Il fenomeno potrebbe essere limitato attraverso la formazione culturale. Troppo spesso la donna viene classificata come oggetto, oppure come un trofeo da conquistare per poi essere esibito a mo di palmarès.
Le tendenze, la pubblicità, i generi, i modelli e i costumi hanno travisato il vero ruolo della donna in una società prettamente consumista e materialista.
La donna non va considerata per la propria “
disponibilità” va invece presa in considerazione per quello che realmente è, cioè: “
un bellissimo universo tutto da esplorare e scoprire” da cui attingere forza e vitalità.
Io non sono mai stato un sessista, anzi nelle mie ho dovuto, più di una volta, prendere atto che la creatività artistica femminile sommata alla sua genialità non ha eguali.
Per inciso, dove non riesce un maschietto, vi riesce sempre una donna, e non è un caso.. chissà perché!?
Ma Beddamatri santissima, cosa sarebbe il mondo senza il gentil sesso? Non riuscirei nemmeno a immaginarlo :-)))
Tornando al discorso, come lo risolviamo il problema? Io avrei due soluzioni.
La prima riguarda la scuola. Per esempio rivisiterei gli indirizzi di alcuni testi scolastici dando maggior peso e visibilità al ruolo della donna nella società invece di relegarla a figura di secondo piano come spesso avviene.
Parlerei con gli alunni.. Aprirei dei dibattiti, dei confronti, farei vedere dei documentari, discutendone settimanalmente, rendendo tutti partecipi.
Spiegherei loro, coadiuvato( o viceversa) da una partner femminile, qual è il vero ruolo della donna e quale quello del maschietto nella odierna società .
Farei capire loro che la violenza non è mai l'extrema ratio, ma è il male peggiore, spesso non rimediabile, frutto di un ragionamento non razionale e ponderato.
In questo modo acquisirebbero elementi di confronto visivi e verbali che gioverebbero alla forma mentis . (Una proiezione che li stimoli a comprendere e susciti in loro l'input della curiosità.) E per finire ascolterei i loro punti di vista cercando di immedesimarmi.. per poi dare loro delle adeguate risposte...
La seconda soluzione è strategica ma allo stesso tempo anche utopistica. Manifestazioni di piazza per dire no alla violenza sulle donne, giusto?
Ma questa volta non sono le donne a scendere in piazza, bensì gli uomini che attraverso la reti sociali si coordinano e gettano le basi per eventi/manifestazioni, inizialmente, a macchia di leopardo e poi su tutto il territorio...
A quel punto la notizia, l'evento, il fatto, non passerebbe più in secondo piano e troverebbe terreno fertile nei mezzi di comunicazione.
Basterebbe incominciare.. pero inizialmente potremmo sentirci dire:” non mi scassare ..” :-)))
[Modificato da FrancoFrancoDir 01/05/2012 21:48]