00 14/09/2011 13:42
o milanesi?

Un prete siciliano viene trasferito a Milano.

Prima domenica in cui celebra un messa: "Allora fratelli, oggi vi parlerò di Adamo ed Eva. Adamo, bravo picciotto, lavuraturi, servu di Dio, SICILIANU iera. Eva, gran mignotta, prostituta del diavolo, tentatrice, MILANESE iera".
Alchè tutti si lamentano, per cui il Vescovo chiama il prete e gli raccomanda vivamente di non dare mai più interpretazioni della Bibbia di quel genere se non vuole essere trasferito. Il prete giura che non ripeterà più un errore del genere.
La domenica successiva: "Allora, cari confratelli, oggi vi parlerò di Abele e Caino. Abele, ca ci faciia i sacrifizi a Dio, onesto, picciuttu a modo, degnu figghiu ri su patri, SICILIANU iera. Caino, traditore, figghiu i so mà, fratricida e medda, MILANESE iera".
Si ripetono le scene della domenica precedente, e stavolta il vescovo si presenta anche lui al prete e gli dice di avere intenzione di scacciarlo dalla città.
Il prete garantisce e promette, finchè il vescovo non si convince e gli consente l'ultima prova, a patto che non pronunci mai più la parole Siciliano o Milanese.
La domenica successiva: "Fratelli, oggi vi parlerò dell'ultima cena. ... e Cristo disse: Picciuttidi bedi, vagghiu a diri ca in verità unu ri voi mi tradirà Scende lo sconcerto fra gli apostoli... San Pietro: - Signuruzzu beddu, ca pi ccasu sugnu iu?- No, no, 'n si tu... Tu si n' bravu picciuttu devoto.
San Giovanni: - Che sugnu iu, allora, signuruzzo miu? - No, no, nun si mancu tu, nun tà prioccupare.
Al che Giuda: Whelà PIRLA, non sarò minga mi?"







[Modificato da fiammaverde 14/09/2011 13:43]



"La mente che rinuncia, una volta per tutte, ad una inutile speranza, riceve come ricompensa una serenità crescente".

da "Crisi di Coscienza" di Raymond Franz