Lettera pubblicata sulla NAZIONE di Firenze nel 2000

Daniela47
00sabato 28 gennaio 2006 18:08
A seguito della toccante lettera che Sonny ha esposto per testimoniare le divisioni tra familiari, nel caso i suoi figli,
nella dottrina geovista, vorrei proporre una lettera che mi è stata inviata da una collega di firenze che ribadisce lo stesso tema discusso in questi giorni nel Forum, è una pubblicazione sul quotidiano LA NAZIONE datato Mercoledì 18 ottobre 2000.
(Si può sempre consultare l'archiovio dello stesso quotidiano)
al Dott. Umberto cecchi Direttore della Nazione

Egregio Direttore
Non è la prima volta che chiedo la pubblicazione di una mia lettera, ma sembra che non sia gradito informare il pubblico sugli effetti prodotti dalle "Sette Religiose e simili" sui giovani.
Mia figlia sta praticando la religione dei Testimoni di Geova, ce ne sarebbero tantissime di cose da dire a riguardo, ma intendo limitarmi a focalizzare il problema sulle crisi che creano nei rapporti fra i membri di una stessa famiglia.
Mia figlia è stata completamente convinta a non fidarsi del mondo e a vedere noi di casa come i più agguerriti nemici.
Le nostre trepidazioni dettate dall'amore vengono rovesciate e scambiate per attentati alla sua FEDE.
E' difficile riconoscere per tempo i messaggi che possono rivelare il processo di integrazione nell'organizzazione.
Quando me ne sono accorta ho cercato inutilmente di metterla in contatto con persone qualificate che potessero indurla a riflettere a confutare assieme le vaie argomentazioni, l'organizzazione attraverso persone ben addestrate a simili compiti ed eventualità ha saputo dissuaderla da qualsiasi confronto.
Va da se che mia figlia non mi ama più - e non ama più nessuno. Ha un solo interesse modellarsi incondizionatamente alle esigenze dell'organizzazione.
C'è da dire pertanto alla luce dei fatti e degli effetti prodotti che questo apparato partorito da una società americana
non ha elementi per potersi definire "religione" e se comunque si vuole autodefinire religione è la religione più pericolosa e negativa dei nostri tempi.
S.P. - Firenze

Commento riportato sul giornale dal Dott U. Cecchi, Direttore
ALLA FIGLIA CHE PER GEOVA SI RIBELLA AI GENITORI RICORDI LA FORZA DELL'AMORE

Risposta: Forse le sue precedenti lettere mi sono sfuggite. Non vedo infatti perchè non pubblicare il suo sfogo che mi sembra davvero molto accorato. Lei non è la prima madre ne credo purtroppo sarà l'ultima, che lamenta la perdita di un figlio attratto da qualche religione o qualche setta che allontana dalla famiglia. Non credevo che accadesse anche con i testimoni di geova, ma evidentemente è così.!
L'attrazione per una nuova realtà, il richiamo per un mondo diverso e per un modo di pensare diverso, lo spirito di ribellione che i giovani coltivano a una certa età nei confronti della famiglia, portano a conseguenze drammatiche come quelle che lei mi descrive.
Traumi e disperazione da una parte, una sorta di forse inconscia crudeltà dall'altra, e una profonda attrazione indiscriminata per il nuovo. - Negli Stati uniti, ove SETTE e religioni nascono si moltiplicano e muiono nello spazio di un anno ci sono avvocati specializZati in questo assurdo gioco: quelli che perseguono le SETTE, accusandole di sottrazione ai familiari e quelli che le difendono in base alla libertà dell'individuo e delle sue scelte.
Io non credo ci sia niente di positivo in una religione che sottrae figli alla famiglia, credo anzi ci sia molto di negativo, anche se non bisogna dimenticare che le religioni sono un richiamo all'ascetismo ed al distacco dei beni e aFfetti terreni.
Ciò detto mi faccia dire che lei ha tutto il diritto di cercare di recuperare sua figlia. Se non altro per ricordarle che l'amore è uno dei motori della vita. Quello che mi spaventa di più è il fatto che lei sostenga che sua figlia"non mi ama più e non ama più nessuno"
Perciò le ripeto, che triste FEDE deve essere quella che fa rinnegare i genitori e cancella l'amore in attesa del giudizio. Che sarà giudizio ben grave, immagino per chi segue certe regole che azzerano famiglie e amicizie.
Le auguro di recuperare sua figlia, e credo che sia possibile, visto che più di una persona che mi scrive raccontandomi le sue ossessioni religiose, mi dice anche di essersi riuscito a liberare finalmente dalle medesime, che mi hanno descritto come forme di dipendenza. Esattamente come la droga.
Renj
00domenica 29 gennaio 2006 15:06
RE:
La tua esperienza è significativa .Purtroppo i TdiG man mano che si avvicinano alla WTS si allontanano da tutti gli affetti di cui prima si circondavano .
La WTS vuole esclusio amore ,nel senso che non ci deve essere niente e nessuno oltre a lei ,neanche Gesù .
Non conosciamo i mecanismi in cui ci siamo imbattuti ,forse nessuno li conosce a parte la WTS .
Mi sono allontanato anch'io dalla mia famiglia ,ma poi per una serie di eventi ho conosciuto chi relmente sono e chi realmente servivo .
Dio non può essere con loro ,non rispettano la sua Parole ne rispettano le sue leggi.
"Onora tuo padre e tua madre" ,non vi è onore fra questa setta vi è solo una sorda sottomissione ,cercata più con le minacce dell' isolamento totale (disassociazione) piùttosto che con la forza dell' amore .
Spero che la tua piccola ritorni all' ovile e che ti riabbracci con tutto il cuore .


Ciao,

Renj
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