PERCHE* NON POSSIAMO ESSERE CRISTIANI...............

fenzi adriano
00lunedì 16 aprile 2012 16:07
Ho l’abitudine di tenere aperto la lettura di 3-4 libri contemporaneamente. Da quello che so, non sono l’unico.

Mentre leggevo il magnifico libro di Piergiorgio Odifreddi, dal titolo molto appropriato: PERCHE’ NON POSSIAMO ESSERE CRISTIANI (e meno che mai cattolici), allo stesso tempo mi dilettavo nella lettura dei: TESTI PATRISTICI, I PADRI APOSTOLICI e CIPRIANO trattati, editi da Città Nuova, non potei fare a meno di dare ragione a Odifreddi per il titolo azzeccato al suo libro.

Per chi vuole continuare a servire una religione che porta il nome di Cristo, sia che si chiami cristiana o cattolica, lo incoraggio a leggere, prima la storia o l’inizio del cristianesimo e cattolicesimo e chi erano veramente questi primi padri apostolici e poi concludere se questi personaggi hanno meritato e conquistato il merito di essere chiamati santi, beati, virtuosi e giusti.

Non posso fare a meno di citarvi qualche aspetto letto nei libri e che personalmente mi hanno fatto molto riflettere e alla fine rimanere nella mia decisione.

Iniziamo a considerare la storia scritta e che ci riporta le gesta di questi primi difensori della Vera Chiesa Universale, come si dichiara la Chiesa di Roma.

Dal libro Cipriano trattati, estrapolo qualche paragrafo e riporto cosa sta scritto, cosa credeva e cosa predicava Cipriano.

La Chiesa di Roma dice: San Cipriano vescovo e martire, nacque verso il 210 d. C.

Dal libro Cipriano trattati, Cipriano scrive a Demetriano:

“ Cipriano è convinto che la fine del mondo sia vicina. Il mondo sta velocemente decadendo e questo è dimostrato dai mutamenti climatici e dalla diminuzione delle risorse: 4 - ... nessuno deve meravigliarsi che nel mondo ogni cosa abbia cominciato a venir meno, dal momento che il mondo stesso ormai e sfiancato e prossimo alla fine. 5- Quanto al fatto che le guerre si succedono più frequentemente, che la sterilità e la fame aumentino l’angoscia, che la buona salute sia sconvolta dalle malattie che imperversano, che il genere umano sia decimato dalla rovina della peste, tu dovresti sapere che anche questo è stato predetto. Infatti, negli ultimi tempi i mali si sarebbero moltiplicati, le avversità sarebbero state di vario tipo e sempre di più sarebbe cresciuta l’ira di Dio, sdegnato con tutto il mondo, mentre il giorno del giudizio si avvicinava. 9 – Quindi è giusto che imperversino le piaghe i flagelli e i tormenti da parte di Dio. Ma poiché nel mondo neppure questi ottengono dei risultati e non si convertono a Dio gli uomini per mezzo del terrore derivato da tali sventure, per voi allora restano solo il carcere eterno e le fiamme e il castigo perpetuo. 22 - ... Del resto è vicinissimo il giorno del giudizio... Il Signore predice che sono bruciati e arsi gli stranieri, cioè gli estranei alla famiglia di Dio e i pagani, che non sono rinati spiritualmente ne sono divenuti figli di Dio. 23 – Perciò, finché c’è tempo volgete lo sguardo alla vera salvezza; poiché la fine del mondo è ormai vicina... Sappiate che questa è la collera di Dio, questo è il castigo di Dio, perché, se non è riconosciuto dai suoi benefici, lo sia almeno dai castighi... Credete a colui che infliggerà agli increduli l’eterno supplizio nel fuoco della Gehenna. 24 - La Gehenna sempre ardente e il castigo divoratore bruceranno con fiamme guizzanti i condannati; non esisterà un rimedio con cui i tormenti possano avere o pausa o fine. Insieme ai corpi le anime sono riserbate al dolore di infinite torture. Lì noi osserveremo per l’eternità chi ci ha visto qui per breve tempo, e la gioia effimera di quegli occhi crudeli che ci osservavano durante la persecuzioni sarà ricompensata dalla loro eterna condanna, secondo la verità della Sacra Scrittura”.

Secondo Cipriano, chi devono essere classificati come gli apostati della fede?
Scrive sui trattati; GIi apostati della fede:

“6 – ... Gli uomini ostentavano una barba ben curata, le donne una bellezza artificiosa; si truccavano gli occhi, non accettandoli come Dio li aveva creati, coloravano i capelli con una tinta ingannatrice... 30 – O forse si lamenta e piange quella donna che si preoccupa di indossare abiti preziosi e non pensa al vestito di Cristo, che ha perso; e invece desidera ricevere preziosi ornamenti e gioielli raffinati e non piange la perdita dell’ornamento divino e celeste. ... Misera, hai perso la tua anima; morta spiritualmente hai iniziato già da qui a essere una sopravvissuta e, camminando, a portare in giro il tuo cadavere”.

Secondo Cipriano, soltanto dove si poteva trovare salvezza?
Scrive sui trattati; L’unità della Chiesa Cattolica:

“5 - La Chiesa estende i suoi rami per tutta la terra con abbondante fecondità... una sola la madre feconda ricca di figli: nasciamo dal suo grembo, ci nutriamo del suo latte, siamo vivificati dal suo spirito. 6 – Non può più avere Dio come Padre chi non ha la Chiesa come madre. Se si fosse potuto salvare chiunque fosse fuori dall’arca di Noè, si potrebbe ugualmente salvare chi fosse stato fuori dalla Chiesa”.

Cipriano per quello che disse e predicava, il giorno 14 settembre 258 d. C., muore decapitato. Si può dire che se le cercata. Quel poco che avete letto su di lui può bastare per capire come la pensava Cipriano, ma se volete saperne di più, vi invito a leggere tutti i “trattati di Cipriano”, danno l’idea dell’assurdo, dell’illogico e dell’irrazionale.

Per la chiesa di Roma è stato dichiarato santo e martire.
Per la chiesa dei testimoni di Geova è stato dichiarato un ecclesiastico, uno del clero, il cosiddetto clero “cristiano”, detto “l’uomo dell’illegalità, il figlio della distruzione”.

E tu caro lettore, dove collochi Cipriano?

Prima di darti la risposta, andiamo a considerare altri padri apostolici. Dai testi patristici, ”I padri apostolici”, iniziamo con Ignazio.
Secondo la Chiesa di Roma, Ignazio fu il successore di Pietro come vescovo della chiesa di Antiochia. Condannato alle fiere nel circo sotto l'imperatore Traiano, fu condotto dalla Siria a Roma e li subì il glorioso martirio nell’anno 107. Durante il viaggio scrisse sette lettere. Estrapolo i punti che ho ritenuto più interessanti sull’ubbidienza al vescovo ed ai presbiteri.

“ Ignazio agli Efesini: Poiché nelle persone nominate sopra ho visto e amato tutta la comunità vi prego di essere solleciti a compiere ogni cosa nella concordia di Dio e dei presbiteri. Con la guida del vescovo al posto di Dio, e dei presbiteri al posto del collegio apostolico e dei diaconi a me carissimi che svolgono il servizio di Gesù Cristo... così voi nulla fate senza il vescovo e i presbiteri”.

Ignazio ai Tralliani:

"Se siete sottomessi al vescovo come a Gesù Cristo dimostrate che non vivete secondo l’uomo... E’ necessario, come già fate, non operare nulla senza il vescovo, ma sottomettervi anche ai presbiteri... Similmente tutti rispettino i diaconi come Gesù Cristo, come anche il vescovo che è l’immagine del Padre, i presbiteri come il sinedrio di dio,e come il collegio degli apostoli. Senza di loro non c’è Chiesa”.

“Chi è all’interno del santuario è puro; chi ne è lontano non è puro. Ciò significa che chiunque operi separatamente dal vescovo, dal presbitero e dai diaconi, non è puro nella coscienza”.

Ignazio agli Smirnesi:

"Come Gesù Cristo segue il Padre, seguite tutti il vescovo e i presbiteri come gli apostoli; venerate i diaconi come la legge di Dio... E’ bello riconoscere Dio e il vescovo: Chi onora il vescovo viene onorato da Dio. Chi compie qualche cosa di nascosto dal vescovo serve il diavolo”.

Secondo la chiesa di Roma, Ignazio è stato dichiarato santo e martire.
Secondo la chiesa dei testimoni di Geova Ignazio è stato dichiarato un ecclesiastico, uno del clero, il cosiddetto clero “cristiano”, detto “l’uomo dell’illegalità, il figlio della distruzione”.

E tu caro lettore, dove collochi Ignazio?

Ora parliamo di Policarpo. Nato a Smirne nell’anno 69 “ fu dagli apostoli stessi posto vescovo per l’Asia nella Chiesa di Smirne”. Policarpo viene messo a capo dei cristiani del luogo verso il cento. L’anziano vescovo (ha 86 anni) viene portato nello stadio, perché il governatore romano Quadrato lo condanni. Policarpo rifiuta di difendersi davanti al governatore, che vuole risparmiarlo, e alla folla, dichiarandosi cristiano. Verrà ucciso con la spada.

La storia racconta che Policarpo è stato ucciso semplicemente con la spada? O dice di più?

Andiamo a leggere, I padri apostolici, Lettere e martirio da san Policarpo:

“ Il capo della polizia insistendo diceva: - Giura e io ti libero. Maledici il Cristo -. Policarpo rispose: - Da ottantasei anni lo servo, e non mi ha fatto alcun male. Come potrei bestemmiare il mio re che mi ha salvato? ... Devo essere bruciato vivo. ... Questo fu più che detto; subito la folla si mise a raccogliere legna e frasche dalle officine e dalle terme. ... Subito furono apprestati gli attrezzi necessari per il rogo. ... Appena ebbe alzato il suo Amen e terminato la preghiera, gli uomini della pira appiccarono il fuoco. La fiamma divampava grande. Vedemmo un prodigio e a noi fu concesso di vederlo. Siamo sopravissuti per narrare agli altri questi avvenimenti. Il fuoco facendo una specie di voluta, come vela di nave gonfiata dal vento girò intorno al corpo del martire. Egli stava in mezzo, non come carne che brucia ma come pane che cuoce, o come oro e argento che brilla nella fornace. E noi ricevemmo un profumo come di incenso che si alzava, o di altri aromi preziosi. Alla fine gli empi, vedendo che il corpo di lui non veniva consumato dal fuoco, ordinarono al confector (Calco latino per indicare l’incaricato che abbatteva con la spada il lottatore o la belva feriti) di avvicinarsi e di finirlo con un pugnale. E fatto questo zampillò molto sangue che spense il fuoco. Tutta la folla rimase meravigliata della grande differenza tra gli infedeli e gli eletti. Tra questi fu il meraviglioso martire Policarpo vescovo della Chiesa cattolica di Smirne, divenuto ai nostri giorni un maestro apostolico e profetico. Ogni parola che uscì dalla sua bocca si è compita e si compirà”.

Secondo la chiesa di Roma, Policarpo è stato dichiarato santo e martire.
Per la chiesa dei testimoni di Geova, di Policarpo si limitano a dire: “Fino a che punto fosse cristiano è qualcosa che solo Dio può determinare”.

Io mi chiedo, fino dove deve arrivare la fantasia dell’uomo per raccontare simili panzane. Eppure, chi si reputa cristiano sostenendo la Chiesa cattolica, beve tutto questo, convinto che per Dio tutto è possibile. Mi piacerebbe chiedere al devoto cattolico, quanto sangue aveva in corpo Policarpo da spegnere l’incendio.

Riporto l’ultima considerazione del libro I padri apostolici, e come ultimo cito Papia di Ierapoli. Per conoscere di più sui padri apostolici vi incoraggio a leggere l’intero libro.

Papia di Ierapoli (Turchia, circa 70 – dopo il 130) è stato un vescovo turco.
Secondo la tradizione cristiana, fu vescovo di Hierapolis. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica che ne celebra la festa il 22 febbraio.

Il più antico scrittore che fornisce delle notizie riguardanti s. Papia, è Eusebio di Cesarea, con la sua “Historia Ecclesiastica”.
S. Papia vissuto nel II secolo, contemporaneo di s. Policarpo di Smirne e di s. Ignazio d’Antiochia, era vescovo di Gerapoli nella Frigia, regione storica dell’Asia Minore e che dal 130 a. C. fece parte della provincia romana d’Asia.

Nel riportare il brano, Ireneo precisa che di queste cose ebbe a scrivere, appunto, Papia nel quarto dei suoi libri. Il riferimento è alla Esposizione dei detti del Signore.

Ecco il brano:

“ Verranno giorni in cui nasceranno vigne, con diecimila viti ciascuna. Ogni vite avrà diecimila tralci ed ogni tralcio diecimila poppaioni. Ogni poppaione avrà diecimila pampini, ed ogni pampino avrà diecimila grappoli. Ogni grappolo avrà diecimila acini ed ogni acino spremuto darà venticinque metrete (una metreta equivaleva a litri 38, 88) di vino. Quando uno dei santi prenderà un grappolo l’altro griderà: prendi me, io sono migliore, e per mio mezzo benedici il Signore. Così pure un chicco di frumento darà diecimila spighe ed ogni spiga avrà diecimila chicchi. Ogni chicco darà dieci libbre di semola bianca pulita. Anche gli altri frutti, semi ed erbe saranno secondo queste proporzioni. Tutti gli animali che si nutrono di questi cibi che si ricevano dalla terra saranno pacifici e tra loro in armonia. Essi saranno sottomessi senza alcuna riluttanza agli uomini”.

Quello che scrisse Papia è da considerare simbolico o letterale?

Decidete voi.

Quello che dicono gli eruditi, quando Papia scrisse aveva la sua tesi millenarista; cioè dopo la risurrezione dei morti si avrà il regno materiale di Cristo che durerà per mille anni. Tale attesa della seconda venuta di Cristo aveva dato luogo a molte illazioni e aspettative che erano i riflessi psicologici di gente troppo legata agli interessi terreni. Si aggiunga poi la convergenza degli ideali del regno messianico da parte giudaica, concepito come un regno anche di abbondanza materiale sulla terra, e riguardava l’insegnamento del Signore sul giorno rinnovato e purificato, quando la terra produrrà abbondantemente.

A conclusione, ti chiedo caro lettore, eri stato informato di tutto questo prima del tuo battesimo?
Adesso che sei informato, continui ancora a considerarti cristiano e cattolico?
Ora riesci a mettere a fuoco il titolo del libro di Odifreddi?

Di nuovo riporto le parole appropriate di chi aveva capito prima di noi.
VOLTAIRE: “Coloro che ci inducono a credere a cose assurde possono indurci a commettere atrocità”.

MARK TWAIN scrisse:” La Bibbia cristiana è come una farmacia: i medicinali rimangono uguali, sono le prescrizioni dei medici che cambiano”.
IL CHE DEDUCE:CHI E’ SPIRITUALMENTE SANO NON HA BISOGNO DELLA RELIGIONE.
Claudio Cava
00lunedì 16 aprile 2012 16:16

Libro imperdibile soprattutto per l' onesta' di esposizione.

Peccato che i tdG non lo leggono per... paura di satana. [SM=g7405]

Esperti della Bibbia come sono, chi meglio di loro puo' giudicare l' attendibilita' di Odifreddi?

Ciao
Claudio
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