PERCHÈ USCIRE DALLA CHIESA!!!

Tutto il contenuto di questo forum era ovviamente oggetto della mia precedente credenza cieca nella bibbia e frutto della fede in Dio.
Ora mi ritengo AGNOSTICO e personalmente, non m'interessa assolutamente più nulla di TUTTO l'argomento RELIGIOSO in generale,
avendo capito che è tutto frutto dell'uomo, bibbia compresa e che Dio non centra nulla con essa, ma ancor meno, anzi,
sopprattutto con la CHIESA CATTOLICA!!

Per questo motivo, lascio detto forum in sola lettura tranne le tre cartelle:

MESSAGGI, ANNUNCI e RIFLESSIONI PROFONDE dove anche gli anonimi possono accedere.

Chi vuol conoscere le motivazioni che mi hanno indotto a tale scelta,
può farlo andando a curiosare cliccando il link in rosso quì sotto:


FALSE VERITÀ


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sonnyp@email.it

Shalom.
 
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Lettera DENUNCIA di Adriano Baston alla Betel. 1° parte.

Ultimo Aggiornamento: 16/01/2006 16:19
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Trovo che al di là di quello che possono essere le "battaglie" fra le religioni di questo mondo per accapparrarsi il titolo di SOLA GIUSTA, questo scritto, di cui posto la prima parte, essendo un pò lunga, abbia molto da dire in tema di tramandazioni di canonici, apocrifi e scritti sacri della bibbia.

Se i poveri tdg, leggessero, già SOLO questa prima parte, con estrema attenzione, potrebbero arrivare anche loro a riflettere, che gli uomini di Brooklin, sono solo dei grandi arroganti e pr.potenti nel dichiararsi i SOLI mandati da Dio per l'intera umanità! Un pò d'umiltà, non guasterebbe di fronte alla conoscenza e sapienza, da qualsiasi fonte essa arrivi! Ma si sà!
I geovisti sanno TUTTO, conoscono TUTTO e hanno TUTTO quello che gli serve per propinare pseudo verità al vento!
Ma provino, almeno per una volta, a confrontarsi con le riflessioni e ricerche accurate di coloro che definiscono APOSTATI, come ad esempio, Adriano che con i suoi scritti, aveva per intento quello di aiutare a mostrare l'infondatezza delle informazioni brookliniane. Provo, previo la sua autorizzazione, a postare questa prima parte, di cui si conosce già quella finale con le pesanti accuse di cui, diversi giornali dell'epoca, citarono a vergogna di alcuni rappresentanti che ERANO ancora tdg. Eccovi il suo scritto:

Adriano Baston
Via Trucchi 39
10078 Venaria

Ai Testimoni di Geova
Via della Buffalotta n° 1281
Roma

Venaria (TO) 15/08/1996

Cari "fratelli", "che dire se qualcuno vi avvertisse dell'errore.... Per orgoglio o testardaggine vi rifiutereste di ammetterlo?" (Vivere per sempre su una terra paradisiaca pag. 32)

Sono pienamente d'accordo! Ma questo discorso fatto dal Corpo Direttivo come lo vedono i Testimoni di Geova (TdG)? Se sono certi di essere nel giusto, perchè rifiutano il dialogo con chi non la pensa come loro? L'apostolo Pietro, convinto della verità,
contrariamente ai TdG insegna di dare "soddisfazione a chiunque vi domandi la ragione della vostra speranza" (1Pt3:15). Ogni TdG dovrebbe essere felice di farlo, se crede nella verità.
Voi affermate senza mezzi termini di essere i veri depositari della Parola; permettetemi allora alcune osservazioni di fondo:
Da quale fonte il Corpo Direttivo (CD) dei Testimoni di Geova ha ricevuto i testi sacri ritenuti "canonici" da cui tradurre la Bibbia?
Da quale tradizione C.T. Russel ricevette nelle proprie mani la Bibbia per formare la sua organizzazione?
Chi ha tracciato nel corso del tempo la linea di demarcazione tra gli scritti "canonici" e quelli chiamati "apocrifi", dal momento che la vostra storia inizia nel 1870? Nel libro "Tutta la scrittura è utile" il CD tace la gran parte della verità sulla storia degli scritti canonici e degli apocrifi. Si limita solo di tanto in tanto a menzionare i "critici" in modo alquanto vago tacendo i loro nomi. Si guarda bene dal nominare le opere di O. Cullmann, W. Kasper, R. Bultman, K. Barth, G.K. Dodd, E. Schweizer, ecc. ecc. compresa tutta l'immensa letteratura moderna, senza considerare quella passata, di studi condotti sulla Bibbia a disposizione di tutti. Il CD lo sa, ma non deve saperlo il comune TdG, anzi, quelle sono letture "di Satana" e deve evitarle come la lebbra.
Sappiamo che il termine greco "canon" significa "regola", "norma" e "misura" e viene usato da Filone di Alessandria nel 40 dopo Cristo per indicare la raccolta dei libri sacri della Bibbia ebraica. Furono i primi padri della Chiesa che, con il trascorrere dei secoli, si videro impegnati, per proteggere la "fede tramandata una volta per sempre", a fissare il canone, come norma di fede per i Cristiani. Bisognava distinguere gli scritti sacri da tutti quelli che non concordavano con l'ortodossia qualificandoli come scritti apocrifi. Per gli ebrei "apocrifo" significava "non ispirato". Per gli Gnostici Cristiani significava scritto "segreto" o "nascosto". Per i Padri della Chiesa significava "spurio e falso".
Geno Pampaloni nella prefazione ai "Vangeli Apocrifi" spiega: "Sarebbe toccato alla posterità, via via che si organizzava in chiesa, distinguere tra i testi "ispirati" e quelli ex- lege, e costruire su quella distinzione gli spalti impenetrabili dell'ortodossia. Ma ormai non occorre più lasciare ai liberi pensatori il riconoscimento che l'area originaria del movimento testimoniale era molto più vasta e spontanea di quella codificata nel Canone. Anche laddove l'elemento fantastico prevale sul movimento religioso della fedeltà alla parola di Cristo negli antichi Apocrifi più ingenuamente narrativi e fantastici, al nostro orecchio di oggi è difficile cogliere l'"eresia" se non come infedeltà spirituale, cioè di una disordinata soggettivazione dell'esperienza del sacro, di una riduzione aneddotica della sequenza profetica" (Ed. Einaudi, 1966, pag. IX).

Significativa è l’introduzione dell’evangelista Luca al suo libro: “Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin dal principio e divennero ministri della parola, così ho deciso anch’io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e descrivere per te un resoconto ordinato, illustre Teofilo, perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto” (Lc 1:1-4).
Chiedo al CD, che segue la tradizione di Grisback (XVIII sec.), secondo la quale il libro di Matteo è stato il primo libro della storia di Gesù, chi sono questi “molti” che stesero un racconto della vita di Gesù. Secondo gli elenchi “teocratici” del CD gli altri vangeli non esistevano. A quali “racconti” si riferiva Luca? Alcuni studiosi pensano si tratti di numerosi “apocrifi” che sorsero contemporaneamente ai libri che in seguito furono ritenuti “canonici”.
I Rabbini fissarono definitivamente il canone ebraico alla fine del primo sec. d.C., o anche dopo, e ciò forse avvenne al sinodo di Yamnia. Quindi l’AT fu il canone, le Sacre Scritture adoperate da Gesù e dai suoi discepoli. Quando l’apostolo Paolo afferma: “Tutta la scrittura è ispirata da Dio” (1Tm3:16-17) non poteva riferirsi agli scritti del Nuovo Testamento gran parte dei quali non esistevano ancora, ma agli scritti dell’AT. Comunque è Gesù l’autorità suprema che con le sue citazioni convalida per i cristiani l’AT come Parola di Dio per consegnarlo alla Chiesa nascente.
Nei primi anni le parole del Signore furono trasmesse oralmente:”Andate, annunciate la buona novella”. Inizia quindi con gli apostoli una tradizione orale. In seguito si vide la necessità di mettere per iscritto le parole di Gesù per supplire ai bisogni della chiese che stavano sorgendo. Scritti che furono inviati a singole persone oppure a comunità per importanti questioni che riguardavano la fede. Così la Tradizione Apostolica doveva divenire la norma della Chiesa per la salvezza degli uomini e qualsiasi dottrina insegnata doveva essere subordinata ad essa.
O. Cullmann, tra l’altro, afferma: “quando, proprio al momento giusto, quando vi era ancora tempo, la Chiesa antica fissò nel canone la tradizione apostolica ancora perfettamente legata all’avvenimento centrale di cui essa faceva parte, e, come principio d’interpretazione, aggiunse a questo Canone l’antica confessione di fede, venne a stabilire essa stessa la distinzione decisiva fra tradizione antica, ormai codificata come Scrittura, e la tradizione che si sarebbe formata a partire da quel momento, e che doveva essere controllata e giudicata basandosi sulla prima. Non si dovrebbe dimenticare che fu la Chiesa Cattolica stessa, in via di formazione, a stabilire allora questa norma, che non poteva avere per lei altro senso se non quello di subordinare alla Scrittura qualsiasi tradizione che si fosse sviluppata a partire da quel momento" (Cristo e il tempo, ed. Dehoniane, Bologna, pag. 204).
Non è ancora chiaro se la prima lettera di Clemente e Ignazio si riferiscano con le loro citazioni ad un vangelo scritto o a una tradizione orale.
Passò ancora molto tempo prima che gli scritti del NT acquistassero la stessa autorità dell’AT e fossero riconosciuti dai cristiani come libri ispirati. Per quanto ci si sforzi di conoscere è oscuro l'inizio della formazione del canone.
Papia vescovo di Gerapoli in Frigia, morto nel 120 d.C. (non era "anziano" TdG) conosceva il Vangelo di Matteo e anche quello di Marco, il Vangelo di Giovanni, il Vangelo di Tommaso (II sec.) ma preferiva servirsi della tradizione orale.
Giustino Martire (morto nel 165) conosceva i quattro vangeli e indifferentemente citava insieme gli altri scritti canonici anche quelli apocrifi. Quando menziona le lettere ai Romani, prima e seconda ai Corinzi, Galati, Efesini, Filippesi, Colossesi, seconda Tessalonicesi, prima a Timoteo e la lettera agli Ebrei, non usa il nome del loro autore.
Ignora l'esistenza di un catalogo assunto a rango di Sacra Scrittura. Nel "Dialogo con Trifone" Giustino cita solo i quattro vangeli come autorità e norma per la comunità cristiana.
Sembra, secondo Harnack, che l'elenco dei quattro vangeli sia stato compilato al tempo dell'imperatore Adriano (117-138 d.C.)
Taziano nel suo "Diatessaron" (un'espressione che significa "attraverso i quattro" [Vangeli] mostrò come armonizzare le parole di Gesù ricavate dai quattro vangeli e dagli apocrifi (170 d.C.)
La stessa cosa farà Teofilo di Antiochia morto nel 186 d.C.
Policarpo vescovo (non anziano TdG) conosceva le lettere di Paolo. Secondo Harnack la raccolta di queste lettere nasce a Corinto.
Esegippo (180 d.C.) non dava alle lettere di Paolo la medesima autorità delle "parole del Signore". (Fine prima parte)



16/01/2006 16:19
Renj
[Non Registrato]
RE:Sonny
Ho letto con attenzione ciò che scrive nostro fratello Adriano che non cesserò mai di guardare con ammirazione per la sua profonda conoscenza bibblica e da cui grazie a Dio ho pure imparato delle buone ed utili cose intorno al Cristo .
Se Adriano scrive così potete star certi che è frutto di profonda conoscenza ed accurate ricerche ,lo volevo sottolineare ,perchè il materiale è difficile da comprendere pienamente .

Un forte abbraccio a tutti e due ,


Renj
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