Programma su TV2000

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Politi Rocco
00giovedì 12 aprile 2012 01:23
Ciao a tutti,
Avete mai letto questa notizia del 2004
Testimoni di Geova finaziano a Selters un palazzetto dello sport

Valore 2,5 milioni di Euro (da sudate contribuzioni)
www.sektenausstieg.net/read/1182
Fate traduci in linea e...............noterete alcune affermazioni che fanno..............riflettere
cosa ne pensate??????
Mi piacerebbe conoscere il vostro parere.
Rocco

Politi Rocco
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Iscritto il: 12/03/2012, 20:15
Raffinatore
00giovedì 12 aprile 2012 11:43
Re: Contribuzioni alle assemblee...
Politi Rocco, 26/03/2012 23.42:


Re: Politi Rocco ex testimone di Geova


Politi Rocco, 24/03/2012 00.45:

----------------------------------------------------------------------Qualcuno di voi è a conoscenza che gli anziani dovevano portare una quota pro capite alla sala delle assemblee?? L'ho dichiarato nell'intervista...Lire 5.000 per ogni proclamatore....perchè scaturisce da molti che mi scrivono e mi telefonano e dal Web che non erano a conoscenza di questo fatto.
Rocco

----------------------------------------------------------------------freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10175258

Ciao fiammaverde,
ho letto quanto dice l'ex contabile, e mi fa piacere confermi l'esistenza dell'assegno bancario con l'importo del procapite che gli anziani dovevano versare, ma come dice molto bene...nel suo commento che non bisogna fare affermazioni errate...devo chiedere due cose per non affermare il falso.

1)L'ex contabile dice:...(Le contribuzioni raccolte durante l'assemblea dalle cassette delle contribuzioni non avevano nulla a che fare con le quote pro/capite)..... Chi l'ha mai affermato???? Io di sicuro no sia nell'intervista che forse non ha vsto o non ha fatto bene attenzione...almeno che non lo abbia appreso da altri.

2)L'ex contabile dice:...(Come ho pure specificato in altro post, le congregazioni non erano obbligate a versare l'importo stabilito, se non potevano (difficoltà economiche dovute ad altri impegni economici), ma poi arrivava in congregazione il solito CO ottuso che invece lo pretendeva).Devo dissentireda quanto ha scritto per il seguente motivo..sempre per non fare affermazioni errate...ogni sorv. CO o DO seguivano disposizioni altirmenti anche questi dovevano dare conto se gli anziaani avessero notato iniziative private e l'avessero fatto presente alla WTS. Infatti la disposizione in merito a questa disposizione era la seguente:"Se non dovessero contribuire in modo sufficiente,
il Comitato della Sala delle Assemblee informerà il
CO il quale tratterà la cosa con il corpo degli
anziani, se necessario essi faranno un'ulteriore
contribuzione alla sala delle assemblee, anche ad
assemblea conclusa"(Disposizioni Generali per il Corpo degli Anziani,
pagina A- 47)

Lieto di aver contribuito alla chiarezza di questo argomento
Rocco







Mi permetto di inserirmi in questa discussione per portare la mia esperienza di contabile alle assemblee di circoscrizione e distretto. Negli anni in cui ho svolto questo incarico, come assistente del responsabile della contabilità alle assemblee, ho avuto modo di appurare alcune cose che, nella sostanza, confermano quanto detto sia da Rocco Politi che dall'ex contabile.

Per semplificare la questione va detto che:

1. La contabilità della circoscrizione era scorporata da quella interna alla gestione della Sala Assemblee.
2. La famosa quota pro-capite (all'epoca di 5.000 lire per proclamatore) era dovuta solo se le assemblee erano organizzate in una proprietà della Congregazione Cristiana dei testimoni di Geova (la Betel, per intenderci). Va da sé che la quota pro-capite era strettamente legata alla proprietà e non all'evento in sè.
3. Tutte le congregazioni erano tenute a versare, all'inizio dell'assemblea, la quota pro-capite direttamente al reparto contabilità dell'assemblea, dichiarando il numero di proclamatori (anche quelli inattivi, perché fanno soldi) e la somma versata. Il contabile verificava se veniva coperta la quota richiesta. Di tutte le congregazioni che non avevano versato la somma prevista o non si erano ancora presentate al reparto contabilità si faceva rapporto (entro la pausa pranzo del 1° giorno) al CO, che provvedeva immediatamente a sollecitare.
3. La quota pro-capite non era inserita nella gestione della contabilità dell'Assemblea (quella letta la domenica mattina prima del pranzo) e non serviva a sostenere le spese di gestione per l'assemblea, ma andava direttamente al fondo della Sala delle Assemblee per la manutenzione e le spese di gestione dello stabile.
Di fatto, anche se in pochi sono disposti ad ammetterlo, la quota pro-capite era raccolta per pagare una sorta di affitto per l'uso della sala assemblee, ragion per cui si può affermare che, almeno in senso lato, i testimoni di Geova, a loro insaputa, pagavano un biglietto per poter avere la loro assemblea all'interno della Sala delle Assemblee.
4. Le contribuzioni raccolte con la quota pro-capite avrebbero dovuto servire anche a sostenere le Sale delle Assemblee costruite in zone dove la condizione economica era più difficile, ma di questo nobile intento non ho mai avuto conferma da nessun resoconto.
5. Tutte le altre contribuzioni, ricavate dai singoli versamenti dei testimoni durante l'assemblea erano contabilizzate per sostenere le spese vive della circoscrizione, compresi i compensi per gli oratori in visita dalla Betel e i vari CO, DO ecc..., più i costi per l'allestimento podio, servizi igienici e altro materiale necessario.
Va detto che le contribuzioni superavano spesso di gran lunga l'ammontare delle spese e, infatti, alla successiva assemblea, agli anziani veniva chiesto (durante la programmata adunanza di soli anziani) di votare, per alzata di mano, la proposta fatta dal comitato assemblea su come destinare i fondi avanzati dall'ultima assemblea.

All'epoca non comprendevo, ma con gli occhi e la mente di oggi mi rendo conto di quanto subdolo fosse il meccanismo per riuscire a storcere quanto più denaro possibile dai testimoni dietro il paravento "santo" delle contribuzioni volontarie.


Politi Rocco
00giovedì 12 aprile 2012 13:09
Rocco Politi
Per Raffinatore,
Complimenti, devi essere una persona molto in gamba
Concordo pienamente con quanto hai scritto.
Sono lieto di poter contare su di una persona preparata e disponibile se me ne darai l'opportunità.
Un abbraccio
Rocco
Raffinatore
00giovedì 12 aprile 2012 21:49
Per Rocco Politi
Ciao Rocco...
probabilmente il nick trae in inganno, ma noi ci conosciamo già. Ci siamo sentiti anche per telefono, dopo la tua intervista a TV2000.
Un abbraccio a te,

Andrea Cinel
FrancoFrancoDir
00giovedì 12 aprile 2012 22:43
Re: Per Rocco Politi
Raffinatore, 12/04/2012 21.49:

Ciao Rocco...
probabilmente il nick trae in inganno, ma noi ci conosciamo già. Ci siamo sentiti anche per telefono, dopo la tua intervista a TV2000.
Un abbraccio a te,

Andrea Cinel



Ciao Andrea

e' un piacere leggerti...
fiammaverde
00venerdì 13 aprile 2012 14:23
Re: Re: Contribuzioni alle assemblee...
Raffinatore, 12/04/2012 11.43:



Mi permetto di inserirmi in questa discussione per portare la mia esperienza di contabile alle assemblee di circoscrizione e distretto. Negli anni in cui ho svolto questo incarico, come assistente del responsabile della contabilità alle assemblee, ho avuto modo di appurare alcune cose che, nella sostanza, confermano quanto detto sia da Rocco Politi che dall'ex contabile.

Per semplificare la questione va detto che:

1. La contabilità della circoscrizione era scorporata da quella interna alla gestione della Sala Assemblee.
2. La famosa quota pro-capite (all'epoca di 5.000 lire per proclamatore) era dovuta solo se le assemblee erano organizzate in una proprietà della Congregazione Cristiana dei testimoni di Geova (la Betel, per intenderci). Va da sé che la quota pro-capite era strettamente legata alla proprietà e non all'evento in sè.
3. Tutte le congregazioni erano tenute a versare, all'inizio dell'assemblea, la quota pro-capite direttamente al reparto contabilità dell'assemblea, dichiarando il numero di proclamatori (anche quelli inattivi, perché fanno soldi) e la somma versata. Il contabile verificava se veniva coperta la quota richiesta. Di tutte le congregazioni che non avevano versato la somma prevista o non si erano ancora presentate al reparto contabilità si faceva rapporto (entro la pausa pranzo del 1° giorno) al CO, che provvedeva immediatamente a sollecitare.
3. La quota pro-capite non era inserita nella gestione della contabilità dell'Assemblea (quella letta la domenica mattina prima del pranzo) e non serviva a sostenere le spese di gestione per l'assemblea, ma andava direttamente al fondo della Sala delle Assemblee per la manutenzione e le spese di gestione dello stabile.
Di fatto, anche se in pochi sono disposti ad ammetterlo, la quota pro-capite era raccolta per pagare una sorta di affitto per l'uso della sala assemblee, ragion per cui si può affermare che, almeno in senso lato, i testimoni di Geova, a loro insaputa, pagavano un biglietto per poter avere la loro assemblea all'interno della Sala delle Assemblee.
4. Le contribuzioni raccolte con la quota pro-capite avrebbero dovuto servire anche a sostenere le Sale delle Assemblee costruite in zone dove la condizione economica era più difficile, ma di questo nobile intento non ho mai avuto conferma da nessun resoconto.
5. Tutte le altre contribuzioni, ricavate dai singoli versamenti dei testimoni durante l'assemblea erano contabilizzate per sostenere le spese vive della circoscrizione, compresi i compensi per gli oratori in visita dalla Betel e i vari CO, DO ecc..., più i costi per l'allestimento podio, servizi igienici e altro materiale necessario.
Va detto che le contribuzioni superavano spesso di gran lunga l'ammontare delle spese e, infatti, alla successiva assemblea, agli anziani veniva chiesto (durante la programmata adunanza di soli anziani) di votare, per alzata di mano, la proposta fatta dal comitato assemblea su come destinare i fondi avanzati dall'ultima assemblea.

All'epoca non comprendevo, ma con gli occhi e la mente di oggi mi rendo conto di quanto subdolo fosse il meccanismo per riuscire a storcere quanto più denaro possibile dai testimoni dietro il paravento "santo" delle contribuzioni volontarie.






Perfetto Andrea!

Hai spiegato molto bene il tutto, in particolare il fatto che le contribuzioni pro/capite non facevano parte delle contribuzioni dell'assemblea, ma erano gestite a parte.

Mi premuro di far presente che se anche non si versava l'intera somma, il contabile registrava quanto versato e consegnava al "cristino" di turno.

Poi sarebbe stato compito del corpo degli anziani far fronte alla richiesta di integrazione del CO in visita.

(Bastava far presente che se si fosse fatta più attenzione all'atto dell'acquisto dei terreni, non acquistando i terreni da un'azienda agricola in stato fallimentare, forse non sarebbero state necessarie contribuzione così cospicue.)

Ma anche in questo frangente, se gli anziani sapevano il fatto loro, potevano rifiutarsi di versare quanto richiesto adducendo le motivazioni che giustificavano la loro contribuzione.

Più volte le congregazioni non hanno versato il richiesto ed il CO se n'è dovuto stare zitto ed incassare.





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