00 15/08/2013 18:13
ed io che sono agnostico??????????????????
GLI INTELLIGENTI SONO ATEI LO DICONO 90 ANNI DI STUDI



Caterina Soffici Dal FATTO QUOTIDIANO di mercoledì 14 08 2013



Le persone religiose sono meno intelligenti dei credenti. Lo dice una ricerca del Dipartimento di analisi dell'Università di Rochester, condotta dal team del professor Miron Zuckerman, che ha analizzato la bellezza di 63 studi sull'argomento, 53 dei quali arrivano a questa conclusione. Lo studio del professor Zuckerman è intitolato: “La relazione tra intelligenza e religiosità: una meta-analisi e qualche proposta di spiegazione” ed è stato pubblicato sulla personality and Social Psychology Review il 6 Agosto e ripreso ieri dall' Independent.
Non sono chiare le “proposte di spiegazione”, ma la meta-analisi dà risultati chiari, perchè secondi il professore l'equazione è chiara fin dalla più tenera età: è più probabile che i bambini più intelligenti si allontanino dalla religione. E la tendenza si riscontra lungo tutto l'arco della vita: cioè anche nella vecchiaia le persone più intelligenti della media sono meno propense a credere.
Come fa a dirlo? Semplice. Ha comparato le 63 ricerche in questione, e solo 10 danno parere positivo, cioè concludono che i religiosi sono più intelligenti degli atei. Uno degli studi portanti su cui Zuckerman basa la sua tesi è una ricerca iniziata addirittura nel lontano 1921, condotta lungo tutta l'esistenza di 1500 persone che da bambini avevano un quoziente intellettivo superiore a 135 QI. Lo studio continua, probabilmente con i superstiti di quei bambini superdotati e rileva che perfino in estrema vecchiaia i soggetti avevano livelli molto più bassi di credenza religiosa rispetto alla media delle popolazioni.
Come c'era da aspettarsi sul sito dell'Independent l'articolo è tra i più cliccati e ha scatenato una valanga di commenti, con insulti reciproci tra atei e credenti su chi è più o meno intelligente. Ma la vera notizia è che i 63 studi sono stati condotti dal 1928 al 2012. Ossia, per quasi 90 anni, nelle università britanniche, ricercatori e professori hanno speso le loro intelligenze a indagare nella mente di migliaia di cavie per capire la relazione tra il cervello umano e l'esistenza di Dio. Con tutto quello su cui si potrebbe ricercare per migliorare l'esistenza dell'uomo sul pianeta, (intelligentemente dotato o meno, religioso o meno) dalla malattie alle energie alternative, loro hanno indagato su questo argomento. E siccome sono scienziati inglesi, hanno pure preso tre psicologi, per dare una definizione condivisa di intelligenza. Si sono trovati d'accordo su questa: “Intelligenza è la capacità di ragionare, pianificare, risolvere i problemi, pensare astrattamente, comprendere idee complesse, imparare in fretta e imparare dall'esperienza”.
Sarebbe cosa utile se ora l'equipe dell'università di Rochester facesse una nuova ricerca per vedere se è intelligente indagare sul rapporto tra intelligenza e religiosità per così tanto tempo. Poi ci facciano sapere se il team del professor Zuckerman ha superato la prova. Possibilmente senza fare passare altri 90 anni.