PERCHÈ USCIRE DALLA CHIESA!!!

Tutto il contenuto di questo forum era ovviamente oggetto della mia precedente credenza cieca nella bibbia e frutto della fede in Dio.
Ora mi ritengo AGNOSTICO e personalmente, non m'interessa assolutamente più nulla di TUTTO l'argomento RELIGIOSO in generale,
avendo capito che è tutto frutto dell'uomo, bibbia compresa e che Dio non centra nulla con essa, ma ancor meno, anzi,
sopprattutto con la CHIESA CATTOLICA!!

Per questo motivo, lascio detto forum in sola lettura tranne le tre cartelle:

MESSAGGI, ANNUNCI e RIFLESSIONI PROFONDE dove anche gli anonimi possono accedere.

Chi vuol conoscere le motivazioni che mi hanno indotto a tale scelta,
può farlo andando a curiosare cliccando il link in rosso quì sotto:


FALSE VERITÀ


SE QUALCUNO AVESSE BISOGNO DI COMUNICARE CON ME:

sonnyp@email.it

Shalom.
 
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Autore

TESTIMONIANZA DI UN GIOVANE CHE HA CONOSCIUTO L'AMORE DI DIO

Ultimo Aggiornamento: 07/05/2015 22:47
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" ANCHE IO VOGLIO SPERIMENTARE QUESTO AMORE "
Anche io posso e voglio

sperimentare questo Amore!



Pubblicato il 11 luglio 2014 da Ago

scritto da Agostino Iafano

Il mio incontro con l’Amore di Dio è avvenuto in una missione di evangelizzazione organizzata a Riccione nell’ agosto del 2012 dalla comunità Nuovi Orizzonti (con la quale partecipavo), le Sentinelle del Mattino di Pasqua e la comunità locale di Riccione. La mia conoscenza di Gesù derivava dall’ aver letto i Vangeli durante l’adolescenza: ricordo le parole che leggevo toccavano in profondità il mio cuore, dandogli ristoro.
Non avendo fatto un cammino di iniziazione Cristiana (avevo ricevuto il solo Battesimo) non frequentavo la Chiesa, anzi ero arrivato quasi a pensare che il clero non avesse ragione di esistere, dal momento che pensavo che la cosa più normale e logica era che, se davvero esisteva un Dio, potevamo rivolgerci a Lui senza nessun intermediario.
Non odiavo la Chiesa né Dio, semplicemente non partecipavo alla messa non avendo ricevuto i Sacramenti e pensavo che alla fin fine Dio se anche esistesse davvero, non poteva avere a che fare con me, al massimo poteva starsene lì su da qualche parte, ma non avere un ruolo concreto nella mia vita.
Quando avevo circa 20 anni, ascoltai in alcuni video la testimonianza di Chiara Amirante e di altri membri dell’associazione Nuovi Orizzonti e mi colpì molto la storia della nascita della comunità; ancor più mi impressionò positivamente la gioia che traspariva dal volto di Chiara, la forza nelle sue parole, la fiducia in quello che diceva e viveva. Lei dice che la sua gioia derivava dall’ incontro con il Signore.
Mi fece riflettere il fatto che Nuovi Orizzonti fosse una realtà cattolica, mentre in precedenza avevo letto e ascoltato molte testimonianze di evangelici.
Incominciai così a leggere alcuni suoi libri e a seguire alcune catechesi video su internet..
Qualche tempo prima leggendo altre testimonianze sul web in cui alcune persone dicevano di aver incontrato l’amore di Dio nella loro vita (avevo letto testimonianze di guarigioni, liberazioni, conversioni ecc.) ricordo che pensavo: o questi sono tutti pazzi e quello che dicono sono tutte sciocchezze, o ciò che dicono è vero e se è vero, anche io posso e voglio sperimentare questo Amore (quindi feci questa preghiera a Dio).

La risposta avvenne in questa missione di evangelizzazione estiva: i missionari erano ragazzi e ragazze principalmente dai 18 ai 35 anni provenienti da varie parti d’Italia.
Parlando e stando con alcuni di loro la cosa che mi colpiva era la gioia e serenità che traspariva dai loro occhi, la fede, la fiducia che avevano nei confronti di Dio, tant’ è che anche qui pensai: o questi si autoconvincono a tal punto da arrivare ad affermare fandonie e recitare parti o ciò che dicono si basa su un’esperienza fatta, su un incontro.
Man mano che i giorni di missione trascorsero mi resi conto che era vera la seconda di queste ipotesi. Le parole non rendono, questo è certo: posso semplicemente dirvi che in quei giorni il mio cuore fu invaso di un Amore grande, che passava anche attraverso le persone, ma la cui fonte non era di questo mondo.
Un Amore che passa tra le mani dei consacrati, quei preti che tante volte avevo considerato come inutili figure e che scoprivo essere degli intermediari tra Cielo e terra, dalle cui mani e parole passa il Perdono di Cristo, passa la Sua Misericordia, il suo Amore.
In quei giorni ho dovuto pian piano(nemmeno tanto piano) fare i conti con la verità della mia situazione, una vita passata tanti anni senza Dio, senza Amore vero, con porte spalancate all’ azione del Male che vuole imprigionare la nostra anima, spegnere la vita, togliere la gioia, incatenarci con fardelli pesanti, che ti schiacciano fino a crollare.
Allo stesso tempo però, quando il buio più profondo sembrava avvolgere la mia anima ho scoperto un Dio che non se ne sta là nel cielo, ma che su quella croce, 2000 anni fa, ha dato davvero tutto se stesso per la salvezza di chiunque lo accolga.
Ho scoperto un Dio venuto a donarmi una vera libertà con la Luce della sua Risurrezione, con un Amore capace di sanare e guarire le tante ferite interiori.
Ho scoperto finalmente un Dio a cui non solo interessava qualcosa di me, ma che mi amava più di come possa mai amarmi qualsiasi persona su questa terra.
Da quei momenti per me è iniziato un cammino nuovo, in cui ogni giorno provare a seguire gli insegnamenti di Gesù, anche quando sembrano duri.
Un cammino in cui imparare a fidarmi ogni giorno di Lui, in cui imparare ad amare e perdonare me stesso, per poter perdonare ed amare gli altri.
Un cammino in cui imparare a ringraziare per il dono della mia vita e di ogni giorno vissuto, potendo vivere gioie e dolori non più da solo ma insieme al Signore della vita, che non risolve ogni piccolo problema, ma che dà un senso nuovo ad ogni piccola cosa che facciamo guardando a Lui; che non toglie il dolore, ma che lo ha vissuto prima di noi e continua a viverlo insieme a noi, ogni volta che soffriamo; che mi ricorda che la sua morte è per la vita e per la gioia che è venuto a donarci in abbondanza, in pienezza: una gioia che possiamo custodire pregando, vivendo la santa Messa, incontrandoLo nei Sacramenti che ci ha donato, con la consapevolezza di vivere qui su questa terra un’avventura, la quale è però solo un passaggio, un pellegrinaggio in cui abbiamo la possibilità di orientare la nostra bussola verso il Cielo, meta e fine dei nostri giorni.

fonte:http://www.joymix.it/sito/anche-io-posso-e-voglio-sperimentare-questo-amore/


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[Modificato da NITA.F 11/07/2014 17:31]
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Altro video miracolo.....
http://it.gloria.tv/?media=55023



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TESTIMONIANZA DI UNA CONVERSIONE

La mia conversione grazie ad un Joy Holiday

Pubblicato il 2 maggio 2014 da admin

scritto da Marcello Viti.

Apro questa testimonianza dopo alcuni giorni, dal Joy Holiday a Medjugorje, attingendo ad appunti scritti in quei giorni di permanenza. (28-8 al 2-9 2013). Prima di riportare la stesura delle mie riflessioni ,voglio fare una premessa sulla mia fede che è sempre stata vacillante e fragile soprattutto in questo ultimo periodo della mia vita .Incoraggiato dalle mie figlie, sono partito con mia moglie, per questo viaggio con molto scetticismo, considerazioni della inutilità della cosa e dello spreco economico affrontato. La pre-partenza è stata piena di intoppi, litigi, impedimenti vari e forti momenti di nervosismo. Partito sulla nave mi ritrovo a riflettere su un sogno fatto alcuni giorni prima. Avevo sognato Don Tonino Bello, a me particolarmente caro, che mi rassicurava sulla strada intrapresa dalle mie figlie e poi con volto severo mi incitava ad andare, ma allora non capivo dove……!!!? Arrivati a Spalato visualizzando il gruppo di cui facevamo parte e la bandierina bianca e azzurra di Nuovi Orizzonti che sventolava mi sono chiesto: “Dove sono capitato? Che cosa sono venuto a fare? Chi è questa banda di matti !!!???”. La prima sensazione è stata di forte rifiuto nel proseguire ed una voglia di scappare. Questi pensieri negativi si sono però affievoliti nelle successive giornate fino a rimanere stupefatto da alcuni episodi in cui sono stato coinvolto. La mattina della salita col gruppo sul monte Podbrdo, ho iniziato ad osservare la grande fede che le persone intorno a me mi trasmettevano. Sono stato attirato nel guardare una persona anziana che si chiama Croce che saliva con il bastone aiutato da una ragazzina. Ciò ha suscitato in me un forte desiderio di aiutarlo, vedevo in lui la figura  di mio padre. Pur essendo il percorso irto e impervio ho avvertito la sensazione di essere io aiutato nella scalata. Arrivati in cima ho sentito il desiderio di isolarmi e di fermare su di un foglio le emozioni che stavo vivendo. Leggendo il bigliettino, scelto a caso, che precedentemente mi era stato dato sono scoppiato a piangere e non lo facevo da tempo…. Vi era scritto:

“Cari figli,vi invito anche oggi alla conversione. Aprite il vostro cuore a Dio , figlioli, attraverso la Santa confessione preparate la vostra anima affinché il piccolo Gesù possa nuovamente nascere nel vostro cuore. Permettetegli di trasformarvi e di condurvi sulla strada della pace e della gioia. Figlioli, decidetevi per la preghiera. In modo particolare adesso, in questo tempo di grazia, che il vostro cuore aneli alla preghiera. Io vi sono vicina e intercedo davanti a Dio per tutti voi. Grazie per aver risposto alla mia 
Rimango stupefatto dal messaggio di Gesù che sento e mi parla attraverso sua Madre. Avverto dentro di me una presenza che mi fa scrivere questi pensieri. Sento una sensazione di leggerezza, mi sembra di volare e vedere le cose da un punto di vista mai notato prima d’ora. In quel momento ho chiesto al Signore. “Dammi un po’ più di coraggio e di saggezza, ma soprattutto donami tanta fede!!. Queste emozioni si sono rafforzate in me, nel giorno dell’apparizione della Madonna. Quella mattina ricordo che, ero particolarmente scettico, confuso, nervoso, pregavo ma non con il cuore, tutto mi distraeva!. La mia fede vacillava nuovamente, quando il Signore ha voluto che assistessi concretamente ad un evento soprannaturale la sconfitta del male ad opera del Bene.!! L’arrivo della Madonna aveva scacciato le presenze maligne presenti in quel momento in alcune persone. Seguì un grande silenzio e forti applausi. Una sensazione di benessere, di leggerezza, di pace, mi stava pervadendo. Mi sentivo come un bambino abbracciato dalla sua Mamma…….chiamata”.

Questo semino che avverto entrato nel mio cuore, ti prego Signore, fa che possa con la costante mia preghiera pian piano germogliare, crescere forte come una pianta rigogliosa. Grazie all’ aiuto della Mammina Celeste mi sono riavvicinato al suo Figlio Divino. Un grazie particolare a Maurizio e Maurizia che mi hanno fatto sentire parte integrante di una grande famiglia riversando il loro amore su ognuno di noi .Abbraccio mia moglie e le mie figlie


fonte:joymix.it



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mmmmmm..... non ti ricorda qualcuno?
Bella questa esperienza Nita..... ma...... non ti ricorda qualcosa o qualcuno pochi anni fa? [SM=x3690210]

Shalom......



09/08/2014 08:53
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Certo che mi ricorda qualcuno, anche se moltooooooooooo vagamente.....
anche se la situazione era diversa, tu venivi da un periodo di delusione, scoraggiamento e molta rabbia sfociata poi nell'ateismo, anche se anche questo era una richiesta di aiuto che la Madonna non ti ha fatto mancare.
Invece il protagonista di questa conversione secondo meveniva da una fede tiepida che il pellegrinaggio e le esperienze vissute hanno riacceso. Ciao fratellone, salutami Silvana.




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13/09/2014 20:33
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MERAVIGLIOSA TESTIMONIANZA
RIVOLUZIONE D'AMORE

L'esperienza di Valentina (agnostica)

Era una domenica mattina. (Roma)

Io e una mia amica ci trovavamo a Campo de' Fiori. Sedute ad un tavolino con un caffè davanti osservavamo le persone sonnacchiose passare, scambiavamo qualche parola. All'improvviso ho riconosciuto un amico che non vedevo da anni. Si è avvicinato e ci ha chiesto se conoscevamo una piccola chiesa che stava a due passi. Veniva da lì.

"L'ho sempre trovata chiusa, mi sono spesso seduta sui gradini". Risposi.

"Se andate adesso la trovate aperta. Se vi capita andateci". Lo ascoltammo. La chiesa era molto piccola e all'interno l'organo riempiva l'aria. Ci permetteva di sentirci fuori tempo, ma nel suo tempo, nel tempo di un'armonia musicale.

Una delle caratteristiche della chiesa, ci disse il mio amico era un Cristo in legno.

Lo cercammo.

Grande di tre metri in legno scuro, il Cristo in Croce.

Davanti delle sedie e in prima fila due panche separate.

Io seduta su un'una la mia amica sull'altra.

Cominciai ad osservarlo come se mi trovassi in un museo come se cercassi di cogliere ogni dettaglio, ogni venatura.

Mi sembrava che la testa e le orecchie fossero un po' più grandi rispetto alle normali proporzioni di una figura umana. Gli occhi seguivano le considerazioni poco propense ad una preghiera.

Attenta a quello che osservavo, senza preparazione, senza attesa, senza aver posto una richiesta come si usa fare in una chiesa sentii un calore pervadermi in tutto il corpo. Era una sensazione così forte da lasciarmi senza pensieri. La testa era assorbita come ogni parte del corpo e dell'interiorità da questo calore gioioso incontenibile un contatto con qualcosa che mai avevo provato di fronte a un crocefisso, un'opera d'arte, un quadro. Non avevo elementi di paragone, solo un'immersione in qualcosa di amore allo stato puro. Qualcosa che mi pervadeva e senza che io volessi mi commuoveva, era felicità forse, era amore così manifesto e forte che mi accoglieva e che accoglievo. Mi guardai intorno, la mia amica era assorta nei suoi pensieri. E il calore mi aveva completamente invasa. Rimasi lì. Continuai a sentirlo con una sintonia che mi avvolgeva nella mia totalità, come se fosse qualcosa di naturale che era entrato e mi aveva avvolto, coinvolto. Niente sensazioni, niente pensieri, solo amore.

Poi mi alzai ringraziando con tutta me stessa per qualcosa che era più di una sensazione, era un amore universalmente forte che portava gioia, lacrime di gioia. E non riuscirei a trovare parole per descriverlo per restituirlo esattamente com'era. Una vicinanza di calore inaspettato.

Fonte: facebook






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18/09/2014 20:41
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UN'ALTRA TESTIMONIANZA DA CONOSCERE


Ha la sclerosi multipla, va a Medjugorje

e torna a casa completamente guarita

Gigliola Candian
(foto da Il Gazzettino) giovedì 18

settembre

Cronaca Italiana

L'UNIONE SARDA.it > Cronaca Italiana > Ha la sclerosi multipla, va

a Medjugorje e torna a casa completamente guarita


Il racconto di una 48enne di Fossò (Venezia), che parla

di "miracolo".

Le autorità religiose non hanno ancora voluto commentare quanto

raccontato da una 48enne di Fossò (Venezia). Partita per

Medjugorje in pellegrinaggio, nonostante la sclerosi multipla che

la costringeva su una sedia a rotelle, al suo ritorno è

improvvisamente guarita.

Gigliola Candian non ha dubbi: "Per me si tratta di un miracolo.

Ho sentito un gran caldo alle gambe e ho visto una luce. Da quel

momento ho capito che potevo camminare". La donna racconta che la

sua malattia era per lei un dramma ma l'aveva accettata con

serenità e di non aver "mai chiesto la mia guarigione alla

Madonna". Il fatto è avvenuto sabato scorso nella località in

Bosnia-Erzegovina dove, dal 1981, migliaia di fedeli si ritrovano

per pregare, dopo l'apparizione della Madonna a sei piccoli

veggenti.


FONTE:facebook



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[Modificato da NITA.F 18/09/2014 20:52]
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TESTIMONIANZA MISTICA

+++ Il segreto della donna che visse di sola Eucaristia +++

Una donna che vive per 50 anni solo di comunione Eucaristica, tra l’altro non ricevuta tutti i giorni, desta sicuramente curiosità. Ma dietro questo fatto straordinario, nella vita di Marthe Robin c’è ben di più, c’è un nucleo di grandezza che non si radica in fenomeni “strani”, ma nel mistero stesso della comunione mistica con Cristo. È questa vita nascosta in Dio che costituisce la grandezza di questa piccola donna che ha fatto di recente un nuovo passo verso la canonizzazione quando, il 7 novembre 2014, papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto sull’eroicità delle sue virtù.
Per guardare la realtà oltre i fenomeni, ci siamo rivolti a don Paolo Morocutti, teologo che conosce da vicino la vicenda teologica della mistica francese. Il sacerdote esperto anche della teologia di santa Caterina da Siena, collabora attraverso la predicazione di ritiri di approfondimento con l’opera dei Foyer de la Charité fondata da Marthe Robin.
Don Paolo Morocutti è inoltre Assistente Ecclesiastico della sede di Roma dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, docente di teologia fondamentale all’Università Cattolica e di teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana. Consultore ad casum della Congregazione delle Cause dei Santi.
***
Chi ha sentito parlare di Marthe Robin, in genere la associa a “estreme” esperienze mistiche, come quella di non aver mangiato per 50 anni, vivendo solo di Eucaristia. Da persona vicina ai Foyer, come presenterebbe Marthe Robin?
Se la vogliamo definire dobbiamo partire da un evento accaduto nel 1930 in cui Marthe vede Cristo che le pone una domanda ben precisa: “Vuoi essere come me?”. La risposta è: “Il mio io sei tu”. Questo mi sembra fondamentale. Questa è Marthe Robin. È la decisione umana di essere come Cristo, che non è altro che la santità.
Il luogo teologico dove si sviluppa la santità anche più straordinaria è la storia. È nella storia di ogni giorno, fatta di luci e di ombre, che Marthe vive il suo abbandono totale e fiducioso. Ogni lettura di questa mistica francese che si pone al di fuori dalla storia in maniera puramente trascendentale delegittima il termine “mistico” e non dà ragione a questa vita santa.
La valutazione di una vita santa non può mai partire dal fenomeno straordinario ma dalla persona. Ogni santo è immagine del Dio incarnato, e Marthe è paradigmatica in questo aspetto. La sua santità è una parafrasi della teologia dell’incarnazione.
Il termine mistico è molto usato e forse ab-usato. Ciò che è sicuro è che ingloba varie tradizioni religiose (e non!). In che senso preciso attribuisce allora quest’aggettivo a Marthe?
Marthe è una mistica nel senso più proprio del termine. Mistica non è ciò che ci riporta al di là della storia, ma ciò che ci riporta nella storia. La sua esistenza terrena fu una continua conformazione a Gesù Crocifisso, conformazione attraverso le innumerevoli sofferenze accolte e vissute consapevolmente come unione alla passione di Cristo per la salvezza delle anime.
Faccio mie le parole di Jean Guitton che parla di straordinario nell’ordinario. Ha vissuto il massimo dello straordinario in una dimensione del tutto ordinaria. Marthe, immobile nel suo letto per più di 60 anni, ha incontrato più di 103.000 persone nella sua camera da letto. Talvolta, nonostante le sue grandi sofferenze, incontrava anche 60 persone al giorno alle quali si donava totalmente, comunicando in modo semplice e sapiente le profondità della misericordia di Dio e rivelando il volto di Cristo nella storia di ognuno.
Nel cuore dell’esperienza cristica della mistica, quali sono i tratti salienti del suo iter?
Raramente i mistici hanno una vita così lunga. Un esempio è Caterina di Siena morta a 33 anni. O Teresina di Lisieux. La specificità di Marthe va ricercata nell’ampio e delicato periodo storico in cui si trova a vivere. Un arco di tempo lungo 79 anni che copre le vicende più dolorose delle guerre mondiali fino al Concilio Vaticano II e oltre.
L’aspetto più saliente della mistica di Marthe è l’aver vissuto e anticipato la teologia del laicato del Concilio Vaticano II, rivalutando nel giusto modo il sacerdozio battesimale dei credenti. La dimensione sacrificale ed eucaristica della sua vita hanno certamente aiutato a riscoprire il rapporto tra la vita cristiana e l’Eucaristia. La fede di Marthe Robin era incentrata sull’Eucaristia e sull’abbandono totale alla divina volontà sull’esempio di Maria Santissima, modello di fede, alla quale la Serva di Dio farà sempre costante riferimento.
Oltre al filosofo Jean Guitton, che scrisse un libro sulla sua “amica” Marthe, sappiamo che c’è un grande teologo domenicano che l’ha visitata varie volte inviato da papa Pio XII. Che importanza riveste quest’attenzione teologica?
Marthe era una sconosciuta per certi versi, ma l’eco della sua fama era arrivato alle orecchie di Pio XII che inviò il teologo Reginald Garrigou-Lagrange. Il grande teologo domenicano ebbe con Marthe Robin numerosi incontri personali. Lagrange ebbe per lei parole di profonda ammirazione. Occorre ricordare che la Chiesa ha riconosciuto e onorato la rettitudine e la competenza del Padre Garrigou Lagrange e che i Pontefici, Benedetto XV, Pio XI e Pio XII ricorsero spesso ai suoi lumi per pronunciarsi su gravi problemi dottrinali. Nel 1941 gli studenti domenicani di Coublevie, furono depositari di un’importante confidenza del Professor Lagrange:
“Ho la possibilità di farvi sapere fin da ora, senza tradire alcun segreto, che vi è nella Drome una santa donna che vive una vita contemplativa come vittima d’amore, Marthe Robin. Sono andato a trovarla su richiesta personale del Papa, per giudicare l’espressione teologica della sua fede. Ne sono rimasto meravigliato e l’ho scritto al Papa”.
Questo evento mostra un tema, anzi, una realtà cara a Hans Urs von Balthasar, ovvero il nesso sostanziale tra teologia e mistica, tra fede pensata e fede vissuta. Per metterla nelle parole di Tommaso d’Aquino, la teologia è veramente patiens divina, un patire il Divino.
Vivendo per cinquant’anni una ferrea dieta eucaristica, esprime un’esplicita conformazione eucaristica della sua mistica. Ce ne può parlare?
La devozione eucaristica di Marthe è per eccellenza la riappropriazione della teologia cattolica sull’Eucaristia. Lei vive con il Cristo eucaristico non solo l’aspetto comunionale, ma anche quello sacrificale attraverso il suo essere vittima con lui. Quando qualcuno entrava nella sua stanza, lei percepiva lo stato di grazia di quell’anima e prendeva su di sé tutto il peso del peccato. Questo prendere su di se il peso del peccato era realmente un offrirsi vittima d’amore. In questo senso vive in modo autentico l’Eucaristia che è sempre l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo.
C’è nella sua mistica eucaristica una dimensione di mimesis, di identificazione con Cristo: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me ed Io in lui”. In questo senso Marthe insegna che l’Eucaristia non va solo celebrata e adorata, ma vissuta e incarnata.
Ci può dire una parola sulla missione e il senso dei Foyer de la charité ?
Marthe riesce a precorrere la teologia del laicato attraverso la fondazione dei focolari d’amore dove i laici, sotto la guida di un sacerdote e sotto lo sguardo di Maria, senza voti e senza promesse particolari, cercano la santità nella vita quotidiana, rivalutando un aspetto dimenticato per lungo tempo: quello della possibilità, anzi, del dovere di una santità nella storia e nel quotidiano. Per questo ogni Foyer è un luogo dove le anime vengono accolte e accompagnate attraverso ritiri fondamentali e poi più approfonditi a riscoprire le basi costitutive della fede cristiana.
La semplicità di Marthe mi fa pensare anche a Teresa del Bambino Gesù e alla sua “piccola via”. C’era una “elezione affettiva” con la santa di Lisieux?
Certo. Dopo che si ammalò gravemente nel 1926 e dopo tre settimane di coma si risvegliò raccontando di aver ricevuto per tre volte la visita di Santa Teresa di Lisieux, che le aveva rivelato che avrebbe continuato a vivere per portare avanti la sua missione nel mondo. Questo fatto è molto significativo perché dimostra che la mistica non è mai un fatto privato, ma che si inserisce nel pieno contesto ecclesiale. È nel sentire cum Ecclesia che si sviluppa qualsiasi autentico carisma particolare. Nessuno è santo per se stesso. La santità personale, nella sua particolarità, è espressione di cattolicità. Teresina diceva: “Nel cuore della Chiesa sarò l’amore”, Marthe l’ha vissuto nella conformazione cristica più grande, quella dell’amore che dona se stesso per riconquistare le anime a Dio.

Fonte: Zenit



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QUANDO DIO INTERVIENE CON POTENZA

ESPERIENZA BELLISSIMA CHE VALE LA PENA DI CONOSCERE

Una guarigione istantanea


Quando Dio interviene con potenza

Basile Diana, anni 43, nata a Piataci (Cosenza) il 25/10/40.

Scolarità: terzo anno Segretaria di Azienda. Professione:

Impiegata. La Sig.a Basile è sposata ed è madre di 3 figli.

I primi sintomi della malattia si sono manifestati nel 1972:

disgrafia mano destra, tremori attitudinali (impossibilità a

scrivere e mangiare) e cecità completa dell’occhio destro

(nevrite ottica retrobulbare).

Novembre 1972: ricovero a Gallarate presso il Centro della

Sclerosi Multipla Diretto dal Prof. Cazzullo dove viene

confermata la diagnosi di Sclerosi Multipla.

La malattia provoca una assenza dal posto di lavoro per 18 mesi.

Visita Collegiale del Dr. Riva (Neurologo del CTO) e del Prof.

Retta (Primario fisiatra del CTO) favorevoli alla sospensione di

qualsiasi attività lavorativa per invalidità.

A seguito delle pressanti richieste della paziente per non essere

completamente allontanata dall’attività lavorativa, la Sig.a

Basile veniva reintegrata in servizio con mansioni ridotte

(trasferimento dal reparto di Radiologia alla Segreteria

Sanitaria). La paziente aveva difficoltà alla deambulazione e al

raggiungimento del posto di lavoro (andatura a gambe divaricate,

senza flessione del ginocchio destro). Praticamente impossibile

era l’utilizzo della mano destra e dell’arto superiore destro per

qualsiasi lavoro. Utilizzava l’arto superiore destro solo in

estensione, come appoggio e per tale ragione probabilmente non si

era verificata ipotrofia della muscolatura dell’arto.

Una grave forma di incontinenza urinaria si era manifestata già

dal 1972 (incontinenza totale) con dermatosi perineale. La

paziente era state precedentemente trattata, fino al 1976, con

ACTH, Imuran e Decadron.

Dopo un viaggio a Lourdes nel 1976, pur persistendo l’amaurosi

dell’occhio destro, si era verificato un miglioramento della

situazione motoria. Tale miglioramento aveva indotto alla

sospensione di ogni terapia fino all’Agosto del 1983. Dopo

l’estate del 1983 le condizioni generali della paziente erano

rapidamente peggiorate (incontinenza urinaria totale, perdita

dell’equilibrio e del controllo motorio, tremori etc.)

Nel Gennaio 1984 le condizioni psico-fisiche della paziente erano

ulteriormente scadute (grave crisi depressiva). Visita

domiciliare del Dott. Caputo (Gallarate) che certificava

l’avvenuto peggioramento e consigliava l’esecuzione di una

eventuale terapia iperbarica (mai eseguita).

Un collega di lavoro della paziente, il Sig. Natalino Borghi

(Infermiere Professionale del Day Hospital del CTO) invitava

successivamente la Sig. Basile ad un pellegrinaggio a Medjugorje

(Jugoslavia) organizzato da Don Giulio Giacometti della

Parrocchia S. Nazaro di Milano.

La Sig.a Basile dichiara: «mi trovavo ai piedi degli scalini,

presso l’altare della chiesa di Medjugorje, il giorno 23 Maggio

1984. La Sig.a Novella Baratta di Bologna (Via Calzolerie, 1) mi

ha aiutato a salire i gradini, prendendomi per il braccio. Quando

mi sono trovata là non volevo più entrare nella sagrestia con i

veggenti. Ricordo che un signore in lingua francese mi diceva di

non muovermi da quel punto. In quel momento la porta è stata

aperta e sono entrata nella sagrestia. Mi sono inginocchiata

dietro la porta, poi sono entrati i veggenti in attesa

dell’apparizione. Quando questi ragazzi si sono inginocchiati

contemporaneamente, come spinti da una forza, ho sentito un

rumore forte. Poi non ricordo più nulla (né preghiera, né

osservazione). Ricordo soltanto una gioia indescrivibile e di

aver rivisto (come in un film) alcuni episodi della mia vita che

avevo completamente dimenticato.

Alla fine dell’apparizione ho seguito i veggenti che si recavano

verso l’altare principale della chiesa di Medjugorje.

Improvvisamente camminavo dritta come tutti e mi sono

inginocchiata normalmente, ma non me ne accorgevo. La Sig.a

Novella di Bologna mi è venuta incontro piangendo.

Il signore francese di circa 30 anni (forse era prete perché aveva

il collare ecclesiastico) era emozionato e mi ha subito

abbracciata.

Il Sig. Stefano Fumagalli, consulente tessile del Tribunale di

Milano (Ab. Via Zuretti, 12) che viaggiava sul mio stesso

pullman, mi è venuto incontro dicendo «lei non è più la stessa

persona; dentro di me chiedevo un segno ed ora lei esce di lì

così cambiata».

Gli altri pellegrini che viaggiavano sullo stesso pullman della

Sig.a Basile hanno subito capito che era accaduto qualcosa di

molto evidente. Hanno subito abbracciato la Sig.a Basile ed erano

visibilmente emozionati. Rientrando in Hotel a Liubuskj in serata

la Sig.a Basile notava di essere tornata perfettamente

continente, mentre la dermatosi perineale era scomparsa.

Normale è tornata la possibilità di vedere con l’occhio destro

(cecità dal 1972). Il giorno dopo (24/5/84) la sig.a Basile,

insieme all’infermiere sig. Natalino Borghi ha percorso a piedi

il tragitto Liubuskj-Medjugorje (circa 10 km.) a piedi nudi, in

segno di ringraziamento (nessuna lesione) e nello stesso giorno

(Giovedì) è salita sulla montagnetta delle tre croci (luogo delle

prime apparizioni).

La fisioterapista Sig.a Caia del Centro Maggiolina (Via Timavo-

Milano) che seguiva il caso della Sig.a Basile, quando l’ha

rivista al rientro dalla Jugoslavia ha pianto per la commozione.

La Sig.a Basile ha detto: «Mentre questo accade, dentro nasce

qualcosa che da la gioia… è difficile da spiegare con le parole.

Se trovassi qualcuno con la mia stessa malattia di prima,

piangerei perché è difficile comunicare che dentro bisogna essere

veri, che non siamo fatti solo di carne, noi siamo di Dio, noi

facciamo parte di Dio. E’ difficile accettare noi stessi più

della malattia. La sclerosi a placche mi ha colpito a 30 anni,

nel fiore dell’età, con due bambini piccoli. Ero svuotata dentro.

Io direi a un altro con la stessa malattia: vai a Medjugorje. Io

non avevo speranze ma dicevo: se Dio vuole così, mi accetto così.

Dio però deve pensare ai miei figli. Mi faceva soffrire il

pensiero che altri dovevano fare le cose che dovevo fare io.

In casa mia ora tutti sono felici, i figli e anche il marito che

era praticamente ateo. Però ha detto: dobbiamo andare là a

ringraziare».

Oggi, giovedì 5 Luglio 1984, la Sig.a Diana Basile è stata

visitata dagli Oculisti degli Istituti Clinici di Perfezionamento

di Milano e l’esame del visus ha confermato una normalità visiva

(10/10) a carico dell’occhio destro (precedentemente affetto da

cecità), mentre la capacità visiva dell’occhio sinistro sano è di

9/10.

Questa testimonianza è stata raccolta a Milano il 5 luglio 1984

dai medici Dr. L. Frigerio, Dr. A. Maggioni, Dr. G. Pifarotti e

Dr. D. Maggioni presso gli Istituti Clinici di Perfezionamento di

Milano ed è contenuta con ulteriori particolari nel “Dossier

Scientifico su Medjugorje” a cura del Dr. G.

Mattaliahttp://www.controlamenzogna.splinder.com/?from=24




Fonte:http://medjugorje.altervista.org/doc/testimonianze/124gioneistantanea.php



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" MI HA SALVATO LA VITA "



Medjugorje ” Mi ha salvato la vita” Meravigliosa

testimonianza di Giulio


27 aprile 19.46.

Questa è la mia testimonianza che voglio condividere per

arricchire molti.

Ho 35 anni non ho mai conosciuto mio Padre e mia madre purtroppo

è caduta in una forte depressione e per questo mi hanno

rinchiuso in un Istituto un orfanotrofio. Dove ho subito di

tutto, dagli abusi sessuali, a quelli psicologici, alle continue

violenze fisiche a cui ero continuamente sottoposto e le suore

che operavano nell’istituto non hanno saputo darmi il supporto

affettivo che io mi aspettavo da loro. A 11 anni torno a casa

dove c’era una situazione molto pesante, infatti convivevo con 3

persone affette da gravi disabilità sia fisiche che psicologiche

e dove dovevo confrontarmi con la Skizzofrenia stati d’ansia

continui etc . Un vita piena di stenti e di mancanze di affetto e

di attenzioni, ha peggiorare la situazione a 19 anni mi viene

riscontrato un disturbo al tono dell’ umore detto Bipolarismo,

arriva pure la depressione, che si acutizza in modo esasperato e

mi porta ad usare frequentemente Psicofarmaci . A 49 anni muore

mia madre a causa di un errore medico per colpa di una cura

sbagliata mentre era ricoverata in ospedale, poi di seguito muore

la mia grande nonna a cui ero molto affezionato e di seguito pure

mio nonno 3 grandi lutti in 5 anni mi sembravano davvero troppi .

La rabbia che covavo dentro è esplosa è mi ha portato ad una

grave crisi depressiva continui sbalzi d’umore continue sedute

con psicologi e psichiatri uno sfinimento. poi per cercare di

sfuggire a questa realtà inizio con la Droga ….marjiuana, in

seguito il vizio del gioco d’azzardo il mondo della lussuria,

ormai il male mi aveva inghiottito ed ero diventato

definitivamente cieco. Ho distrutto tutti i rapporti più belli

che coltivavo con gli amici, con le Ragazze non ne parliamo sono

riuscito a distruggere tutto. In compenso ho sempre lavorato ma

non essendo stato mai consigliato per il meglio anche la mia

gestione dei soldi è stata deficitaria, anche se oggi arrivo a

dire che i soldi non fanno la felicità.Nonostante tutto sono

arrivato ad avere una storia d’amore importante a 33 anni ho

convissuto con una ragazza splendida un Angelo in tutti i sensi ,

il nostro rapporto è durato 3 anni ma poi si è interrotto per

colpa mia lei ha cercato in tutti i modi di starmi vicino e di

sostenermi ed amarmi ma le ho fatto passare le pene dell’inferno,

questo evento mi ha portato a sprofondare sempre di più fin che,

Il 29 Giugno 2014 mi sono ritrovato su un pullman che mi portava

a medjugorje non so nemmeno io perchè anche se dopo l’ho

capito,piangevo Come un bambino che ripensava a tutto il male che

c’era stato nella sua vita disordinata e infelice. Finalmente

arrivo a Medugorje è li comincia qualcosa di imprevedibile inizio

a piangere ma il mio pianto non era di tristezza ma di gioia ed

ho capito che il Signore mi stava liberando da tutto il male che

c’era nella mia vita, non passa un mese che ritorno di nuovo a

Medjugorje è l’esperienza è ancora più sconvolgente e infine il

29 Dicembre per la 3 Volta Dopo aver Rischiato di perdere la Vita

e di schiantarmi con la macchina per raggiungere il pullman

perchè avevo smarrito la carta D’identità, sono Riuscito a

partire lo stesso in modo rocambolesco un per Miracolo. Oggi 26

aprile 2015 Sono qui a raccontare la mia storia a tutti

soprattutto per quelli che mi hanno dato dell’esaltato del pazzo.

ma ora non mi importa più di nulla da quando ho incontrato Gesù

e Maria non ho più paura, mi sento libero da ogni pregiudizio da

ogni dipendenza. E invito ciascuno di voi a testimoniare perché

è importante condividere ci permette di aiutare gli altri. Avrei

potuto Suicidarmi ma qualcuno me lo ha impedito, mi è stato

sempre accanto guidando i miei passi ed io non capivo. Adesso

Capisco Benissimo che Gesù è sempre stato presente nella mia

vita anche nei momenti più bui e tristi della mia esistenza. il

30 giugno ritorno a Medjugorje per la 4 volta, questa volta vado

per ringraziare la Mamma celeste per avermi salvato la vita.

Spero che la mia testimonianza possa aiutare qualcuno che è in

difficoltà, non arrendetevi mai, pregate con il cuore e fatelo

anche per soli 5 minuti al giorno E non Dimenticatevi di

andare a Messa la Domenica questa è la cosa più importante. Io

Vado avanti con l’aiuto della preghiera e con questo Rosario che

mi è stato regalato da una persona davvero speciale , la persona

più bella che ho incontrato nella mia vita . Concludo la mia

testimonianza invitandovi tutti a Pregare per le vittime del

terremoto in Nepal, per tutti i cristiani perseguitati e per

tutte le persone dimenticate .Giulio 79 AMEN




fonte: La Luce di Maria e Testimonianze da Medjugorje



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