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«I medici, l'ospedale, i parenti e i componenti della locale congregazione che avevano fatto visita alla madre dell'Autrice non sapevano che la Società autorizzava i seguaci ad accettare l'emoglobina derivata dal sangue, perciò questo rimedio non fu somministrato alla donna. Invece un familiare ordinò all'ospedale di somministrare un'iniezione di eritropoietina, basando questa decisione sulla letteratura della Società la quale sosteneva che essa agiva "molto velocemente" nella produzione di emazie. I medici spiegarono che tale iniezione non avrebbe funzionato così velocemente come sosteneva il familiare. Questi fatti hanno rappresentato lo spunto per la realizzazione
del presente articolo» (nota 1).

A proposito del fatto che eritropoietina agirebbe "molto velocemente" nella produzione di emazie, ecco cosa scrive ancora la Wood:

«L'opuscolo ["Salvare la vita col sangue"] informa i suoi lettori che i medici possono somministrare l'eritropoietina, che può aiutare una persona a sviluppare "molto rapidamente" i globuli rossi "ad un ritmo tre o quattro volte più rapido del normale". Il lettore dell'opuscolo può concluderne che l'espressione "grande rapidità" applicata all'emergenza medica voglia dire pochi minuti o ore, ma non più di un giorno o due. Comunque, sono necessarie quattro o più settimane perché l'eritropoietina possa produrre quantità di globuli rossi tali da fare la differenza. La Società avrebbe potuto dire semplicemente "quattro settimane" invece di"grande rapidità". Invece essa induce i suoi lettori a pensare che i globuli rossi possono essere prodotti "oggi o domani" quando, in realtà, ci vuole un mese».

Credendo quindi che "grande rapidità" significasse pochissimo tempo, alla madre dell'Autrice venne somministrata eritropoietina, anziché rimedi ematici con efficacia più immediata. I medici avevano cercato di spiegare che
l'eritropoietina «non avrebbe funzionato così velocemente come sosteneva il familiare», ma questo avvertimento venne ignorato e la donna morì. Se si fosse prestato ascolto ai medici, anziché alle dichiarazioni fuorvianti della WTS, la sorte di questa donna avrebbe potuto essere diversa. (Tratto da “Journal of Church and State” dell’autunno 2005, intitolato "Jehovah's Witnesses, Blood Transfusions, and the Tort of Misrepresentation" (I Testimoni di Geova, le trasfusioni di sangue e il danno da falsa dichiarazione)

Lasciando ogni ulteriore commento agli stessi foristi, rimango in silenzio per non rischiare di offendere o ferire con i miei soliti toni accesi, ma consentitemi una sola espressione:

Se la madre della Wood, fosse stata mia madre, io udrei ancora adesso il suo sangue gridare vendetta! E vi posso giurare che intenterei cento cause legali contro la WTS tutta per ottenere GIUSTIZIA! Concorderete con me, che almeno i propri famigliari vadano difesi da queste false informazioni fuorvianti e PERICOLOSE, che come in questo caso, mettono a SERIO RISCHIO la vita di tutti coloro che ripongono CIECA fiducia in una organizzazione che si stà mostrando sempre più falsa e MENZOGNERA! Scrivo questo post, ritenendolo un VALIDO e URGENTE avviso per la salvaguardia della tutela sulla salute. Voglio sperare che non solo NON venga cancellato, ma anche discusso e divulgato, per non incorrere nel reato di omissione di soccorso, che a mio avviso, dando completa informazione, potrebbe salvare ancora migliaia e migliaia di vite umane innocenti e colpevoli SOLO di avere dato fiducia alle persone sbagliate! Buona serata a tutti!