PERCHÈ USCIRE DALLA CHIESA!!!

Tutto il contenuto di questo forum era ovviamente oggetto della mia precedente credenza cieca nella bibbia e frutto della fede in Dio.
Ora mi ritengo AGNOSTICO e personalmente, non m'interessa assolutamente più nulla di TUTTO l'argomento RELIGIOSO in generale,
avendo capito che è tutto frutto dell'uomo, bibbia compresa e che Dio non centra nulla con essa, ma ancor meno, anzi,
sopprattutto con la CHIESA CATTOLICA!!

Per questo motivo, lascio detto forum in sola lettura tranne le tre cartelle:

MESSAGGI, ANNUNCI e RIFLESSIONI PROFONDE dove anche gli anonimi possono accedere.

Chi vuol conoscere le motivazioni che mi hanno indotto a tale scelta,
può farlo andando a curiosare cliccando il link in rosso quì sotto:


FALSE VERITÀ


SE QUALCUNO AVESSE BISOGNO DI COMUNICARE CON ME:

sonnyp@email.it

Shalom.
 
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I CATTOLICI SONO IDOLATRI?

Ultimo Aggiornamento: 18/02/2014 11:40
23/12/2013 18:54
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Le "Immagini" nella storia d'Israele
La Questione delle immagini sacre.

L’uso delle immagini sacre nel culto divino risale agli albori dell’umanità, fino dai suoi inizi l’uomo ha cercato di avere un rapporto con la divinità, e questo sotto forma di “Immagine”, le quali includevano sia la pittura che la scultura.

Tutti i popoli cercavano il favore, le risposte ai loro interrogativi ricercandone sia il consenso sia il diniego da parte della divinità, ovviamente anche il popolo d’Israele non era esente da questa cultura divinatoria.

Nel loro essere prima ospiti e poi schiavi in Egitto assimilarono ciò che era la loro cultura e questo anche nell'ambito religioso, ciò non è da meravigliarsi poiché furono schiavi per quattrocento anni e quindi per oltre quindici generazioni.

Per proseguire nel nostro discorso è necessario comprendere il rapporto tra l’immagine la quale di solito era raffigurata da una statua e l’uomo, comprendendo questo ci facilita la comprensione dell’argomento in oggetto.

Nell'antichità non esisteva il concetto di “Venerazione”, ma solo di “Adorazione”, in sostanza l’uomo attribuiva alla statua facoltà, proprietà del dio, l’immagine non portava alla divinità in quanto la divinità era l’immagine, quindi la statua era il dio per cui adorando la statua si adorava il dio contenuto nella medesima.
Con il popolo d’Israele si ebbe una metamorfosi del culto, ma vediamo meglio come.

All'uscita dall'Egitto, il popolo traeva con se la loro cultura e questo anche nell'ambito religioso, portavano con se oggetti divinatori, immagini, statuine dei vari dei da loro adorati, fu solo con Mosè, con il Decalogo che ci fu un cambiamento, infatti l’Alleanza non era imposta da Dio ma accettata dal popolo, il quale accettò anche il comandamento di, “ Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione di schiavitù, non avrai altri dei di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra,5 Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso ” Esodo 20,2

Dio non disse che non vi erano altri dei, cosa che il popolo non poteva comprendere, ma disse semplicemente che da ora in poi l’adorazione, e quindi il riconoscere il loro dio come liberatore aspettava solo a Lui.

Il divieto di farsi delle immagini sia antropomorfe e non, era condizionato dall'adorazione, l’adorazione che il popolo offriva alle varie immagini doveva essere data a colui che li ha liberati dalla schiavitù e dal gioco egiziano.

Comprendiamo allora che l’immagine pre-esodale era sinonimo di adorazione, cosa che doveva sparire con l’accettazione dell’Alleanza.
Ci si pone la domanda se dunque le immagini siano sempre vietate.
A ciò rispondo di no, le immagini sono sempre vietate quando si cambia la loro destinazione d’uso, lo vediamo meglio.

Il divieto riportato in Esodo 20,2 riguardava esclusivamente l’adorazione verso Dio, escludendo qualsiasi immagine la quale avrebbe portato il popolo ad una falsa adorazione, “Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai”.

Ecco il motivo per il quale Dio proibisce l’uso delle immagini, Dio non proibisce le immagini in quanto tali, non proibisce l’utilizzo delle immagini sacre, ma proibisce l’idolatria, che era, ed è, un peccato gravissimo.

Se leggiamo bene tutti i passi della Sacra Scrittura che proibiscono la costruzione di statue e di immagini, ci accorgeremo che la Bibbia condanna solo e sempre la raffigurazione e l’adorazione delle immagini e delle divinità pagane, ossia degli idoli, in contrasto con l’adorazione dell’unico vero Dio.

Quando l’immagine perde l’aspetto di idolo e quindi di funzione idolatrica allora l’immagine può essere usata come mezzo per il culto di Dio.

Infatti
Nella costruzione del santuario Mosè ebbe a dire, “Farai due cherubini d’oro: li farai lavorati a martello sulle due estremità del coperchio. Fa’ un cherubino ad una estremità e un cherubino all'altra estremità. Farete i cherubini tutti di un pezzo con il coperchio alle sue due estremità. I cherubini avranno le due ali stese di sopra, proteggendo con le ali il coperchio; saranno rivolti l’uno verso l’altro e le facce dei cherubini saranno rivolte verso il coperchio” (Es. 25,18-21)

Dio ordina di scolpire e fare statue di cherubini, cioè di angeli, per adornare i luoghi di culto, possiamo notare che, quando non c’è il pericolo di idolatria, costruire statue per il culto corrisponde alla volontà di Dio.

Sempre nel Libro dell’Esodo si legge che uno di quegli artisti che il Signore aveva dotati di saggezza e di intelligenza disegnò due cherubini sul “velo di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto” (Es. 36,35), si capisce bene che non solo le statue, ma anche i disegni, le “immagini” di creature sono gradite a Dio, quando sono utilizzate per il culto e non v’è pericolo di idolatria.

Vediamo un racconto il quale ci chiarisce meglio il concetto di “Adorazione” con quello di “Ausilio al culto”, lo possiamo leggere nel libro di Numeri al cap. 21

Com'era di loro abitudine il popolo durante il viaggio nel deserto si lamentava spesso, in uno di questi lamenti contro Dio subirono il suo castigo con la piaga dei serpenti.

6 Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti velenosi i quali mordevano la gente e un gran numero d'Israeliti morì.

Il popolo si pentì e chiese a Mosè di “Intercedere” presso il Signore affinché facesse terminare quella piaga, ora, è interessante il racconto che segue in quanto ci illumina sulle funzioni delle immagini.

Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque dopo essere stato morso, lo guarderà resterà in vita” (Nm 21,8).

Possiamo notare che il Signore, in questa occasione, ordina esplicitamente di costruire un oggetto che raffigura una creatura terrestre – il serpente - naturalmente, in questo comando del Signore non c’è nessuna contraddizione con l’ordine dato inizialmente da Dio di non costruire alcun oggetto che raffigurasse creature terrestri.

Perché si può dire che non vi sia contraddizione con Esodo 20,2?
Perché la proibizione di costruire le immagini riguardava solo gli idoli, la proibizione voleva evitare, come già detto, il pericolo che questi oggetti diventassero idoli e fossero adorati al posto di Dio.

Si può dire che l’interpretazione che ne si da sia corretta? Possiamo affermare che è corretta, vediamone il motivo.

L’immagine del serpente di rame viene costruito per ordine di Dio, ed è ovvio che il medesimo non può essere identificato come idolo, tale immagine serviva per il culto divino, in quanto l’aversi rivolto a tale immagine ne procurava la guarigione, l’immagine dunque era un ausilio nell'adorazione ad YHWH, e tale era considerato dal popolo.

Ma quando le generazioni seguenti dimenticarono la funzione del serpente di rame, cioè un mezzo per rivolgersi a Dio e chiederne la guarigione ne cambiarono la sua funzione facendolo divenire un “idolo” attribuendogli qualità divine, divenne non più il mezzo ma di fatto un idolo, allora quell'immagine è vietata, è illecita, infatti in 2 Re 18,4
4 Egli eliminò le alture e frantumò le stele, abbatté il palo sacro e fece a pezzi il serpente di bronzo, eretto da Mosè; difatti fino a quel tempo gli Israeliti gli bruciavano incenso e lo chiamavano Necustan.

La storia ci dice che Salomone fece porre nel tempio statue di metallo fuso che rappresentavano 12 buoi, poi ancora statue di leoni, di buoi e di cherubini. Come possiamo vedere, quando non vi è pericolo di idolatria, il Signore gradisce che si costruiscano statue e si realizzino dipinti per adornare un luogo di culto.

Si può affermare anche, che, uno stesso oggetto può essere voluto da Dio se serve al culto e distrutto da Dio se diventa un idolo.
Possiamo dunque rispondere alla domanda se la Bibbia condanna le Immagini (come ho detto in quel termine rientrano quadri, affreschi, statue ecc)

Possiamo affermare che la Sacra Scrittura non condanna le “Immagini” di per se ma lo scopo per cui si hanno quelle immagini.

Con il prossimo post vedremo come le immagini erano considerate dalle prime comunità cristiane, e come il pericolo di idolatria era sempre oggetto d’attenzione.

Tommaso de Torquemada







SALUS ANIMARUM SUPREMA LEX
29/12/2013 03:49
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Re: Come mai........
[QUOTE:124490673=Credente., 12/18/2013 11:08 PM]Cara Rialtina,
secondo te come mai il Signore comandò di fabbricare un serpente di metallo da issare ben in vista, nonostante avesse comandato nel decalogo, di non fare alcuna immagine nè celeste nè terrestre?

[/POSTQUOTE




Caro Credente ti rispondo con una piccola parte del post di Tommaso

Tommaso scrive:

Non è l’immagine, la statua che di per se fa essere idolatrica la persona, ma l’attitudine della medesima verso di essa, in numeri si racconta come gli ebrei furono attaccati dai serpenti, Dio disse a Mosè di costruire un serpente di rame, (ecco dunque l’immagine) affinché chiunque fosse morso dal serpente ma rivolgendosi con lo sguardo all'immagine del serpente sarebbe stato guarito, e così accadeva."
Il punto è che non era l’immagine del serpente che guariva, esso serviva a ricordare che Israele dipendeva da YHWH (Adonai), e che la sua salvezza era possibile solo riconoscendolo come il Signore, l’immagine del serpente di rame serviva a ricordare la loro dipendenza da YHWH (Adonai)."

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Riporto

Dalle Edizioni Paoline che si legge:

Giovanni 3:14-15 "Giovanni 3:14-15 "E come Mose` innalzo` nel deserto il serpente,cosi` e` necessario che sia innalzato il figlio dell`uomo,affinche` chi crede in lui abbia la vita eterna."

Edizioni Paoline


14-15 Gesu` sara` innalzato sulla croce ( Teof. ) e come chi rimirava il serpente innalzato guariva,cosi` chi guarda Gesu` Crocifisso guarisce dalla colpa.

Interpretazione delle Edizioni Paoline. [SM=x2505544]






Rispondo a" come mai.......

Giovanni 3:12 Se voi non credete quando vi ho parlato di cose terrene,come credereste se vi parlero` di cose celesti?,"

Giovanni 3:14-15 "E come Mose` innalzo` nel deserto il serpente,cosi` e` necessario che sia innalzato il figlio dell`uomo,affinche` chi crede in lui abbia la vita eterna."

Dalle Edizioni Paoline

14-15 Gesu` sara` innalzato sulla croce ( Teof. ) e come chi rimirava il serpente innalzato guariva,cosi` chi guarda Gesu` Crocifisso guarisce dalla colpa. ( EdizionI Paoline )



Il punto critico dei cattolici ed altre chiese cristiane e` che non si attengono alla limitazione assegnata da Dio ,cioe`di fuggire l`idolatria.
Quando si rivolgono ad un oggetto come una statua,un santino,una medaglia,si fanno voti e suppliche, a questi alquanto offensivi oggetti agli occhi di Dio, dimenticando la piu` importante figura sacra all`umanita` quella di Dio stesso,mettendo Il Creatore, in una posizione passiva come se non potesse agire in nostro favore.
Come al tempo degli ebrei,anche oggi ,tutto poi si gira al contrario di cio` che Dio intendeva,tutto prende piega di adorazione a tale oggetto.

Come il serpente e anche l`Arca spari`,e fino ad oggi mai trovati,perche`? ovviamente perche`Dio sapeva l`inclinazione degli ebrei,sapeva che sarebbero divenuti oggetto di adorazione,indiscuttibile, e come il serpente di rame,cosi` Dio ha fatto con l`Arca dell`alleanza. L`ha fatta sparire!
Tu sai molto bene che i cattolici e non solo loro, prendono tutto per idolatria e ignorano il vero senso dell`oggetto.
Come mai la cristianita` si permette l`uso di tutto cio` che in se` non ha vita ne` vista con favore agli occhi di Dio?
Non c`e` risposta,ne mai ci sara`.
God bless us [SM=j3108207]


SBAGLIATO! LA RISPOSTA C'È STATA E CI RIMARRÀ SEMPRE! SOLO CHE A TE NON PIACE E QUINDI SORVOLI SU QUELLO CHE TI È STATO RISPOSTO E NON NE TIENI CONTO.
MA PAZIENTEMENTE TE LO RIASSUMO BREVISSIMAMENTE: DAVANTI AL CROCEFISSO, O A UN SANTO, O ALLA MADONNA, TUTTI I CATTOLICI SANNO BENE CHE NELLA STATUA NON C'È LA DIVINITÀ, MA LA SUA RAFFIGURAZIONE E QUESTO C'INDUCE A USARE TALE IMMAGINE PERCHÈ FUNGA COME RAMMEMORATORE DI QUELLO CHE RAFFIGURA E, A QUELLA RAFFIGURAZIONE NOI MANDIAMO E RIVOLGIAMO LA NOSTRA PAROLA, PREGHIERA, PENSIERO, SUPPLICA ECC.ECC.ECC. TROPPO DIFFICILE DA CAPIRE VERO RIALTINA? [SM=x3690210] MOLTO PIÙ SEMPLICE CRITICARE E DERIDERE I CATTOLICI, NEVVERO? [SM=x2509422] BUONE FESTE CARA......





[Modificato da Sonnyp 29/12/2013 12:55]
29/12/2013 16:35
[SM=x2479907]
29/12/2013 16:36
[SM=x2600539]
29/12/2013 16:38
[SM=g7405]



PUOI SPIEGARE ANCHE A NOI, COMUNI ESSERI MORTALI, IL SIGNIFICATO DEGLI ULTIMI DUE POST E COSA CI SAREBBE TANTO DA RIDERE OMEGA? GRAZIE.
[Modificato da Sonnyp 30/12/2013 05:36]
30/12/2013 12:09
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E` tutto un giro............

SBAGLIATO! LA RISPOSTA C'È STATA E CI RIMARRÀ SEMPRE! SOLO CHE A TE NON PIACE E QUINDI SORVOLI SU QUELLO CHE TI È STATO RISPOSTO E NON NE TIENI CONTO.
MA PAZIENTEMENTE TE LO RIASSUMO BREVISSIMAMENTE: DAVANTI AL CROCEFISSO, O A UN SANTO, O ALLA MADONNA, TUTTI I CATTOLICI SANNO BENE CHE NELLA STATUA NON C'È LA DIVINITÀ, MA LA SUA RAFFIGURAZIONE E QUESTO C'INDUCE A USARE TALE IMMAGINE PERCHÈ FUNGA COME RAMMEMORATORE DI QUELLO CHE RAFFIGURA E, A QUELLA RAFFIGURAZIONE NOI MANDIAMO E RIVOLGIAMO LA NOSTRA PAROLA, PREGHIERA, PENSIERO, SUPPLICA ECC.ECC.ECC. TROPPO DIFFICILE DA CAPIRE VERO RIALTINA? [SM=x3690210] MOLTO PIÙ SEMPLICE CRITICARE E DERIDERE I CATTOLICI, NEVVERO? [SM=x2509422] BUONE FESTE CARA......



Ciao Credente,vedo che e` tutto un giro di parole e come sempre torniamo al punto di partenza. La cristianita` non e` incline alla verita`.
Percio` quello che sai dire e` ripetere sempre le stesse cose, con le medesime parole.
Non e` difficile capire cio` che non e` stato spiegato,infatti non mi devo sforzare di pensare o riflettere proprio su niente, perche` non mi puoi dire di piu`,perche`il credere che la statua sia il rammemoratore DI QUELLO CHE RAFFIGURA e` ammettere cio` che io ho detto precedentemente.
Non critico ne` derido i cattolici,mi devi credere, ma provo pieta` per coloro che " A STATUA NON C'È LA DIVINITÀ, MA LA SUA RAFFIGURAZIONE E QUESTO C'INDUCE A USARE TALE IMMAGINE PERCHÈ FUNGA COME RAMMEMORATORE DI QUELLO CHE RAFFIGURA E, A QUELLA RAFFIGURAZIONE NOI MANDIAMO E RIVOLGIAMO LA NOSTRA PAROLA, PREGHIERA, PENSIERO, SUPPLICA ECC.ECC.ECC." Come loro ( spiritualmente ) diveranno,o gia` lo sono?
In una chiesa cattolica avevano una grande statua di san Giuseppe esposta vicina all`entrata della chiesa stessa,in un grande temporale la statua cadde e ovviamente fini` in pezzi,per messi e mesi la statua rimase cosi` esposta,ma che che ne fecero in seguito? spari`!
Povero san Giuseppe che brutta fine hai fatto!
Ma con serieta` di mente mi chiedo:
Dov`e` il nostro mediatore Gesu`il Cristo?? non e` lui colui che si dovrebbe guardare come rammemoratore di quello che raffigura????? non e` lui colui che dobbiamo guardare come la salvezza eterna?
No,non e` lui ma la statua che anche se senza divinita,` raffigura e induce ad usarla perche` funga come rammemoratore.
Difficile da capire? no, impossibile spiegare!
God bless you............

N.B per favore non usare il rosso quando posti,faccio fatica a leggere.....e....... mostri di essere molto arrabbiato.



30/12/2013 15:44
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Avere pietà di.....

Non critico ne` derido i cattolici,mi devi credere, ma provo pieta` per coloro che.....




Anche io Rialtina, non mi permetterei mai di deriderti, e, come te, provo pietà per coloro che come te..... non riescono ad andare oltre le palizzate che si autocostruiscono impedendo al Cristo di spiegare loro come stanno realmente le cose... ma Egli avrà comunque cura di voi, ne sono sicuro. Nel frattempo, ti auguro un mondo di cose buone. Buona fine e buon inizio. Shalom. [SM=x2509422]



31/12/2013 01:01
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Re: Avere pietà di.....
Sonnyp, 12/30/2013 3:44 PM:


Non critico ne` derido i cattolici,mi devi credere, ma provo pieta` per coloro che.....




Anche io Rialtina, non mi permetterei mai di deriderti, e, come te, provo pietà per coloro che come te..... non riescono ad andare oltre le palizzate che si autocostruiscono impedendo al Cristo di spiegare loro come stanno realmente le cose... ma Egli avrà comunque cura di voi, ne sono sicuro. Nel frattempo, ti auguro un mondo di cose buone. Buona fine e buon inizio. Shalom. [SM=x2509422]






Un giorno,quando Dio ha deciso di finirla con tutto questo,tu lo sai che sara` giustizia fatta.
Se Cristo avra` cura di coloro che....." non riescono ad andare oltre le palizzate che si autocostruiscono impedendo al Cristo di spiegare loro come stanno realmente le cose........ ", non ne sono certa se veramente questo si applica a tutti coloro che causano consapevolmente dispiacere al Sovrano Creatore,ed unico Dio.
Oggi come oggi siamo tutti,o quasi ben informati della Sua volonta,e su cio` che e` bene e male.`.
In fine della giornata tutti dobbiamo render conto delle nostre azioni

Non di meno sinceramente dal mio cuore auguro a te e alla tua famiglia un sacco di cose belle e buone.
Dio vi benedica sempre tutti. [SM=x2528415] [SM=x2772194] [SM=g3311653]



31/12/2013 02:02
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TUTTO PIU` SEMPLICE......
Giovanni 3:12 Se voi non credete quando vi ho parlato di cose terrene,come credereste se vi parlero` di cose celesti?,"

Giovanni 3:14-15 "E come Mose` innalzo` nel deserto il serpente,cosi` e` necessario che sia innalzato il figlio dell`uomo,affinche` chi crede in lui abbia la vita eterna."



14-15 Gesu` sara` innalzato sulla croce ( Teof. ) e come chi rimirava il serpente innalzato guariva,cosi` chi guarda Gesu` Crocifisso guarisce dalla colpa. ( EdizionI Paoline )


Tutto piu` semplice,chiaro e facile da intendere.
L`uso delle icone non sara` mai una venerazione,perche` come successe agli ebrei nel deserto che con l`andar del tempo il serpente divenne idolatria,cosi` oggigiorno vediamo come la venerazione si e` tramutata in adorazione. Il fattto che le chiese stesse ne incoraggiano l`uso delle icone,e delle statue etc etc... la venerazione si e` tramutata in adorazione volgendo lo sguardo al serpente ( simbolico ) che ne divenne la causa d`inciampo della nazione ebraica.
Dio prese la decisione drastica,distrusse il serpente causa d`inciampo nella vera adorazione dedicata a Lui solamente,cosi` oggi le chiese della cristianita` dovrebbero prendere la drastica decisione che fu gia` presa da Dio precedentemente,e liberare la cristianita` dall`idolatria che domina tutto il criterio vero e proprio della verita`,ormai non quasi piu` esistente nelle chiese della cristianita` idolatra.



Leggiamo dalle Edizione Paoline

" Giovanni 3:14-15 "E come Mose` innalzo` nel deserto il serpente,cosi` e` necessario che sia innalzato il figlio dell`uomo,affinche` chi crede in lui abbia la vita eterna."


E` necessario innalzare il figlio dell`uomo,affinche` chi crede in lui abbia vita eterna,e non fidare nelle statue ed icone senza vita che non odono non parlano e non possono essere utili per la vita eterna.
[SM=x3627669]
AMEN

31/12/2013 14:19
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Le immagini nel cristianesimo.
Abbiamo visto precedentemente come l'avere delle immagini non è di per sé vietato, l'immagine è vietata quando si attribuisce all'immagine stessa le proprietà e gli attributi di Dio, allora comprendiamo che Dio non vieta le immagini in quanto tali, ma le vieta quando ad esse ne viene attribuita l'adorazione come divinità, quell'adorazione che spetta esclusivamente a Lui.

Abbiamo fatto anche l'esempio del serpente di rame, il quale fin quanto è stato usato secondo il comando di Dio era lecito averlo, ma quando le fu attribuita l’adorazione con sacrifici offerti eccetera, allora quell'immagine è stata distrutta.

Allora comprendiamo la necessità di dare una giusta interpretazione ai termini, poiché, se non comprendiamo il significato dei termini ci rimane difficile comprendere ciò che termini stessi ci vogliono trasmettere.

In quanto al termine “adorazione”, ben sappiamo che tale termine sta ad indicare il riconoscimento totale, la propria dipendenza da Dio, e non mi pare che ci siano eccessive difficoltà nel comprendere tale termine, ciò che invece dobbiamo comprendere, e lo dobbiamo comprendere molto bene, è il significato della parola “Iconodulia”, tale parola è composta da icona e dulia, la prima significa immagine la quale si può affermare in senso generale, poiché per immagine si intende sia ciò che è raffigurato in un quadro, in un affresco, o in una statua.

La seconda Dulia indica venerazione, ma anche su tale termine sembra esserci una certa incertezza sul suo significato , cerchiamo dunque di comprendere la definizione di Dulia.

Tale termine indica “venerazione dovuta alle persone”, il quale è ben distinto dal termine Latria il quale indica “adorazione dovuta a Dio”, allora, se il termine Dulia indica venerazione e non adorazione, dobbiamo comprendere cosa significhi il termine venerazione.
Venerare significa fare oggetto di devozione, un profondo ossequio, grande rispetto, rendere omaggio.

Tale termine venerare ci sembrerà strano, ma lo adoperiamo molto ma molto spesso, facciamo qualche esempio.
A volte riferendoci una persona diciamo, venerabile maestro, oppure, quante volte diciamo alla nostra fidanzata o alla nostra amata moglie, ti venero, oppure usiamo l'esclamazione, nonostante che io ti venero su questo punto non siamo d'accordo, oppure, venerabile vecchietto, eccetera, allora si comprende bene che quando usiamo il termine venerare non lo si indica come il termine adorazione ma lo si indica come un qualcosa che mettiamo sopra a noi stessi, riconosciamo a questa persona quelle facoltà che possono aiutarci.

Allora comprendiamo bene l'attribuzione di questi due termini, latria il quale indica un esclusivo riferimento a Dio come colui che deve essere adorato, Dulia il quale termine indica venerazione, viene attribuito esclusivamente alle persone.
La differenza di questi due termini è sostanziale, non possiamo attribuire ad un termine il significato che proprio dell'altro, ciò, non è possibile.

Ora ci inoltreremo in quello che è l'argomentazione delle immagini nelle prime comunità cristiane, e come tale immagine venivano e vengono considerate dai cristiani.

Le prime comunità cristiane furono formate da persone ebraiche, ed essendo quindi ebree ben sapevano l’uso che se ne facevano di tali immagini, i primi cristiani ebrei frequentavano regolarmente il tempio, la sinagoga, l'osservanza delle varie leggi, delle norme, quindi non si creavano problemi quando entrando nel tempio lo vedevano arricchito di belle immagini, di angeli, di animali, di vegetali, comprendiamo anche che presso il popolo ebraico era sconosciuto il termine venerazione, ogni loro atto aveva come finalità l’adorazione, il motivo principale per cui non si poteva fare un'immagine di Dio in quanto nessuno ha mai visto Dio, e quindi Dio non può essere rappresentato, ma questo fino alla nascita di Cristo.

Dio il figlio, assumendo la natura umana ha permesso all'uomo di vedere Dio pur nella natura umana, e nella natura umana i primi cristiani rappresentavano l'immagine di Cristo la quale veicolava il cristiano all’adorazione del figlio di Dio che è Dio.

umentato dall'archeologia, in modo particolare nelle catacombe, luogo di sepoltura dei cristiani (e non di rifugio), interessante che, le raffigurazioni su Cristo erano espresse come il “Buon Pastore con l'agnello sulle spalle”, molte immagini su l'apostolo Pietro e Paolo, una rappresentazione numericamente maggiore è data dall'immagine della Madonna, sempre raffigurata con il bambino Gesù in braccio, una particolarità, la caratteristica che fa comprendere che tale immagine si riferisce alla Madonna è il fatto che il bambino è sempre rivolto con la faccia in avanti, verso colui che osserva.

Personalmente ho visitato in modo particolare la catacomba di Santa Priscilla (accedendo anche su parti non disponibili per il pubblico), la quale è ubicata alle porte di Roma in via salaria, interessante anche che, in questa catacomba viene raffigurata un'immagine della Madonna con il bambino la quale è stata datata come la più antica, risalente al secondo secolo dopo Cristo, e nelle catacombe abbiamo altre raffigurazioni nei primi cristiani, e queste lo possiamo vedere oltre alla catacomba di Santa Priscilla anche alle altre catacombe, come quella di San Sebastiano, di San Calisto e le altre la quale si trovano nelle zone limitrofe di Roma, si possono vedere nelle lastre che coprono i loculi le varie iconografie e simbolismi.

Da ciò si comprende che la raffigurazione e l'uso delle immagini da parte dei primi cristiani era un aspetto o quotidiano della loro vita
per comprendere ancora meglio la relazione che c'era tra le immagine e il loro uso da parte dei cristiani bisogna tener conto non solo delle scritture ma anche di ciò che è la Tradizione apostolica, non si può separare il Kerygma gesuano con ciò che è il vissuto quotidiano dei cristiani, il quale si innesta oltre nella scrittura ma anche nella liturgia, la quale risale al comando di Gesù quando disse “fate questo in memoria di me”.

L'immagine era dunque un aspetto quotidiano dei cristiano l'immagine era usata sia per adornare le tombe sia nell'aspetto liturgico quale poteva essere ad esempio l'uso del calice, ad esempio il filosofo cristiano Tertulliano il quale è vissuto 155 e 222 d.C. ebbe a dire come i cristiani adornavano i calici con le immagini del buon pastore, il quale fa riferimento a Gesù Cristo. (De pudicitia. 7,10).

Lo storico Eusebio di Cesarea vissuto tra il 265 e il 340 d.C. si dice di aver visto con i propri occhi le immagini dipinte di Gesù e dei santi apostoli Pietro e Paolo. (Historia ecclesiastica, VII, 18).
Evidentemente, i cristiani di quel tempo - e siamo in tempi antichissimi - utilizzavano le immagini di Gesù e dei santi. (santo= colui al quale gli sono state riconosciute le sue straordinarie virtù morali e religiose- vedremo meglio più avanti)

Siamo in epoca antichissima e già i cristiani si facevano immagini di Gesù Buon Pastore. Ma allora, questo vuoi dire che quando nelle nostre chiese fanno bella figura dipinti e statue di Gesù Buon Pastore, noi cattolici (ma anche gli ortodossi con le loro icone) non facciamo altro che imitare i primi cristiani, come è già stato detto, l’avere delle immagini non è di per se vietato, come d’altra parte non erano vietate nel culto divino del primo e secondo Tempio.

Presumo che fino a questo punto il non cattolico possa essere d’accordo, la questione dibattuta risulta essere la “Iconodulia”, cioè, rendere “Venerazione all’immagine”, ma anche su questo punto vedremo come tale termine è stato spesso mal interpretato.

Sappiamo che nel mondo protestante, ed in modo particolare dal terzo protestantesimo viene contestata come forma puramente inventata.
Nella riforma protestante, in modo particolare Zwingli e Calvino contestarono una pratica che fino ad allora era da tutti accettata, ritenendola non biblica a motivo della “Sola Scriptura” e rifiutando ciò che era la “Traditio”, la quale ha prodotto sia la Scrittura sia la Liturgia, se si dovesse assumere la sola scriptura allora si potrebbero giustificare o condannare aspetti del vissuto quotidiano i quali non erano riportati nella scrittura.

Cominciamo con il dire che nella Bibbia sono chiamati “santi” tutti quelli che hanno fatto la scelta cristiana, tutti i membri della comunità di Cristo. Tutti siamo santi perché Dio ci ha scelti, chiamandoci alla fede, separandoci dal mondo e dagli altri uomini. Santo vuoi dire infatti “separato”.
La nostra argomentazione sulla santità verde su coloro i quali si trovano in cielo, uomini e donne i quali hanno praticato delle virtù cristiane in modo straordinarie.

Si pone dunque la domanda se, sia lecito “Venerare=Dulia” questi santi oppure si va contro la volontà di Dio e cadere automaticamente nell’ido-latria.

Prima di andare avanti mi pare giusto fare un distinguo.
L’argomentazione è valida solo se si crede all’Immortalità dell’Anima, è altresì evidente che varie religioni come i, Testimoni di Geova, gli Avventisti e qualche altri, non credono all’anima immortale, ma, oggettivamente non avrebbero nulla da ridire al fatto di avere delle immagini come decorazione, come d’altra parte non dovrebbero avere nulla da ridire sulle immagini decorative situate nel primo e secondo Tempio.

Ma, per chi crede all’immortalità dell’anima, crede anche che persone la cui vita è vissuta in santità siano in cielo con Dio, e di questo parliamo.

Nelle prime comunità cristiane emerse un aspetto molto particolare, ed esso era il “Martirio”. cioè il donare la vita per la fede, era considerato come la massima espressione dell’amore a Dio e della fede. Il martire era considerato un eroe della fede e tutta la comunità cristiana circondava di venerazione.

Il Libro degli Atti degli Apostoli, che possiamo considerare, oltre che Libro Sacro, anche la prima storia della Chiesa, narra, al capitolo 8, che dopo il martirio di Santo Stefano, “Persone pie seppellirono Stefano e fecero grande lutto per lui”.
Nella chiesa primitiva, proprio come facciamo noi cattolici, veniva ricordato l’anniversario della morte del martire e lo si pregava perché intercedesse presso Dio in favore dei vivi.

Non mancano i documenti, il primo che la storia ci ha tramandato ricorda il ‘giorno del martirio” di San Policarpo, che fu martirizzato il 23 febbraio dell’anno 155 a Smirne, nell’odierna Turchia.
Questo documento è stato scritto probabilmente nell’anno 177 dalla Comunità di Smirne e si intitola "Martirio di San Policarpo". E’ un documento che chiarisce bene la distinzione tra la adorazione da tributare a Cristo, perché è Dio e la venerazione da tributare ai martiri, perché sono stati discepoli e imitatori di Cristo.

Leggiamo, “Noi adoriamo lui [il Cristo] perché è Figlio di Dio, i martiri invece li amiamo come discepoli e imitatori del Signore(….). Pertanto il centurione, visto l’accanimento dei Giudei nella contesa, fece portare in mezzo il corpo e lo fece bruciare secondo costume pagano. Così non solo più tardi potemmo raccogliere le sue ossa, più preziose delle gemme più insigni e più stimabili dell’oro, e le collocammo in luogo conveniente. Quivi per quanto ci sarà possibile, ci raduneremo con gioia e allegrezza, per celebrare, con l’aiuto del Signore, il giorno natalizio del suo martirio, per rievocare la memoria di coloro che hanno combattuto prima di noi, e per tenere esercitati e pronti quelli che dovranno affrontare la lotta” (Dal martirio di San Policarpo, cc. 17 e 18).

Da questo prezioso e antichissimo documento appare chiaramente che nei primissimi tempi - siamo poco dopo la metà dei secondo secolo – i cristiani veneravano i martiri. i santi, raccoglievano e custodivano le loro reliquie, proprio come facciamo oggi noi cattolici.

I cristiani dei primi tempi raccoglievano. con religiosa pietà, quando ere possibile, le sacre spoglie dei martiri per seppellirle onoratamente, e poi celebravano il “dìes natalis”, cioè il giorno del martirio, con la Messa.

Lo storico Eusebio di Cesarea ci racconta che il senatore romano Astirio, presente al martirio del soldato Marino, “si pose sopra e spalle il cadavere, lo avvolse in scintillante e preziosa veste e con magnifica pompa lo collocò in una tomba conveniente” (Hist. Eccl., VII; 16).

A Cartagine i cristiani, dopo la morte di San Cipriano , presero di notte il corpo del martire e lo accompagnarono fra ceri e fiaccole con preghiere in solenne corteo fino al sepolcro.
I cristiani si radunavano sulla tomba, o, se questo non era possibile per via della persecuzione o per altre ragioni, per commemorare i martiri con la celebrazione eucaristica e con altri riti liturgici.

San Cipriano voleva che si tenesse conto del giorno della morte dei confessori della fede per celebrare la loro memoria. Si sa del martire Pionio arrestato in casa mentre celebrava il natalizio di San Policarpo.

Si comprende che tutti questi Santi/Martiri erano in una condizione di Grazia al cospetto di Dio, essi erano nella posizione di intercedere a nostro favore per i seguenti motivi.

Primo
Il sacrificio di Gesù Cristo ha reso possibile la redenzione del genere umano.
Secondo
La redenzione dell’uomo eleva l’uomo ad essere figlio di Dio
Terzo
La redenzione dell’uomo eleva l’uomo a Dio(Figlio) facendolo un suo fratello, facendosi carne ed assumendo la natura umana, il Figlio di Dio rende partecipe l’uomo alla filiazione di Dio, rendendo Dio/Figlio suo fratello “Primogenito”.

Comprendiamo dunque che l’intercessione di un Santo si fonda sempre sul sacrificio di Cristo e sulla sua filiazione di Dio.
Venerare un Santo significa rendergli omaggio, onore, riconoscimento, d’altra parte sono cose che facciamo quotidianamente anche ora, con vari personaggi che secondo noi sono in grado di aiutarci.

Venerare un Santo significa chiedergli di intercedere per noi, riflettiamo, se questo è vero nella nostra vita, non lo è in misura infinitamente maggiore nell’altra vita, la quale è la realtà e la nostra l’ombra?, se troviamo normale nella nostra vita chiedere a un personaggio importante di intercedere per noi presso tal dei tali, sicuri che sarà ascoltato tanto più lo sarà quel Santo che perorerà la nostra richiesta.

Quando il vescovo Ignazio d’Antiochia fu portato a Roma per essere martirizzato, egli chiese un’intercessione presso i cristiani di Roma, Ignazio ben sapeva che i cristiani di Roma avrebbero intercesso presso le autorità imperiali per salvargli la vita, ma, Ignazio non voleva essere salvato, quindi prega i fratelli di Roma di non intervenire, poiché voleva essere pasto per le belve affinché divenisse pane per Cristo.

San Paolo richiese spesso preghiere a suo favore dai vari fratelli, intercedere l’uno per l’altro era una consuetudine.

Efesini 6:18
“pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi”

Colossesi 4:3
“Pregate nello stesso tempo anche per noi, affinché Dio ci apra una porta per la parola, perché possiamo annunciare il mistero di Cristo, a motivo del quale mi trovo prigioniero”

1Tessalonicesi 5:25
“Fratelli, pregate per noi”.

Giacomo 5:16
“Confessate dunque i vostri peccati gli uni agli altri, pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti; la preghiera del giusto ha una grande efficacia”.

Se dunque intercedere l’uno per l’altro era richiesto dal Signore, non ha più valore l’intercessione dei Santi, di coloro i quali già sono con Dio e che quindi si trovano in una posizione più eccelsa?
Un errore che spesso si fa è quello di pensare che pregando l’immagine si attribuisca alla medesima chissà quali proprietà, niente di più errato.

Dobbiamo comprendere prima di tutto che l’immagine raffigura sempre una persona vissuta, reale, e non qualcosa di fantasioso, immaginario, inoltre l’immagine ci ricorda la persona, stimola la nostra mente al ricordo delle sue virtù, all’amore manifestato verso Dio.
L’immagine è come il serpente di rame, “il Mezzo”, con il quale ci rapportiamo a colui il quale “Mezzo” rappresenta, facciamo un piccolo esempio per comprendere ciò.

Quanti di noi hanno delle foto dei propri cari morti, possono essere genitori, figli coniugi ecc. e dove poggiamo queste foto esse sono sempre ben visibili, in modo particolare di persone della cerchia famigliare, e ditemi, quante volte le avete prese, vi siete soffermati a guardarle, mentre nella vostra mente riemergevano i loro ricordi, ma contemporaneamente il vostro cuore vi suscitava emozioni intense, spingendovi in un atto d’amore a baciare l’immagine dei vostri cari.

Se qualcuno vi dicesse che non ci si rivolge all’immagine per venerarla, voi rispondeste che non baciate l’immagine in quanto immagine, ma baciate l’immagine in quanto ciò che l’immagine stessa rappresenta, ossia, i vostri cari, dunque, il bacio, l’affetto, le carezze date all'immagine sono date in realtà ai vostri cari la quale immagine rappresenta.

Ora, poniamo per amore dell’argomento, che un vostro caro, il coniuge, un figlio, un genitore, sia stato nella vita una persona di elevate virtù, una persona amante della famiglia, di Dio e discepolo di Cristo, non sarebbe questo vostro caro il quale ora è con Dio nella condizione più eccelsa di poter offrire a Dio le vostre preghiere?, se ciò è possibile qui nella nostra vita quotidiana lo sarà ancor maggiormente possibile per chi ora è in cielo con Dio.

Queste persone di elevata virtù, questi Santi potranno intercedere a vostro favore, come la Mamma di Gesù intercesse presso suo figlio alle nozze di Cana.

Molti altri esempi si potrebbero portare, resta un fatto, con il quale terminiamo la nostra conversazione, utilizzare immagini sacre, venerare i santi che vi sono rappresentati è cosa gradita a Dio, non contraria all'insegnamento della Bibbia e in sintonia con quello che i cristiani hanno sempre fatto, fin dai tempi della Chiesa primitiva.

Certo, per chi fa della Bibbia la “Sola Scriptura” gli rimarrà difficile comprendere questa semplice verità, la quale si afferma solo nell'unione della Sacra Scrittura e la Traditio, ma questo sarà oggetto di un’altra argomentazione.

Tommaso de Torquemada











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Avendo trattato anche se in modo abbastanza sintetico l’uso delle immagini sia nell'Antico Testamento che nel nuovo, l’onestà intellettuale mi impone di trattare(con un po’ di pazienza) quell'aspetto della venerazione la quale può a volte ed inconsapevolmente scivolare nella “Superstizione”, ciò coinvolgerebbe sia cattolici che non, e come la medesima sia più diffusa di quanto immaginiamo.

Tommaso de Torquemada



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GRAZIE TOMMASO

Ti ringrazio per la trattazione dell'argomento sull'idolatria dei cristiani, infatti spesso vengono accusati di idolatria, perché si circondano di immagini sacre, mi è piaciuta anche se un po' lunga la prima trattazione informativa, ancor di più mi è piaciuta la seconda parte perché condivido in pieno l'argomento e i vari esempi riportati.


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risposta a Tommaso: Le immagini nel cristianesimo
Risposta a Tommaso de Torquemada; Soggetto: Le immagini nel cristianesimo.
Carissimo Tommaso, vorrei rispondere, alla tua disquisizione: (Le immagini nel Cristianesimo).
Il Cristiano adora lo stesso Dio dell’A.T. ed esso ritiene ancora valido il comandamento contenuto in ESODO 20: 3-6. Queste prescrizioni restano invariate e vincolanti per i cristiani, così come lo furono, e ancora lo sono, per Israele: “Non avere altri déi oltre a me. Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà, fino alla millesima generazione verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti”.
Da questo comandamento deduciamo che Dio non è proibisce di produrre immagini in senso generale del termine, ma solo le immagini fatte e usate quale strumento di adorazione. “Non ti prostrare davanti a loro e non li servire”
Tu porti l’esempio del serpente di rame, che Dio aveva ordinato a Mosè di costruire, affinché chiunque fosse morso dai serpenti velenosi, guardandolo sarebbe sopravissuto. Per quel che io capisco non è pertinente, e credo sia chiaro anche a te che è assolutamente inconsistente. Perché il gesto di guardare il serpente di rame era semplicemente un atto di fiducia nel provvedimento del Signore per salvare le loro vite; non era loro richiesto un atto di adorazione.
Però l’episodio narrato in 2° RE 18: 3 , 4, è per noi un’eccellente insegnamento che ha una valenza profetica. Noi contemporanei siamo schiavi del peccato che produce la morte, (al pari di un serpente velenoso:) “Il salario che il peccato paga è la morte…ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore”. guardando a Gesù e credendo in Lui innalzato sulla croce, noi possiamo avere vita eterna:
L’immagine del serpente, ripeto, non fu loro offerta perché l’adorassero, ma perché guardandolo, mostrassero la loro fiducia nella promessa divina di salvarli da sicura morte. Tant’è che in seguito, per porre rimedio al fatto che il popolo offriva a questa immagine l’incenso (cioè la venerassero, come diresti tu) il giusto re Ezechia la fece a pezzi. “Egli fece ciò che è giusto agli occhi del Signore, proprio come aveva fatto Davide suo padre. Soppresse gli alti luoghi, frantumò le statue, abbatté l’idolo di Astarte e fece a pezzi il serpente di bronzo che Mosè aveva fatto; perché fino a quel tempo i figli d’Israele gli avevano offerto incenso”. 2° RE 18: 3,4.
Ho molto apprezzato la dotta spiegazione che hai dato sulla parola Iconodulia il cui significato è: ‘venerazione di una immagine’. Hai anche ben spiegato che venerare significa “…fare oggetto di devozione”. In tutta sincerità e con profondo rispetto per le tue convinzioni, devi ammettere con me che il comando espresso in ESODO 20 : 3 – 6 non è discutibile e soggetto a interpretazioni. Il giustificare l’uso delle immagini nell’adorazione, chiamando quegli atti semplice venerazione e non adorazione, mi sembra un maldestro tentativo di arrampicarsi sugli specchi. (Spero vorrai perdonare la mia franchezza).
Dio non ha mai proibito agli artisti di produrre opere d’arte, siano esse sculture o pitture, anzi ne ordinò diverse quale ornamento del Tempio di Gerusalemme; (esempio: 1° RE 6: 29) Ma Egli condannò severamente il suo popolo, per aver eretto delle sculture usandole nell’adorazione: “Nondimeno tentarono l’Iddio altissimo e si ribellarono e non osservarono le sue testimonianze. Si trassero indietro e furono sleali come i loro padri; si trassero indietro come un arco fallace; lo provocarono ad ira con i loro alti luoghi, lo mossero a gelosia con le loro sculture. Dio udì questo e si adirò, prese Israele in grande avversione…”. SALMO 78:56-59
Mentre riservò ricche benedizioni per coloro che avrebbero aborrito le immagini nell’adorazione: “Considererete come cose contaminate le vostre immagini scolpite, ricoperte d’argento, e le vostre immagini fuse, rivestite d’oro; le getterete via come una cosa impura. ‘Fuori di qui’! direte loro. Egli ti darà la pioggia per la semenza con cui avrai seminato il suolo, e il pane che il suolo produrrà saporito e abbondante…”. Isaia 30 : 22, 23
Tutto questo ha riguardato Israele, che dire ora dei cristiani? Sono tenuti ad astenersi dall’uso delle immagini nell’adorazione a Dio? Il nostro Dio non è cambiato, così come non sono cambiati i 10 comandamenti descritti in ESODO 20. E ancora oggi Egli ci interpella con queste domande: “A chi mi assomigliereste, a chi mi eguagliereste, a chi mi paragonereste, quasi fossimo pari”?
ISAIA 46: 5.
Potresti obiettare; ‘… questo era un problema dell’antichità, causato dall’ignoranza del popolo, che non sapeva scindere l’immagine dalla realtà…oggi chi mai offrirebbe atti di adorazione ad un vitello d’oro? Oggi il popolo cristiano è molto più evoluto per essere sviato dalle immagini sacre; non vedrebbe più in esse, idoli da adorare’. Obiezione alquanto discutibile!
Continuiamo l’esame della tua argomentazione, che continua così: “Ora ci inoltreremo in quello che è l’argomentazione delle immagini nelle prime comunità cristiane, e come tali immagini venivano e vengono considerate dai cristiani”.
Che la primissima comunità cristiana di Gerusalemme fosse composta essenzialmente da Ebrei, in primis gli apostoli e che frequentassero regolarmente il tempio è certificato dal libro degli ATTI 2: 46 “E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio…”. Ma da lì ad asserire che le immagini che impreziosivano tale ambiente di culto, fossero oggetto, o facessero parte dell’adorazione degli Ebrei e di conseguenza dei Cristiani provenienti dall’ebraismo, mi pare molto azzardato, al punto d’apparire una forzatura della realtà storica. Se come dici tu, il termine venerazione era estraneo alla concezione ebraica, dire che si usassero nell’adorazione le immagini decorative del tempio non ha nessun riscontro, e non fa onore all’onestà intellettuale.
La tua supposizione che il non fare immagini di Dio, fosse dovuto, non all’osservanza della sua legge, ma al semplice fatto che non avessero nessuna immagine di riferimento, dal momento che come afferma GIOVANNI 1: 18 “Nessuno ha mai visto Dio”; mi lascia esterrefatto. Aggiungi che con l’avvento di Gesù, si è potuto avere in lui l’immagine di Dio, seppur nella forma umana, quindi i cristiani si sono sentiti autorizzati fare delle immagini riproducendo il sembiante di Gesù, il Figlio di Dio che è Dio egli stesso. Questo mi scandalizza ancora di più.
E’ vero che Dio ci ha fornito di una mente in grado di dare delle spiegazioni logiche alla realtà che ci circonda, ma in ciò che riguarda l’adorazione che gli è dovuta, non permette alla nostra fantasia di andare al di là di ciò che è scritto. Dio ci ama e non ci lascerebbe mai senza sicuri riferimenti, e in balìa della nostra mente corrotta dal peccato, perché dalla conoscenza che abbiamo di Lui, dipende la nostra vita ora e nell’eternità.
Come può essere successo, che da un rigido monoteismo, che caratterizzava la chiesa primitiva, al punto da aborrire ogni tipo di immagini presenti nei locali di culto; si sia poi passati col passare dei secoli ad una moltitudine di immagini e di sculture, offerte alla venerazione (adorazione) dei fedeli. Che vengano tributati sacrifici di lode e preghiere ad una miriade di santi e a immagini sacre di Gesù e della Madonna mi pare innegabile.
Tu come buon conoscitore della Scrittura, ricorderai benissimo le profezie paoline sulla apostasia della Chiesa, che avrebbe seguito la morte fisica degli apostoli : “Io so che dopo la mia partenza (morte) si introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e anche tra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli, perciò vegliate…”. ATTI 20: 29- 31 Quindi non ci stupiscono minimamente le distorsioni alle quali la Chiesa è giunta in relazione all’uso delle immagini nell’adorazione. E magari fosse solo l’unica distorsione. Parlando delle immagini di Gesù che ci sono pervenute dai secoli passati, sappiamo che possono essere solo opere di fantasia, perché, un ritratto della persona fisica del Figlio di Dio non è mai esistito.
Non ci dice niente il fatto che Gesù non permise che la sua immagine fosse tramandata? “Beati coloro che non hanno veduto e hanno creduto…” GIOVANNI 20: 29 .
Tutti noi ricordiamo la lezione che Gesù dette alla samaritana su dove e come adorare Dio: “Gesù le disse: ‘donna, credimi; l’ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre…ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. Dio è Spirito, e quelli che lo adorano bisogna che lo adorino in spirito e verità’…”. GIOVANNI 4: 21, 23, 24.
Servirsi delle immagini nell’adorazione
Tu dici che l’archeologia e in modo particolare “le catacombe”, testimoniano il modo di adorare dei cristiani del tempo, i quali facevano uso delle immagini. Dici che nelle catacombe abbondano raffigurazioni di “Gesù Buon Pastore” con l’agnello sulle spalle; molte immagini degli apostoli Pietro e Paolo, e tra quelle, molto più numerose, le immagini della Madonna; sempre raffigurata con il bambino Gesù in braccio. Se per forma di adorazione della chiesa primitiva, intendi quello delle comunità del 2°/3° secolo D.C. posso essere parzialmente d’accordo con te; l’apostasia era già pienamente in atto, perché l’ultimo apostolo, Giovanni, morì probabilmente nel 98 o 99 D.C. Ma non è certamente lo stesso modo usato dalla Chiesa del I° secolo. Gli apostoli infatti mettevano spesso in guardia i credenti provenienti dal paganesimo, affinché non cadessero nell’idolatria. 1° Corinzi 5:9; 6:9; 10:7,14; Galati 5:20; Apocalisse 21:8; 22:5 .Per supportare il fatto che i primi cristiani facessero uso delle immagini nell’adorazione, fai riferimento a prove storiche che non riguardano né gli apostoli né le immediate successive generazioni nell’epoca di cui tu parli la pura adorazione basata sugli insegnamenti apostolici, era già stata inquinata dall’apostasia.
Citi come esempio lo storico Eusebio di Cesarea 265/ 340 (che si dice) abbia visto con i propri occhi le immagini dipinte di Gesù e degli apostoli Pietro e Paolo. (Historia ecclesiastica,VII, 18).
Riporto alla lettera un passo della tua esposizione: “Nella riforma protestante, in modo particolare Zwingli e Calvino contestarono una pratica che fino ad allora era da tutti accettata, ritenendola non biblica a motivo della “Sola Scrittura” e rifiutando ciò che era la “Traditio”, la quale ha prodotto sia la Scrittura sia la Liturgia, se si dovesse assumere la sola scriptura allora si potrebbero giustificare o condannare aspetti del vissuto quotidiano i quali non erano riportati nella scrittura”.
Scusami, ma su cosa basi l’asserzione che la “Traditio” ha prodotto la Scrittura; di quale scrittura stai parlando? Per me è incomprensibile come la Chiesa Cattolica abbia da sempre sentito la necessità di aggiungere qualcosa alla pura verità del Vangelo: (alla Scrittura la Tradizione; alle realtà dell’Inferno e del Paradiso il Purgatorio; alla grazia le opere meritorie; all’Unico Mediatore tra l’uomo e Dio Gesù Cristo, (1° TIMOTEO 2: 5) Maria e un’immenso stuolo di santi mediatori. Evidentemente le verità di Dio non sono sufficienti. Peccato però che aggiungendo alla verità cose che non ne fanno parte
Sei nel giusto quando dici: che il N.T. chiama santi tutti i veri credenti cristiani; per i cattolici sono santi tutti coloro che si trovano in cielo, uomini e donne, i quali hanno praticato delle virtù cristiane in modo straordinario ed eroico: (Altra aggiunta)
Tu poni la domanda: ‘è lecito “Venerare-Dulia” questi santi, oppure si và contro la volontà di Dio e si cade automaticamente nell’Ido-latria’ ?
Tutti noi come credenti cristiani crediamo nell’immortalità dell’anima, di conseguenza crediamo che tutti coloro che hanno creduto e sono nati di nuovo alla loro morte vanno in cielo alla presenza di Dio.
Non addentriamoci in questioni non bibliche come: “il purgatorio, e le preghiere per le anime dei defunti; ma restiamo in ambito biblico.
Tu citi il capitolo 8 del libro degli ATTI, dove Luca fa una cronaca della morte e seppellimento del martire S. Stefano, al versetto 2 leggiamo : “Uomini pii seppellirono Stefano e fecero gran cordoglio per lui”. Cosa intendi con questa citazione, che coloro che piansero la sua morte facessero una sorta di venerazione del suo corpo morto? Altrimenti non capisco il motivo della citazione. Se intendevi questo dove leggi che ciò sia avvenuto?
Ti riporto integralmente il documento da te citato tratto dal “Martirio di San Policarpo”; leggiamo: “Noi adoriamo Lui ( il Cristo ) perché è il Figlio di Dio, i martiri invece li amiamo come discepoli e imitatori del Signore(…) Pertanto il centurione, visto l’accanimento dei Giudei nella contesa, fece portare in mezzo il corpo e lo fece bruciare secondo il costume pagano. Così non solo più tardi potemmo raccogliere le sue ossa, più preziose delle gemme più insigni e più stimabili dell’oro, e le collocammo in luogo conveniente. Quivi per quanto ci sarà possibile, ci raduneremo con gioia e allegrezza, per celebrare, con l’aiuto del Signore, il giorno natalizio del suo martirio, per rievocare la memoria di coloro che hanno combattuto prima di noi, e per tenere esercitati e pronti coloro che dovranno affrontare la lotta”. (Il martirio di Policarpo ,cc 17, 18).
Cito di nuovo integralmente un passaggio della tua esposizione: “da questo prezioso e antichissimo documento appare chiaramente che nei primissimi tempi (siamo poco dopo la metà del secondo secolo) i cristiani veneravano i martiri, i santi, raccoglievano e custodivano le loro reliquie, proprio come facciamo oggi noi cattolici. I cristiani dei primi tempi raccoglievano con religiosa pietà, quando era possibile, le sacre spoglie dei martiri per seppellirle onoratamente, e poi celebravano “il Dies Natalis”, cioè il giorno del martirio con la Messa”
Caro Tommaso, peccato però che Dio rese irreperibile il corpo del suo servo Mosè, e alla morte di Gesù dopo tutti i giorni che passarono dalla sua resurrezione all’assunzione in cielo, non permise che la sua immagine fosse in qualche modo riprodotta. Sia nel caso di Mosè che in quello ancor più importante di Gesù; Dio volle evitare una qualsiasi forma di idolatria.
non ti sembra strano che alla morte degli apostoli, non si abbia nessuna notizia di manifestazioni del tipo che hanno coinvolto S. Policarpo? Qualcosa nella mentalità dei credenti era cambiato, al punto da venerare le spoglie mortali di uomini martirizzati per la loro fede.
Certo è, che non tutte le cose che la storia ecclesiastica ci ha tramandato sono da imitare.
La Chiesa cattolica ha aggiunto alle verità bibliche, tante dottrine che nulla hanno di cristiano.
Ha assorbito con il passar del tempo molte pratiche religiose di chiara origine pagana. Potrei fare decine di esempi, ma ne citerò solo alcune con le relative date di entrata nell’uso comune delle pratiche religiose.
Venerazione dei santi morti e degli angeli; 375.
Il culto di Maria; 431 (Concilio di Efeso)
Il Purgatorio; dottrina istituita da Papa Gregorio Magno nel 593.
La Canonizzazione dei santi; ad opera di Papa Giovanni XV° nell’anno 995.
Il S. Rosario; 1090.
Le Indulgenze; 850 da Papa Leone IV°.
La Tradizione equiparata in autorità alla Sacra Scrittura; 1545 al Concilio di Trento.
L’Immacolata Concezione di Maria; 1870 da Papa Pio IX°.
Assunzione di Maria in cielo con il corpo; 1950 da Papa Pio XII°.
Mi fermo qui benché quelle citate siano solo una piccola parte.
Noi possiamo trovare mille argomentazioni per giustificare le nostre infedeltà all’Evangelo, e molte di queste possono umanamente essere convincenti; ma il problema è: “cosa ne pensa Dio”?
Egli ci lascia fare, (se non fosse così avrebbe distrutto l’uomo per la sua condotta milioni di volte), ma non lo fa, perché nel suo amore, si aspetta da noi il ravvedimento ed il ritorno all’obbedienza.
Ma possiamo confidare sempre sulla sua pazienza, senza mai cercare di conformarci alla sua volontà?

Questa mia considerazione parte dall’amore per ogni persona che si riconosce discepolo di Cristo. Partendo da me, ognuno dovrebbe porsi questa domanda: nella forma di adorazione che io offro a Dio, rischio di sfiorare l’idolatria? Consapevolmente o no, sono un’idolatra?
Sappiamo benissimo che di idoli di ogni natura ce ne fabbrichiamo ogni giorno, a causa della nostra innata iniquità: Davide diceva che per nascita siamo peccatori “Ecco , io sono stato generato nell’iniquità, mia madre mi ha concepito nel peccato” SALMO 51: 5. A causa di questo nel nostro cuore, questi idolii possono usurpare il posto che spetta soltanto a Dio.
Purtroppo, non sempre sono facilmente individuabili, ma per lo meno quelli visibili, quelli che ostacolano il nostro adorare Dio in spirito e verità quelli almeno eliminiamoli. Con affetto Cesare.




12/01/2014 10:18
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a rialtina
riesci a capire la differenza che c'è tra adorazione e venerazione?

riesci a capire che la bibbia insegna che non bisogna credere ad una privata spiegazione della Bibbia né alle polemiche su di essa e che porta a rifiutare la fede vera e che bisogna ricevere la fede da chi ha ricevuto da Dio autorità su di essa.

Noi dobbiamo sapere che è Gesù il maestro. Leggi nella Bibbia se Gesù ha dato alla WT il mandato di insegnare, il mandato di rimettere i peccati e di fare in sua memoria quello che ha comandato di fare.

I falsi profeti non insegnano la Parola e la volontà di Cristo ma le polemiche che allontanano dalla Chiesa che è la sposa di Cristo e che Cristo ha amato e per essa ha versato il suo sangue per renderla santa ed immacolata...

ma sei proprio convinta che i cristiani hanno bisogno di adorare le immagini mentre hanno la presenza di Cristo morto e risorto e che è il Dio-vivente nello Spirito, che rende figli di Dio a chi crede alla sua parola non alla parola della WT? (leggi Giovanni 1)

Se il tuo cervello è riepieno dei dubbi che la WT che non è stata inviata da Cristo cerca di chiedere lo Spirito di Dio e il Padre te lo darà perché egli dona lo spirito a coloro che glielo chiedono, questa non è idolatria ma è scritto nella Bibbia anche per te! Luca - cap. 11 [13] Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!>>.

invece di ripetere quello che ti hanno insegnato contro la verità della Bibbia chiedi lo Spirito di Dio fammi conoscere la verità della Parola di Cristo, perché è l'unico che ci può parlare di Dio e scrivere la presenza di Dio nel tuo cuore!

[Modificato da AmarDio 12/01/2014 10:20]
12/01/2014 11:57
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Caro Cesare.
Ho letto con interesse il tuo articolo, il quale dimostra però alcuni errori di fondo, in seguito vorrei evidenziare quali essi siano, ad esempio un errore di interpretazione è questa affermazione.


Il Cristiano adora lo stesso Dio dell’A.T


con questa affermazione si vuol equiparare l'adorazione veterotestamentaria con l'adorazione neotestamentaria, e dov'è l'errore, Israele adorava il Dio unico, il cristiano adora il Dio uno.

La differenza pur riferendosi al creatore e grande, poiché unico non vuol dire uno, ma mentre l'affermazione di uno ingloba anche l'unico l'affermazione di unico non ingloba l'uno.

Ti chiedo solo un poco di pazienza, sarà mia premura e piacere poter discutere la tua interessante argomentazione.

Tommaso de Torquemada
[Modificato da Tommaso de Torquemada 12/01/2014 11:58]



SALUS ANIMARUM SUPREMA LEX
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La Superstizione nell'ambito religioso

Cos'è la superstizione?

“La superstizione è la deviazione del sentimento religioso e delle pratiche che esso impone, può anche presentarsi mascherata sotto il culto che rendiamo al vero Dio, per esempio, quando si attribuisce un'importanza in qualche misura magica a certe pratiche, peraltro legittime o necessarie, attribuire alla sola materialità delle preghiere o dei segni sacramentali la loro efficacia, prescindendo dalle disposizioni interiori che richiedono, è cadere nella superstizione.
CCC.2111"

La superstizione è un aspetto che coinvolge l'uomo, a prescindere se sia credente o meno, essa condiziona inconsciamente gli atti dell'uomo, attribuendo a qualcuno o a qualcosa la capacità di influenzare la nostra vita quotidiana.

Non è raro sapere di molte persone le quali prima di intraprendere una qualsiasi attività o prima di iniziare la propria giornata quotidiana, consultare gli oroscopi affinché si regolino come agire.

Persone non credenti, o credenti e non praticanti non fanno a meno di lasciarsi condizionare da quello che è la superstizione, un esempio, mai passare sotto la scala, attenzione se un gatto nero ci attraversa la strada, attenzione al venerdì giorno funesto, se poi il venerdì dovesse coincidere con il numero 17, allora meglio non uscire di casa.
Le persone agendo in questo modo attribuiscono alla cosa sia animata e sia inanimata un potere giurisdizionale sulla propria vita.

L'aspetto a cui noi interessa è la superstizione nell'ambito della nostra fede, e quindi l'argomentazione verte esclusivamente a coloro che sono credenti e praticanti nell'ambito cattolico.

Quando l'uomo sostituisce a Dio se stesso o qualcos'altro all'infuori di Dio, come il valore assoluto, la religione si altera e degenera nei due opposti pericoli i quali cadono entrambi nella superstizione.
La superstizione sposta l'oggetto della religiosità da Dio a ciò che non è e non può essere il vero Dio, e così si rende alla creatura o alla creazione l'onore dovuto solo a Dio, ma accanto a questa forma radicale di superstizione vi sono altre forme, che vanno sotto il nome di, culto indebito o nelle quali si manca di riverenza verso Dio.

Chiediamoci dunque, quando si cade nella superstizione?, Quando si prescinde dalla scrittura oppure si enfatizzano gli aspetti miracolistici dei santi, l'enfasi magica, l'attesa straordinaria che certe devozioni portano avanti sono pericolose, soprattutto quando diventano fenomeni di massa, le masse possono essere contaminate da entusiasmi e da forme di preghiere non corrette, quando una devozione popolare assume forme esagerate di manifestazione, guidate magari da un prete straordinario, o da una monaca veggente.

Dal punto di vista etimologico, superstizione sembra significare un isolamento al di sopra o fuori del mondo sensibile, tale termine potrebbe avere avuto origine dai riti e dalle preghiere rivolte alle divinità perché sovrastino gli invocanti proteggendoli, oppure dalle pratiche attuate per calmare le furie divine sovra-stanti i mortali e impauriti dalle calamità, come incendi, terremoti, alluvioni, eccetera.

La superstizione nell'ambito religioso, si intendono sia forme diverse di culto religioso che falsificano la vera religione, sia le credenze religiose che favoriscono pratiche occulte.

Si può cadere nella superstizione riguardante il culto in due forme.

Primo.
L'orientamento religioso è mantenuto verso Dio, ma il genuino sentimento religioso è corrotto con pratiche inutili o ridicole.

Secondo.
L'errato orientamento religioso del culto, o perché si adorano esseri creati onorandoli come se fossero Dio, o perché, attribuendo loro poteri che non hanno se ne cerca il favore per raggiungere traguardi superiori alla possibilità dell'uomo, per provocare danni ai nemici, per ottenere notizie sul futuro contingente o sulla situazione di anime di persone decedute, come essere lo spiritismo.

Dunque abbiamo un culto falso e un culto superfluo, un culto errato e un culto abolito.

Un culto abolito.
Riesumando tutte quelle pratiche quelle osservanze quegli obblighi i quali erano proprio del primo testamento o della prima alleanza, come sacrifici, purificazioni, norme, obblighi e rituali vari.

Culto errato.
Idolatria, divinazione, vana osservanza, magia, maleficio, spiritismo, rivolgendosi alle false divinità, agli idoli, e soprattutto demonio.

Vediamo dunque che si tratta di eccessi, non riguardo alla quantità di errore e di sottomissioni rese al Creatore, ma riguardo alla condizione e alla opportunità dei diritti e delle prassi culturali, le quali sono una contraffazione del culto.

A volte si cade nel culto falso, ed è quello per cui si onora il vero Dio, si è convinti nel proprio intimo di compiere atti i quali onorano Dio, ma che sono di fatto proibiti da Dio stesso o dalle leggi della Chiesa oppure dalla stessa legge naturale, come ad esempio chi si inventa falsi miracoli per attirare le persone al culto del vero Dio, nella legge morale o in teologia morale il fine non giustifica il mezzo, in questo caso il fine di portare l'uomo al culto di Dio è lecito, ma il mezzo con cui attuare questo fine è illecito in quanto è una menzogna, se il mezzo dunque è una menzogna e quindi illecito rende illecito anche il fine.

Continua

Tommaso de Torquemada



SALUS ANIMARUM SUPREMA LEX
13/01/2014 13:29
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www.isagogica.it/sito/la-disputa-iconoclasta-indagini-sulle-...

W LA MADONNA DI MONTEVERGINE(AV)
13/01/2014 13:51
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L'insegnamento della Chiesa non autorizza la venerazione, né l'adorazione dell'immagine in sé e nemmeno delle statue, chi lo facesse compirebbe un abuso. La venerazione del credente cattolico andra' a colui il quale l'immagine iconografica o la statua, rimanda.

Polymetis chiari' questo aspetto:

"Quanto è nata l'iconodulia? Mai. Infatti, bisogna capire che cosa intendiamo... Nessuno venera le icone, perché la teologia cattolica dice che non si venera l'icona, ma colui che è rappresentato (il prototipo). L'uso delle icone nel culto serve a questo, il culto non va all'immagine, ma a chi raffigura, esattamente come quando un marito bacia la foto della moglie che tiene nel portafoglio, non vuole mandare un bacio alla foto, ma a sua moglie. Ed espressioni che sentite oggi nel cattolicesimo, come ad esempio "pregare la santa icona del monastero tal dei tali", sono semplicemente frasi convenzionali, che dunque hanno senso all'interno di una convenzione ed in essa vanno decifrate, frasi convenzionali dicevo dal valore elittico. Dire infatti "prego l'icona di Guadalupe" è un'ellissi per dire "prego la Madonna rappresentata nell'icona di Guadalupe". E l'immagine serve solo a richiamare l'attenzione, o a trasmettere una catechesi, se ha una simbologia.

Quindi quello che dico è questo: dalle origini nel cristianesimo si utilizzavano immagini. Nessuno le venerava, come del resto nessuno le venera oggi. Dunque inutile cercare nei Padri qualcosa che non esiste.
La crisi iconoclasta sorge non perché gli iconoclasti dicessero che che bisognava venerare le immagini, bensì perché le immagini non le volevano per niente. Non a caso si chiamano "iconoclasti", cioè "distruttori di immagini", perché alle icone costoro davano fuoco.
Il dilemma non era dunque "venerazione dell'icona sì\venerazione dell'icona no", bensì un ben più basilare "icona sì/icona no".
Il secondo concilio di Nicea, sorto il problema degli iconoclasti, ha dovuto spiegare perché le icone hanno diritto di esistere, cioè che esse non violano alcun precetto divino del Decalogo. E ha pure specificato nel testo in questione, che le icone non si venerano, perché chi è venerato è il santo ivi raffigurato, bensì sono di ausilio alla venerazione, in quanto aiutano la preghiera ad elevarsi.
Quindi con iconoduli, se guardiamo i testi del II Concilio di Nicea, non troveremo nessuno che dica che si presti culto alle immagini.
Ma allora perché il partito si chiama "iconoduli"? Non si traduce questo termine sovente con "veneratori delle icone"? in realtà, essendo l'unione di due parole greche non declinate in maniera chiara perché fuse, il termine si potrebbe anche tradurre con "veneratori attraverso le immagini" o "veneratori con le immagini". Etimologicamente questi significati sono legittimi quanto "veneratori delle immagini". E anche se volesse dire davvero "veneratori delle immagini", allora banalmente il nome è impreciso. Ma se dobbiamo cercare le origini di una dottrina, non possiamo star certo a vedere quali sono le idee potenzialmente svianti veicolate da questo nome, dovremmo invece chiederci che cosa dicessero i testi di questa corrente. Ebbene, questa corrente ci dice nei suoi testi ufficiali che le immagini non si venerano, bensì sono legittime perché si venera colui che vi è raffigurato.
Da questo punto di vista, non c'è alcuna differenza rilevabile tra una Chiesa decorata con immagini del XXI secolo, del XII secolo, o del II secolo. In tutti questi casi non si venerano le immagini, né si potrà cercare nei documenti della Chiesa Cattolica e dei suoi componenti nel corso dei secoli qualcosa che non esiste.
Quindi, quando è nata l'iconodulia? Mai. Se con questo termine intendiamo impropriamente il culto all'immagine in sé.
Quanto è nata l'iconodulia? Da sempre esiste. Se con questo termine intendiamo che durante la liturgia si possa far uso di immagini.
Questa è quella che si chiama "iconografia", cioè il dipingere scene sacre.
La dottrina cattolica non dice di genuflettersi alle statue. Chi si genuflette davanti ad una statua non si genuflette alla statua, a ma a colui che vi è rappresentato. Non si accende un cero alla statua Vergine ma alla Vergine."
13/01/2014 14:57
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Complimenti....
Ottimo Nevio! Sperando che, fra Cesare, Rialtina, Un sorriso, e Agabo, ora la cosa sia finalmente chiara, ringrazio te e Tommaso per le ottime informazioni postate.

Io non so più come dirlo e.... sinceramente ci ho rinnunciato.

Venerando le immagini non idolatriamo l'immagine! Il pensiero, la preghiera, il canto davanti alle statue NON è per le statue ma per coloro che rappresentano!

L'esempio della foto che baciamo calza a pennello. Io non bacio la foto per la carta su cui è impressa l'immagine di mia moglie, ma il bacio è per mia moglie rappresentata sulla carta che bacio ed è a LEI che va il mio gesto affettuoso!

Chiaro ora Vocenelbuio, Rialtina, Un Soriso, Agabo? [SM=x3690210]


spero proprio di si perchè ho esaurito anche le parole.... [SM=j3103353] [SM=x2509422]



15/01/2014 18:03
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Benvenuta a casa, sorella VeroniKa!

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[Modificato da ENNE ENNE 15/01/2014 18:04]
21/01/2014 16:34
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I CATTOLICI SONO IDOLATRI?
COME CI SI PUO’ PRENDERE GIOCO DELLA PAROLA DI DIO !!!
Un esempio è: l’uso delle immagini nell’adorazione.
(E’ lecito, o è una grave infrazione? E usarle essendone consapevoli equivale a prendersi gioco della Parola di Dio)?
Facciamo un esempio di come si possa prendere alla leggera i comandi divini.
Partiamo dal decalogo:
Il secondo comandamento recita: “non farti scultura, né immagine alcuna delle cose lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti”. ESODO 20 : 4 , 5
L’apostolo S. Paolo ricorda a tutti, (credenti e non), che questo comando và rispettato ed ubbidito perché il non farlo ci mette in una posizione pericolosa nei confronti di Dio. “…hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell’uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Per questo Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare tra di loro i loro corpi; essi che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen”.
ROMANI 1 : 23 - 25
Il comando di ESODO 20:4.5 quindi non si può prendere alla leggera, e quando lo facciamo, ci poniamo nella posizione di chi non ha nessuna considerazione della Parola di Dio. Non è quindi una questione di interpretazione del testo biblico, ma piuttosto un non tener conto del comandamento di Dio.
PENSO CHE SIA UN SERIO MOTIVO DI RIFLESSIONE.
ISAIA profetizzò che il popolo di Dio Israele, avrebbe rigettato l’uso delle immagini nell’adorazione e Dio lo avrebbe per questo riccamente benedetto: “…Considererete come cose contaminate le vostre immagini scolpite, ricoperte d’argento, e le vostre immagini fuse, rivestite d’oro; le getterete via come una cosa impura. ‘ Fuori di qui! ’ direte loro. Egli, (Dio) ti darà la pioggia per la semenza con cui avrai seminato il suolo, e il pane che il suolo produrrà saporito e abbondante.” ISAIA 30 : 22
La Bibbia a coloro che giustificano l’uso delle immagini come un ausilio all’adorazione risponde: “A che serve l’immagine scolpita perché l’artefice la scolpisca? A che serve l’immagine fusa che insegna la menzogna, perché l’artefice confidi nel suo lavoro e fabbrichi idoli muti...”? HABACUC 2:18
Qualcuno potrebbe obiettare che il popolo d’Israele era circondato da statue scolpite, rappresentanti falsi dei, perciò poteva essere tentato a fare immagini o sculture che potessero distinguere il vero Dio dalla moltitudine di false divinità.
Questo è palesemente un ragionamento insensato, Perché ciò che distingue il Vero Dio dai falsi dei, è proprio l’impossibilità di fare delle immagini, di Lui. Dio interpella coloro che fanno uso delle immagini nell’adorazione, pensando attraverso queste di poter adorare Lui, con queste parole: “A chi mi assomigliereste, a chi mi eguagliereste, a chi mi paragonereste, quasi fossimo pari”? ISAIA 46: 5
O ancora, qualcuno potrebbe dire: “questo però, era un problema del tempo antico, causato dall’ignoranza del popolo che non sapeva scindere l’immagine dalla realtà. “Oggi quale cristiano farebbe mai un atto di adorazione alla statua d’oro di un vitello? Oggi il popolo cristiano, è molto più evoluto dell’antico Israele, non sarebbe più sviato dalle immagini; non vedrebbe più in esse idoli da adorare”!
Ne siamo sicuri? Il N.T. incoraggia queste considerazioni?
Leggiamo cosa ne pensavano gli apostoli; come la pensava Paolo lo abbiamo già letto in ROMANI 1: 23. ma non era certo il solo a pensarla così, anzi; l’apostolo Giovanni raccomandava: “…Figlioli guardatevi dagli idoli”. 1°GIOVANNI 5: 21
Pietro Rincara la dose: “Basta già il tempo trascorso a soddisfare la volontà dei pagani vivendo nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle ubriachezze, nelle orge, nelle gozzoviglie e nelle illecite pratiche idolatriche”. 1° PIETRO 4: 3
Persino alla fine dei tempi il problema sarà ancora tragicamente radicato nell’umanità; nell’ultimo libro della Bibbia leggiamo: “Il resto degli uomini che non furono uccisi da questi flagelli non si ravvidero dalle opere delle loro mani; non cessarono di adorare i demòni e gli idoli d’oro, d’argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare”. APOCALISSE 9: 20
Quanto detto fin qui, vale per l’adorazione di falsi déi, ai quali vengono dedicate statue o dipinti che li rappresentino.
Parlando ora dell’idolatria, che ha preso piede nella Chiesa cristiana, dobbiamo constatare che già nei primi secoli dopo la morte degli apostoli si è verificato un lento, graduale assorbimento di paganesimo, nella pratica cristiana; del resto già previsto e profetizzato dagli apostoli.
L’apostolo Paolo, parlando agli anziani della chiesa di Efeso, dette questo preciso avvertimento: “Io so che dopo la mia partenza entreranno fra voi dei lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge: e di fra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trarre i discepoli dietro a sé”. ATTI 20: 29, 30 L’apostasia dalla pura verità del Vangelo era ampiamente prevista; sempre dall’apostolo Paolo ci è trasmesso, attraverso le sue epistole il fatto che la menzogna si sarebbe mescolata alla verità causando gravissimi guasti. “Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori, e a dottrine di demòni”: TIMOTEO 4: 1
“…Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia…” 2° TESSALONICESI 2: 3
Una delle prime dottrine, apostate e non bibliche, che venne introdotta nel culto cristiano, fu la venerazione dei defunti che cominciò ad essere consentita ufficiosamente dal 375 dC., e adottata ufficialmente nel 500 circa.
Chiamo apostate, quelle dottrine adottate in spregio alla rivelata volontà di Dio. Riguardo al caso specifico si possono vedere una serie di passi biblici che proibiscono di rivolgersi ai morti con preghiere o richieste a favore dei vivi.
Gesù è l’unica persona cui rivolgersi con preghiere e richieste di intercessione verso il Padre. Egli che è venuto sulla terra, e che è morto e resuscitato e ora siede alla destra di Dio Padre, (1° PIETRO 3: 22). Il Signore Gesù è l’unico mediatore tra Dio e gli uomini, ( 1° TIMOTEO 2: 5). Egli intercede per noi, (ROMANI 8: 34). Quindi le preghiere di intercessione vanno rivolte soltanto a Lui.
Preghiere ai defunti, a santi o alla Madonna, costituiscono atti idolatrici.
La Parola ci incoraggia a intercedere per i nostri fratelli, per i nostri cari (viventi), ma mai per persone defunte.
Pregare i santi (i quali vengono proclamati santi dopo la loro morte) è un grave peccato perché spinge all’idolatria e alla necromanzia.
E’ risaputo che la Bibbia chiama santi tutti i credenti in Cristo, nessuno diventa santo dopo morto. “A quanti sono in Roma, amati da Dio, chiamati santi, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre, e dal Signore Gesù Cristo”. ROMANI 1: 7
“Paolo e Timoteo, servi di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono in Filippi…” FILIPPESI 1: 1
“Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Timoteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto, con tutti i santi che sono in tutta l’Acaia…” 2° CORINZI 1: 1
Non vorrei diventare pedante, ma se alcuni volessero essere ulteriormente accertati su quello che dice la Bibbia su i santi, che sono i credenti in Cristo; (NON I MORTI, MA I VIVENTI), legga attentamente i seguenti passi neotestamentari: EFESINI 3: 8; ATTI 9: 13; 9: 32; 9: 41; ATTI 26: 10; ROMANI 8: 27; 12: 13; 15: 25; e molti, molti altri.
Tornando al tema con cui è iniziata questa meditazione, cioè “l’uso delle immagini nell’adorazione”; vediamo come gli idoli pagani, sono stati sostituiti dalle icone di santi e madonne, e persino immagini del Signore Gesù che il popolo cattolico e simili “venerano”, prendendosi gioco della volontà di Dio che lo proibisce vigorosamente.
Non nascondiamoci dietro un dito, mascherando l’adorazione, dandogli la definizione di “VENERAZIONE”. Dio non lo possiamo prendere in giro; quando Egli vede una persona inginocchiata davanti ad un altare, dedicato a qualsiasi santo o madonna con relativa statua, non pensa che stia adorando Lui (per interposta persona), ma che viene data gloria e adorazione ad altri che non è Lui e che sta compiendo un atto idolatrico.
Nella lunghissima storia del popolo di Dio, da Abraamo in poi, Dio lo ha sempre protetto dal peccato di idolatria; facciamo alcuni esempi:
MOSE’; la Scrittura dice di lui: “Non c’è mai più stato in Israele un profeta simile a Mosè, con il quale il Signore abbia trattato faccia a faccia. Nessuno è stato simile a Lui in tutti quei segni e miracoli che il Signore lo mandò a fare nel paese d’Egitto contro il faraone, contro tutti i suoi servi e contro tutto il suo paese; né simile a lui in quegli atti potenti e in tutte quelle grandi cose tremende che Mosè fece davanti agli occhi di tutto Israele” DEUTERONOMIO 34: 10-12.
Sarebbe stato molto facile, visto quello che Mosè aveva rappresentato per Israele, che il luogo dove fu sepolto il più grande leader della nazione, diventasse meta di pellegrinaggio e luogo di preghiera. Ma Dio, nel suo amore per il suo popolo, non gli permise di cadere in quella trappola.
Come evitò tutto questo? Leggiamolo in DEUTERONOMIO 34: 6: “…il Signore lo seppellì nella valle nel paese di Moab, di fronte a Bet-Peor; e NESSUNO fino ad oggi ha mai saputo dov’è la sua tomba”. Nota bene; (Il Signore lo seppellì), nessun uomo prese parte all’operazione, “sepoltura di Mosè”.
E ora veniamo all’avvenimento più importante per tutta l’umanità: la morte del Signore Gesù. Dio lo resuscitò e con il suo corpo risorto Egli fu assunto in cielo. Il suo sembiante umano non fu mai ritratto, affinché i suoi seguaci non potessero tramandare nessuna immagine visiva di Lui. Con questo amorevole atto divino, i Cristiani che desiderano attenersi alla sua perfetta volontà, sono stati preservati dal commettere atti idolatrici; perché il corpo di carne di Gesù non poteva considerarsi il corpo di Dio, il Dio che Egli portava in se era è e sarà sempre il “Re eterno, immortale, invisibile, unico Dio…”. 1° TIMOTEO 1: 17.
Carissimi fratelli cattolici, ai quali è stato insegnato a prostrarsi davanti alle immagini rappresentanti qualsivoglia cosa o persona, (persino di Gesù Cristo), che è Dio, e che nessuno è autorizzato a rappresentarlo in nessun modo al pari di Dio Padre : “a chi mi assomigliereste, a chi mi eguagliereste, a chi mi paragonereste quasi fossimo pari…? ISAIA 46: 5
A maggior ragione non si può (venerare-adorare) prostrarsi e offrire suppliche e preghiere, a immagini o statue raffiguranti la madonna o santi; perché così facendo ci macchiamo volontariamente o involontariamente del grave peccato di idolatria.
Certamente i devoti non intendono offendere Dio, ma se veramente lo amiamo ci dovremmo accertare se il modo in cui lo stiamo adorando è conforme alla sua volontà, se ci rendiamo conto che non è così, allora troviamo l’umiltà di cambiare. Vi voglio bene, vocenelbuio.





21/01/2014 19:19
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2° Comandamento, solo una questione di suddivisione del testo biblico.
it.wikipedia.org/wiki/Dieci_comandamenti

Suddivisione ebraica e cattolica
C'è una differenza tra le varie tradizioni religiose riguardo alla suddivisione dei vari comandamenti: concretamente la differenza sta nella suddivisione tra primo e secondo, e, conseguentemente, tra nono e decimo comandamento.

Sia per l'ebraismo che per la chiesa Ortodossa, oltre ad alcune chiese evangeliche ed ai Testimoni di Geova il secondo comandamento inizia dove c'è la prescrizione di non farsi immagini di Dio, di non prostrarsi di fronte ad esse e di non adorarle. Di conseguenza, il comandamento riguardante il non desiderare la moglie del prossimo è un tutt'uno con quello che riguarda il non desiderare le sue cose.

Invece la Chiesa cattolica latina e, successivamente, il luteranesimo, seguendo la tradizione agostiniana, considerano la prescrizione sull'adorazione delle immagini come parte del primo comandamento. Inoltre, prendendo come base il testo del Deuteronomio, ha separato la proibizione di desiderare la moglie del prossimo da quella di desiderare le sue cose. Nella tradizione ebraica, il primo comandamento è la premessa dei comandamenti cristiani. Il secondo comandamento ebraico corrisponde al primo cattolico e luterano, ma non corrisponde al primo protestante non luterano perché sdoppiato.

Quindi un'altra suddivisione leggermente diversa è seguita dalle chiese ortodosse e riformate.


Suddivisione secondo le tradizioni ebraica
(seguendo il testo dell'Esodo)

Suddivisione secondo la tradizione cattolica
(seguendo il testo del Deuteronomio)

1.(2)«Io sono il Signore Iddio tuo che ti feci uscire dalla terra d'Egitto, dalla casa degli schiavi(5).
2.(3)Non avrai altri dèi al mio cospetto; (4) non ti farai alcuna scultura (6) né immagine qualsiasi di tutto quanto esiste in cielo al di sopra o in terra al di sotto o nelle acque al di sotto della terra. (5)Non ti prostare loro e non adorarli poiché Io, il Signore tuo Dio, sono un Dio geloso(7) che punisce il peccato dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione(8) per coloro che Mi odiano. (6)E che uso bontà fino alla millesima generazione per coloro che Mi amano e che osservano i Miei precetti.
3.(7)Non pronunziare il nome del Signore Dio tuo invano(9). Poiché il Signore non lascerà impunito chi avrà pronunciato il Suo nome invano.
4.(8)Ricordati del giorno del Sabato(1) per santificarlo. (9)Durante sei giorni lavorerai e farai ogni tua opera. (10)Ma il settimo giorno sarà giornata di cessazione del lavoro deticata al Signore tuo Dio; non farai alcun lavoro né tu né tuo figlio né tua figlia né il tuo schiavo né la tua schiava né il tuo bestiame né il forestiero che si trova nelle tue città. (11)Poiché in sei giorni il Signore creò il cielo e la terra,il mare e tutto quanto essi contengono,riposò nel giorno settimo; per questo il Signore ha benedetto il giorno del Sabato e lo ha santificato.
5.(12)Onora tuo padre e tua madre, affinché si prolunghino i tuoi giorni sulla terra che il Signore Dio tuo ti dà(2).
6.(13)Non uccidere.
7.(14)Non commettere adulterio.
8.(15)Non rubare.
9.(16)Non fare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
10.(17)Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie di lui, né il suo schiavo e la sua schiava, né il suo bue né il suo asino né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo(3)».


N.B. Tutte le (Note numerate) dentro le parentesi tonde,( ) aiutano a comprendere il giusto senso,in questo,si consiglia il testo originale, con apporto di spiegazione Rabbinica. Vista la traduzione Italiana,per approfondimento e per corretta interpretazione. L'ordine dei commandamenti, per la cultura Ebraica Religiosa,non può essere cambiato,(tentativo fatto da altre culture religiose non Ebraiche, e che oggi sono tornate sul testo originale antico Ebraico.) Come nulla si può cambiare nei testi religiosi Ebraici.
1.Io sono il Signore, tuo Dio... Non avere altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine... Non ti prostrerai davanti a quelle cose...
2.Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio...
3.Osserva il giorno di sabato per santificarlo...
4.Onora tuo padre e tua madre...
5.Non uccidere.
6.Non commettere adulterio (poi trasformato in "non commettere atti impuri").
7.Non rubare.
8.Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
9.Non desiderare la moglie del tuo prossimo.
10.Non desiderare la casa del tuo prossimo... né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo."

Per il resto delle cosiderazioni sulla, presunta,"idolatria cattolica", nei post precedenti c'e' abbastanza materiale che confuta tale accusa.
22/01/2014 20:38
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Ora però basta offendere!
Vocenelbuio, 21/01/2014 16:34:

COME CI SI PUO’ PRENDERE GIOCO DELLA PAROLA DI DIO !!!
Un esempio è: l’uso delle immagini nell’adorazione.

Il comando di ESODO 20:4.5 quindi non si può prendere alla leggera, e quando lo facciamo, ci poniamo nella posizione di chi non ha nessuna considerazione della Parola di Dio. Non è quindi una questione di interpretazione del testo biblico, ma piuttosto un non tener conto del comandamento di Dio.


Questo è palesemente un ragionamento insensato,

Una delle prime dottrine, apostate e non bibliche, che venne introdotta nel culto cristiano, fu la venerazione dei defunti che cominciò ad essere consentita ufficiosamente dal 375 dC., e adottata ufficialmente nel 500 circa.
Chiamo apostate, quelle dottrine adottate in spregio alla rivelata volontà di Dio.


Non nascondiamoci dietro un dito, mascherando l’adorazione, dandogli la definizione di “VENERAZIONE”.


Dio non lo possiamo prendere in giro; quando Egli vede una persona inginocchiata davanti ad un altare, dedicato a qualsiasi santo o madonna con relativa statua, non pensa che stia adorando Lui (per interposta persona), ma che viene data gloria e adorazione ad altri che non è Lui e che sta compiendo un atto idolatrico.



Carissimi fratelli cattolici, ai quali è stato insegnato a prostrarsi davanti alle immagini rappresentanti qualsivoglia cosa o persona,


Vi voglio bene, vocenelbuio.
Vi voglio bene, vocenelbuio.




Vedo in questo tuo post, carissimo Cesare, molta pochissima tolleranza verso coloro che la pensano diversamente da te e questo mi dispiace. Capisco che tu la pensi diversamente da noi cattolici, ma vorrei ricordarti, carissimo fratello in Cristo, che la chiesa cattolica è molto, molto tollerante verso TUTTE le confessioni religiose, comprese quelle protestanti a cui tu appartieni, senza criticarle minimamente come invece fate voi nelle vostre congreghe definendoci, come sopra hai ben mostrato nelle vostre "omelie".

Io, non mi offendo perchè ti conosco e so bene che questa non è la tua intenzione, ma vorrei farti semplicemente osservare che questo "tono" che hai usato è esattamente quello che usano i tdg quando parlano della chiesa cattolica. Stessa matrice, stesso stampo, stesso odio, stesso disprezzo! Infatti, mi sembrava di sentire parlare un testimone di geova....! [SM=x3690210]

Tommaso, Credente, AmarDio e altri, me compreso, abbiamo provato a farti capire che la bibbia non va presa come stai facendo tu: la bibbia dice.... la bibbia sta scritto.... la tal scrittura vieta.... ecc. ecc. ecc. questo modo di fare è quello che i fondamentalisti usano per far dire alla bibbia quello che la bibbia non ha nemmeno lontanamente pensato di pensare, figuriamoci di dirlo!

Tu sei liberissimo di pensarla diversamente, e io non per questo ti disprezzo o mi sognerei di darti dell'apostata o di offenderti e ferirti, come hai fatto tu sopra, ma t'invito a un espressione più.... tollerante verso chi non la pensa come te, tenendo conto che tu non hai ne possiedi la verità ASSOLUTA! Quella appartiene a Cristo! La tua denominazione di appartenenza, i fratelli della chiesa di Cristo, è solo una delle migliaia e migliaia di rami protestanti da cui si è staccata la corrente evangelica. Persino fra voi evangelisti siete divisi, in non so quante branchie, quindi, non puoi venirmi a parlare di unità quando siete divisi e di unità non ne volete nemmeno sentir parlare! Detto questo, la chiesa cattolica è unita nella fede, nelle dottrine, e nella tradizione apostolica che voi non volete riconoscere. Liberi di farlo, ma non per questo avete alcuna autorità per venire a puntare il dito accusatore d'idolatri o peggio, come apostati, come siamo stati menzionati.
Ora parlo per me: Davanti a una statua che rappresenta Cristo, la Gospa, padre Pio, o chi per lui... io so bene che quella immagine non è la spritualità rappresentata, non sono ne scemo ne idiota, ma quell'immagine mi "aiuta" a elevare il mio pensiero, la mia richiesta, supplica, preghiera, lode, venerazione, ecc. ecc. ecc a colei che è rappresentata. CHIARO STO FATTO? [SM=x2479903]

Spero di non dover più intervenire con queste richieste perchè mentre noi portiamo rispetto e comprensione per l'ignoranza che mostrate nei confronti della teologia cattolica, voi non lo fate per coloro che come noi, hanno studiato e continuano a studiare proprio con l'intento di essere approfonditi nella conoscenza di Dio affinchè sia allontanata ogni più remota possibilità di offendere Dio con la nostra ignoranza e errata interpretazione biblica. Shalom caro Cesare e non te la prendere per la mia schiettezza. Ti voglio sempre bene come un caro fratello, ma piantiamola qui, di puntare il dito come hai fatto nel tuo ultimo post. Shalom.




23/01/2014 14:03
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nel suo forum Anima Cafe'
VeroniKa, rispondendo a Realtina afferma "...infierisci pure sui cattolici, incluso me, cattolica (dell'ultima ora) e da sabato per grazia ricevuta dell'effusione dello Spirito Santo durante un ritiro spirituale di Effusione del Rinnovamento Carismatico Cattolico, anche carismatica.
Grazie Gesù!"

Non so bene che tipo di realta' caratterizzi il "Rinnovamento Carismatico Cattolico" ma sono CONTENTISSIMO PER VERONIKA, PER LA SUA SCELTA, che giunge alla fine di un lungo percorso di ricerca spirituale: Nata in Germania, come Luterana, poi approdata alla Chiesa Neo-Apostolica, per alcuni anni Testimone di Geova, alcuni anni da cristiana libera e senza etichette, finalmente e' arrivata alla vera Chiesa delle origini, quella Cattolica! Se riesci a perdonarmi, cara sorella, ne saro' ancor piu' contento. [SM=g7426] [SM=g7425]
23/01/2014 19:29
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Per dono.... Dio ci dona per dono....
Il perdono, è uno dei primi requisiti cristiani.
È il primo dono di Dio stesso ad ognuno di noi avendoci dato Suo Figlio stesso.

chi non perdona, o non sa perdonare, non ha ancora ricevuto Dio completamente nel suo cuore e non può denominarsi Cristiano, ossia, seguace del Cristo, perchè Gesù stesso ha insegnato che dobbiamo saper perdonare settanta volte sette il nostro fratello che ci ha offeso.

Sono convinto che anchje la veronika, ti saprà dare un'ultima opportunità Dalle solo il tempo di rendersene conto e vedrai che paserà all'azione ancor priuma che tu te l'aspetti. Shalom Nevio. e... non ti giocare anche quest'ultima opportunità.... o davvero te la sarai cercata. Buone cose..... [SM=p3707292]



26/01/2014 00:25
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In Cristo vi è solo unità
Papa Francesco fa dell'unità dei cristiani un argomento che gli sta molto a cuore, la disunione che regna tra i cristiani è solo uno scandalo sia per i cristiani sia per coloro che non sono.

Quando si parla di unità dei cristiani non si intende unità tra cattolici, tra evangelici, tra luterani, ma unità dell'essere cristiano, nonostante tutti si definiscono cristiani eppure c'è qualcosa che li divide, quel qualcosa che non li fa essere un popolo unico in Cristo, questo astio in modo particolare dei protestanti verso i cattolici, o anche tra ramificazioni del protestantesimo stesso, non è un ponte che unisce i cristiani bensì un muro che li divide, allora bisogna esaminare che cosa unisce i cristiani, che cosa invece li divide.

Prendendo spunto dalla filosofia metafisica di Aristotele mi approprio del termine “ sostanza/ accidenti”, modificando il termine in sostanza e valore aggiunto, il quale è di più facile comprensione, comprendiamo subito che il valore aggiunto non è la sostanza, poiché la sostanza rimane in essere, il valore aggiunto è un accidenti, può esserci, come non può esserci, posso accettare, non posso accettare, posso credere, non posso credere, sviluppiamo dunque questo aspetto per comprendere come le divisioni tra cristiani si basano non sulla sostanza bensì sui valori aggiunti.

L'unità dei cristiani si basa sulla fede in Cristo, il fondamento è in Cristo, accettare il suo vangelo significa percorrere ed essere alla sua sequela nella totale unità, ma l'unità in Cristo significa accettare quelli che sono i dogmi di fede, cioè quelle verità di fede necessarie affinché possiamo essere tutti uno, vediamo quali sono questi dogmi di fede i quali ci rendono tutti uniti in Cristo e tra noi.

Accettare, credere alla Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo.

Accettare, credere, a Gesù Cristo, figlio del Padre generato dal Padre fin dall'eternità, facendosi carne assumendo la natura umana per la redenzione dell'umanità.

Accettare, credere, a Gesù Cristo come vero Dio e vero uomo, le cui due nature quella umana e quella divina convergono nella stessa ipostasi.

Accettare, credere nel sacrificio redentorio di Cristo, la sua morte in croce e la sua resurrezione nel la carne.

Accettare, credere all'istituzione da parte di Cristo all'eucarestia, o allo spezzare del pane, Gesù disse hai suoi apostoli” fate questo in memoria di me”.

Accettare, credere all'istituzione del battesimo affinché tramite esso si appartiene alla Chiesa di Cristo, nella formula da lui lasciata, “ battezzate nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito Santo”, tale formula è la formula trinitaria.

Accettare, credere all'immortalità dell'anima, la quale creata da Dio, con la morte del corpo essa ritorna a Dio godendone il suo amore, insieme a tutte le sante anime.
Accettare, credere all'unico mediatore tra Dio e gli uomini, Cristo Gesù.


Questi sono i dogmi di fede, verità di fede, le quali sono la sostanza, accettata, creduta da tutti, dai cattolici, dai luterani, dagli evangelici, dagli anglicani, eccetera, all'infuori dei testimoni di Geova i quali non accettano quasi nessuno di questi dogmi.

Allora comprendiamo bene che nella sostanza c'è unità dei cristiani, è nella sostanza che siamo uniti nella chiesa di Cristo, se dunque nella sostanza siamo tutti uniti come mai vi sono delle divisioni, degli asti tra gli uni e gli altri?, Se la sostanza ci unisce tutti in Cristo cos’è quella “ pagliuzza” che ancora oggi divide i cristiani?, Esso è il valore aggiunto, o come si dice metafisica, degli accidenti.

Noi non ci dobbiamo meravigliare se a volte vi sono queste divisioni, le quali non si fondano sulle verità di fede ma si fondano sui valori aggiunti, queste divisioni non sono ad appannaggio dei cristiani odierni, ma lo furono anche nelle prime comunità cristiane, l'apostolo Paolo ebbe a rimproverare i cristiani del suo tempo, poiché anche allora pur fondando la propria fede in Cristo si lasciarono condizionare da quelli che sono i valori aggiunti, o gli accidenti.

Io appartengo a Paolo, io appartengo a Cefa, io invece appartengo ad Apollo, io appartengo a Cristo”
l'apostolo Paolo rimprovera quei cristiani i quali pur fondando la loro fede in Cristo avevano divisioni tra loro in quanto a valori aggiunti, nel loro caso il valore aggiunto era “l’appartenenza” io appartengo a questo, io invece appartengo a quello, Paolo non condanna l'appartenenza al tizio o Caio, ma condanna le divisioni che tali appartenenze creava, anche l'appartenenza a Cristo se motivata dal concetto di superiorità verso il prossimo è errata, Paolo dunque consiglia, incoraggia i cristiani ad essere uniti in Cristo la quale è la sostanza dei cristiani, Paolo dunque pone davanti agli occhi dei cristiani la causa della loro unità, uniti tutti in Cristo, lasciando l'appartenenza a tizio o a Caio come un valore aggiunto, il quale è sempre subordinato alla sostanza che Cristo.

Oggi, come allora, tutti noi dobbiamo comprendere giacché ci definiamo cristiani che la nostra fede si identifica in Cristo Gesù, lasciando ad ognuno di noi di poter aggiungere quei valori aggiunti, i quali possono essere condivisi o possono non essere condivisi, possono essere creduti o possono non essere creduti, possono essere accettati o possono essere rifiutati, vuol dire che il cattolico e l'evangelico non sono fratelli in Cristo, vuol dire forse che non sono uniti nelle verità di fede?, Essi sono uniti in Cristo, ed essendo uniti in Cristo sono fratelli in Cristo, allora comprendiamo che le divisioni sussistenti non avrebbero motivo d'essere, queste divisioni sono dovute non alla sostanza bensì ai suoi valori aggiunti, ma mentre questi valori nei quali c'è la libertà di accettazione o meno dovrebbero essere considerati come aspetti secondari dell'unità cristiana vengono invece considerati come aspetti primari i quali determinano divisioni tra cristiani, facendo dimenticare che Cristo dona la libertà dei figli di Dio i quali esprimono la loro devozione, esprimono la loro fede nei modi non vincolanti non fondamentali ma di libera accettazione.

Purtroppo capita a volte che pur spiegando in cosa consistono ad esempio per un cattolico questi valori aggiunti vi sono dei nostri fratelli che si ostinano regolarmente a non voler comprendere ciò che gli si spiega, che, questi sono valori aggiunti non determinanti per la nostra fede, non motivi di divisione ma di rispetto per la libertà del proprio fratello.

Cosa intendo dire con valori aggiunti?, Intendo dire che vi sono aspetti nel cristianesimo i quali non sono vincolanti per la fede del cristiano, la quale fede come ho già detto si fonda sul fondamento di Cristo ed esclusivamente nella fede nel mediatore tra Dio e l'uomo Cristo Gesù, questi valori aggiunti non devono essere motivo di critica, motivo di astio, motivo di divisione, ma devono essere motivi di libertà, di conciliazione, di accettazione, nella piena libertà di manifestare la propria fede nella piena e libera coscienza.

Giusto per comprendere cosa intendo dire con valore aggiunto, faccio l'esempio nell'ambito cattolico, noi sappiamo che vi sono molte apparizioni mariane, Lourdes, Fatima, La Salette, Medjugorje (ancora in corso) ecc. queste apparizioni non sono vincolanti per il cattolico, ma sono dei valori aggiunti per altri cattolici, io posso essere un cattolico pur non credendo a nessuna delle apparizioni, neanche ad una, sono forse meno cattolico verso un altro il quale invece crede a tutte le apparizioni, no di certo, entrambi fondiamo la nostra fede in Cristo, mentre io fondo la mia fede solo in Cristo il mio fratello cattolico vi aggiunge anche quel valore aggiunto, cioè, il credere alle apparizioni, allora si comprende bene come io non posso criticare, denigrare il mio fratello cattolico che crede in queste apparizioni, né egli può criticarmi denigrarmi per il fatto che io non vi creda, se comprendiamo che questi aspetti sono valori aggiunti, o possiamo definirla fede accidentale la quale può esserci o non può esserci può essere creduta o non può essere creduta, se ambedue comprendiamo questo aspetto, rispettando la libertà altrui, allora non sussisteranno divisioni, ma sussisterà esclusivamente l'unità, quell'unità che entrambi ci vincolano a Cristo ma che lascia ad ognuno di noi esprimerla anche con aspetti diversi.

Da ciò comprendiamo che il nostro fratello evangelico, luterano, anglicano, eccetera mostra della maturità e mostrerà unità in Cristo comprendendo che il valore aggiunto nella nostra fede è un'espressione della libertà che Cristo ha donato al suo popolo.

Se si comprende questo cadranno le divisioni dovute alle proprie convinzioni verso altri fratelli i quali esprimono la loro fede con questi valori aggiunti, allora non faremo una questione di fede il credere alle apparizioni mariane, non fare una questione di fede se io mi rivolgo a una persona che interceda per me verso Cristo, sia se essa si trova nell'al di qua o nell'aldilà, questi sono valori aggiunti i quali sono nella libera accettazione del cristiano, poiché se le divisioni sono dovute non alle verità di fede ma i valori aggiunti, noi faremo dei valori aggiunti il fondamento della nostra fede, relegando la fede in Cristo non come un fondamento ma come un valore aggiunto, questa è pura eresia.

Se il cristiano impara al rispetto della libertà altrui la quale pur fondando in Cristo si esprime con valori aggiunti allora abbiamo eliminato le divisioni rimanendo quello che è il valore fondamentale dell'unità cristiana la quale si fonda esclusivamente in Cristo.

Le varie argomentazioni sui valori aggiunti possono essere liberamente trattati, spiegando perché per me sono accettabili mentre un altro potrebbe spiegare perché per lui non sono accettabili, ma essendo proprio degli aspetti secondari del nostro vivere cristiani devono essere considerati come quella diversità che rende l'unione dei cristiani come un esempio di amore e di unione, queste diversità, questi punti di vista differenti tra gli uni agli altri i quali come ho detto non rientrano nei dogmi di fede, nelle verità di fede ma negli aspetti accidentali sono lo stimolo alla nostra crescita dell'unità.

Tommaso de Torquemada



SALUS ANIMARUM SUPREMA LEX
27/01/2014 06:19
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Un altro piccolo aiuto per Vocenelbuio e company.....
Sarà capitato a tutti di ricevere una visita dei Testimoni di Geova, un tentativo di conversione dal citofono di casa. Talvolta, se fuori fa freddo, capita di accoglierli e offrire loro una calda tazza di caffè, evitando però di scendere in sterili diatribe teologiche, come loro vorrebbero, ma spostando piuttosto il discorso sulla vita, sulla quotidianità dell’essere uomini, sulla fatica del cammino, sulle gioie dell’esistenza. E’ su questo che si gioca, in fondo, la tenuta dell’autentica fede cristiana.

In caso contrario sappiamo già quali saranno i loro discorsi. Tutto si basa, per loro, sull’interpretazione letterale dell’Antico Testamento (compreso l’universo nato in 6 giorni e il rifiuto di trasfusioni di sangue, causa frequente di morte e di denunce ai medici), ed in particolare, l’argomento più gettonato, sarà la critica ai cattolici di vivere una fede politeista a causa del valore che diamo ai Santi e alla Madonna, con influenze pagane quando ci rivolgiamo alle statue o alle immagini che li raffigurano.

Rispetto a quest’ultima obiezione, è facile far loro notare che nessuno parla con le statue, le quali hanno lo stesso valore della fotografia di una persona cara. Le si guarda, si sta di fronte ad esse, così come si sta di fronte alla fotografia dei propri genitori scomparsi, per fare memoria di coloro che vi sono ritratti. Per i Santi, la loro vita, le loro opere, e per Maria la sua umiltà, il suo “sì” totale a Dio, la sua dedizione al Figlio.

A loro va la nostra venerazione, mentre l’adorazione spetta solo a Dio, questo per rispondere all’accusa di politeismo. La differenza tra venerazione e adorazione è stata esplicitata nel Concilio di Nicea del 325 d.C. Nella sua pratica pastorale, infatti, la Chiesa non ha mai chiesto di fare gesti di adorazione ai Santi, come ad esempio la genuflessione. Li si venera, invece, nella medesima linea in cui si venerano le persone care: i genitori, coloro che ci hanno fatto del bene, ci hanno aiutato a stare su una buona strada ecc. Adorare significa riconoscere che tutto il nostro essere dipende da Dio, è per la Sua volontà che noi sussistiamo. Diversamente, venerare significa semplicemente avere affetto e rispetto, voler imitare e imparare, chiedere una preghiera per noi (“Ave o Maria…prega per noi peccatori”).

La Chiesa insegna anche che è cosa buona ricorrere all’intercessione dei santi perché Dio stesso ha chiesto di appellarci alle preghiere di coloro che sono più giusti di noi (Gb 42,8; Gn 18-22-32; 20,7; Es 32,11; 1 Sam 7,5, 12,19; Am 7,2-6; Ger 11,14; 37,3; 2 Mac 15,14). Le preghiere ai santi e alla Madonna, ha spiegato padre Angelo Bellon, non sostituiscono la mediazione di Cristo, ma si interpongono tra noi e Lui. L’unico e vero mediatore è Gesù Cristo, tuttavia ciò non esclude mediazioni subordinate.

D’altra parte, quando si è più legati a uno, si è capaci di più attenzione a tutti. Sentirsi più in sintonia con un fratello (o sorella) che già abita nella Sua casa (un Santo), è cosa buona se questo legame ci stimola ad imitarlo nella bontà, nella carità, nell’amore agli altri, nella costanza della fede, a rivolgersi con più consapevolezza a Dio. Sentirsi figli di Maria significa ricordare che Gesù Cristo ce l’ha affidata dalla croce come Madre, come riferimento. Alla quale spetta venerazione, affetto come una madre.

Tutto questo è chiaro anche ad un laico come Claudio Magris, il quale ha spiegato: «un cattolico non può porre in dubbio la divinità di Cristo o la Trinità, ma non è tenuto a credere alle rivelazioni di Fatima. Per un credente, un pellegrinaggio a Fatima o a Lourdes fa parte della buona vita religiosa se è compiuto nello spirito di una schietta pratica devozionale. Se è vissuto con eccitato sensazionalismo, come i funerali di lady Diana o di Versace, diviene una pappa che offende la chiarezza razionale e liberatoria della teologia, la quale ad esempio insegna che alla Madonna va tributata una venerazione speciale – l’”iperdulia” – e che adorarla, come se fosse Dio, è peccato». E questo è scritto perfino sul “Corriere della Sera”, non solo nel Catechismo cattolico.

Per chi, infine, volesse approfondire il dialogo con i Testimoni di Geova, consigliamo questi tre articoli apparsi recentemente su “Zenit.it”: prima parte, seconda parte e terza parte.

La redazione UCCR (Unione Cristiani Cattolici Razionali)

Dopo tutti i tentativi fatti per spiegare che noi cattolici NON siamo idolatri, spero che anche le persone più ottuse possano rivedere le loro convinzioni, ma soprattutto, se così non fosse, lasciare a ognuno la libertà come ha menzionato Tommaso nel suo post precedente. Shalom a TUTTI! [SM=x3690210]



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Grazie Tomaso da Torquemada per il tuo ultimo post.
Riflettere sull'essenza del cristianesimo costituisce il ammino piu' breve per ritrovare pace e unita' tra i cristiani.

Tommaso scrive: "L'unità dei cristiani si basa sulla fede in Cristo, il fondamento è in Cristo, accettare il suo vangelo significa percorrere ed essere alla sua sequela nella totale unità, ma l'unità in Cristo significa accettare quelli che sono i dogmi di fede, cioè quelle verità di fede necessarie affinché possiamo essere tutti uno, vediamo quali sono questi dogmi di fede i quali ci rendono tutti uniti in Cristo e tra noi.
Accettare, credere alla Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo.
Accettare, credere, a Gesù Cristo, figlio del Padre generato dal Padre fin dall'eternità, facendosi carne assumendo la natura umana per la redenzione dell'umanità.
Accettare, credere, a Gesù Cristo come vero Dio e vero uomo, le cui due nature quella umana e quella divina convergono nella stessa ipostasi.
Accettare, credere nel sacrificio redentorio di Cristo, la sua morte in croce e la sua resurrezione nel la carne.
Accettare, credere all'istituzione da parte di Cristo all'eucarestia, o allo spezzare del pane, Gesù disse hai suoi apostoli” fate questo in memoria di me”.
Accettare, credere all'istituzione del battesimo affinché tramite esso si appartiene alla Chiesa di Cristo, nella formula da lui lasciata, “ battezzate nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito Santo”, tale formula è la formula trinitaria.
Accettare, credere all'immortalità dell'anima, la quale creata da Dio, con la morte del corpo essa ritorna a Dio godendone il suo amore, insieme a tutte le sante anime.
Accettare, credere all'unico mediatore tra Dio e gli uomini, Cristo Gesù.
Questi sono i dogmi di fede, verità di fede, le quali sono la sostanza, accettata, creduta da tutti, dai cattolici, dai luterani, dagli evangelici, dagli anglicani, eccetera, all'infuori dei testimoni di Geova i quali non accettano quasi nessuno di questi dogmi.

Se i dogmi suddetti fossero l'essenza del cristianesimo nemmeno i Mormoni, gli unitariani, i gruppi pentecostali non trinitari o gli armeni monofisiti sarebbero definibili "cristiani" e magari tanti individui, pur battezzati in una chiesa "cristiana" che abbiano dubbi e perplessita' su qualcuno dei suddetti dogmi fondamentali. Mi sembra esagerato individuare in tale aspetto l'appartenenza all'unita' cristiana e alla "Chiesa di Cristo sparsa per tutta la Terra". Per il Nevio63, "cristiano" e' chi il cristiano lo fa", magari nemmeno sapendo di essere cosi' definibile. Come non definire "cristiani" i sinceri TdG uccisi nei lager nazisti? Come definire cristiani, di contro, i loro aguzzini, nominalmente assegnabili a chiese cristiane come quelle cattolica e luterana? Come non definire martiri cristiani gli armeni, per gran parte monofisiti (non riconoscevano la piena natura umana del Cristo) perseguitati e uccisi dai musulmani, prima tra gli anni dal 1894-1896, poi dal 1915-al 1916? Ci sarebbero ancora tanti altri esempi. Ciao.

[Modificato da ENNE ENNE 27/01/2014 07:12]
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Se fossero idolatri, a cosa ti servirebbe?
A cosa giova domandarsi se i cattolici siano più o meno idolatri?

Come si fa a rispondere con verità e in modo documentato su cattolici in genere che riguardano circa un miliardo di persone? Quanti ne puoi conoscere e contattare per scoprire la verità?
La Bibbia dice non giudicheranno per apparenza o per sentito dire, ma giudicheranno con giustizia:
"Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire. Isaia - 11,3].
Questo viene dalle cose inutili inventate da Russell!
Siccome Russell ha escogitato un sistema di vaniloquio, fatto di pettegolezzi, pregiudizi e polemiche su tutto e su tutti, che fa credere che questo sia studio della Bibbia. Questo argomentoè preso in prestito da Lutero. Da quello che Lutero aveva escogitato per mettere in cattiva luce la Chiesa: che Cristo ha amato, e che Russell ha incriminato, Mentre: "Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunchè di simile, ma santa e immacolata" Ef 5,5ss.

Non ha verificato se era vero quello che Lutero ha usato come pretesto per avallare i suoi argomenti, o perché ci credeva davvero?
Lutero ha messo in discussione i santi e li ha eliminati dal calendario e dalla venerazione, ma per sostenere la sua argomentazione biblica e per uscire dalla sua condizione di celibe (era entrato in convento per rifugiarsi con diritto di asilo perché aveva ucciso, ed ha dovuto poi prendere i voti per rimanere dentro). Ha voluto far credere che la sola grazia bastava per la salvezza. Sì è vero che Dio ci salva per la sua misericordia e non per opere di giustizia compiute, ma è vero pure che una persona salvata non può compiere opere cattive, ma opere buone. Perciò non sono le opere buone che fanno nascere alla salvezza, ma solo quando sei rinato non devi continuare a compiere il male ma opere buone:
Vangelo secondo Matteo - cap. 5 [16] Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.
Lettera agli Efesini - cap. 2[10] Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo.
Prima lettera a Timoteo - cap. 6[18] di fare del bene, di arricchirsi di opere buone, di essere pronti a dare, di essere generosi. Ci ne sono molti di riferimenti biblici a opere buone.

Perché Lutero è allergico alle Opere Buone? Perché direttamente contestassero le indulgenze, ed indirettamente facessero perdere senso ai voti e al celibato perché così poteva uscire fuori da convento e si potesse sposare con una ex suora.

A Russell tutta la discussione su Dio, la sua adorazione e la venerazione dei santi non viene da chi vuole riconoscere e cercare la Verità, ma da chi va cercando i pretesti per dir male alla Chiesa e ai credenti. Il suo non è un interesse non al rispetto della legittima libertà degli altri che in coscienza si comportano secondo la propria fede, ma con un falso e pretestuoso diritto vuole creare una religione che si poggia "sul criticare e condannare un'altra religione che non condivide" e si presenta non col presentare positivamente la propria dottrina, ma con il diritto di criticare la fede degli altri.
Questo diritto di criticare i diritti degli altri non può venire da Dio, né dalla Bibbia, ma viene dal voler presumere di essere giusti e condannare gli altri. E questo è forse adorare Dio? Ma è un pretesto per far adorare se stessi per farsi credere giusto; ma non una religione?
Questa malattia del Sistema di Russell ed ereditata dalla WT, continua a contagiare con vaniloquio molti rapporti di uomini, che, anche se non accettano per fede, si servono dei pretesti inventati da Russell, che rimangono impressi nella propria mente e continuano ad assillare anche se si sono dissociati poi dalle sue dottrine e si continua a giudicare ed eventualemnte a condare a parole come se fossero davvero idolatri, solo perché si rivolgono all' immagine di un santo o lo pregano, ma non si garantiscono se per caso il santo invocato abbia dato mai un qualche segno di esaudimento, perché non esistono i miracoli(!), né da parte di Dio né dei santi? E perché sarebbe superstizione invocare la protezione dei santi!
Non ci sarebbe infatti nessuna testimonianza o prova, che sia possibile una qualche risposta da Dio e dai santi!
Perché venerare i santi sarebbe superstizione.

Ma la curiosità inutile non aiuta ad avere salvezza. "Un tale gli chiese: Signore, sono pochi quelli che si salvano? Rispose: Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità! Lc 13,23 ss. Sembrerebbe che Gesù risponda fuori argomento . Si aspettava in risposta: "Sono pochi" o "Sono milioni" "Sono tanti" ... Gesù non risponde con statistiche inutili ma interessa dire e rivelare come fare per salvarsi: "rivolgersi agli apostoli" o "ai chiacchieroni"? Interessa salvare la vita o discutere senza arrivare ad acquistare sapienza o a litigare per fare delle chiacchiere inutili? Impegmare del tempo per scrivere opinioni oziose o acquistare sapienza e santità?
Quale frutto ne viene se sono o no tutti idolatri?
Ognuno sia libero di scegliere.

[SM=g3582020]

[Modificato da AmarDio 27/01/2014 13:40]
27/01/2014 16:03
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Per Enne Enne
Il mio vuol essere semplicemente un’argomentazione teologica, in cui si evince la inconsistenza delle divisioni tra cristiani, o, per meglio dire tra istituzioni a denominazione cristiana.

Il quale argomento lo si può condensare nei due comandi lasciateci da Cristo.

Ama Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima.
Ama il Prossimo come te stesso.


Chiunque si prodiga all'osservanza di tali comandamenti è cristiano, ma, attenzione, che questi comandamenti sono nella “Legge Fondamentale” che ogni uomo ha in se, l’ubbidire a tale legge fa dell’uomo anche se non cristiano un “Cristiano per Desiderio”.

Saluti
Tommaso de Torquemada
Ps
Ti sarei grato se potresti scrivere il mio nome correttamente, anche questo è una dimostrazione di amore fraterno.



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