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Non si comprende il presente, se non si conoscono le proprie Radici
La Chiesa nascente.

Da un punto di vista religioso, nel momento in cui Cristo viene nel mondo, l'umanità è divisa in due gruppi, un piccolo numero di ebrei e la grande moltitudine dei pagani.

Nel paganesimo dominano il politeismo, l'idolatria e la superstizione, cioè l'assenza di una vera fede nell'essere supremo.

Nel mondo ebraico domina il monoteismo, cioè la fede nell'unico vero Dio, ma anche in esso la vita religiosa e la moralità conoscono gravi debolezze, per esempio la possibilità anche facile del divorzio, il popolo seguiva le sette politico religiose dei Farisei e dei Sadducei, i primi sono attaccati alla lettera della legge e alle usanze, praticano la circoncisione, osservano il sabato, fanno i sacrifici, celebrano il culto, e credono nella risurrezione dei morti.

I Sadducei, rappresentano una corrente spregiudicata degli increduli, negano la spiritualità dell'anima e la risurrezione dei corpi, sono materialisti e il liberi pensatori, appartengono alla classe di ricchi e dei dignitari sono malvisti dal popolo a motivo della loro irreligiosità.

Tuttavia, anche fra gli ebrei, e soprattutto da parte del popolo vi sono anime pure, persone buone che sospirano la venuta del Messia, come, Anna e Simeone, Giuseppe di Arimatea, Nicodemo, le pie donne, il gruppo di discepoli ed in modo particolare degli apostoli rappresenta veramente tutti coloro che aspettavano la liberazione di Israele.

Il giudaismo è dunque il primo ambiente storico con il quale viene a contatto il cristianesimo nel cui ambito esso nasce e si sviluppa, allora una caratteristica fondamentale del cristianesimo è la sua universalità o cattolicità, abbiamo visto che un aspetto importante negli ebrei è la loro religiosità una religione particolarmente diversa da ciò che praticavano le nazioni circonvicine, essi avevano una propria religione, nata dall'intervento di Dio il quale si era manifestato nel tempo con grandi gesta e grande misericordia, questa religiosità la si può sintetizzare nei seguenti aspetti.
Monoteismo puro.

Ricordati, Israele, il tuo Dio è uno solo, Dio dunque si manifesta continuamente al suo popolo dialoga con esso, lo tiene lontano dagli idoli e lo preserva dal paganesimo.
Promozione continua.

Verso lo una religione sempre più spirituale, attraverso i profeti e i grandi personaggi, figure del Messia futuro.
Attaccamento alla legge.

Verità da credere e precetti da osservare, raccolti nei libri sacri e nella speranza messianica, nell'aspettativa di un inviato di Dio che avrebbe dovuto operare una liberazione e una restaurazione di ordine temporale, e o di ordine religioso.
Attesa della salvezza.

Su questa influì fino ad deformarne il contenuto la situazione politica, che contribuì a rendere ansiosa questa attesa della liberazione messianica e a qualificarla, presso molti, in senso temporale e nazionalistico. In modo particolare negli ultimi due aspetti hanno contribuito al rifiuto di Gesù come Messia.

La religiosità dunque è più rigida nelle sue manifestazioni presso gli ebrei della Palestina, ma, minore tra gli ebrei della diaspora, i quali disseminati in nel bacino del Mediterraneo, l'aspetto principale o la caratteristica principale degli ebrei della diaspora è l'apertura mentale, la quale è dovuta ai contatti sociali ed economici con altri popoli, cosa impensabile per gli ebrei della Palestina, ed è proprio questa loro caratteristica di apertura mentale dovuta alle loro relazioni con i popoli circonvicini che permise di essere ben disposti nei confronti del cristianesimo e quindi una disponibilità maggiore ad accogliere il Kerygma gesuano.

Se da una parte il cristianesimo accetta molto del giudaismo, d'altra parte vi apporta notevoli aspetti di novità, come:
il monoteismo.

Si perfeziona, si arricchisce e si prolunga nella dottrina trinitaria.
La legge antica, viene completata, superata dall'insegnamento di Cristo, non abolita ma perfezionata.

Il valore della giustizia interiore rispetto a quella esteriore, non si valorizza l'uomo nell'apparire ma nell'essere, le motivazioni non sono più esteriori ma interiore, la carità non la si fa per farsi vedere bensì per non farsi vedere.

Allora è naturale porsi una domanda, quale fu la reazione dell'ambiente giudaico riguardo al cristianesimo?.
Il mondo giudaico reagisce con due forme.
Rifiuto intransigente del messaggio evangelico da parte della maggioranza dei giudei.
Accettazione decisiva del Vangelo da parte di una porzione eletta del popolo.

Il Cristo predicato dagli apostoli non era il Cristo atteso dai giudei, essi aspettavano un Messia politico, un salvatore dalla dominazione dei romani, un Messia che avrebbe ristabilito la nazione di Israele indipendente e autonoma non più schiava di altre nazioni, essi non accettarono il Cristo perché ormai restava in loro solo l'aspetto formalistico della legge, è evidente che con il ripudio del cristianesimo si arriva alla seguente conclusione.

Persecuzioni.
Crocifissione di Cristo, lapidazione di Stefano e decapitazione di Giacomo, imprigionamento di Piero di Paolo.
Dissenso.
Forte dissenso tra il giudeo convertiti e convertiti ellenisti, ma questo aspetto lo vedremo più avanti.
Segue

Tommaso de Torquemada



SALUS ANIMARUM SUPREMA LEX