00 26/03/2012 18:26
IL DISCEPOLO DEL DUBBIO

-La più grande tragedia dell’umanità è l’ignoranza-
-La conoscenza ti libera, l’ignoranza ti rende schiavo-

Ho sessantatre anni, da quando ne avevo dodici conobbi e iniziai a frequentare i testimoni di Geova. Da oltre dieci anni, non ho più voluto avere niente a che fare con una simile Organizzazione religiosa. Non è mia intenzione raccontare tutto quello che successe dopo questa mia decisione, alcuni mi fecero delle semplici domande, che decisi non solo di spiegarne la ragione ma anche di scriverne i motivi, pensando forse, di aiutare tutti quelli che non sanno e nemmeno conoscono gli inizi o i primi periodi della nascita di quelli che oggi conosciamo con il nome, Testimoni di Geova.
Finalmente dopo essermi liberato dalla schiavitù religiosa ho capito che all’uomo non appartiene la “Verità”, diffido e ritengo pericolosi gli uomini che dicono di avere la “Certezza Assoluta” che la propria “Fede” è quella giusta. La “Fede” è violenza, qualsiasi tipo di “Fede”, religiosa, politica e sportiva. La “Fede” è obbedienza pronta, cieca e assoluta. Chi ha “Fede”, non si mette in discussione con altre idee, specialmente religiose, perché pensa di essere nel giusto, non è disposto a riconoscere i propri errori, e condanna automaticamente le idee, il modo di pensare e di agire degli altri.

Non mi considero ne credente ne ateo, sia il credente e l’ateo si dichiarano sicuri di certi principi, ma che in pratica tirano ad indovinare. Preferisco definirmi un dubbioso positivo. Del resto come disse Voltaire: “Non è stato Dio a creare gli uomini ma gli uomini a creare Dio a propria immagine e somiglianza”. Siamo sinceri: noi dell’Anima, dell’Universo e di Dio non sappiamo nulla. Possiamo solo azzardare delle ipotesi.

Un modo per mostrare conoscenza è considerarsi discepolo del “Dubbio”. Il “Dubbio” è il padre della Tolleranza e della Curiosità. I grandi uomini, e le grandi donne, sanno essere curiosi e tolleranti nello stesso tempo. E’ il “Dubbio” che da fastidio agli uomini di “Fede”. Non è l’ateo, infatti a preoccupare chi ha la pretesa di avere la “Verità” religiosa, quanto l’uomo che si pone di continuo delle domande.

Ho sempre desiderato parlare con il mio prossimo e condividere la mia fede religiosa. L’ho fatto per più di quarant’anni e in un modo quasi esclusivo dei testimoni di Geova, di casa in casa. Ho avuto delle soddisfazioni ma più delusioni, ho trovato molte difficoltà, perché quando si parla di religione come disse un vecchio saggio “è andare in cerca della lite”.

Oggi ho più di sessant’anni e finalmente ho capito che, pretendere di smascherare le altre religioni per far prevalere la propria è soltanto una presunzione. E imporlo con la forza psicologica è una violenza verso il nostro prossimo. Ho imparato come devo agire verso il mio prossimo cercando di:

-Sottoporre tutto a verifica; controllare sempre che le mie idee si accordino con i fatti e scarto anche credenze cui sono affezionato se sono contraddette dai dati reali;
-Non censuro né respingo a priori le idee diverse dalle mie, ma rispetto sempre il diritto degli altri a dissentire da me;
-Non voglio lasciarmi trascinare ciecamente dagli altri;
-Metto tutto in discussione;
-Non voglio più essere una pecora che segue il gregge;
-Permetto a tutti gli altri di fare la stessa cosa, senza aver paura di essere schernito o condannato per il crimine di essere di idee e pensieri diversi dalla maggioranza. Così facendo, ho cessato di essere il cane che controlla il resto del gregge, spingendolo a uniformarsi a ciò che io ritengo giusto;
-Penso che nessuno deve imporre agli altri ciò che crede, ma rispetti invece il libero arbitrio e la libera scelta;
-Io preferisco dire che credo nella gente e che la gente, quando è incoraggiata a pensare con la propria testa e ad avvalersi di tutte le informazioni disponibili, finisce molto spesso per non credere nel dio delle religioni e per condurre una vita piena, serena e liberata. I più istruiti tendono a essere meno religiosi, più si è intelligenti e colti, meno si è religiosi o si hanno “credenze” di qualche sorta.

Il mio motto è: “La conoscenza ti libera, l’ignoranza ti rende schiavo”.
Un altro detto dice: “La più grande tragedia dell’umanità, è l’ignoranza”.

Ci vuole la mente aperta. Se la nostra mente è chiusa, non possiamo imparare nulla di nuovo. La rigidità mentale rifiuta qualunque cosa diversa, o in conflitto con le vecchie convinzioni, che però possono essere false. Chi mantiene la mente chiusa dimentica che l´esperienza è più forte della credenza. La paura è la forza che tiene chiuse le menti, mentre solo quelle aperte possono ricevere e sviluppare nuova conoscenza.

Per i vari motivi elencati sopra, dopo avermi dissociato da un’organizzazione religiosa che mi teneva schiavo, decisi di approfondire altre organizzazioni o chiamate anche multinazionali della fede. Le cose che scoprii sono a dir poco favole, leggende e bugie. Capii e diedi ragione ad alcuni personaggi che scrissero:

“La religione è considerata vera dalla gente comune, falsa dai saggi, e utile dai governanti”.
Seneca il Giovane

“ Le religioni non sono mai state oro colato: esse creano folle ignoranti, eliminano la classe media, sono storicamente antidemocratiche; il risultato è che quelli che comandano diventano più ricchi e più ingiustamente potenti”.
Tim. C. Leedom

“La religione è uno strumento utilizzato dalla classe dominante per sfruttare le classi subalterne”.
Richard Dawkins

La mia ricerca inizia nel volere approfondire la religione che conoscevo di più, la religione conosciuta con il nome, Testimoni di Geova. Iniziai a leggere le pubblicazioni scritte a partire dall’anno 1879. Le bugie, le favole e leggende che scoprii furono molte. Ho pensato di mettere al corrente tutti quelli che non sanno e nemmeno conoscono gli inizi o i primi periodi della nascita di tale organizzazione. Inizio con un capitolo a partire dalla genesi, dal titolo: “RUSSELL e RUTHERFORD a confronto”.