00 23/09/2005 18:44
Pongo questa domanda e riporto l'episodio a cui mi riferisco:

"Un altro esempio, anche questo citato da Gruss è il seguente:
Nel 1956 o 1957 due giovani donne, provenienti dalla Tailandia, vennero a Galaad per un corso di formazione come missionarie. Lo sforzo di imparare la lingua e altri argomenti causarono a una di queste un esaurimento nervoso. Ogni giorno veniva presa dall’impulso di togliersi i vestiti e correre per l’edificio. Fu mandata alla Betel con la speranza che potesse
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guarire. Ma le sue condizioni peggiorarono ed ella tentò di suicidarsi gettandosi dal tetto di un edificio della Betel.
il presidente Knorr disse a Worth Thornton, segretario addetto ai trasporti, di rispedire la ragazza in Tailandia nel modo più economico, al più presto possibile. Le cose furono sistemate in modo da metterla su un treno per San Francisco e da lì su un piroscafo per la Tailandia. Quando lo seppe, ella supplicò di essere messa su un aeroplano o di essere accompagnata da un’altra missionaria. Spiegò che, quando aveva le sue crisi, non era in grado di controllarsi e che trovandosi su una nave, avreb be potuto saltare in acqua. Entrambe le sue richieste furono respinte perché troppo costose. Worth Thornton era molto accorto riguardo a questo falso senso dell’economia della Società...
La ragazza fu imbarcata.., ebbe una delle sue crisi e si gettò in mare. Il piroscafo fece qualche giro per cercarla, ma non fu mai ripescata... La nave telegrafò alla Società per notificare l’accaduto e il messaggio fu ricevuto da Arthur Barnett, che si trovava al centralino della Betel. Russeil Kurzen, portiere della Betel, venne anch’egli a conoscenza della tragedia. Entrambi furono sconvolti dall’accaduto e raccontarono la cosa ad altri della famiglia Betel. Il presidente Knorr si preoccupò molto dei fatto che la cosa si fosse venuta a sapere e sia Arthur che Russell furono rimossi dal loro incarico. Questo episodio mi scosse molto. C’erano soldi a sufficienza per fornire al presidente della Società viaggi di prima classe e alloggi di lusso, ma non ce n’erano a sufficienza perché ci si potesse prendere cura della ragazza e farla arrivare a casa sana e salva. Quella impietosa decisione le era costata la vita."

Tutti sappiamo che i soldi c'erano, perchè con tutte le miliardarie contribuzioni che si fanno, non è una questione di soldi, quindi la domanda è d'obbligo: Perchè non accontentare una sorella che ha pure anticipato il pericolo della sua malattia?
La domanda che ora io mi pongo è: Di chi è la colpa di questa morte?
La si poteva evitare? E se si, perchè non è stato fatto nulla per evitarla? Sempre più, la mia tremenda paura è che dentro le file della WTS, ci siano milioni di persone che soffrono in silenzio per la sottomissione forzata e che le più deboli, non riusciendo a emergere, soccombano suicidandosi. Triste a dirsi, ma questa è purtroppo la realtà dei fatti narrati da psicologi, dottori, assistenti sociali e altri addetti ai lavori che, voglio sperare, al più presto possano rendere noto VERBALMENTE allo Stato Italiano in modo da scongiurare futuri simili episodi prepotenti, arroganti e... ingiustamente causati.

Quando muoiono persone per motivi religiosi dovuti all'esaltazione di alcuni aprofittatori.... non posso non provare un profondo senso di rabbia che devo però soffocare nel silenzio della sicurezza che presto o tardi Dio renderà giustiazia ai sofferenti e il dovuto ai reali colpevoli di questi suicidi colpevolizzati e responsabili di consapevolezza ignorata volutamente!