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IL FANATISMO RELIGIOSO DI UN TESTIMONE DI GEOVA
“Ha ridotto in fin di vita con furiose coltellate la pia vicina di casa che non sopportava perché cattolica. Lui testimoni di Geova, non poteva sopportare l’idea che la signora della porta accanto avesse una fede diversa, o un diverso Dio da invocare. … Bruno Viola, 50 anni, residente in via Pitacchio 38, a Trieste è imputato di omicidio. Operaio della ferriera di Servola, Bruno Vivoda il 28 luglio 1993 ha affondato parecchie volte la lama di un coltello nelle carni della sua povera vicina, Antonia Cecco Gelsi, 65 anni. L’ha lasciata sul pianerottolo di casa in una pozza di sangue, mezza morta. Solo un miracolo ha impedito l’anziana signora di morire. E dopo alcuni lunghi mesi di ospedale, porta ancora oggi nella mente le conseguenze del folle gesto di cui è stata vittima.
… Quando la vittima era rientrata nell’edificio per salire nel suo appartamento, dove doveva prepararsi alla recita del Rosario, Bruno Vivoda l’aveva affrontata. C’era stato un iniziale scambio di battute, poi lui l’aveva afferrata per le braccia esclamando: “Prega quest’Ave Maria, che è l’ultima”. Infine l’aveva colpita ripetutamente con il coltello: al volto, al collo, alle mani. Lei si è messa a gridare, poi, salvata dall’altro vicino, era svenuta per le gravi ferite”.
(Cronaca Vera del 30 marzo 1994, pp. 16, 17)
Woodworth, l’editore della rivista The Golden Age scrisse:
“È una cosa pericolosa avere un bigotto cattolico in qualsiasi posizione ufficiale, o addirittura come vicino di casa”. (The Golden Age 11 ottobre 1933, p. 5)
NON HO PAROLE.
Ciao. Ilnonnosa |