva essere? Ovviamente la risposta dipende da quale protestante avete come interlocutore. Di una cosa possiamo essere sicuri: ciascuno ritiene che probabilmente il proprio gruppo sia nel giusto.
Sola Scriptura?
00martedì 9 ottobre 2012 08:17
Oggi, tuttavia (a seconda della sfumatura di protestante con cui si viene in contatto) c’è più probabilità di imbattersi in protestanti che hanno relativizzato a un certo livello la Verità, piuttosto che trovare coloro che ancora credono che la loro setta o gruppo distaccato sia il "solo" a essere "nel giusto." Con l’accatastarsi di sempre nuove denominazioni divenne sempre più difficile per ciascuna di esse di dire, a viso aperto, di essere la sola ad avere rettamente compreso le Scritture, anche se ve ne sono ancora alcune che lo fanno. E’ divenuto sempre più comune per ogni gruppo protestante minimizzare le differenze tra le denominazioni e concludere semplicemente che "nel nome dell’amore" tali differenze "non contano." Forse ogni gruppo ha "un pezzo della Verità," ma nessuno ha la Verità intera (così conclude il ragionamento). E così ha avuto origine la pan-eresia dell’ecumenismo. Ora molti "cristiani" non fermeranno i loro sforzi ecumenici a permettere ai soli gruppi cristiani di avere un pezzo della Verità. Molti "cristiani" ora credono anche che tutte le religioni hanno "pezzi della Verità." L’ovvia conclusione a cui devono arrivare i moderni protestanti è che per trovare la Verità completa ogni gruppo dovrà eliminare le proprie "differenze," gettare nel calderone il loro "pezzo di Verità", e presto fatto, si scoprirà alla fine la piena Verità! Non a caso sono di recente fondazione gli agglomerati come A.D.I o F.C.E.I. ed altri minori, che intendono dare una testimonianza della loro unione, tuttavia se noterete i lavori conclusi di ogni sinodo o di incontri ecumenici, leggerete in fondo frasi del tipo: < si intende che ogni denominazione che ha partecipato ai lavori, non intende obbligare a queste conclusioni gli altri e che ognuno si riterrà libero di interpretare i risultati ottenuti! > Qui scendiamo veramente nell'ipocrisia più profonda, nessun Concilio o Sinodo della Chiesa Cattolica e Ortodossa, si è mai espresso in questi termini. Una volta raggiunti dei traguardi, bisogna sforzarsi di metterli in atto, e tutti i fedeli sparsi nel mondo sono tenuti ad obbedire alle decisioni prese in un Concilio o in un Sinodo, la Chiesa non può lasciare il libero arbitrio dei lavori scaturiti dall'opera dello Spirito Santo attraverso coloro che ha istituito a custodia del gregge.



APPROCCIO # 3



Lasciate che i passi chiari interpretino quelli oscuri.



Questa dev’essere sembrata la soluzione perfetta al problema di come interpretare la Bibbia da se stessa: lasciate che i passi che si comprendono facilmente "interpretino" quelli che non sono chiari. La logica di questo approccio è semplice: anche se un passo può affermare una verità in modo oscuro, sicuramente la stessa verità sarà affermata chiaramente in qualche altro punto della Scrittura. Non si dovrà far altro che usare questi "passi chiari" come chiave, e si dischiuderà il significato dei "passi oscuri." Come argomentavano gli studiosi luterani di Tubinga nel loro primo scambio di lettere con il Patriarca Geremia II:



"Pertanto, non si potrebbe mai trovare un modo migliore di interpretare le Scritture, che non lasciare che la Scrittura sia interpretata dalla Scrittura, vale a dire, da se stessa. L’intera Scrittura è stata infatti dettata dallo stesso e unico Spirito, che è colui che meglio comprende la propria volontà, ed è il più capace di dichiarare il proprio significato."



Per quanto promettente sembrasse questo metodo, si rivelò presto una soluzione insufficiente al problema del caos e delle divisioni dei protestanti. Il punto in cui questo approccio si disintegra è la determinazione di quali passi siano "chiari" e quali siano "oscuri." I battisti, che credono che sia impossibile che un cristiano perda la propria salvezza una volta "salvato," vedono un numero di passi che, a loro detta, insegnano piuttosto chiaramente la loro dottrina di "eterna sicurezza": per esempio, "perché i doni e la vocazione di Dio sono irrevocabili" (Romani 11:29), e "Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano" (Giovanni 10:27-28). Ma quando i battisti incappano in versi che sembrano insegnare che la salvezza può essere perduta, come "La giustizia del giusto non lo salverà nel giorno della sua trasgressione" (Ezechiele 33:12), allora usano i passi per loro "chiari" per risolvere i passi "oscuri." I metodisti, che ritengono che i credenti possano perdere la propria salvezza se voltano le spalle a Dio, non trovano in questi passi alcuna oscurità, e al contrario, vedono i summenzionati "testi-prova" dei battisti alla luce dei passi che essi ritengono "chiari." E così metodisti e battisti si scagliano addosso a vicenda versetti della Bibbia, meravigliandosi entrambi che gli altri non riescano a "vedere" ciò che a loro sembra così "chiaro." Se non avete capito, rileggetevi quanto ho scritto.



APPROCCIO # 4



Esegesi storico-critica



Annegando in un mare di opinioni soggettive e di divisioni, i protestanti iniziarono rapidamente a cercare un qualsiasi metodo intellettuale dotato di una foglia di fico di obiettività. Con il passare del tempo e il moltiplicarsi delle divisioni, la scienza e la ragione divennero sempre più la base sulla quale i teologi protestanti speravano di creare coerenza nelle loro interpretazioni bibliche. Questo approccio "scientifico", che ha ottenuto il predominio tra gli studiosi protestanti, e in questo secolo ha iniziato a predominare perfino tra gli studiosi cattolici romani dopo il Vaticano II, è generalmente chiamato "esegesi storico-critica." All’alba del cosiddetto "illuminismo," la scienza sembrava capace di risolvere tutti i problemi del mondo. Gli studiosi protestanti iniziarono ad applicare la filosofia e la metodologia delle scienze alla teologia e alla Bibbia. Dai tempi dell’illuminismo, gli studiosi protestanti hanno analizzato ogni aspetto della Bibbia: la sua storia, i suoi manoscritti, i linguaggi biblici, etc. Come se le Sacre Scritture fossero state un sito archeologico, questi studiosi tentarono di analizzare ogni frammento e osso con i metodi migliori e più recenti che la scienza aveva da offrire. Per essere onesti, bisogna ammettere che tale ricerca ha prodotto molte conoscenze utili. Sfortunatamente questa metodologia ha anche prodotto molti sbagli, gravi e fondamentali, ma è stata presentata con una tale aura di obiettività scientifica da tenere molti incantati.



Come tutti gli altri approcci usati dai protestanti, anche questo metodo cerca di comprendere la Bibbia ignorando la Tradizione della Chiesa. Anche se non esiste alcun metodo esegetico tipico dei protestanti, tutti questi metodi hanno come scopo presunto quello di "lasciare che la Bibbia parli da se stessa." Naturalmente, nessuno che sostenga di essere cristiano potrebbe essere contrario a quanto la Scrittura "dice" se questa stesse davvero "parlando da se stessa" attraverso questi metodi. Il problema è che coloro che si propongono come lingue per la Scrittura la filtrano attraverso i propri assunti protestanti. Mentre sostengono di essere obiettivi, essi piuttosto interpretano le Scritture secondo i loro schemi di tradizioni e dogmi (siano essi fondamentalisti o razionalisti liberali). Ciò che gli studiosi protestanti hanno fatto (se posso prendere liberamente a prestito una frase di Albert Schweitzer) è di guardare nel pozzo della storia per trovarvi il significato della Bibbia. Hanno scritto volumi su volumi in materia, ma purtroppo hanno visto soltanto il proprio riflesso.



Gli studiosi protestanti (sia "liberali" che "conservatori") hanno errato nell’applicazione delle metodologie empiriche al regno della teologia e degli studi biblici. Uso il termine "empirismo" per descrivere questi sforzi e, in senso lato, la visione razionalista e materialista che ha preso possesso della mentalità occidentale, continuando a spandersi in tutto il mondo. I sistemi di pensiero positivisti (uno dei quli è l’empirismo) tentano di ancorarsi su qualche base di conoscenza "certa".



L’empirismo, in senso stretto, è la credenza che tutta la conoscenza sia basata sull’esperienza, e che solo le cose che possono essere stabilite per mezzo di osservazione scientifica possano essere conosciute con certezza. Di pari passo con i metodi di osservaione empirica, venne il principio del dubbio metodologico, il cui primo esempio fu la filosofia di Rene Descartes. Questi iniziò la sua discussione della filosofia mostrando come di tutto nell’universo si può dubitare, eccetto della propria esistenza, e così, sulla salda base di questa singola verità indubitabile ("penso, dunque sono") tentò di costruire il proprio sistema filosofico. Ora i riformatori, al principio, si accontentavano dell’assunto che la Bibbia fosse la base di certezza su cui la teologia e la filosofia potevano riposare. Ma quando lo spirito umanistico dell’illuminismo conquistò un ascendente, gli studiosi protestanti convertirono i propri metodi razionalisti alla Bibbia stessa, tentando di scoprire ciò che di essa poteva essere conosciuto con "certezza". Gli studiosi protestanti liberali hanno già terminato questo sforzo, e dopo avere terminato di "pelare la cipolla" sono ora rimasti con null’altro che le loro opinioni e sentimentalismi come base per quel poco di fede che è loro rimasto. Da qui il desiderio di Ecumenismo che è smosso certamente dallo Spirito Santo, ma anche dalla consapevolezza arbitraria di essere giunti ad "un punto morto", e che quindi necessitano di nuovi stimoli e di nuove certezze di nuove verità, per poter sopravvivere senza mollare il loro punto di partenza!



I protestanti conservatori sono stati molto meno coerenti nel loro approccio razionalista. Così hanno mantenuto tra loro una riverenza per le Scritture e una fede nella loro ispirazione ed una fedeltà, alla fine dei conti, alla loro tradizione nata appunto con Lutero e per altri dai Valdesi. Nondimeno, il loro approccio (anche tra i più biechi fondamentalisti) è ancora essenzialmente radicato nello stesso spirito di razionalismo dei liberali, dei quali non possono fare a meno se non vogliono essere catalogati come settari o chiusi al mondo. Un primo esempio si può trovare tra i cosiddetti fondamentalisti dispensazionali, la cui elaborata teoria suppone che Dio, nelle varie fasi della storia, abbia trattato gli uomini secondo differenti "dispensazioni," come quella "adamica," quella "noachita," quella "mosaica," quella "davidica," e così via. Si può notare un certo grado di verità in questa teoria, ma al di là di queste dispensazioni dell’Antico Testamento essi insegnano che noi ora siamo sotto una "dispensazione" diversa da quella dei cristiani del primo secolo. Anche se i miracoli continuarono lungo il "periodo del Nuovo Testamento," oggi non accadono più (dicono loro mentre la storia anche di oggi ci dimostra il contrario). Ciò è molto interessante, poiché (oltre a mancare di qualsiasi base scritturale) tale teoria permette a questi fondamentalisti di affermare i miracoli della Bibbia, e allo stesso tempo di essere empiristi nella loro vita quotidiana. Pertanto, anche se la discussione di questo approccio può sembrare a prima vista di interesse meramente accademico, e molto distante dalla realtà di vita del tipico protestante, di fatto anche il laico protestante medio, piamente "conservatore," non è immune da questa sorta di razionalismo.



La grande fallacia in questo cosiddetto approccio "scientifico" alle Scritture sta nell’applicazione erronea di assunti empirici allo studio della storia, della Scrittura, e della teologia. I metodi empirici funzionano ragionevolmente bene quando sono correttamente applicati alle scienze naturali, ma quando sono applicati laddove non riescono a funzionare, come nei momenti unici della storia (che non possono essere ricreati o sperimentati) non possono produrre risultati coerenti o accurati. Gli scienziati devono ancora inventare un telescopio capace di scrutare nel mondo spirituale, e tuttavia molti studiosi protestanti asseriscono che alla luce della scienza l’idea dell’esistenza dei demoni o del Diavolo è stata provata falsa. Se il Diavolo apparisse di fronte a un empirista con il forcone in mano e vestito di una brillante calzamaglia rossa, verrebbe spiegato in qualche modo che si possa facilmente adattare alla visione teoretica dello scienziato. Anche se alcuni empiristi si gloriano della propria "apertura," essi sono accecati dai propri assunti a tal modo da non poter vedere ciò che non si adatta alla loro visione della realtà. Se i metodi dell’empirismo fossero coerentemente applicati, screditerebbero ogni conoscenza (inclusi se stessi), ma all’empirismo è convenientemente permesso essere incoerente da parte dei propri sostenitori "poiché la sua spietata mutilazione dell’esperienza umana gli offre una tale fama di severità scientifica che il suo prestigio supera i difetti dei sui fondamenti."
Sola Scriptura?
00martedì 9 ottobre 2012 08:18
Le connessioni tra le conclusioni più estreme raggiunte dai moderni protestanti liberali, e i protestanti più conservatori o fondamentalisti, sembreranno oscure a molti, e soprattutto agli stessi conservatori o fondamentalisti! Anche se questi ultimi si considerano in opposizione quasi completa al liberalismo protestante, nondimeno essi usano nel loro studio delle Scritture essenzialmente lo stesso tipo di metodi dei liberali, e assieme a queste metodologie vengono i loro principi filosofici sottostanti. Perciò la differenza tra i "liberali" e i "conservatori" non è in realtà una differenza di principi di base, ma piuttosto una differenza nel modo in cui questi principi sono stati portati alle loro inerenti conclusioni.



Se l’esegesi protestante fosse davvero "scientifica," così come si presenta, i suoi risultati mostrerebbero coerenza. Se i suoi metodi fossero mere e neutrali "tecnologie" (come molti li considerano), allora non importerebbe chi li usa, e "funzionerebbero" allo stesso modo per chiunque. Ma che cosa troviamo, quando esaminiamo lo stato corrente degli studi biblici protestanti? Secondo la stima degli stessi "esperti," il mondo accademico biblico protestante è in crisi. Di fatto tale crisi è forse illustrata nel modo migliore dall’ammissione di un celebre studioso protestante dell’Antico Testamento, Gerhad Hasel [nella sua rassegna della storia e dello status attuale delle discipline di teologia dell’Antico Testamento, Old Testament Theology: Issues in the



Current Debate], che durante gli anni '70 sono state prodotte cinque nuove teologie dell’Antico Testamento "ma nessuna, per approccio e metodo, è in accordo con una delle altre." Di fatto è sorprendente, considerato il sedicente alto standard accademico negli studi biblici protestanti, che uno possa fare la propria scelta di conclusioni illimitate su quasi tutti i temi, e trovare "buoni studiosi" a proprio sostegno. In altre parole, potresti arrivare più o meno a qualsiasi conclusione che ti piaccia in un giorno particolare su una questione particolare, e potrai trovare un accademico che ti asseconderà. Questa non è certamente scienza nello stesso senso della matematica o della chimica! Ciò di cui trattiamo è un campo del sapere che si presenta come "scienza obiettiva," ma che è di fatto una pseudo-scienza, che nasconde una varietà di prospettive teologiche e filosofiche in competizione. E’ una pseudo-scienza perché, finché gli scienziati non svilupperanno strumenti capaci di esaminare e comprendere Dio, una teologia o interpretazione biblica scientificamente obiettiva sarà un’impossibilità. Ciò non vuol dire che non vi sia nulla di genuinamente scientifico o di utile al suo interno; ma vuol dire che, camuffati con questi legittimi aspetti di apprendimento storico e linguistico, e nascosti dagli specchi e cortine fumogene della pseudo-scienza, scopriamo in realtà come i metodi protestanti di interpretazione biblica sono sia il prodotto che servitore degli assunti teologici e filosofici protestanti.



Con una soggettività che sorpassa quella dei più speculativi psicoanalisti freudiani, gli studiosi protestanti scelgono selettivamente i "fatti" e le "prove" che si adattano al loro programma, e quindi procedono, con conclusioni essenzialmente predeterminate dai loro assunti di base, ad applicare i loro metodi alle Sacre Scritture. E intanto, gli studiosi sia "liberali" che "conservatori," si descrivono come spassionati "scienziati." Poiché le università moderne non elargiscono dottorati a coloro che si limitano a tramandare la Verità incorrotta, questi studiosi cercano di sopraffarsi a vicenda ideando nuove teorie "creative." Questa è l’essenza stessa dell’eresia: novità, arroganti opinioni personali, e auto-inganno partendo dalla falsità che la Tradizione, invece, non va presa in considerazione mentre procedono nel modo che vi ho appena spiegato superando di gran lunga non soltanto il metodo della Tradizione, ma lo stesso Dio il quale ha ispirato i Padri della Chiesa affinchè ci tramandassero le questioni di fondo filosofiche, alle quali, se si conoscessero a fondo, non sarebbe veramente null'altro da aggiungere.



L'APPROCCIO ORTODOSSO ALLA VERITA'



Quando, per la misericordia di Dio, trovai la Fede ortodossa, non avevo alcun desiderio di dare al Protestantesimo e a i suoi "metodi" biblici un altro sguardo. Sfortunatamente, ho trovato che i metodi e gli assunti protestanti sono riusciti a infettare anche alcuni circoli all’interno della Chiesa ortodossa, e purtroppo ne è colpita la stessa Chiesa Cattolica. La ragione, come ho detto sopra, è che l’approccio protestante alla Scrittura è stato presentato come "scienza." Alcuni nella Chiesa ortodossa sentono di fare alla Chiesa un grande favore introducendo questo errore nei nostri seminari e parrocchie. Ma in questo non c’è nulla di nuovo: è il modo con cui l’eresia ha sempre cercato di ingannare i fedeli. Come dice Sant’Ireneo, iniziando ad attaccare gli eretici del suo tempo:


"Per mezzo di parole speciose e plausibili, essi invitano con astuzia i semplici a indagare nel loro sistema; ma nondimeno li distruggono rozzamente, quando li iniziano alle loro blasfeme opinioni...."



L’errore, in verità, non viene mai presentato nella sua nuda deformità, per non essere subito scoperto. Ma è rivestito ad arte in vesti eleganti, così da renderlo nella sua forma esteriore agli occhi dell’inesperto (per ridicola che l’espressione possa sembrare) più vero della verità stessa.



Perché nessuno venga fuorviato o confuso, lasciatemi chiarire: l'approccio ortodosso alle Scritture non è basato sulla ricerca "scientifica" nelle Sacre Scritture. La sua pretesa di comprendere le Scritture non risiede nel possesso di dati archeologici superiori, ma piuttosto nella sua relazione unica con l’Autore delle Scritture. La Chiesa Ortodossa è il corpo di Cristo, la colonna e fondamento della Verità, ed è sia il mezzo tramite il quale Dio ha dato le Scritture (attraverso i suoi membri), sia il mezzo tramite il quale Dio le ha conservate. La Chiesa Ortodossa comprende la Bibbia poiché è l’erede di una tradizione vivente che inizia con Adamo e si estende attraverso il tempo a tutti i suoi membri di oggi. Non si può "provare" in laboratorio che ciò sia vero. Uno deve esserne convinto dallo Spirito Santo e sperimentare la vita di Dio nella Chiesa.



La domanda che i protestanti porranno a questo punto è: chi ci dice che la tradizione ortodossa sia quella corretta, o persino che esista una tradizione corretta? In primo luogo, i protestanti hanno bisogno di studiare la storia della Chiesa. Vi troveranno che esiste una sola Chiesa. Questa è sempre stata la posizione della Chiesa dai suoi inizi. Il Credo di Nicea lo puntualizza chiaramente, "Credo in... una Chiesa, santa cattolica e apostolica." Questa dichiarazione, che quasi tutte le denominazioni protestanti tuttora sostengono di accettare come vera, non fu mai interpretata nel senso di qualche confusa, pluralistica "chiesa" invisibile che non riesce ad andare dottrinalmente d'accordo in nulla. I concili che canonizzarono il Credo (così come le Scritture) lanciarono anche anatemi contro coloro che erano al di fuori della Chiesa, sia che fossero eretici, come i montanisti, o scismatici come i donatisti. E non dissero, "ebbene, non possiamo andar d’accordo con i montanisti dottrinalmente, ma essi sono parte della Chiesa tanto quanto noi." Piuttosto, essi venivano esclusi dalla comunione della Chiesa fino al loro rientro, in cui venivano ricevuti nella Chiesa attraverso il Santo Battesimo e la Cresima (nel caso degli eretici) o semplicemente con la Cresima (nel caso degli scismatici) [Secondo Concilio Ecumenico, Canone VII]. Anche unirsi nella preghiera con coloro che sono al di fuori della Chiesa era, ed è tuttora, proibito [Canoni dei Santi Apostoli, XLV, XLVI], anche se lo Spirito del Santo Concilio Vaticano II ha ammorbito i toni, rendendo possibile il Dialogo Interreligioso che si prefigge, appunto, la Preghiera comune all'UNICO PADRE, come di fatto ha fatto il Beato Padre Giovanni Paolo II.



A differenza dei protestanti, che trattano come eroi coloro che si staccano da un gruppo per formarne uno proprio, specialmente se questi bravi fedeli escono dalla Chiesa Ortodossa o Cattolica ancora meglio, anzi, saranno i più vezzeggiati, nella Chiesa primitiva questo era considerato un peccato dei più condannabili. Come avvertiva Sant’Ignazio di Antiochia [un discepolo dell’Apostolo Giovanni], "Non ingannatevi, fratelli, nessuno di quanti seguono altri in uno scisma erediterà il Regno di Dio, nessuno di quanti seguono dottrine eretiche è dalla parte della passione" [Lettera agli abitanti di Filadelfia, 5:3].



La ragione stessa della nascita di un movimento protestante era la protesta contro gli abusi papali, ma prima della rottura dell’Occidente romano dall’Oriente ortodosso questi abusi non esistevano.



Molti teologi protestanti moderni hanno recentemente preso a rivedere questo primo millennio di cristianità indivisa, e stanno iniziando a riscoprire il grande tesoro che l’Occidente ha perduto (e non pochi stanno diventando ortodossi come risultato e grande beneficio ne ha avuto il processo dell'Unità.).



Ovviamente, solo una di queste tre dichiarazioni può essere vera: o (1) non esiste alcuna corretta Tradizione e le porte dell’inferno hanno pervaso sulla Chiesa, e perciò sia i Vangeli che il Credo di Nicea sono in errore; o (2) la vera fede si trova nel papismo, con i suoi dogmi sempre crescenti emanati dall’infallibile "vicario di Cristo;"(e qui bisognerebbe aprire un capitolo a parte poichè vi è invece una forte Comunione con la Chiesa e le divergenze sono di natura umana, quindi l'essere cattolica non implica l'esclusione dalla Chiesa ovviamente!); o (3) la Chiesa ortodossa (e quindi in definitiva tutta la Chiesa, a questo si lavora per la reciproca Unità) è la Chiesa fondata da Cristo e ha mantenuto fedelmente la Tradizione apostolica.



La maggior parte dei protestanti, siccome la loro base teologica della Sola Scriptura può produrre solo disunione e litigi, ha abbandonato da lungo tempo l’idea della vera unità cristiana, e ha considerato come ipotesi ridicola l’esistenza di un’unica Fede. Di fronte ad affermazioni tanto forti sull’unità della Chiesa come quella sopra citata, reagiscono spesso con orrore, sostenendo che tali attitudini sono contrarie all’amore cristiano. Trovandosi privi di una vera unità si sono sforzati di crearne una falsa, sviluppando la filosofia relativistica dell’ecumenismo più spicciolo, in cui la sola fede da condannare è quella che avanza pretese esclusive alla Verità. Però questo non è l’amore della Chiesa storica, ma sentimentalismo umanistico. L’amore è l’essenza della Chiesa. Cristo non venne a mettere le basi di una nuova scuola di pensiero, ma piuttosto disse Egli stesso di essere venuto a edificare la sua Chiesa, contro la quale le porte dell’inferno non prevarranno (Matteo 16:17). Questa nuova comunità della Chiesa creava "un’unità organica, piuttosto che un’unificazione meccanica di persone internamente divise." Quest’unità è possibile solo tramite la nuova vita portata dallo Spirito Santo, e misticamente sperimentata nella vita della Chiesa, se io "patteggio" quindi per la Chiesa Ortodossa, con questo non sto condannato affatto la Chiesa Cattolica della quale ho imparato che è comunque la Madre, tanto per usare un termine Ecumenico ma non condiviso da molti ortodossi. La questione qui è più complessa, tuttavia dimostra come l'affluire verso una delle due realtà (Ortodossi o Cattolici) che diventano una cosa sola mediante la Comunione dell'Eucarestia e della Tradizione dei Padri dai quali entrambi attingiamo, diventerà una seria valutazione da prendere in considerazione, poichè sono l'unica Chiesa che può vantare le radici Apostoliche delle quali è essenziale l'appartenenza per poter dire: "Credo nella Chiesa Una, Santa, Cattolica e Apostolica."



La fede cristiana unisce il fedele a Cristo, componendo così un corpo armonioso da individui separati. Cristo costituisce il corpo comunicandosi a ogni membro e donando loro lo Spirito della Grazia in un modo efficace e tangibile.... Se il legame con il corpo della Chiesa viene reciso, allora la personalità che viene in tal modo isolata e racchiusa nel proprio egoismo sarà privata della benefica e abbondante influenza dello Spirito Santo che dimora nella Chiesa.



La Chiesa è una poiché è il Corpo di Cristo, ed è un’impossibilità ontologica che si possa dividere.
Sola Scriptura?
00martedì 9 ottobre 2012 08:20
La Chiesa è una, così come Cristo e il Padre sono uno. Anche se questo concetto di unità può sembrare incredibile, così non sembra a quanti sono andati al di là del concetto e sono entrati nella sua realtà. Anche se questa può essere una di quelle "parole dure" che non tanti sanno accettare, è una realtà nella Chiesa ortodossa, per quanto richieda a tutti molto diniego di sé, umiltà e amore.



La nostra fede nell’unità della Chiesa ha due aspetti: è un’unità al tempo stesso storica e presente, ciò significa che quando gli Apostoli, per esempio, lasciarono questa vita, non lasciarono l’unità della Chiesa. Essi sono parte della Chiesa ora tanto quanto lo erano quando vi erano presenti nella carne. Quando celebriamo l’Eucaristia in qualsiasi Chiesa locale, non la celebriamo da soli, ma con l’intera Chiesa (ovviamente mi riferisco alla Chiesa Cattolica), sia in terra che in cielo (Comunione dei Santi). I Santi del cielo ci sono perfino più vicini di coloro che possiamo vedere e toccare. Così, nella Chiesa Ortodossa non abbiamo come insegnanti solo quelle persone che Dio ci ha messo accanto nella carne, ma tutti gli insegnanti della Chiesa in cielo e in terra. Siamo oggi alla scuola di San Giovanni Crisostomo allo stesso modo che a quella del nostro vescovo. Tutto ciò fa sì che il nostro approccio alla Scrittura non sia di interpretazione privata (II Pietro 1:20), ma come Chiesa. Questo approccio alla Scrittura ebbe la sua definizione classica per mano di San Vincenzo di Lerino:



"Qui, forse, qualcuno può chiedere: Poiché il canone della Scrittura è completo e più che sufficiente in sé, perché è necessario aggiungervi l’autorità dell’interpretazione ecclesiastica? Di fatto, [dobbiamo rispondere,] la Sacra Scrittura, a causa della sua profondità, non è universalmente accettata nello stesso senso. Lo stesso testo è interpretato in modo differente da persone differenti, cosicché può quasi venire l’impressione che vi siano tante interpretazioni diverse quanti sono gli uomini.... Così, è a causa delle molte e grandi distorsioni causate da vari errori, che è invero necessario che l’interpretazione degli scritti profetici e apostolici sia diretta in accordo con la regola del significato ecclesiastico e cattolico.



Nella stessa Chiesa Cattolica, bisogna preoccuparsi con ogni cura di mantenere ciò che è stato creduto sempre, ovunque e da tutti, insieme abbiamo un patrimonio comune veramente strabiliante soltanto lo si volesse conoscere. Ciò è veramente e propriamente 'cattolico,' come indicano la forza e l'etimologia del nome stesso, che comprende tutto ciò che è veramente universale. Questa regola generale verrà realmente applicata se seguiamo i principi di universalità, antichità e consenso.



Seguiamo il principio di universalità se confessiamo vera solo quella fede che l’intera Chiesa confessa in tutto il mondo. Seguiamo il principio di antichità se non deviamo in alcun modo da quelle interpretazioni che i nostri antenati e padri hanno manifestamente dichiarato inviolabili e se non banalizziamo gli eventi storici che hanno determinato le rotture riducendole ad una sorta di racconti herror, ma piuttosto se traiamo da essi la validità storica e la peculiarità della santità della Chiesa che gli è propria. Seguiamo il principio di consenso se, in questa stessa antichità, adottiamo le definizioni e proposte di tutti, o quasi tutti, i vescovi."



In questo approccio alle Scritture, non è compito dell’individuo sforzarsi di essere originale, ma piuttosto di comprendere quanto è già presente nelle tradizioni della Chiesa. Noi siamo obbligati a non andare al di là dei limiti posti dai Padri della Chiesa, ma a tramandare fedelmente la tradizione che abbiamo ricevuto. Fare ciò richiede molto studio e pensiero, ma ancor più, se vogliamo davvero comprendere le Scritture, dobbiamo entrare, con molta onestà, profondamente nella vita mistica della Chiesa. Ecco perché, quando Sant’Agostino spiega come si dovrebbero interpretare le Scritture [La Dottrina Cristiana, Libri i-iv], passa più tempo a parlare del tipo di persona che ci vuole per studiare la Scrittura, che sulla conoscenza intellettuale che questa persona dovrebbe possedere: e dice:





1. Uno che ama Dio con tutto il suo cuore, e che è privo di orgoglio,


2. Che è motivato alla ricerca della conoscenza della volontà di Dio da fede e riverenza, piuttosto che da orgoglio o avidità,


3. Che ha un cuore soggiogato dalla pietà, una mente purificata, e morta al mondo; e che non teme gli uomini, né cerca di compiacerli,


4. 4. Che non cerca altro che conoscenza e unione con Cristo,


5. 5. Che ha fame e sete di giustizia,


6. 6. E che si adopera con diligenza in opere di misericordia e di amore.


Con requisiti così alti, dovremmo tanto più umilmente appoggiarci alla guida dei santi Padri che hanno evidenziato tali virtù, e non deluderci pensando di essere più capaci di loro in un’acuta interpretazione della Santa Parola di Dio.



Ma che fare dell’opera degli studiosi biblici protestanti? Finché ci aiuta a comprendere il contesto storico e il significato dei punti oscuri, in questo è in linea con la Santa Tradizione e può essere usata.



Come dice San Gregorio Nazianzeno quando parla di letteratura pagana: "Così come abbiamo preparato medicine salutari dal veleno di certi rettili, così abbiamo ricevuto dalla letteratura secolare i principi di ricerca e di ragionamento, mentre ne abbiamo respinto l’idolatria..." Così, finché evitiamo di adorare i falsi dei dell’individualismo, della modernità e della vanagloria accademica, e finché riconosciamo gli assunti che vengono utilizzati in tale lavoro e usiamo ciò che davvero getta luce storica o linguistica sulle Scritture, allora comprenderemo la Tradizione in modo più completo. Ma fintanto che gli studiosi protestanti fanno speculazioni al di là dei testi canonici, e proiettano idee estranee sulle Scritture, obiettando alla Santa Tradizione, la fede del "sempre e ovunque" della Chiesa, essi si sbagliano.



Se i protestanti dovessero ritenere ciò arrogante o ingenuo, che considerino dapprima l’arroganza e l’ingenuità di quegli studiosi che pensano di essere qualificati a trascurare (o più solitamente, a ignorare del tutto) due millenni di insegnamento cristiano. Forse l’acquisizione di un dottorato biblico offre una sapienza dei misteri di Dio superiore a quella di milioni su milioni di fedeli credenti e Padri e Madri della Chiesa che servirono Dio con fede, sopportando orribili torture e martirio, derisione e prigioni, per la fede? Il cristianesimo si apprende nella tranquillità dello studio personale, o portando la croce sulla quale si sarà uccisi? L’arroganza sta in quanti, senza prendere neppure il tempo di imparare che cosa sia davvero la Santa Tradizione, decidono di saperne di più, ora che è finalmente arrivato qualcuno che ha rettamente compreso ciò che vogliono davvero dire le Scritture.



Le Sacre Scritture sono forse il vertice della Santa Tradizione della Chiesa, ma la grandezza delle vette a cui le Scritture ascendono è dovuta alla grande montagna su cui risiedono. Tolta dal suo contesto entro la Santa Tradizione, la solida roccia della Scrittura diviene una mera palla di creta, che può essere modellata in qualsiasi forma desiderino i suoi manipolatori. Abusare delle Scritture e distorcerle non è un modo di onorarle, anche se ciò è fatto con l'intento di esaltarne l'autorità. Dobbiamo leggere la Bibbia; è la santa Parola di Dio. Ma per comprendere il suo messaggio, sediamoci umilmente ai piedi dei santi che si sono mostrati "Facitori della Parola e non uditori soltanto" (Giacomo 1:22), e sono stati provati per le loro vite come degni interpreti delle Scritture. Andiamo da coloro che conobbero gli Apostoli, come i Santi Ignazio di Antiochia e Policarpo, se abbiamo una domanda sugli scritti degli Apostoli. Ascoltiamo dalla Chiesa, e non cadiamo nell'arroganza dell'auto-delusione.



Fin qui lo studio del fratello ortodosso, che ha espresso in maniera mirabile l’eresia del “Sola Scrittura”, come sola autorità cristiana, e al tempo stesso sorgente di infinite manipolazioni interpretative, che attribuiscono agli stessi versetti significati diversi. Ripeto, durante i miei dialoghi con i protestanti, quando capita che qualcuno di loro non sappia rispondere a qualche prova biblica che gli porto, mi risponde: “Su questo mi devo informare, poi ti saprò dire…”. E’ evidente che si informerà con il pastore o con qualche anziano. Per coerenza con ciò che predicano e dicono, mi aspetterei risposte del tipo “Mi informerò con lo Spirito Santo e ti saprò dire…” invece corrono dal pastore e chiedere lumi, strano, non trovate anche voi?



Umilmente dobbiamo pregare di più affinchè l’unità dei cristiani, possa un giorno avverarsi all’insegna dell’unica Chiesa di Cristo Gesù. Una sola è la dottrina di Cristo, e ad essa dobbiamo obbedire umilmente.
Sola Scriptura?
00martedì 9 ottobre 2012 09:04
Scusate, mi sono accorto ora che il topic si è intasato con l'aggiunta dei miei post. Se lo ritenete più opportuno potete metterli in un thread dedicato lasciando in questo thread un link che punti a quello dedicato.

Quanto ho postato è lo studio di un pastore ortodosso che analizza il tema del Sola Scriptura, ragionamenti su cui mi trovo, con buona pace dei protestanti.

Ma siccome, per la storia trascorsa, non credo nemmeno nella chiesa cattolica nè in quella ortodossa fondamentalmente mi ritengo agnostico. Ateo no perchè non penso che la nostra esistenza sia avvenuta per caso.
Sonnyp
00giovedì 11 ottobre 2012 16:56
In effetti....
è un pò lunghino, ma..... per chi se la sente, anche se lungo, trovo che sia informativo.

Magari, la prossima volta, postane uno per volta lasciando il tempo di leggere la parte che hai deciso di postare e aspetta magari il giorno dopo per mettere il secondo pezzo, e poi il terzo e così via.... Grazie. shalom.
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