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Tutto il contenuto di questo forum era ovviamente oggetto della mia precedente credenza cieca nella bibbia e frutto della fede in Dio.
Ora mi ritengo AGNOSTICO e personalmente, non m'interessa assolutamente più nulla di TUTTO l'argomento RELIGIOSO in generale,
avendo capito che è tutto frutto dell'uomo, bibbia compresa e che Dio non centra nulla con essa, ma ancor meno, anzi,
sopprattutto con la CHIESA CATTOLICA!!

Per questo motivo, lascio detto forum in sola lettura tranne le tre cartelle:

MESSAGGI, ANNUNCI e RIFLESSIONI PROFONDE dove anche gli anonimi possono accedere.

Chi vuol conoscere le motivazioni che mi hanno indotto a tale scelta,
può farlo andando a curiosare cliccando il link in rosso quì sotto:


FALSE VERITÀ


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Shalom.
 
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I CATTOLICI SONO IDOLATRI?

Ultimo Aggiornamento: 18/02/2014 11:40
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Le "Immagini" nella storia d'Israele
La Questione delle immagini sacre.

L’uso delle immagini sacre nel culto divino risale agli albori dell’umanità, fino dai suoi inizi l’uomo ha cercato di avere un rapporto con la divinità, e questo sotto forma di “Immagine”, le quali includevano sia la pittura che la scultura.

Tutti i popoli cercavano il favore, le risposte ai loro interrogativi ricercandone sia il consenso sia il diniego da parte della divinità, ovviamente anche il popolo d’Israele non era esente da questa cultura divinatoria.

Nel loro essere prima ospiti e poi schiavi in Egitto assimilarono ciò che era la loro cultura e questo anche nell'ambito religioso, ciò non è da meravigliarsi poiché furono schiavi per quattrocento anni e quindi per oltre quindici generazioni.

Per proseguire nel nostro discorso è necessario comprendere il rapporto tra l’immagine la quale di solito era raffigurata da una statua e l’uomo, comprendendo questo ci facilita la comprensione dell’argomento in oggetto.

Nell'antichità non esisteva il concetto di “Venerazione”, ma solo di “Adorazione”, in sostanza l’uomo attribuiva alla statua facoltà, proprietà del dio, l’immagine non portava alla divinità in quanto la divinità era l’immagine, quindi la statua era il dio per cui adorando la statua si adorava il dio contenuto nella medesima.
Con il popolo d’Israele si ebbe una metamorfosi del culto, ma vediamo meglio come.

All'uscita dall'Egitto, il popolo traeva con se la loro cultura e questo anche nell'ambito religioso, portavano con se oggetti divinatori, immagini, statuine dei vari dei da loro adorati, fu solo con Mosè, con il Decalogo che ci fu un cambiamento, infatti l’Alleanza non era imposta da Dio ma accettata dal popolo, il quale accettò anche il comandamento di, “ Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione di schiavitù, non avrai altri dei di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra,5 Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso ” Esodo 20,2

Dio non disse che non vi erano altri dei, cosa che il popolo non poteva comprendere, ma disse semplicemente che da ora in poi l’adorazione, e quindi il riconoscere il loro dio come liberatore aspettava solo a Lui.

Il divieto di farsi delle immagini sia antropomorfe e non, era condizionato dall'adorazione, l’adorazione che il popolo offriva alle varie immagini doveva essere data a colui che li ha liberati dalla schiavitù e dal gioco egiziano.

Comprendiamo allora che l’immagine pre-esodale era sinonimo di adorazione, cosa che doveva sparire con l’accettazione dell’Alleanza.
Ci si pone la domanda se dunque le immagini siano sempre vietate.
A ciò rispondo di no, le immagini sono sempre vietate quando si cambia la loro destinazione d’uso, lo vediamo meglio.

Il divieto riportato in Esodo 20,2 riguardava esclusivamente l’adorazione verso Dio, escludendo qualsiasi immagine la quale avrebbe portato il popolo ad una falsa adorazione, “Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai”.

Ecco il motivo per il quale Dio proibisce l’uso delle immagini, Dio non proibisce le immagini in quanto tali, non proibisce l’utilizzo delle immagini sacre, ma proibisce l’idolatria, che era, ed è, un peccato gravissimo.

Se leggiamo bene tutti i passi della Sacra Scrittura che proibiscono la costruzione di statue e di immagini, ci accorgeremo che la Bibbia condanna solo e sempre la raffigurazione e l’adorazione delle immagini e delle divinità pagane, ossia degli idoli, in contrasto con l’adorazione dell’unico vero Dio.

Quando l’immagine perde l’aspetto di idolo e quindi di funzione idolatrica allora l’immagine può essere usata come mezzo per il culto di Dio.

Infatti
Nella costruzione del santuario Mosè ebbe a dire, “Farai due cherubini d’oro: li farai lavorati a martello sulle due estremità del coperchio. Fa’ un cherubino ad una estremità e un cherubino all'altra estremità. Farete i cherubini tutti di un pezzo con il coperchio alle sue due estremità. I cherubini avranno le due ali stese di sopra, proteggendo con le ali il coperchio; saranno rivolti l’uno verso l’altro e le facce dei cherubini saranno rivolte verso il coperchio” (Es. 25,18-21)

Dio ordina di scolpire e fare statue di cherubini, cioè di angeli, per adornare i luoghi di culto, possiamo notare che, quando non c’è il pericolo di idolatria, costruire statue per il culto corrisponde alla volontà di Dio.

Sempre nel Libro dell’Esodo si legge che uno di quegli artisti che il Signore aveva dotati di saggezza e di intelligenza disegnò due cherubini sul “velo di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto” (Es. 36,35), si capisce bene che non solo le statue, ma anche i disegni, le “immagini” di creature sono gradite a Dio, quando sono utilizzate per il culto e non v’è pericolo di idolatria.

Vediamo un racconto il quale ci chiarisce meglio il concetto di “Adorazione” con quello di “Ausilio al culto”, lo possiamo leggere nel libro di Numeri al cap. 21

Com'era di loro abitudine il popolo durante il viaggio nel deserto si lamentava spesso, in uno di questi lamenti contro Dio subirono il suo castigo con la piaga dei serpenti.

6 Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti velenosi i quali mordevano la gente e un gran numero d'Israeliti morì.

Il popolo si pentì e chiese a Mosè di “Intercedere” presso il Signore affinché facesse terminare quella piaga, ora, è interessante il racconto che segue in quanto ci illumina sulle funzioni delle immagini.

Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque dopo essere stato morso, lo guarderà resterà in vita” (Nm 21,8).

Possiamo notare che il Signore, in questa occasione, ordina esplicitamente di costruire un oggetto che raffigura una creatura terrestre – il serpente - naturalmente, in questo comando del Signore non c’è nessuna contraddizione con l’ordine dato inizialmente da Dio di non costruire alcun oggetto che raffigurasse creature terrestri.

Perché si può dire che non vi sia contraddizione con Esodo 20,2?
Perché la proibizione di costruire le immagini riguardava solo gli idoli, la proibizione voleva evitare, come già detto, il pericolo che questi oggetti diventassero idoli e fossero adorati al posto di Dio.

Si può dire che l’interpretazione che ne si da sia corretta? Possiamo affermare che è corretta, vediamone il motivo.

L’immagine del serpente di rame viene costruito per ordine di Dio, ed è ovvio che il medesimo non può essere identificato come idolo, tale immagine serviva per il culto divino, in quanto l’aversi rivolto a tale immagine ne procurava la guarigione, l’immagine dunque era un ausilio nell'adorazione ad YHWH, e tale era considerato dal popolo.

Ma quando le generazioni seguenti dimenticarono la funzione del serpente di rame, cioè un mezzo per rivolgersi a Dio e chiederne la guarigione ne cambiarono la sua funzione facendolo divenire un “idolo” attribuendogli qualità divine, divenne non più il mezzo ma di fatto un idolo, allora quell'immagine è vietata, è illecita, infatti in 2 Re 18,4
4 Egli eliminò le alture e frantumò le stele, abbatté il palo sacro e fece a pezzi il serpente di bronzo, eretto da Mosè; difatti fino a quel tempo gli Israeliti gli bruciavano incenso e lo chiamavano Necustan.

La storia ci dice che Salomone fece porre nel tempio statue di metallo fuso che rappresentavano 12 buoi, poi ancora statue di leoni, di buoi e di cherubini. Come possiamo vedere, quando non vi è pericolo di idolatria, il Signore gradisce che si costruiscano statue e si realizzino dipinti per adornare un luogo di culto.

Si può affermare anche, che, uno stesso oggetto può essere voluto da Dio se serve al culto e distrutto da Dio se diventa un idolo.
Possiamo dunque rispondere alla domanda se la Bibbia condanna le Immagini (come ho detto in quel termine rientrano quadri, affreschi, statue ecc)

Possiamo affermare che la Sacra Scrittura non condanna le “Immagini” di per se ma lo scopo per cui si hanno quelle immagini.

Con il prossimo post vedremo come le immagini erano considerate dalle prime comunità cristiane, e come il pericolo di idolatria era sempre oggetto d’attenzione.

Tommaso de Torquemada







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