00 18/10/2012 18:43
I Testimoni di Geova hanno sempre affermato che sono gli unici ad essere salvati dal giudizio di Dio, chi non è TdG è destinato a essere distrutto da "Geova", quindi poco più o poco meno di sette milioni di TdG verranno salvati contro i sette miliardi di persone che verranno invece da Dio distrutti, ma è realmente così come affermano loro oppure hanno preso una "svista" tra le tante?, vediamo.

Con la ribellione di Adamo ed Eva essi posero tutta l'umanità sotto il peccato, sicché tutta l'umanità ha contratto quel peccato originale commesso da Adamo ed Eva, il quale peccato è contratto e non voluto.

Sicché, nessun uomo in nessun tempo poteva redimere l'umanità né tanto meno se stesso, poiché ogni uomo che si è affacciato sulla terra lo ha fatto con il peccato originale contratto e non voluto, l'umanità dunque si trovava in una condizione alienata da Dio, lontana dal suo amore, lontana dalla salvezza, poiché la destinazione finale di ogni essere umano è quella di ritornare in seno al Padre, ma a causa di tale peccato ciò non era possibile, solo un uomo perfetto, immacolato, senza peccato, poteva essere in condizione tale da poter redimere tutta l'umanità.

Dio, nel suo immenso, incondizionato ed eterno amore ha prodotto all'uomo il mezzo per cui l'uomo stesso potesse essere salvato, riacquistando così quella figliolanza divina che i suoi primi genitori perdettero, tale mezzo la sacra scrittura ci dice essere, suo Figlio, il Verbo, egli è Gesù Cristo.
Con il suo sacrificio, con il versamento del suo sangue alla terra, Cristo ha redento dalla terra tutta l'umanità, riaprendo quella porta che non Dio bensì Adamo ed Eva chiusero, affinché molti uomini attraversandola potessero essere chiamati figli di Dio, poiché il peccato loro contratto ma non voluto è stato cancellato dal sangue di Cristo, con il suo sacrificio Gesù ha spalancato le porte alla salvezza eterna, all'Amore eterno, alla Gioia eterna.
Ci si pone allora la seguente domanda, se tutti gli uomini siano salvati indipendentemente dalla loro appartenenza ideologica o religiosa?, questa domanda più che legittima merita però una certa riflessione.

Ho detto, che il sacrificio di Cristo, il sangue da lui versato è per la redenzione dell'umanità, o anche detto che molti uomini hanno la possibilità di essere chiamati figli adottivi di Dio, perché ho detto molti ma non tutti?.

Il sacrificio di Cristo è per l'umanità tutta ma non per tutti gli uomini, il sacrificio è per la specie umana, per il genere umano, ma che ogni uomo deve volerlo e accettarlo, il beneficio del sacrificio è tale solo se lo si accetta, lo si vuole, lo si vive, una malattia può essere eliminata solo se si accetta il farmaco, se il farmaco non viene accettato e assunto il paziente morirà della sua malattia, ma non perché non ci fosse la possibilità di guarire bensì per il suo ostinato rifiuto di accettare e assumere il farmaco che lo avrebbe salvato.

Nello stesso modo possiamo applicare il sacrificio di Cristo al genere umano, il quale sacrificio è efficace solo se lo si accetta ponendo la propria vita in armonia con tale accettazione, come al tempo di Gesù molti non lo accettarono, lo rifiutarono, lo perseguitarono, e infine lo uccisero anche oggi molti non ripongono fede in Cristo agendo secondo quelli che sono i propri desideri, i propri obiettivi, i propri interessi, anche se questi danneggerebbero gli altri.

Si comprende bene allora che per coloro che pur conoscendo Gesù, il suo sacrificio, la redenzione dell'uomo, rifiutano volontariamente e con libera consapevolezza tale sacrificio, per costoro non c'è possibilità di salvezza, intendiamo, non che l'anima di queste persone muore, l'anima è immortale, non può morire né se si fa del bene né se si fa del male, ma c'è solo una grande differenza, il bene, la gioia, la felicità, l'amore, l'anima può trovarla solo in Dio e con Dio, al di fuori di questo c'è tutto l'opposto ossia sofferenza, dolore, rancore, odio, questi sono aspetti i quali si trovano nei nemici di Dio ossia negli angeli ribelli, in Satana e i suoi demoni, lì vanno a finire coloro che anche in punto di morte rifiutano ostinatamente il sacrificio salvifico di Cristo.
Ovviamente, questo discorso vale come ho già detto per coloro i quali hanno conosciuto Cristo, sanno quali sono i suoi insegnamenti, ma in un modo egoistico li rifiutano, attenendosi strettamente ai propri desideri egoistici.

Ma vi sono persone, le quali non hanno nessuna conoscenza né di Dio, né di Cristo, come possiamo considerare queste persone?, costoro li possiamo considerare come li considerò l'apostolo Paolo, il quale disse” persone che non hanno legge fanno per natura le cose della legge perché sono legge a se stesse”, in sostanza Paolo afferma, le persone pur non conoscendo Cristo pur non conoscendo Dio pur non conoscendo quella che è la rivelazione divina agiscono secondo quella che è la legge naturale, ed è quella legge di Dio il quale Dio stesso imprime all'atto della creazione dell'anima nell'anima stessa e che quindi la persona pur non conoscendo Dio e Cristo fa per natura ciò che Dio stesso ha stillato nella sua anima.

Ecco allora che queste persone pur non conoscendo Cristo non conoscendo Dio, ubbidiscono per natura a Dio percorrendo la loro vita in armonia con la legge scritta nella loro anima e che la coscienza al momento dello sbaglio fa notare l'errore affinché la persona possa correggersi rimanendo ubbidiente a tale legge.

Queste persone, se nella loro vita hanno ubbidito a questa legge la quale altro non sono che le famose “dieci parole o i dieci comandamenti”, ebbene, se hanno ubbidito nella loro vita alla legge naturale, questi alla loro morte saranno salvati, poiché pur non conoscendo il sacrificio di Cristo viene loro applicato il sacrificio di redenzione dell'umanità, questa persona viene salvata poiché pur non conoscendo Cristo agisce secondo Cristo, e se fosse stata in condizioni di poter conoscere Dio e Cristo senza dubbio li avrebbe accettati.

Vuol dire forse che non c'è nessuna differenza tra essere salvati come cristiani ed essere salvati come persone non cristiane?, la differenza c'è, non in quanto a salvezza perché ambedue vengono salvati ma nella perfezione beatifica della salvezza, poiché essa varia tra l'uno e l'altro, vorrei fare un piccolo esempio per comprendere questo punto, prendiamo due bicchieri, uno piccolo, e uno grande, riempiamoli ambedue d'acqua fino all'orlo, qual è la caratteristica comune di questi due bicchieri?. Che ambedue sono colmi acqua, non manca neanche una goccia ne a l’uno ne all’altro, e qual è la differenza tra i due?, che uno è più piccolo e l'altro più grande, la differenza è nella quantità, il bicchiere piccolo anche se pieno contiene poca acqua il bicchiere grande anche se pieno contiene molta più acqua.

Così anche la salvezza, eleva il cristiano a una perfezione celeste superiore rispetto alla persona salvata ma che non ha conosciuto Cristo, ambedue sono colmi, ambedue vengono salvati, ma uno in modo completo più piccolo e l'altro in modo altrettanto completo ma più grande, così anche negli stessi credenti c'è differenza tra persona e persona tra credente e credente, c'è il credente fedele, devoto, praticante, e c'è il Santo il quale manifesta queste qualità in un modo più superlativo evidente che c'è una certa differenza.

Allora possiamo concludere dicendo che la salvezza dell'uomo è disponibile all'uomo se l'uomo lo vuole, chi non vuole essere salvato? chi non ubbidisce neanche a quella che è la legge naturale scritta nella propria anima, quella persona decide da sé dove alla sua morte andare e visto che non va da Dio va dall'altra parte.

Ma l'uomo il quale pur non conoscendo la rivelazione divina e quindi ne Dio ne Cristo ma ubbidisce alla sua legge naturale ubbidisce alla sua coscienza quest'uomo quando morirà andrà nell'amore del Padre.

Tommaso de Torquemada



SALUS ANIMARUM SUPREMA LEX