La vita, una stratega di religosità

Vitale
00domenica 7 novembre 2004 10:12
La vita, una stratega di religiosità
Viviamo in periodi di crisi. I vecchi modelli su cui ci basavamo per dare un significato ai nostri comportamenti e all’organizzazione sociale, si vanno facendo indeterminati: i codici morali tradizionali e la religiosità hanno subito una consistente erosione. In una parola , la nostra immagine dell’Uomo e del Mondo si è fatta più ambigua.
Dunque dobbiamo capire come siamo fatti, chi siamo, dove andiamo.
Io, credo che per un futuro migliore, sia necessario che ognuno s’interroghi e faccia la sua scelta. Forse ci saranno persone che sapranno solo criticare, e non essere costruttive.
Ci saranno coloro che attaccheranno “ le mode “ e coloro che non appartengono a nessuna moda.
Ci saranno i figli non capiti e genitori che non sapranno, ne vorranno mettersi nei panni dei loro figli, per aiutarli.
Ci saranno persone che penseranno ancora male della cultura, identificandola come una cosa da universitario.
Forse ci sarà ancora la droga e la vigliaccheria di chi inquina tutto ciò che è naturale.
Però c’è chi crede ancora nell’amicizia, che ha degli obiettivi e li realizza insieme con gli altri. C’è chi fa sport con amore, chi lotta per vincere il menefreghismo, le cattive compagnie, la routine. Chi “ cresce “ veramente, é credendo in qualcosa per cui vale la pena d’impegnarsi. Chi ama la propria famiglia , ringrazia colui che l’ha fatto esistere.
L’uomo è il risultato dell’evoluzione, dello sviluppo , della “ somma “ qualcuno ha detto, delle generazioni passate.
Siamo tutti figli del nostro tempo e uniti, che lo vogliamo o no, dallo stesso destino.
C’è l’esigenza di capirci di più e aiutarci di più , se vogliamo una visione umana migliore.
È impossibile che ci sia chi continua a coltivare il suo campicello e azzanna il vicino se osa calpestarlo. Non ci rendiamo conto che va “concimato” per ritrovarsi e considerare di scambiarci , non imprecazioni, ma amore per se e per la vita.

Vitale

[Modificato da Sonnyp 08/11/2004 7.07]

Sonnyp
00domenica 7 novembre 2004 12:02
Piccoli torrenti per un grande mare.
Però c’è chi crede ancora nell’amicizia, che ha degli obiettivi e li realizza insieme con gli altri. C’è chi fa sport con amore, chi lotta per vincere il menefreghismo, le cattive compagnie, la routine. Chi “ cresce “ veramente, é credendo in qualcosa per cui vale la pena d’impegnarsi. Chi ama la propria famiglia , ringrazia colui che l’ha fatto esistere.
L’uomo è il risultato dell’evoluzione, dello sviluppo , della “ somma “ qualcuno ha detto, delle generazioni passate.
Siamo tutti figli del nostro tempo e uniti, che lo vogliamo o no, dallo stesso destino.
C’è l’esigenza di capirci di più e aiutarci di più , se vogliamo una visione umana migliore.
È impossibile che ci sia chi continua a coltivare il suo campicello e azzanna il vicino se osa calpestarlo. Non ci rendiamo conto che va “concimato” per ritrovarsi e considerare di scambiarci , non imprecazioni, ma amore per se e per la vita.



Molto bella questa tua riflessione Vitale! E non posso che appoggiarla interamente! Finchè ci saranno persone altruistiche e buone, come posso dedurre dalle tue parole, vedo un'ottima possibilità affinchè il mondo possa essere miglioreto e... noi possiamo fare qualcosa in tal senso, ognuno nel suo piccolo.
Possiamo essere come tanti fiumi e torrenti che portano la propria acqua al grande mare, affinchè esso non si prosciughi mai! Continua a scrivere i tuoi pensieri.... qui sono aprezzatissimi. Grazie.
Vitale
00domenica 7 novembre 2004 16:48
Chiedo vènia
Ho commesso un errore madornale nel titolo del post, >>La vita, una stratega di religosità << l'errore é in " regolosità " mentre il termine giusto é religiosità.
Perdonatemi, Vitale.
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