00 23/09/2009 22:42
Sono convinto che la più grande tragedia del mondo è l'ignoranza.
Se la nostra mente è chiusa, non possiamo imparare nulla di nuovo. La rigidità mentale rifiuta qualunque cosa diversa, o in conflitto con le vecchie convinzioni, che però possono essere false. Chi mantiene la mente chiusa dimentica che l'esperienza è più forte della credenza. La paura è la forza che tiene chiuse le menti, mentre solo quelle aperte possono ricevere e sviluppare nuova conoscenza.
La storia è piena di periodi di mente chiusa da parte di chi deteneva il potere, basta ricordare l'"Inquisizione" penso il massimo esempio di mente chiusa, cito solo un fatto:" Nel 1992 la Chiesa, con a capo Giovanni Paolo II, aveva finalmente riabilitato Galileo dall'"odiosa eresia, che la terra non è ferma al centro dell'universo,anzi, si muove e gira attorno al sole insieme agli altri pianeti, che la Terra non fosse al centro del sistema solare". L'indagine che ha condotto alla sua discolpa si era protratta per dodici anni e mezzo.
Galileo poteva essere dichiarato innocente nel Settecento, quando Sir Isaac Newton aveva provato l'esattezza della sua teoria. Ma no, ecco Galileo era ancora nei guai, oltre trecento anni dopo la sua scoperta. Quanto tempo può occorrere per aprire le menti?".Si è dovuto arrivare all'anno 1992, per riabilitarlo,( da che cosa poi?). E ci sono voluti altri sedici anni perché Benedetto XVI, nel solstizio d'inverno del 2008,citando Galileo, esprimesse la sua gratitudine " a tanti uomini e donne di scienza che ci hanno fatto capire sempre meglio che le leggi della natura sono un grande stimolo a contemplare con gratitudine le opere del Signore".
Meglio tardi che mai, ogni volta che leggo simili fatti storici, mi domando con quale ignoranza, superbia, cattiveria e presunzione, simili persone al comando, dicano che hanno l'autorizzazione dall'Alto, chi sia poi questo Alto non si sa, visto che sono millenni che non comunica con le semplici persone.
Tutti quelli che sono a capo di una religione dicono io ho la verità, e automaticamente il gregge a seguito dicono noi abbiamo la verità, e per la maggioranza senza ombra di dubbio.

Invece sono convinto che il dubbio è il padre della tolleranza e della curiosità. I grandi uomini, e le grandi donne, sanno essere curiosi e tolleranti nello stesso tempo.

Non fidatevi di chi dice, io ho la verità.

Prendo a prestito quello che disse a Luciano di Crescenzo un suo carissimo amico filosofo, Riccardo Coltella " nel mondo ci sono i punti interrogativi e i punti esclamativi, i soldati del Dubbio e quelli della Certezza Assoluta. Quando incontrate un punto interrogativo, non abbiate paura: è sicuramente una brava persona, un democratico, un uomo con il quale potete discutere ed essere in disaccordo. I punti esclamativi invece sono pericolosi: sono i cosiddetti uomini di Fede, quelli che prima o poi prendono le decisioni "irrevocabili ".Ora ricordatevi quello che vi dico: la Fede è violenza, qualsiasi tipo di Fede, religiosa, politica e sportiva. Dietro ogni guerra c'è sempre un uomo di Fede che ha sparato il primo colpo. In Irlanda, in Libano, in Iran, la Fede si aggira con la falce tra le mani e i vestiti lordi di sangue, e quando uccide lo fa sempre in nome dell'amore. A me papà insegnò che il Dubbio è il padre della Tolleranza e della Curiosità. I giovani sono curiosi, ma non sono capaci di essere tolleranti, i vecchi sono tolleranti, ma hanno perso il gusto della curiosità, i grandi uomini invece sanno essere curiosi e tolleranti nello stesso tempo. Chi ha Fede e come se già sapesse tutto in anticipo: non ha dubbi, non è capace di meraviglia, e come dice Aristotele:" La meraviglia è il principio della ricerca ". Chi ha Fede non è disposto a riconoscere i propri errori, e noi senza l'aiuto degli errori non siamo nessuno. La Fede è obbedienza pronta, cieca e assoluta. ( Tratto dal libro scritto da Luciano di Crescenzo, dal titolo Storia della filosofia Greca da Socrate in poi. Pag.194; Mondatori )