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LE 3 FASI DEL CONTROLLO MENTALE
CONTROLLO MENTALE E LAVAGGIO DEL CERVELLO: DIFFERENZE


I due processi sono molto diversi e non vanno assolutamente confusi. Controllo mentale non è lavaggio del cervello.

“Lavaggio del cervello” è un’espressione coniata nel 1951. Venne usata per descrivere il procedimento che aveva indotto i soldati americani fatti prigionieri nella guerra di Corea ad invertire i loro valori e il loro senso di fedeltà convincendosi di aver perpetrato crimini di guerra. Il lavaggio del cervello è un processo tipicamente coercitivo in cui l’individuo sà fin dall’inizio che si trova nelle mani del nemico. Il processo prevede normalmente maltrattamenti, abusi e perfino torture. Il lavaggio del cervello è efficace nell’ottenere obbedienza assoluta rispetto a qualsivoglia ordine. Le persone vengono forzate a compiere date azioni al fine di proteggersi, ed una volta che hanno agito le convinzioni loro inculcate servono a razionalizzare quanto hanno fatto. Questi convincimenti, in genere, non vengono ben interiorizzati e quando il prigioniero riesce ad evadere dalla sfera di influenza (e di paura) in cui si trova, riesce normalmente a disfarsene.

Il controllo mentale (a cui sono sottoposti gli adepti di un culto), chiamato anche “riforma del pensiero” è più sottile e raffinato. Chi lo esercita è considerato dalla vittima alla stregua di amici o di propri pari, per cui i meccanismi di autodifesa non entrano in azione. La vittima collabora con i suoi controllori senza saperlo, fornendo loro informazioni personali che non immagina affatto verranno utilizzate a suo discapito. Così un nuovo sistema di credenze e valori viene progressivamente interiorizzato in una nuova identità. Il controllo mentale non implica l’abuso fisico. Vengono invece utilizzati procedimenti uniti a dinamiche di gruppo per creare un potente effetto di indottrinamento. L’individuo è ingannato e manipolato, ma mai direttamente minacciato, affinchè faccia le scelte che sono previste. Coloro che fanno parte di un culto sanno di non aver mai subito torture, per questo ritengono che coloro che li criticano stiano mentendo ad arte. Vi sono più componenti del controllo mentale, si possono dividere in: 1) Controllo del comportamento, include il controllo dell’aspetto della persona. 2) Controllo del pensiero: “vietato pensare in modo indipendente perché pericoloso” 3) Controllo delle emozioni che mira a manipolare e a limitare la sfera dei sentimenti. Sensi di colpa e paura sono gli strumenti impiegati per tenere le persone sotto controllo. 4) Controllo dell’informazione, all’adepto non è permesso leggere letteratura che non sia del gruppo.


Fonte: www.aristoscana.com/pg/contmentale.htm